"Brillat-Savarin è stato per noi una scoperta recente. Avevamo già deciso di scrivere un libro di cucina per esprimere la profonda gioia che ci dà il cucinare e il grande conforto che ne abbiamo tratto vivendo all'estero. Volevamo celebrare la gastronomia e i piaceri dei sensi che si incontrano nel preparare il cibo, nel servirlo e nel mangiarlo. Cucinato, condiviso, consumato da soli, regalato; occasione d'incontro, simbolo di appartenenza a gruppi e a religioni, nutrimento del corpo e della psiche, il cibo è potentissimo antidoto contro l'isolamento e la tristezza. Ce ne siamo rese conto quasi per caso. Rosario, da bambina, nella cucina di casa si incantava a osservare la trasformazione degli ingredienti in pietanza; da adulta, all'estero, cucinava per mantenere la propria identità e ha cominciato ad apprezzare dettagli che danno piacere, come organizzare e riordinare la dispensa, fare la spesa nei mercati del quartiere e cucinare con i fiori del terrazzo. Molte alunne della sua scuola di cucina londinese frequentano i corsi da anni, perché hanno imparato che cucinare aiuta a stare meglio. Simonetta, cuoca per tradizione familiare e per necessità, ha sperimentato attraverso le vicissitudini della vita il valore catartico della cucina. Per lei, la cucina e la tavola, oltre a essere elementi fondamentali dell'esistenza, costituiscono un trionfo dei sensi, della bellezza e dell'ospitalità.
C'è un vecchio adagio, presente in tutti i paesi del mondo soprattutto in relazione alla cucina. Dice così: ogni scarrafone è bello a mamma sua. Cioè la propria cucina, del proprio paese, della propria regione, della propria città, e soprattutto della propria mamma, è sempre la migliore. Ciò detto, nessuno nega che esistano altre mamme, città, regioni e paesi dove si possa mangiare bene. Scopo di questo libro è stimolare i lettori a una fattiva curiosità verso le cucine e le ricette degli altri. E lo fa presentando, in tono lieve, le cucine dei vari paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Mongolia alla Corea a tutti gli altri. Identificandone le caratteristiche salienti, con una particolare enfasi su quelle condivisibili da tutti. Seguono una breve descrizione dei piatti mitici, quelli comunque (quasi) infattibili per mancanza di materie prime o di attrezzi e una galleria degli "orrori", ingredienti e procedure, che a volte esistono, che ci fanno sobbalzare. Chiusa questa prima parte, ogni capitolo è completato da una manciata di ricette di quella tradizione gastronomica, tutte amate da chi scrive, ghiotte, facili da eseguirsi e a base di ingredienti facilmente reperibili.
Ricche e variopinte, leggere e saporite, d'estate e d'inverno le insalate sono una risorsa inesauribile e rappresentano la soluzione ideale come accompagnamento, ma anche come piatto unico per chi ha poco tempo e non vuole rinunciare a un'alimentazione sana. Che siano light, vegetariane, oppure più sostanziose, arricchite con pasta, riso, cereali, con carne o pesce, senza dimenticare quelle a base di frutta o formaggi, in questo volume troverete un'ampia raccolta di ricette che vi permetteranno di preparare tante nuove e appetitose insalate tutte da gustare.
Il mondo floreale gode fin dall'antichità di una grande considerazione che va oltre la semplice erboristeria, o la farmacopea tradizionale. Si ha notizia di ricette con i fiori nella cucina dell'antica Roma come nei manoscritti medioevali, nella cucina tradizionale del Medio o Lontano Oriente Importanti soprattutto nel mondo rurale, oggi i fiori vengono riscoperti anche nelle nostre cucine. Questa raccolta di ricette da preparare con i fiori è una piccola selezione relativa a quelli più comuni che si possono trovare facilmente, per preparazioni dolci e salate. Per un più semplice utilizzo, sono state indicate, nella prima parte della raccolta, le ricette per fiore con l'aggiunta di una piccola nota sulle caratteristiche più salienti in merito alle proprietà curative della tradizione. Nella parte finale sono state date indicazioni più generali che riguardano le modalità di utilizzo di vari fiori raggruppandole per preparazioni.
