Dall’esperienza di condivisione con persone ferite nell’intimo e con famiglie di persone disabili, Luca Badetti, che unisce la competenza clinica con una formazione teologica e un’esperienza di vita in condivisione con gli ultimi, ci conduce in un percorso interiore che può rinnovare completamente le nostre vite.
Da domande su come credere in se stessi e nell’altro; in che modo possiamo vivere chi siamo realmente e relazionarsi con gli altri, oltre alle maschere e alle proiezioni, questo libro, basato su storie semplici e significative di una comunità con persone con disabilità, riunisce intuizioni psicologiche e spirituali per un’autentica vita individuale e comunitaria.
Luca Badetti, PhD, insegna Teologia al John Felice Rome Center (Loyola University Chicago). Originario di Roma, ha ricevuto una formazione interdisciplinare in teologia, psicologia e disability studies negli Stati Uniti. Da anni è coinvolto ne L’Arche a livello internazionale (Italia, Francia, USA), avendo vissuto in varie comunità e avendo ricoperto ruoli di responsabilità e coordinamento.
Sapete perché vi chiamate così? Perché appartenete a un gruppo.Tra l’altro un gruppo che non avete scelto: la vostra famiglia. Sapete perché quando qualcuno vi chiede chi siete, la maggior parte di voi può rispondere di essere italiana e lavoratrice? Perché appartenete al gruppo delle persone che vivono in Italia e che lavorano.
I gruppi non sono infatti solo dei contesti a cui decidiamo o meno di appartenere, ma anche una forma di relazione che ha strettamente a che fare con la nostra identità.
Immersi come siamo in una cultura che vuole sedurci facendoci pensare che possiamo farcela da soli, parlare di gruppo può sembrare una scelta controcorrente, ma in realtà parlare di gruppo è parlare di noi.
I gruppi non sempre “accadono”, non sempre sono spontanei - come i gruppi di amici - ma possono essere anche organizzati - come i gruppi di lavoro o di formazione - e, se condotti sapientemente, il potenziale del gruppo può davvero fare la differenza. Questo volume cerca di mostrare “come”, solo dopo averne definito però il “perché”.
Anna Bertoni è psicologa, Ph.D. e Professore associato di Psicologia sociale presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È membro del board del Centro di ateneo Studi e ricerche sulla famiglia e docente di Percorsi di enrichment familiare (PEF). Con San Paolo ha pubblicato: «Ma mi stai ascoltando?!». Comunicazione e conflitti nella coppia (con B. Bevilacqua, 2014) e Come musica. Il pentagramma delle relazioni di coppia (con R. Iafrate, 2015).
• Autrice attiva in ambito di presentazioni e convegni accademici.
• Rigore scientifico, linguaggio accessibile.
• Tema universale e di grande presa.
In presenza di figli da 0 a 18 anni, i genitori costruiscono quotidianamente un ambiente che ottimizza le possibilità e le potenzialità dei figli. A fronte di un evento eccezionale come l'epidemia che il nostro Paese sta ancora affrontando, i genitori sono stati chiamati - senza una specifica preparazione - a guidare i figli nel percorso necessario all'adattamento. Oltre ai genitori esiste una rete di supporto alla genitorialità: le famiglie d'origine, gli insegnanti o altri adulti incaricati dai genitori. Tutte queste risorse umane impegnate nello sviluppo dei figli, rappresentano quello che viene definito come l'ambiente di accadimento. Non esistono genitori perfetti, né famiglie ideali. Si apprende attraverso continui errori, ma si cresce come genitori attraverso altrettante continue riparazioni.
Questo libro racconta di donne e uomini che non si arrendono all’idea che una relazione di coppia possa finire a causa di un tradimento senza aver esplorato tutte le strade della riconciliazione. Una relazione tradita causa ferite profonde che minano la fiducia e l’autostima. Come riprendersi dalla delusione e rigenerare il legame è la sfida da affrontare. Rivedere il proprio stile di vita, riorganizzare i tempi della quotidianità, concedersi spazi di cura, insieme a un diverso modo di guardare alle relazioni ami- cali, parentali e di coppia, può essere una grande opportunità di cambiamento.
