"Come ho avuto modo di dichiarare in apertura di un mio libro di alcuni anni fa che raccoglieva alcuni saggi di argomento francescano, io non sono, non sarò mai un francescanista.[…]
Invece, francescanisti noti e illustri sono i protagonisti di quel convegno e degli studi che ne rappresentarono il contenuto e che qui si pubblicano seguendo un ordine che segue rigorosamente quello nel quale si scandirono i lavori di quella giornata. Ne fu e ne è protagonista un religioso e scrittore che fu una delle glorie del grande Duecento centromeridionale italiano.
Certo è, comunque, che Tommaso da Celano è noto soprattutto per la sua grande, originale, innovativa opera di agiografo sanfrancescano: e so bene quanto riduttiva sia in fondo questa definizione. Ciò forse ha indotto a trascurare un po' il fatto che questo 'figlio di Francesco e padre della Biografia francescana' - come stato definito da monsignor Santoro vescovo dei Marsi nel suo 'Saluto' - fu altresì (e le rime del 'Dies Irae' appunto ce lo ricordano) uno dei protagonisti di quella feconda stagione di rinnovamento spirituale della Chiesa e della Cristianità europea.
Il Cantico delle Creature di san Francesco non è soltanto l'espressione poetica dello stupore e della meraviglia di fronte alla bellezza e alle segrete corrispondenze del creato, o una lode rivolta a Dio Altissimo per e da diversi elementi del cosmo (sole, luna, stelle, vento...). Sono letture certamente valide, ma non esaustive. Composto da san Francesco sofferente e quasi cieco alla fine della sua vita, esso ne costituisce una sintesi e un inno. Tutte le grandi intuizioni e i grandi temi del suo itinerario umano e spirituale vi sono presenti. La sua intera storia vi rivive sullo sfondo. Ma tutto ciò si cela nelle forme apparentemente semplici di una canzone trobadorica. Attraverso un'attenta esplorazione delle fonti, il libro inette in luce le novità e l'estensione delle intuizioni presenti nel Cantico, che costituiscono i presupposti di un nuovo umanesimo, di una nuova cultura, fondati sull'idea della fraternità universale non solo tra gli uomini, ma tra tutte le espressioni del cosmo "come se fossero dotate di ragione". Un pensiero che non ha ancora esaurito la sua carica rivoluzionaria, come dimostra l'insegnamento e l'azione di papa Francesco che, scegliendo il nome del "poverello d'Assisi", se ne è fatto quotidianamente l'interprete più autorevole.
In questa nuova autorevole biografia di san Francesco (pubblicata negli USA dalla Cornell University Press, nel 2012), lo studioso domenicano Augustine Thompson è andato alla ricerca del cosiddetto Francesco della storia, al netto delle leggende agiografiche e delle interpretazioni teologiche o culturali. Sul modello della Jesus quest, anche questa Francis quest parte sfatando preliminarmente una serie di tipiche ricostruzioni della figura del Santo che lo arruolano in questa o quella temperie culturale o sociologica: dal Francesco ecologista, romantico, mistico della natura e degli animali, hippie, pacifista o femminista di tante rivisitazioni moderne (cattoliche o laiche) alle interpretazioni teologiche che si sono stratificate - nell'Ordine francescano e fuori - intorno alla biografia storica del Santo. Il proposito di Thompson è stato quello di scarnificare la tradizione delle fonti biografiche francescane per ritrovare il nucleo dei fatti che la critica storica più raffinata può ragionevolmente attribuire alla vita di san Francesco. Quella di Thompson è pertanto una biografia storica e filologica, che porta a compimento in maniera originale il programma iniziato e mai completato da Raoul Manselli con il suo noto San Francesco d'Assisi del 1982. L'opera non si rivolge esclusivamente agli storici, anzi. Si tratta di un'opera leggibile da chiunque abbia un interesse non superficiale alla figura di Francesco, che mette in luce anche la sua dimensione spirituale.
