Molte persone fanno l'esperienza di vivere interiormente lacerati. Dovendo assumere comportamenti diversi, a seconda del ruolo da svolgere nella società, indossano quasi delle maschere, che celano l'identità delle persone e provocano spaccature profonde nel loro interno. In questo libro Grün mostra la via per colmare il dissidio interiore, sanare le ferite e raggiungere così la pienezza del proprio essere. Attingendo alla tradizione degli antichi monaci del deserto e alle intuizioni della moderna psicologia, l'Autore analizza non solo la condizione frammentata di molti nostri contemporanei, ma indica anche la sorgente che può placare la sete dell'uomo d'oggi, che aspira a ritrovare l'unità profonda dentro di sé e con il mondo che lo circonda. Il volume è dunque un invito a riscoprire la presenza del divino nell'intimo del cuore umano.
Nella presente introduzione al Vangelo di Luca, Anselm Grun espone i testi evangelici alla luce dei bisogni e desideri dell'essere umano, traduce nella realta contemporanea quanto accaduto un tempo, mettendo insieme cio che muove gli uomini di oggi con cio che di Gesu affascinava Luca. Il terzo vangelo conferisce un tono speciale al messaggio diGesu. E' facile osservare come Luca conoscesse in profondita la teologia dell'Antico Testamento, e come fosse nello stesso tempo esperto di filosofia e di mitologia greche. Questo ha consentito all'evangelista di preservare la continuita tra le radici ebraiche di Gesu e il suo pensiero, rendendolo al contempo accessibile al mondo greco. Anselm Grun legge con occhi nuovi ed assolutamente originali alcune tra le pagine piu belle del Nuovo Testamento, traducendo nella realta contemporanea quanto accaduto un tempo.
Padre Anselm è un maestro dello spirito che rielabora ricette antiche provenienti dai Padri del deserto e dall'insegnamento di San Benedetto per riproporle in una forma fresca e attuale. Quello che ci propone è una spiritualità cristiana rivista alla luce del nostro tempo. Giovanni Capurso, scrittore e docente di filosofia che lo ha incontrato personalmente, ha fatto il punto sui tratti salienti della sua spiritualità. Nelle sue meditazioni traspare un ottimismo di fondo, proprio di chi vive a stretto contatto con le sorgenti della spiritualità. Il modo in cui viviamo la vita, in fondo, dipende da noi, da come ci poniamo dinanzi ad essa; certo, sempre rafforzati e guidati dalla fede in Dio. Al fondo del testo un'intervista ad Anselm Grün ad opera dell'autore del libro.
Gli scandali degli abusi sessuali sono uno dei motivi per cui molti si allontanano dalla Chiesa, che deve affrontare seriamente questi problemi e la loro vergogna. Ma non deve farsi paralizzare da questo: sono tante anche le risorse che può mettere in campo, partendo dal suo immenso patrimonio spirituale, per rispondere e rinnovarsi dall'interno.
Una sicura conoscenza della tradizione cristiana e una altrettanto profonda conoscenza dell'animo umano permettono all'autore di presentare in questo piccolo libro un itinerario semplice e allo stesso tempo completo, che porta alla preghiera continua. Sia che si preghi per gli altri, che si mediti la Sacra Scrittura, o che si adori e si contempli l'eucaristia, il movimento fondamentale è quello dell'incontro: uscire da se stessi per far posto all'Altro. Allora la preghiera diventa per l'uomo l'esperienza fondamentale del vivere, la scoperta di se stesso e dell'altro, guardati con gli occhi di un Dio d'amore e di misericordia.