Un pratico e utile ricettario in cui sono stati raccolti i dolci tipici natalizi di tutte le regioni italiane e non solo. Ricette gustose, sfiziose e soprattutto alla portata di tutti, per un Natale tra modernità e tradizione.
Il volume offre, anche grazie ad una elegante veste grafica, aggiornata, immediata e più razionale, ricette sia tradizionali che innovative, scelte, non solo per la loro bontà, ma anche per la facilità d'esecuzione.
Ogni cucina regionale della nostra bella Italia presenta delle tipicità, a volte uniche, perché legate alle tradizioni. Il ricettario che viene proposto con quest'opera è veramente importante per il fatto che le ricette sono state elaborate nel pieno rispetto delle tradizioni calabresi da uno chef che ha vissuto la cucina da sempre, l'ha respirata e amata sin dalla sua infanzia ed è riuscito a fare di questa sua passione un mestiere ricercato. Nelle sue ricette si ritrovano i sapori, gli odori, il ricordo delle tradizioni ed il prof-mo degli ingredienti genuini. I piatti consigliati in questo primo ricettario sono appetibili, salutari, semplici e veloci da preparare, ma soprattutto riflettono la loro mediterraneità. Un'opera per le giovani donne e per tutti coloro che desiderano approcciarsi ai gusti domenicali della cucina calabrese.
Il piccolo volume, mantenuto nel suo formato originario, raccoglie tutte le ricette contenute nel Manuale trovato da Cosentino tra i libri appartenuti alla bisnonna, moglie di uno "speziale" vissuta nell'entroterra siciliano nell'Ottocento. Primi e secondi piatti, dolci e conserve sono riprodotti fedelmente così come venivano serviti nelle tavole delle famiglie della ricca borghesia terriera e dell'aristocrazia siciliane del XIX secolo. Una cucina molto ricca, speziata e che guardava all'Europa e all'Italia continentale.
Il cinema di Tim Burton come non lo avete mai gustato. Un viaggio nell'opera del talentuoso regista californiano visto da un punto di osservazione particolare: i piatti amati dai personaggi. Se è vero che siamo quello che mangiamo, "Zuppe, zucche e pan di zenzero" è un viaggio appassionante fra bambini malinconici, adolescenti poetici, figure incantate, fragili ed escluse, e creature mostruose più spaventate che spaventose, a partire dalla tavola. Il cibo diventa così il fil rouge di un'idea di cinema, e di una visione del mondo, che miscela con sapienza due ingredienti fondamentali: crudeltà e tenerezza, caratteristiche dei fanciulli di ogni età. I film di Tim Burton sono capolavori visionari da godere con i sensi spalancati: gli occhi, le orecchie ma anche e soprattutto la pancia, pronta a vivere ogni emozione. L'indice è un menù: zuppe vellutate e ambigue, polli arrosto dorati e croccanti, fiumi di cioccolato, caramelle colorate, pan di zenzero e pozioni magiche. Il viaggio cine-gastronomico esplora anche le bevande, gli alimenti preparati da macchine strampalate quanto ingegnose, i riti sociali come il barbecue, i piatti simbolici, ricchi di riferimenti critici.
Monasteri e conventi hanno mantenuto nel tempo una cucina genuina, legata al ritmo delle stagioni e agli ingredienti locali. Questo viaggio attraverso la penisola racconta in 100 ricette il gusto tutto italiano di un'ospitalità scandita da feste e riti, generosa anche nelle sue manifestazioni più semplici. Tra aneddoti storici e curiosità, giochi grafici e fotografie, i piatti regionali più appetitosi, per ritrovare i ritmi e i sapori del passato in angoli di pace dove la bontà è di casa.