"Questo libro è un''antologia storica' che racconta un bel pezzo della nostra storia e quindi racconta anche qualcosa di me. Io, va detto, avrei voluto inserire molte più vignette ma mi è stato fatto notare che dal 1973 al 2015 ne ho disegnate circa ventimila... E il numero, sappiatelo, è destinato a salire. Non può essere altrimenti: la satira è stata e continua a essere la mia vita. Perché la satira è uno strumento indispensabile, che ci aiuta a interpretare la realtà con il filtro della dissacrazione, dell'ironia, dell'irriverenza. La satira è libertà." (Giorgio Forattini)
Il personaggio dell'anno non può che essere Matteo Renzi, il bambinello sceso in politica per liberarci e redimerci dal peccato; un bambinello sorretto da Maria Elena Boschi, "umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio". La raffigurazione non può che essere su fondo oro di scuola toscana, con al vertice un silenzioso Mattarella, sulla sinistra ancora un po' di rosso con Bersani e sulla destra Verdini, tutti uniti nel quadro politico attuale: non è un ex voto, il voto, dicono, ci sarà nel 2018. Berlusconi e D'Alema guardano da un'altra parte.
Scritto originariamente in lingua inglese, "The Basic Laws of Human Stupidity" fu stampato per la prima volta nel 1976 in edizione numerata e fuori commercio sotto l'improbabile sigla editoriale dei "Mad Millers", i mugnai pazzi. L'autore riteneva che il suo testo potesse essere pienamente apprezzato soltanto nella lingua in cui lo aveva scritto, e per molto tempo declinò la proposta di tradurlo. Solo nel 1988 accettò l'idea di pubblicarlo in versione italiana nel volume "Allegro ma non troppo", insieme al saggio "Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo", esso pure scritto in inglese e stampato fuori commercio dai Mad Millers per il Natale del 1973. Come volume a sé la versione inglese delle "Leggi fondamentali della stupidità umana" è poi stata pubblicata, sempre dal Mulino, nel 2011. Sia in quell'edizione, sia in questa prima italiana viene riproposta in apertura la nota al lettore scritta da Cipolla per l'edizione originale del 1976.
"L'elenco telefonico degli accolli" è la seconda raccolta delle storie apparse su zerocalcare.it. Dolceamaro, come è nel suo stile più intimo, Zerocalcare si racconta ripercorrendo le storie degli ultimi due anni del blog, tra cui le ormai classiche "Salva ogni cinque minuti", "Quando muore uno famoso", "I litigi su internet" e "Il demone della reperibilità".
"La Bibbia è anche il libro del sorriso e del riso di Dio", ha dichiarato Roberto Benigni all'indomani del successo dei Dieci comandamenti commentati in televisione. Un altro Roberto, Benotti in arte Robihood, è entrato nel libro sacro con il suo fiuto da umorista, cogliendone il versante più simpatico e sereno. Dopo "I love Francesco", 145 vignette su papa Bergoglio, Benotti si è divertito a lanciare le sue ironiche "frecciatine" ai personaggi che hanno fatto la storia della salvezza, dalla prima coppia in Paradiso alla prima comunità cristiana.
Una biografia a vignette. Con un tratto delicato, quasi melanconico, Paulesu reinventa un Gramsci che ha i tratti di un bambino. Capelli in disordine, occhiali, braccia lungo il corpo: sembra lo scolaro modello dei libri di lettura, sembra un personaggio che viene da lontano. "Sono sardo, sono gobbo, sono pure comunista. Dopo una lunga agonia in carcere, spirerò. Nino mi chiamo." Così si presenta nella prima vignetta, e a quella seguono altre che di Gramsci ripercorrono le idee, le riflessioni, le lotte, gli amori. Fra gruppi omogenei di vignette l'autore inserisce sequenze di testo che raccontano la vita dell'uomo o citano passi importanti delle opere del politico e dell'intellettuale. Ne esce un libro del tutto originale che ci guida, come all'interno di un ideale museo (non monumentale, non celebrativo), dentro la vita, il pensiero, e l'eredità umana e politica di Antonio Gramsci.