Ha senso il modo in cui vivo? Come raggiungo la sintonia con me stesso? La mia vita sta riuscendo? A domande del genere Anselm Grün risponde non con dogmi o consigli astratti, ma con le storie tratte dalle grandi religioni del mondo. «Anche quando, in un primo momento, ci spiazzano, i racconti sono una via al nostro cuore e vogliono aprirlo a una realtà più grande. Il cuore, per gli antichi, è il centro dell'essere umano, in cui pensieri e sentimenti coincidono. Le vie lungo le quali le storie ci portano appunto ad avere la percezione di noi stessi sono spesso paradossali. Mettono in discussione anche noi, abituati a sistemarci comodamente in determinati schemi spirituali e psicologici. Ma proprio questa messa in discussione fa sbocciare il frutto della vita riuscita, perché maturi in noi il frutto divino». Sono tutte storie che portano dritte al nostro cuore. Che ci mettono in contatto con i nostri desideri e le nostre aspirazioni più profonde, offrendo una prospettiva sorprendentemente nuova sul nostro cammino.
Una breve ma intensa intervista di Giovanni Capurso a Padre Anselm Grun presso l'abbazia di Munsterschwarzach, in Baviera. domande sul bene e sul male, sul senso della vita, sui cambiamenti del mondo. In ogni parola un messaggio di speranza.
Il fenomeno del pellegrinaggio è presente in tutte le religioni: persone che si mettono in cammino verso località precise, dove percepire in modo particolare la vicinanza a Dio.
Accompagnato da splendide foto di Jürgen Hohmuth, fotografo di fama internazionale, questo libro di Anselm Grün, monaco benedettino e autore spirituale di grande successo, è un invito straordinario a scoprire i misteri del pellegrinaggio e a sperimentare la trasformazione interiore.
Durante il cammino, scandito da varie tappe, il pellegrino scopre che deve andare sempre avanti, che non può fermarsi se non vuole rinunciare a diventare una cosa sola con se stesso.
Se parliamo di gesti ci poniamo sul piano dell’esperienza corporea. Il corpo è un luogo decisivo per prendere contatto non solo con noi stessi e la nostra esperienza interiore, ma anche con Dio. Il corpo è un partner importante non solo sulla strada della nostra maturazione umana, ma anche nel nostro cammino spirituale. È un barometro infallibile della qualità della nostra relazione con Dio. Ed è uno strumento indispensabile per vivere importanti atteggiamenti di fede e migliorare la nostra esperienza di Dio nella preghiera.
Integrare nella preghiera il proprio corpo, con i suoi gesti e le sue possibilità espressive, è un’arte. Questo libro introduce alla molteplicità dei gesti dell’orante, specialmente in rapporto alla tradizione cristiana.
Dalla quarta di copertina:
Nella preghiera l’uomo cerca l’incontro con Dio. Trovare le parole adatte a pregare è però un’arte.
Un’arte è anche integrare nella preghiera il proprio corpo, con i suoi gesti e le sue possibilità espressive. I gesti del corpo ci mettono in contatto con la nostra esperienza interiore. Questo libro descrive la molteplicità dei gesti di preghiera, gesti che hanno alle spalle una lunga tradizione e specialmente l’esperienza dei monaci.
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
Spesso il dubbio viene visto come qualcosa di negativo. Chi dubita o tentenna spreca la propria vita e diventa confuso. Spesso si dice che il successo appartiene a chi non si fa troppe domande. Anselm Grün approfondisce la questione: come il dubbio e il desiderio di certezza si completano a vicenda; che ruolo gioca il dubbio nella nostra vita; come affrontare la disperazione che sempre ci assale. Come sostiene Anselm Grün, il dubbio può far progredire l'uomo, perché riesce a spezzare le strutture irrigidite e a farcene sperimentare di nuove.
Spesso chi è in difficoltà sta passando un momento di crisi che per ognuno è diverso e molto personale. Come uscirne? Il grande monaco benedettino Anselm Grün, spiega appunto che "le situazioni possono anche assomigliarsi, ma ognuno le vive a modo suo. A volte la crisi richiede un tempo molto lungo per trasformarsi in una nuova opportunità. Non ci sono trucchi che possano aiutare a risolvere rapidamente tutti i problemi". Le strade descritto in queste pagine sono riflessioni che l'autore affida ai suoi amati lettori affinché ognuno possa farne buon uso. "Ma - sottolinea Padre Anselm - è compito e responsabilità della singola persona decidere cosa farne".