Salvatore Palazzo, psicologo e psicoterapeuta sistemico, vive e lavora a Bergamo.
Si occupa di relazioni di coppia e sessuologia clinica presso l’Associazione di Psicologia e Psicoterapia il “Conventino, dove è vicedirettore e didatta della Scuola di psicoterapia Sistemi- co-Dialogica di Bergamo.
• Un libro utile per le coppie che hanno vissuto o stanno vivendo il trauma del tradimento.
• Un libro che non giudica, ma che aiuta ad intraprendere un percorso comune.
• Una raccolta di prospettive utili per una situazione vista dai più come tabù e punto di non ritorno relazionale.
Il corpo è il veicolo con cui ogni individuo si presenta al mondo, una sorta di “biglietto da visita” attraverso cui, ancor prima della parola, si connota e si presenta una persona. Attraverso il corpo trova espressione il bisogno primario di essere accolti, compresi e aiutati: le prime esperienze e sensazioni positive che il bambino prova passano attraverso il suo corpo che viene accudito, nutrito, pulito, ma anche accolto affettivamente facendogli percepire di essere amato e accettato.
Il tema della corporeità, delle sue implicazioni nel benessere psicosociale della persona, dei diversi significati e delle diverse funzioni che assume nel corso della vita delle persone, è sempre più presente negli scenari quotidiani di ognuno e interroga in modo pressante adulti e giovani. I risvolti della propria corporeità scoperta, vissuta, accettata, ferita rappresentano insieme una sfida evolutiva ed educativa: come affrontare e vivere i cambiamenti fisici e psicologici del nostro corpo e come accompagnare dal punto di vista educativo a questi cambiamenti?
Manuela Maria Confalonieri è laureata in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e possiede un diploma di Specializzazione in Psicologia. E’ inoltre dottore di ricerca in Psicologia Sociale e dello Sviluppo presso la stessa Università.
Maria Giulia Olivari, è laureata in Scienze e tecniche psicologiche e in Psicologia dello sviluppo e della comunicazione pres- so la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sempre presso la stessa Università ha inoltre conseguito un Dottorato di Ricerca in Psicologia.
A che cosa somiglia il sogno? Fin dall'antica domanda di Aristotele, possiamo inquadrare il paesaggio onirico solo per analogie, paragoni, metafore. Oppure, come ci suggerisce James Hillman in questo percorso sconcertante e provocatorio, possiamo accedervi lasciandoci alle spalle ogni tentativo di razionalizzarlo e di tradurlo nel linguaggio diurno, come era avvenuto, seppure con metodi opposti, nel caso di Freud e di Jung. La soluzione, per Hillman, consiste invece nel tornare alla mitologia come a una vera e propria "psicologia dell'antichità" e a una lettura del sogno come dimensione del "mondo infero", in quanto invisibilmente intrecciato a quello superno.
John e Julie Gottman, la cui terapia di coppia basata sull'evidenza è apprezzata in tutto il mondo, ci consegnano i risultati di una seconda rivoluzione empirica. Questa nuova teoria si fonda su quarantacinque anni di ricerca scientifica rigorosa, condotta su migliaia di coppie e di famiglie, e sull'elaborazione contemporanea di osservazioni, interviste e questionari. Alcune delle famiglie partecipanti alle ricerche sono state studiate per vent'anni di fila. Grazie alla loro esperienza, i Gottman hanno affinato l'abilità di prefigurare il futuro delle relazioni, riuscendo a predire, con un'accuratezza del 94%, se una coppia divorzierà o rimarrà unita. L'assiduo lavoro sperimentale ha permesso di sviluppare e testare una teoria in grado di dire che cosa faccia funzionare una relazione. Nella sua equilibrata commistione di teoria e pratica, il testo si rivela uno strumento per i clinici che vogliano rendere più incisivi ed efficaci i propri interventi.