Un approccio sorridente alla figura di Papa Bergoglio in una raccolta di vignette garbatamente umoristiche, lievi e profonde allo stesso tempo. Come dice lui stesso: "Non posso immaginare un cristiano che non sappia sorridere"... Ideale per un piccolo regalo in ogni occasione.
"Si viaggia in Alfetta (Alfano-Letta) con la guida di Napolitano, cui hanno rinnovato la patente nonostante l'età. La strada è stretta e tortuosa; siamo in riserva e c'è il rischio di rimanere in panne. Anche se la situazione è seria è meglio non drammatizzare e prenderla in allegria. La cosa più grave del resto è che sembra finito il ventennio berlusconiano e nella satira un "grande" come Silvio è impossibile che rinasca."
Pigra ed egoista, la nuova dominatrice dei divani porterà scompiglio nella vita di una coppia minandone la pazienza e la rodata quotidianità. Tutte le situazioni tipiche della vita domestica con un gatto sono rilette con allegria in queste strisce per gattari e non.
Alzi la mano chi non ha mai visto, a casa di nonni o zii, un almanacco. Erano altri tempi, quelli in cui a scandire il ritmo dell'anno ci pensavano queste pubblicazioni piene di tavole astronomiche e di previsioni astrologiche, aneddoti satirici e ricorrenze annuali, persone ed eventi notevoli salvati dall'oblio della dimenticanza. Ma non tutto ciò che è passato merita di finire in soffitta. Perché, a dispetto della moderna sicumera tecnologica, cicli e stagioni, feste e anniversari continuano imperturbabili a influenzare la nostra vita. Per poter capire il presente, e tentare di prevedere il futuro, non c'è niente di meglio che sbirciare tra ciò che è già stato. Le pagine del Barbarossa ci restituiscono proprio questa occasione, insieme a qualche coordinata temporale perduta. Accompagnano le incognite e le sorprese di un nuovo anno con uno spirito leggero e spiazzante. Una tradizione popolare rinnovata che zigzaga - come il marinaio giramondo che dà il titolo al libro tra storie spassose, personaggi visionari e illustrazioni fulminanti, in un turbinio di cultura alta e pop. Un almanacco da leggere e guardare, che rivela i suoi tesori giorno dopo giorno.
Si spengono le luci, cala il silenzio, si apre il sipario. Entra in scena una donna: ha il passo stanco, il corpo scarnificato, lo sguardo arreso. È il nostro paese. È Italia. Non si può più raccontarla, questa Italia. Non bastano più le parole. Servono le immagini. Serve un regista. Il regista si chiama Massimo Bucchi. E dunque ecco l'Italia vera, così com'è. Massimo Bucchi la plasma, la deforma, la sfregia. L'Italia di Piazza Fontana, della stazione di Bologna e dell'Italicus ; l'Italia del valzer e del caffè; l'Italia dei coffee break di Pisciotta e Sindona, di Alfredino, dell'omicidio Lima; l'Italia del divo Giulio, del Cavaliere, di Padre Pio; l'Italia delle parate, dei governi sinistri, delle riforme del tempo perduto; l'Italia di Bartali e Togliatti, Craxi e Ratzinger. L'Italia davanti a tutto. Ma come ostaggio. Questa non è una raccolta di vignette, ma un saggio in immagini, create per questo libro e montate in un flusso inarrestabile: così Massimo Bucchi rilegge la storia d'Italia. Ne emerge un'opera illuminante che ci mostra, con lo sguardo lucido e sovversivo di uno dei più geniali vignettisti italiani, come stanno le cose. Con questo libro scopriremo l'Italia come non l'avevamo mai vista: il nostro passato e il nostro presente ci appariranno sotto una luce diversa, una luce impietosa che tutto svela; che poi diviene fioca, e che si spegne, accompagnandoci nel mondo dei sogni, sogni dolcissimi e tremendissimi.
Età di lettura: da 10 anni.