Celebrare l’anno giubilare è vivere un tempo forte è impegnarsi tutti insieme, ecclesialmente ad accogliere la misericordia del Signore è rinsaldare la vita cristiana unica vera testimonianza a Cristo. Le riflessioni contenute in questo volume sono state proposte dall’autore alla 50 Settimana Liturgica Nazionale del cal a Mantova, alle usmi di Roma e della Toscana, al Cottolengo di Torino e, su invito dei vescovi, alle diocesi della Basilicata, di Torino, Firenze, Forlì, Ivrea, Biella, Crema, Cuneo, Tortona e Casale Monferrato.
Nel corso degli anni Ottanta diverse tradizioni religiose in tutto il mondo dal fondamentalismo islamico alla cattolica teologia della liberazione - hanno cominciato ad acquisire spazio al di fuori della sfera privata e all'interno di quella pubblica, configurando una sorta di "deprivatizzazione" della religione. In questo libro non si discute di revival religioso, New Age e televangelismo ma di come le istituzioni religiose tradizionali siano tornate a sfidare le forze sociali, politiche e culturali dominanti, mettendo in discussione la pretesa neutralità dello stato sul piano dei valori e la distinzione tra etica pubblica e privata.
l autore di questo libro guida il lettore a prepararsi alla celebrazione di questo evento invitandolo a prendere coscienza che si tratta di un anno di rinnovamento, di conversione e di riconciliazione con dio e con i fratelli.
La bolla "Auctorem fidei" è stata un documento di primaria importanza nella formazione del clero in senso ultramontano nell'800 e poi più in generale del clero cattolico nella prima metà del '900. La gran parte del clero non era portato alla filologia o alla ricerca storica, ma piuttosto al proprio compito di pastori nella Chiesa. Le 85 proposizioni dell'Auctorem fidei erano come un quadro comodo di riferimento: una sorta di catechesi papale e cattolica proposta in termini essenziali e rispondente pienamente alle urgenze dei tempi nuovi.