La scienza moderna ha cominciato a fare capolino alla fine del Medioevo, per poi affermarsi ai tempi del processo a Galileo, dell'inquisizione, dei roghi degli eretici e delle streghe. È nata, cioè, dal cuore più profondo (e anche più buio) del cristianesimo che riscopriva la filosofia greca, ma si è con il tempo presentata come l'altra religione, o addirittura l'antireligione, l'oblio del divino, l'ultima spiaggia di ogni ateismo. Ma come mai il cristianesimo ha partorito dal suo seno questo "crepuscolo degli Dei"? Effetto della presenza del Maligno nel mondo? Eppure la scienza è nata dal nulla per generazione spontanea? Forse è frutto del capitalismo? O della riforma protestante? In questo libro di storia cognitiva, Borzacchini disegna un rapporto profondo, radicale, tra la scienza moderna e il cristianesimo nel suo periodo di massimo splendore e autorità, quando, dalle cattedrali alle università, la chiesa ricopriva con il suo latino tutto l'umano sapere, mentre cominciavano a nascere le nuove nazioni e i loro dialetti. E San Francesco lasciava per la scienza e per l'umanità una traccia indelebile che oggi sembra riapparire in un papato che ha ripreso quel nome.
Nel lontano 25 gennaio 1950, don Primo Mazzolari tenne a Padova una conferenza prendendo le mosse dal fioretto che narra l'incontro tra san Francesco e il lupo di Gubbio. Egli ne trattò collegando l'episodio al vangelo e facendone una parabola esistenziale dei suoi tempi? Dei suoi? Basterà ripercorrere la trama del nostro famoso testo per riscoprirne, assieme a don Mazzolari, tutta la sua attualità?
Immergendosi nel volume V della Letteratura francescana, il lettore si domanderà a un certo punto se il messaggio più vero di Francesco non sia stato quello mistico. Pur vivendo esperienze esistenziali del tutto diverse l'una dall'altra, infatti, Angela da Foligno e Raimondo Lullo portano testimonianza purissima del vivere, sulle orme del santo di Assisi, con e nel Cristo: "testimonianza intera di che cosa fu realmente l'esperienza di Francesco, la sua inevitabile povertà nell'esperienza della divinizzazione, la laicità della vita cristiana nell'ortodossia e la corrispondente teologia della resurrezione". Ecco Angela, sul finire del Memoriale dettato al frate, confidargli: "Una volta ho interrogato Dio dicendo così: "Ecco, tu sei in questo sacramento dell'altare. Dove sono i tuoi fedeli?". Quindi, aprendo l'intelletto dell'anima, rispose dicendo: "Dovunque io sono, sono con me anche i fedeli". E io stessa vedevo che era così. E chiarissimamente trovavo me dovunque era lui. Ma in Dio ciò che è "essere dentro" non è ciò che è "essere fuori". E lui è il solo che è dovunque pur comprendendo tutto". Nella vita di Angela, che non si allontana dalla sua piccola porzione di Umbria, che non è affiliata a un ordine religioso, ma semplice terziaria francescana alla guida di un gruppo di laici, Dio si manifesta di continuo. Raimondo Lullo è invece uomo di cultura, poeta e teologo.
Più che a conservare o a innovare, i francescani tendono a indebolire la forza dogmatizzante di alcuni orientamenti di carattere sia filosofico e politico che teologico. L'assunto teorico generale è che, essendo espressione della libertà progettuale del loro autore, le cose - fenomeni, eventi, prospettive sono "res et signa", con un senso che passa attraverso la loro struttura senza però risolversi in essa. In questa cornice teorica viene discussa la diffusa persuasione, secondo cui una prospettiva storiografica è attendibile unicamente in rapporto al suo impianto razionale. Atteggiamento diffuso, di cui qui viene problematizzato l'aspetto intransigente e lo scarso coinvolgimento esistenziale. In tale contesto si ripropongono alcuni tratti degli itinerari - filosofico-scientifico (Bacone), filosofico-teologico (Bonaventura, Scoto) e filosofico-politico (Occam) - dei maggiori rappresentanti della Scuola Francescana, con l'intento di mostrarne la fecondità sia teoretica che pastorale a condizione che siano liberati dal peso di una razionalità fondante e autoreferenziale.
