Breve profilo biografico e raccolta antologica degli scritti di fratel Biagio Conte, l'angelo dei poveri di Palermo che ha saputo accogliere con intelligenza e generosità gli ultimi.
Perché soffrire? Se Dio esiste, perché non elimina il male e la sofferenza? Una vita contrassegnata dal dolore merita di essere vissuta? Queste e altre domande simili mettono spesso in crisi la fede del credente. Le pagine di questo libro non hanno la pretesa di rispondere a tali interrogativi, ma mettono ogni lettore credente e non dinanzi a una verità sconcertante: Dio stesso soffre! Dio è il Sofferente per eccellenza! La sofferenza di Dio deriva dal suo amore per noi, un amore sofferto perché solidale con colui che soffre. Il percorso biblico-teologico-spirituale proposto in queste pagine orienta a considerare la sofferenza non come un incidente di percorso, ma come una via mistica d'incontro con Dio, e invita il credente a trasformare la sofferenza in amore.
Il sesto volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria intende esplorare l'inventio della ontologia trinitaria nel secolo IV, con un'attenzione specifica sull'incontro fra l'intelligenza ecclesiale della rivelazione e quella corrente della filosofia tardoantica che ha segnato in profondità l'elaborazione della teologia patristica, il neoplatonismo. La questione di tale rapporto non può essere affrontata con pertinenza se non si fa riferimento all'"aporia del fondamento" che ha travagliato l'indagine filosofica sin dai suoi albori: l'essere è uno o molteplice? Essa si qualifica infatti per la postura tesa a includere in un unico ordine ontologico il primo principio e il mondo, senza così riuscire però a declinare persuasivamente il rapporto di unità e molteplicità. L'evento di Gesù Cristo, vissuto e interpretato nel solco dell'affermazione ebraica della trascendenza di Dio, propizia nel IV secolo un pensiero del rapporto uno-molti che, pur facendo i conti con esse, stravolge le categorie greche con lo sviluppo di un pensiero formalmente trinitario. A 1700 dal Concilio di Nicea, il volume è uno studio a più voci, al contempo storico e teoretico sull'incontro tra filosofia ed evento del Cristo e, in ultima analisi, sulla pensabilità e dicibilità dell'E/essere.
Le meditazioni evangeliche sui sette dolori di Maria ci pongono al fianco della madre del Signore Gesù, Vergine Addolorata. Questo itinerario di preghiera e contemplazione propone la scoperta evangelica del cammino interiore di Maria. Attraverso il dolore, annunciato dalla profezia di Simeone nel tempio di Gerusalemme, Maria scopre e riscopre la volontà di Dio su suo Figlio e dunque su di lei. Chi decide di vivere il Vangelo avrà in Maria la compagna del e nel "dolore", passaggio di vita nel quale lasciarsi comunque amare dal Figlio e Signore.
«È necessario smaschilizzare la Chiesa». Papa Francesco lo ha detto molte volte, e per questo ha chiesto a due teologhe e un teologo di approfondire, nella seduta del Consiglio di cardinali del 4 dicembre 2023, il "principio mariano-petrino" di H.U. von Balthasar. Il libro raccoglie i testi dei loro interventi, che illustrano sia i limiti del pensiero di Balthasar, e dell'uso che ne è stato fatto, sia i molti modi in cui nella Chiesa la differenza di genere è interpretata e attuata come disparità. In alternativa, Lucia Vantini, Luca Castiglioni e Linda Pocher propongono pensieri e pratiche che assumono la complessità del reale, affrontano i nodi critici della maschilità (anche e innanzitutto quella dei ministri ordinati) e ascoltano il Vangelo liberandolo dalle interpretazioni che hanno nascosto ed emarginato le donne. Prefazione di papa Francesco.
Come possiamo affrontare la complessità della vita umana, con la nascita a un capo e la morte all'altro? La nostra esistenza è un attimo delimitato da due eternità di tenebre o un tempo visitato dalla traccia furtiva di una luce perduta ma ancora desiderabile? Nonostante la morte violenta sia spesso presentata come uno spettacolo invasivo e quotidiano, le società moderne evitano di affrontare queste questioni cruciali e ostracizzano la morte, come se scansare il discorso potesse renderlo meno spaventoso. In realtà, questa fuga non fa altro che alimentare un'angoscia e un disagio profondi. La risposta sta nell'affrontare apertamente il dilemma posto dalla nascita e dalla morte, seguendo diverse piste di riflessione, non da ultimo sul solco della tradizione ebraica. Questo approccio può portare a una nuova prospettiva per apprezzare la vita stessa. Il primo passo verso una migliore comprensione del valore insostituibile della vita è avere il coraggio di affrontare senza esitazione questi temi cruciali. Un saggio illuminante, per superare quella concezione tragica e angosciante della vita come "circondata dal baratro del nulla" Chalier si interroga sulla vita, dal suo sorgere fino alla sua scomparsa, con maestria, profondità, passione e tenacia. E la tratteggia come un andare «da una luce a una luce». Per captarne i raggi fa appello ai filosofi, ma anche ai saggi dell'ebraismo e ai poeti (Hugo, Rilke, Hillesum, O'Donohue...), avanzando senza paraocchi verso il mistero dell'umano.
