La questione della misericordia di Dio è un tema centrale e ramificato che abbraccia varie dimensioni della fede cristiana. La misericordia è la risposta di Dio, ma è una risposta che pone tante domande: come può Dio compatire senza compromettersi? Se Dio è misericordioso, come si spiega l'ira di Dio? La misericordia non compromette la giustizia? Tante altre domande nascono spontanee nella mente e nel cuore. Qui si presentano "briciole". A volte una briciola risveglia l'appetito, e se queste pagine riescono a risvegliare il desiderio di conoscere meglio la misericordia di Dio e di abbracciarla con riconoscenza, avranno realizzato il loro obiettivo.
L'esperienza di due sorelle nello Spirito che hanno portato Dio come Padre alle persone più sfruttate e martoriate della società. Prefazione di p. Andrea D'Ascanio. Tre anni e mezzo nelle periferie degradate del Nord Italia, in mezzo a prostitute, travestiti e transessuali: questa la missione compiuta da Marta e Maria, due sorelle nello Spirito che hanno portato l'amore di Dio alle persone più sfruttate e martoriate della società, come rivelato da 'Il Padre parla ai suoi figli', l'unica rivelazione privata di Dio Padre riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. Questo libro è il racconto della loro esperienza e di come tutti quelli che hanno accolto questa parola di salvezza, riconoscendosi figli bisognosi dell'amore del Padre, hanno imparato a chiamare Dio papà". "
L'esperienza di Dio che il mistico è portato a trasmettere non è esibizionismo, ma uscita da sé per "essere-con". Teresa di Gesù e Giovanni della Croce mistagoghi, attraverso l'attestazione e il discernimento della loro esperienza, aiutano il lettore di queste pagine ad ascoltare la propria personale esperienza per trasformarla in fonte e progetto di vita.
Il libro prende avvio da una spietata diagnosi dell'epoca attuale, segnata in Occidente dalla «dimenticanza di Dio». «Ci ha colpito una segreta forma di incredulità. "Immersi nel mondo", impariamo ad avere comprensione per "quelli che pensano diversamente" e ci lasciamo anche - sottilmente o in maniera eclatante - influenzare da loro. Sparisce ogni sicurezza religiosa». La terapia che l'autore propone è di riscoprire il «volto» di Dio rileggendo con attenzione le Scritture per riflettere sui diversi modi della sua manifestazione: oscurità luminosa, emanuele o «Dio con noi», fuoco, potenza, parola, santità ecc. Naturalmente, resta centrale la figura di Cristo, la massima conoscibilità di Dio per noi, ma dev'essere compresa sullo sfondo dell'Antico Testamento, la cultura-ambiente da cui Gesù stesso ha tratto i termini-chiave da rielaborare nella sua predicazione. Inoltre, vengono tratteggiati i profili di persone di diverse epoche che possono affascinarci con la concretezza della loro testimonianza e farci comprendere che anche per noi, attraverso Gesù Cristo, Dio può diventare la sorgente di una nuova qualità di fede, poiché la loro vita è un segno autentico del fatto che Dio ha voluto rivelare se stesso agli uomini.
Il volume comprende due opere - La teologia mistica della Chiesa d'Oriente e La visione di Dio - che, considerate nel loro complesso, costituiscono una sintesi della teologia ortodossa fra le più illuminanti. Il primo testo, considerato un manifesto programmatico della Chiesa ortodossa nel mondo occidentale, è una esposizione sistematica della teologia come contemplazione di Dio ed espressione dell'Inesprimibile. Lontana dal minimizzare le divergenze dottrinali tra Oriente e Occidente, la penetrante analisi di Lossky mette in risalto gli elementi fondamentali delle posizioni dogmatiche più caratteristiche e le loro implicazioni nella teologia spirituale. Il secondo testo riprende e approfondisce i temi della prima opera e si sofferma sulla visione di Dio, senso e fine di tutta la vita della Chiesa. Qui la ricerca di Lossky mostra come il pensiero ortodosso abbia superato la dualità del corpo e dello spirito per giungere a una nozione esistenziale dell'incontro con il Dio vivente, con l'Inconoscibile che si fa conoscere.
Sommario
Introduzione (E. Lanne). I. La teologia mistica della Chiesa d'Oriente. 1. Introduzione. Teologia e mistica nella tradizione della Chiesa d'Oriente. 2. Le tenebre divine. 3. Dio-Trinità. 4. Le energie increate. 5. L'essere creato. 6. Immagine e somiglianza. 7. L'economia del Figlio. 8. L'economia dello Spirito Santo. 9. I due aspetti della Chiesa. 10. La via dell'unione. 11. La luce divina. 12. Conclusione: il banchetto del Regno. II. La visione di Dio. 1. La tradizione dei Padri e la scolastica. 2. La visione di Dio nel pensiero biblico e nei primi Padri. 3. Alessandria. 4. I Padri cappadoci. 5. I Siro-Palestinesi e san Cirillo d'Alessandria. 6. La visione di Dio nella letteratura ascetica. 7. San Dionigi l'Areopagita e san Massimo il Confessore. 8. San Giovanni Damasceno e la spiritualità bizantina. 9 La sintesi palmita. Indice dei passi biblici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Vladimir Lossky (1903-1958) è stato uno dei principali testimoni dell'incontro tra Occidente e Ortodossia che il nostro secolo abbia conosciuto. Figlio del grande filosofo russo Nicolas Lossky, dopo l'espulsione dal suo Paese si trasferì nel 1924 a Parigi dove divenne discepolo di Étienne Gilson e un buon conoscitore del Medioevo occidentale e del pensiero occidentale in genere. In questo contesto nasce e si sviluppa lo studio sugli scritti di Maestro Eckhart che egli porterà avanti per tutta la vita. Fu tra i fondatori della rivista Dieu Vivant e addetto al Centre National de la Recherche Scientifique. Nel 1945 iniziò l'insegnamento di Teologia dogmatica all'Institut Saint-Denis, di cui fu decano, e poi ai corsi pastorali organizzati dall'Esarcato del Patriarcato russo in Europa occidentale.
