Come pensare oggi, alla fine dell'epoca moderna, la formazione in senso cristiano di un giovane? Con un gesto felicemente inattuale, in questo libro Guardini disegna le figure ideali di un'educazione: dalla rettitudine del cuore e della parola alla dignità del donare e ricevere, dalla necessità della preghiera alla concezione cristiana della libertà e dello Stato. Figure in cui il soggetto cristiano - la coscienza - ritrova le tappe della sua autoformazione. Ma l'importanza del libro sta anche nello stile della scrittura. Guardini si rivela qui maestro di quella particolare forma di comunicazione che è la lettera: un rapportarsi all'interlocutore mantenendone l'alterità, ovvero rispettandolo nella sua intima vocazione. Quasi che in queste lettere Guardini abbia sintetizzato la cifra dell'agàpe cristiana: cristiano è chi sta, al cospetto dell'Altro e degli altri, in perenne tensione caritativa.
La collana “Catechetica, educazione e religione” presenta il primo di una serie di volumi che vorrebbero offrire una presentazione sistematica di tutta la storia della catechesi.
Su un terreno di studio decisamente esteso, Roman Murawski, autore del presente contributo, si ritaglia un’area di lavoro ben precisa, occupandosi della catechesi antica, cioè quella che è venuta sviluppandosi lentamente a partire dagli inizi della predicazione apostolica sino al VI secolo.
Questi limiti cronologici ci dicono subito che lo studioso collega strettamente la storia della catechesi antica a quella del catecumenato delle origini della Chiesa. Si tratta di un collegamento più che corretto, in quanto – come afferma autorevolmente il noto patrologo A. Trapè – il percorso catecumenale nasce di fatto come frutto dello zelo catechistico espresso da tutti i Padri della Chiesa, al punto che la storia della catechesi patristica si identifica in larga parte con quella del catecumenato.
Ovviamente, però, il Murawski non ignora l’epoca neotestamentaria, cui è dedicato il primo capitolo. L’analisi mostra chiaramente che in età apostolica la proposta cristiana assume svariate forme, coinvolgendo una vasta gamma di figure impegnate nell’annuncio. Una tale ricchezza si riverbera sullo stesso lessico, ove peraltro manca proprio il lemma “catechesi”. Se è assente il vocabolo è però già presente, fin dal I secolo, almeno un abbozzo di quella che per noi è “catechesi”: una presentazione tendenzialmente sistematica di tutto il messaggio cristiano e dei suoi contenuti fondamentali attinenti al credo, ai sacramenti e alla morale.
Con il secondo capitolo si passa al II secolo, quando incominciano ad abbozzarsi sia il catecumenato, sia la catechesi come noi la intendiamo. L’abbozzo è colto grazie ad alcuni dei documenti più noti dell’epoca: la Didachè, il Pastore di Erma, gli scritti di Giustino e di Ireneo.
Giungendo al III secolo, illustrato nel terzo capitolo, si incontra un catecumenato che ha ormai raggiunto la sua massima fioritura, presentandosi come un itinerario distribuito in più anni, esigente, impegnativo a livello “personale”, preoccupato di introdurre a tutte le componenti della vita cristiana. Lo attestano, tra gli altri, Tertulliano, Cipriano, Ippolito, Clemente Alessandrino e Origene, le Pseudo-Clementine e le “Scuole” catechistiche dell’epoca.
L’autore conclude il suo studio con un quarto capitolo dedicato all’epoca post-costantiniana. È la parte più sviluppata del lavoro che gli permette di documentare ampiamente come il IV secolo sia, da una parte l’“epoca d’oro della catechesi patristica” (con Padri quali Cirillo di Gerusalemme, Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia, Ambrogio, Agostino, Gregorio di Nissa), ma dall’altra segni l’inizio di un lento dissolvimento dell’istituto catecumenale “personale”, che si concluderà nel VI secolo per lasciar spazio al catecumenato “sociale” della societas christiana.
Continuare a fare come si è sempre fatto, non serve, e tanto meno a lamentarsi che la gente non risponde. Occorre riprendere l'entusiasmo del rinnovamento conciliare. In questo libro ho cercato di raccogliere curiosità e stranezze, di cui sono venuto a conoscenza in questi anni, che mostrano con evidenza come il Concilio è stato dimenticato. Si tratta di un "Catechismo divertente" con riferimento a molti episodi della vita della Chiesa in Italia, in particolar modo in merito alla Catechesi e alla Liturgia in tutti in suoi aspetti (Messa e Sacramenti) e alla scarsa presenza del laicato. Ma non solo. Il tutto scritto in modo dilettevole.
Un itinerario per rivivere la gioia di tutte persone che hanno incontrato Gesù e con loro annunciare che il Signore è risorto. Ogni domenica un commento al brano di Vangelo, un impegno e una preghiera; durante la settimana tante attività e proposte per riflettere insieme e preparaci alla Pasqua. Lungo il cammino non saremo mai soli: tutta la Chiesa camminerà con noi!