«Qualora non siate inclini a provare gelosia, invidia o cupidigia, potreste trovare poco utile dedicarvi alla lettura di questo libro. Se invece, come me, vi sentite talvolta pervasi da sentimenti imbarazzanti di possesso o esclusività negli affetti, oppure se desiderate ardentemente le qualità del vostro prossimo, di un vostro familiare per esempio, allora vi propongono di esplorare il modo di sciogliere questi nodi e di riconciliarvi con questa parte oscura del nostro essere». La gelosia è un sentimento primordiale, radicato nella natura umana; prima o poi nessuno sfugge alla sua morsa. Come affrontarlo, come lavorarci sopra per superarlo e sviluppare relazioni fraterne? Di fronte a questo male che corrode l'anima e causa una tristezza opprimente, Catherine Aubin propone un autentico percorso di guarigione. Questo percorso si basa innanzitutto sulla scoperta dei modi in cui sbarrare le porte del nostro cuore alla menzogna, al costante confronto e al disprezzo di sé, per poi spalancarle alla benedizione, alla fiducia e alla riscoperta dell'amicizia. Con esempi tratti dalle Scritture, Aubin guida a riconoscere l'invidia e la gelosia, senza sprofondare né nei sensi di colpa né nella disperazione. E a riabbracciare ciò che sta al centro della vita cristiana, vincendo la nostra resistenza a lasciarsi amare.
In queste pagine si parla della cosiddetta canzone d'autore, di quel tentativo cioè di fondere parole e tessuto musicale che si è manifestato soprattutto a partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento e che ha lasciato tracce indelebili in opere divenute pietre miliari non solo del mondo della canzone, ma della poesia e della cultura contemporanea. In filigrana dietro i testi di autori nordamericani come Cohen e Dylan, francesi come Brel o Brassens e infine italiani come - tanto per fare alcuni nomi - Battiato, Dalla, De André, De Gregori e Vecchioni, troviamo così echi, cadenze, immagini provenienti da una molteplicità di fonti letterarie, da Omero a Whitman, da Baudelaire a Joyce. Senza dimenticare la Bibbia, il «grande codice dell'Occidente», che ha insegnato ai grandi cantautori - scrive il card. Gianfranco Ravasi - «a intrecciare nel loro pensare, scrivere e cantare, spirito e corpo, mito e storia, mistica e amore, sacro e profano, ma soprattutto Dio e uomo, avendo sempre accesa nel loro cielo la stella della Scrittura».
Sempre più letta e amata in Italia e nel mondo, la poesia di Antonia Pozzi trova una delle sue migliori espressioni nei versi d'amore e d'amicizia, in gran parte raccolti in questo volume. Un viaggio affascinante al centro di un universo femminile tormentato e inquieto ma ricco, appassionato e moderno, perciò capace di parlare con sorprendente intensità al nostro presente. L'occasione inoltre per accostarsi a una scrittura che, all'estrema accuratezza della forma, abbina una corporeità forte e vertiginosa, in una stretta adesione alle radici del reale e al cuore pulsante della vita.
L'ampio ventaglio di prospettive con cui è possibile accostare il tema del sacrificio ha indotto i docenti del Seminario di Milano a integrare un primo volume ad esso dedicato (Oltre il sacrificio?, Àncora 2022) con una seconda serie di contributi, raccolti in questo libro. Prendendo avvio dallo studio della variegata prassi sacrificale di Israele, la ricerca si orienta successivamente verso l'ermeneutica di alcune espressioni eucologiche di stampo sacrificale, presenti negli antichi sacramentari, come pure nei messali preconciliari, per rivolgersi poi a considerare criticamente la spiritualità vittimale dell'epoca moderna. L'indagine prosegue con l'esame delle soteriologie di H.U. von Balthasar e Anselmo d'Aosta, per concludersi con uno sguardo di fenomenologia religiosa sui sacrifici delle religioni, il sacrificio todah e il sacrificio di Cristo.
"Beati gli idioti" è la rilettura del romanzo "L'idiota" di Dostoevskij attraverso una lente teologica: il cosiddetto Discorso della montagna riportato nei Vangeli. Il libro si compone di tre parti: un serrato confronto con i principali interpreti di Dostoevskij sull'identità profonda del principe Myskin, protagonista del romanzo; una lettura "teatrale" del testo proiettato in una dimensione scenica, passato al setaccio delle otto beatitudini evangeliche; una conclusione sul valore estetico ed etico dell'idiozia. Si parte dall'antica tradizione ascetica e spirituale dei "folli in Cristo", che si ritrova ovunque nella letteratura russa e nella tradizione ortodossa, viandanti e pellegrini alla sequela del Cristo oltraggiato e vilipeso, posti in relazione sistematica con le beatitudini evangeliche, quindi con le singole figure dei "Beati" prese in esame nel celebre Discorso della montagna. Assumendo questa prospettiva, il principe Myskin diviene il prototipo del cristiano in cammino, né Cristo né il diavolo, ma colui che, pur nella fragilità umoristica delle sue esperienze, "ci sta provando": l'avventura di un povero cristiano.
Il racconto dell'incontro inatteso tra il Signore risorto e i due discepoli in cammino da Gerusalemme a Emmaus, «il primo giorno della settimana», è una delle gemme narrative e spirituali del Vangelo di Luca (Lc 24), privo di miracoli o monologhi, che comprende un viaggio di andata e uno di ritorno, ed è interamente dedicato alla conversazione tra i tre attori. Le tappe del racconto sono numerose e il libro analizza da vicino come sono state rappresentate nell'arte cristiana dalle origini a oggi, non facendo scorrere le opere in ordine cronologico, bensì seguendo le fasi del racconto lucano passo dopo passo; una scelta molto più coinvolgente. «Come una guida sapiente, Boespflug accompagna il lettore nelle stanze di un museo senza spazio e senza tempo, pronto ad accogliere tutti. Forse proprio qui risiede uno dei meriti più importanti di questo libro, quello di proporre l'arte, in questo caso l'arte che illustra la Parola di Dio, come strumento di umanizzazione. Di fronte a queste opere, tutti possono riconoscersi fratelli, nello stupore per tanta bellezza e nella contemplazione di un Dio che ha offerto come dono supremo il perdono e la pace».