La parola amicizia è in grado di svolgere il ruolo del principio integrativo di tutta la vita nello Spirito, coniugando insieme la relazione con Dio e gli uomini? In che senso l'uomo in quanto essere creato può pensarsi amico del suo Creatore? Parlando dell'amicizia con Gesù, a che tipo di esperienza ci riferiamo? Quanti amici si possono avere su Facebook? Non è vero che il Nuovo Testamento per esprimere la realtà nuova e specifica dell'amore cristiano nella lingua greca ha optato per l'uso della parola agape (carità), anziché philia (amicizia)? Chi ha avuto un'esperienza di vita consacrata, non è stato forse messo in guardia dalle "amicizie particolari"? Queste le domande a cui ha voluto rispondere, all'interno di un contesto multidisciplinare, la 60a Settimana di Spiritualità, svoltasi presso la Pontificia Facoltà Teologica "Teresianum" in data 10-14 marzo 2019.
Un duplice paradosso segna oggi l'esistenza dell'uomo. Da una parte l'ideologia moderna sembra aver già deciso tutto rispetto a Dio, e anzitutto che Dio non c'entra nulla con il mondo, con la vita e con le cose di ogni giorno. Dall'altra - ed è quasi il risvolto della stessa medaglia - il cuore umano è sempre vinto dall'ansia di una fuga verso il cielo, è tentato cioè di ricercare Dio "al di là" del mondo. In entrambi i casi il rischio è di escludere Dio dagli orizzonti del quotidiano. L'ottica cristiana invece, pur senza eliminare il mistero, non cessa di ripeterci che Dio è colui che viene nel mondo, e il suo distinguersi da esso non esclude la possibilità di coglierlo come familiare nelle umili cose della vita di ogni giorno (la famiglia, il lavoro, lo studio, la preghiera, la casa, la città, il riposo, il tempo). La semplice realtà quotidiana, infatti, nasconde in sé il miracolo eterno, il mistero silenzioso di Dio che ci raggiunge nella drammatica dell'esistenza concreta. Al tema è stato dedicato il XII corso residenziale del Centro Studi di Spiritualità di Milano, tenutosi nel luglio 2013 a Marola (RE), di cui il presente volume raccoglie gli Atti.
Queste pagine sono il frutto di corsi di teologia e di ritiri spirituali rivolti a diverse comunità nel corso di numerosi anni. Il libro, pubblicato in Francia nel 2012, Anno della Fede voluto da papa Benedetto XVI, non è un libro teologico come lo si intende oggi; si tratta piuttosto di una grande catechesi che vuole esporre le verità fondamentali della vita cristiana a quelli che hanno bisogno di comprendere ciò che accade e accadrà loro, se accettano di camminare al seguito di Cristo.
Questa catechesi si fonda sulla parola di Dio letta e compresa nella Chiesa, per questo è attenta al suo Magistero, all’insegnamento dei suoi grandi dottori, quali san Tommaso d’Aquino e il beato cardinale Newman, così come all’esperienza dei santi che vivono al ritmo del cuore di Dio.
Entrare nel Pentateuco: Memoria
Quando Dio ricorda (pag. 4)
Ombretta Pettigiani
Il filo della memoria.
Una strategia contro l’oblio (pag. 9)
Roberta Ronchiato
Il ricordo del deserto (pag. 15)
Cristiano D’Angelo
«Tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio» (Dt 6,2).
La trasmissione della memoria (pag. 21)
Guido Benzi
«Ricordati che sei stato schiavo».
Dono divino ed etica nel Deuteronomio (pag. 26)
Filippo Serafini
«Cancellerai la memoria di Amalèk!» (Dt 25,17-19).
L’oblio dei nemici nella Bibbia (pag. 32)
Luca Mazzinghi
Non dimenticare di ricordare: il dovere della memoria (pag. 37)
Furio Biagini
Memoria e riconciliazione.
Dalla purificazione all’abuso della memoria (pag. 41)
Sergio Tanzarella
Il Pentateuco nella scuola: alla ricerca della memoria perduta (pag. 46)
Marco Tibaldi
Rubriche Per saperne di più
Un ricordo dalle radici profonde (pag. 51)
Marcello Panzanini
Apostolato biblico
Bibbia e metodi attivi: la narrazione biblica di Marco Tibaldi (pag. 53)
Alessandro Zavattini
Vetrina biblica
Recensioni (pag. 54)
Arte
Quando la memoria non ci sostiene occorre aiutarla (pag. 59)
Marcello Panzanini
Inserto staccabile Incontro per educatori di gruppi giovani e adulti
Ritornare sui propri passi: educare alla memoria
Andrea Albertin
Quante volte abbiamo sentito parlare, nella nostra vita, di vocazione? Ci è stato detto che dovevamo capire quale fosse là nostra vocazione, quasi si trattasse di qualcosa di predeterminato che noi dovevamo solo scoprire per essere felici, per realizzarci. La Scrittura ci conduce verso una visione differente della vocazione, che salvaguarda la libertà di Dio e il suo rapporto personale con ognuno e, allo stesso tempo, prende sul serio la libertà dell'uomo non solo nel dare o no l'assenso alla chiamata di Dio, ma anche nel costruire insieme a lui la propria esistenza.