«Siate sentieri, lasciatevi percorrere. Siate mani sempre spalancate che sappiano accogliere qualsiasi cosa come un dono, sappiano accarezzare e sappiano donare. Siate sorrisi in un mondo in cui, purtroppo, regnano l'odio, l'indifferenza, il razzismo, l'egoismo. Siate piedi per chi ha paura di cambiare strada, di camminare e di percorrere sempre insieme agli altri le strade che Dio vi metterà davanti. Siate occhi capaci di guardare oltre, capaci di oltrepassare muri, capaci di innamorarsi ancora, ancora e ancora. Siate costruttori di pace... innalzate ponti e abbiate sempre il cuore aperto al mondo. [...] Quando vi dicono che siete il futuro non ci credete, voi siete il presente! Il presente. Impegnatevi oggi. Amate oggi. Sporcatevi le mani. Metteteci la faccia, ma oggi». Così Maristella Tommaso, rileggendo la propria stessa intensissima vita (viaggi, territori, esperienze missionarie, volti, momenti di preghiera intensa), condivide la sua passione per l'esistenza con il lettore, invitandoci a una vera e propria immersione nel linguaggio meraviglioso dell'Amore.
Con i suoi quattromila ragazzi, una cinquantina di sedi in tutta Italia e un giro di ottocento volontari, Portofranco è una realtà semplice e grande insieme. Nato a Milano nel 2000 da un'intuizione di don Giorgio Pontiggia, amico di don Giussani e a lungo rettore di una grande scuola milanese, è un centro di aiuto allo studio, completamente gratuito, rivolto ai ragazzi delle superiori. Moltissimi di loro - circa un terzo - sono immigrati o italiani di seconda generazione: cinesi e sudamericani, mediorientali e africani, musulmani e ortodossi. Lavorano insieme, si incontrano, molto spesso diventano amici. E soprattutto trovano adulti disponibili ad accoglierli e seguirli, uno per uno. Oltre a essere un'esperienza educativa straordinaria e una risposta concreta a problemi come il recupero scolastico e la lotta alla dispersione, Portofranco è una finestra spalancata su temi cruciali - integrazione, dialogo tra generazioni, futuro - e sulle domande di senso ultimo, come testimoniano le storie e i ritratti di ragazzi e volontari che Davide Perillo ha raccontato in questo libro.
L'avvento dell'era digitale ha interessato sempre più il settore di ricerca delle scienze della comunicazione con notevoli ricadute anche in campo catechetico. Questo libro prova a rispondere all'esigenza di formare una nuova figura di catechista chiamato ad interagire con i "soggetti digitali" che, in misura sempre più significativa, vanno emergendo dall'attuale contesto sociale e culturale. Il testo esamina i cambiamenti in atto e tenta di descrivere gli influssi che stanno generando sulle nuove generazioni. Infatti, sono proprio i media digitali ad aver condotto ad un inarrestabile mutamento delle dimensioni cognitive, affettive,
Oggi è ancora opportuno studiare a scuola le religioni? Quali sono i limiti di questa disciplina in Italia? E come insegnare religione in una società che, con il passare degli anni, è sempre più abitata da differenze culturali e religiose? Se nel nostro Paese si è ormai chiusa la stagione della religione, è solo perché si è aperta quella delle religioni, al plurale. Conoscere le religioni diventa perciò uno dei requisiti fondamentali per sviluppare una «cultura del vivere-insieme» in grado di favorire una cittadinanza più democratica, riducendo così i conflitti causati dalla mancanza di comprensione reciproca. La scuola, pur con tutti i suoi limiti, oggi rappresenta il primo spazio pubblico in cui emergono le differenze, comprese quelle religiose.
Il metodo di Betania è un innovativo progetto di Pastorale familiare dedicato alle coppie, frutto di anni di sperimentazione e già operativo in alcune parrocchie italiane. È uno strumento vivo e prezioso che si avvale di una molteplicità di strumenti formativi, sia cognitivi che emotivi, che spaziano dalla Lectio divina al "Laboratorio psico-spirituale- affrontando tematiche di varia natura e, non ultima, la Dottrina Sociale della Chiesa affacciata sulla Postmodernità. In questo libro viene proposto in modo operativo, in 4 cicli, con pratiche schede di lavoro a disposizione dei presbiteri e degli operatori di Pastorale familiare, per accompagnare gruppi di coppie dopo il matrimonio, nel loro percorso di vita e di fede e anche nelle loro fatiche e momenti di difficoltà. Propone una Pastorale familiare incarnata e scevra da assolutismi e idealizzazioni, nella linea conciliare, in sintonia col magistero di Papa Francesco. Una Pastorale familiare fondata sul primato della relazione, dell'ascolto, dell'accoglienza e dell'accompagnamento, come suggerisce il Capitolo VI dell'esortazione post-sinodale Amoris Laetitia.
Don Paolo ha la capacità di porgere con semplicità (ed anche con un buon senso dell'humor) alcuni concetti fondamentali del nostro "credo", unendo la profondità alla chiarezza, la teologia alla concretezza. E suscitando il desiderio non solo di conoscere meglio Gesù Cristo, ma di diventarGli amico, di gustare la gioia di essere amati da Lui, con tutti i nostri limiti e le nostre fragilità. Credendo in questo Amico, abbiamo Vita nel suo Nome. Ed il suo Nome - Gesù - ci dice che Dio ci ha salvati, ci salva. In un tempo in cui abbiamo ascoltato, letto e scritto che "tutto andrà bene", questo libro che avete tra le mani ci ricorda, con un sorriso fraterno, che "tutto è già andato bene", da quando Dio si è fatto uomo e Cristo è morto e risorto per noi.