San Francesco e santa Chiara sono un binomio inscindibile. Questo volume della serie “Eterna è la sua Misericordia” - a cura di Giuliano Vigini - propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e le opere di san Francesco e santa Chiara. Le vie alla misericordia sono le “santissime virtù” di cui Francesco e Chiara hanno dato l’esempio: l’“altissima povertà”, con la semplicità e l’umiltà che le fanno da corona nell’esercizio dell’obbedienza e della carità. Virtù che non si conquistano se non attraverso una costante preghiera, e ben sappiamo quanto tutta l’esistenza di Francesco sia stata una preghiera vivente: non tanto un uomo che prega quanto piuttosto un uomo “fatto preghiera”. Ma ciò è ero anche per Chiara che – si legge nella Leggenda di santa Chiara vergine –,“crescendo in lei la misericordia”, mostrava compassione per i più poveri e sottraeva a se stessa dei cibi per poter sovvenire all’indigenza di molti.
Le Ammonizioni sono poco conosciute, rispetto ad altri Scritti di san Francesco; eppure queste 28 brevi riflessioni costituiscono un piccolo tesoro. Francesco e i suoi fratelli, durante le riunioni comunitarie, i Capitoli, discutevano sulle prospettive e le difficoltà della loro forma di vita, che risultava totalmente nuova nella storia della Chiesa. Nascevano così queste autentiche perle di sapienza e di profonda semplicità, a proposito della povertà, del distacco, dei rapporti comunitari, segnate dal rimando alle beatitudini evangeliche. Dopo un'introduzione generale, il libro presenta una per una le 28 Ammonizioni, commentandole brevemente.
I saggi riuniti in questo volume, nati in contesti e momenti differenti, anche come risposte a provocazioni provenienti dall'attualità, testimoniano la persistente attenzione dell'Autore all'esperienza spirituale di Francesco e di Chiara d'Assisi, oltre che il costante impegno di seria divulgazione dei risultati di quasi trent'anni di rigoroso studio scientifico. L'intenzione di questa raccolta è quella di alimentare la riflessione sulle domande che da sempre incalzano l'uomo, domande alle quali il Vangelo di Gesù Cristo può dare risposta. La lezione dei santi di Assisi rimanda infatti a quell'unica sorgente: il Vangelo di Cristo ha segnato la loro vita e quel medesimo Vangelo essi continuano a proporre.
A oltre vent'anni dalla prima edizione, dopo tre ristampe, presentiamo la nuova edizione di un libro piccolo nelle dimensioni, ma che ha aiutato migliaia di lettori ad accostarsi e a gustare gli Scritti del santo di Assisi. L'autore prende per mano il lettore e lo conduce attraverso una rigorosa lettura dei testi alla scoperta delle intuizioni fondamentali di san Francesco, quelle che hanno orientato la sua vita e che continuano ad affascinare ed interrogare anche noi oggi.
Sulla scorta del percorso tracciato dalle prime biografie intorno al "pellegrino" Francesco d'Assisi, la guida ripercorre realtà e memoria dei luoghi da lui toccati nel cammino da Rieti a Roma. La guida, suddivisa in tre parti e 13 tappe, segnala in modo preciso il cammino a piedi; per ogni santuario vengono offerti storia, visita al sito, lettura dalle fonti francescane, temi e personaggi significativi. Un ricco corredo fotografico e le mappe del percorso completano la guida ad uno dei percorsi francescani più suggestivi. Una guida che non si preoccupa tanto di indicare una meta - che pure è rappresentata da Roma o dai santuari della valle santa di Rieti - ma piuttosto un compagno di strada: Francesco d'Assisi.