Parlare di personalità significa parlare del tempo e del modo in cui l'interazione di fattori individuali e ambientali governa processi evolutivi differenti per ogni soggetto. La dialettica, il contrasto tra fattori intrinsecamente tra loro connessi, è una prospettiva che rende conto dell'evoluzione individuale. La Dialectical Behavior Therapy (DBT) ritiene che la personalità borderline sia il risultato di un fallimento dialettico, presupposto coerente con la psicopatologia dello sviluppo, la teoria dei sistemi evolutivi e i recenti risultati della ricerca empirica. Questi ultimi riguardano soprattutto la natura della vulnerabilità emozionale, della vulnerabilità interpersonale, e mostrano come la divisione tra biologia e ambiente possa essere unificata da una prospettiva sistemica. In sintesi: l'obiettivo è di porre la personalità borderline al centro della complessità delle variabili che la determinano, togliendo la singola persona dalla solitudine in cui la pone una semplice definizione diagnostica.
Il complesso di Medea è molto ramificato e quindi difficile da individuare. Di fronte a questo panorama complesso, l'errore diagnostico è alle porte: si rischia di "coprire" la vera natura del disturbo e di curare solo la sintomatologia. In tal caso, lo scenario drammatico iniziale rimarrebbe intatto, pronto a ripresentarsi alla prima occasione favorevole. Questo saggio vuole proprio evitare tale pericolo. I più cruenti fatti di cronaca dei nostri giorni vedono al centro bambini sacrificati sull'altare di un istinto oscuro, alla cui prepotenza la specie umana sembra condannata senza scampo. Questa tendenza oscura viene da molto lontano. Si nutre di invidia, di odio, di desiderio di "punire" il colpevole. Le varianti della sindrome di Medea sono infinite, ma il punto di partenza è sempre lo stesso: il soggetto (uomo o donna che sia) patisce in modo lancinante la trascuratezza emotiva che un personaggio importante (partner, genitori, datori di lavoro) ha avuto nei suoi confronti e decide di "fargliela pagare". Le modalità della "punizione" sono diverse, ma il quadro è sempre dominato da un sentimento cupo: il desiderio di vendetta. Il terapeuta che si imbatte nella gestione di un simile dramma emotivo non può limitarsi a vedere quei comportamenti aberranti come frutto di conflittualità familiari, ma come occasione straordinaria di esplosione dei conflitti arcaici, in cui l'odio puro è rivolto verso il Destino, la Creazione e ciò che il Cielo di più ama: i cuccioli d'uomo, ambasciatori della vita. Gli esempi riportati, però, mostrano che c'è sempre la possibilità di resettare il cervello e che anche la persona affetta dalla sindrome di Medea può recuperare qualità positive e un nuovo sguardo sul futuro.
Rivolto a formatori e operatori vocazionali, questo libro suggerisce itinerari di discernimento in contesti formativi che richiedono di associare la maturazione spirituale e vocazionale ai processi di crescita psico-educativa. A cominciare dalla centralità dell'ascolto della voce di Dio, l'autore evidenzia come il compito educativo di ogni percorso di comprensione consista nell'integrare l'ideale vocazionale con la realtà psichico-affettiva della persona. In questa prospettiva, la consapevolezza delle risorse umane e l'attenzione alle competenze relazionali alimentano la capacità di scorgere i segni della «chiamata» attraverso un continuo atteggiamento di vigilanza e di consapevolezza sul significato vocazionale della propria esistenza. I nove capitoli del volume, organizzati come un percorso di verifica e di accompagnamento psicologico nella crescita della persona, servono a guidare il lettore in tale prospettiva. A partire da una concezione educativa della fede, il volume evidenzia gli aspetti propositivi delle crisi evolutive, che emergono soprattutto quando occorre prendere decisioni importanti che impegnano in un progetto di vita.