In questo libro il Card. Tarcisio Bertone ha scelto alcune tra le numerose omelie e meditazioni proposte ai fedeli, riguardanti soprattutto quei Santuari di varia natura, storia e spiritualità, dove è stato invitato a interpretare e trasmettere la Parola di Dio, perché i fedeli possano attingere spunti di conversione, di santificazione, e sostenere così un percorso di vita conforme al Vangelo. Prefazione di Suor Yvonne Reungoat, Superiora Generale F.M.A. Postfazione di fr. François-Marie Léthel O.C.D.
Viviamo oggi nella società più sicura e tutelata di sempre. Eppure, mai come oggi siamo assillati da preoccupazioni, ansie, angosce, timori, paure. La paura è una struttura fondamentale dell'esistenza: quella reale ci difende da possibili pericoli personali e collettivi. Oggi però esistono infinite forme di paura, molte delle quali indotte, "derivate". Il volume offre 31 meditazioni nelle quali, sociologi, psicologi, grandi saggi e maestri di spiritualità ci aiutano a scoprirle, analizzarle, superarle, per vivere un'esistenza più consapevole e serena. Le preghiere offerte dopo ogni riflessione, intendono infondere coraggio mediante la forza anti-panico più potente al mondo: la fede nel Signore risorto.
Anche per il secondo ciclo liturgico festivo padre Ermes Ronchi ci accompagna nel cammino in ascolto della Parola. Per ogni domenica e festa saremo accompagnati da riflessioni e da preghiere che arricchiranno il nostro approcciarci alla liturgia, ma che potranno anche essere lette come una sorta di breviario per i nostri giorni alla ricerca di "buone notizie" e di positività con lo sguardo rivolto a un Dio che sempre ci ama. Il ciclo liturgico B vede al centro della liturgia la lettura del Vangelo di Marco, quello che, tradizionalmente, è considerato il più immediato per il lettore. Si tratta di uno scritto ricchissimo di stimoli e inviti alla conversione, quasi in un lento avvicinarsi al centro del mistero della fede. L'invito iniziale alla conversione è come l'abbrivio di un percorso che si consuma, per il credente, davanti alla croce del Figlio, Messia e Figlio di Dio che rende anche noi figli.
Il messalino Pane Quotidiano è un bimestrale tascabile che rende disponibile in ogni momento della giornata la Parola di Dio, tratta dalla liturgia del giorno. Ogni brano è accompagnato da un commento tratto dalle meditazioni di don Oreste Benzi - sacerdote per cui è in corso la causa di beatificazione - che aiuta a calare la Parola nella vita quotidiana di ciascuno, favorendo una di conversione continua. Seguendo il cammino proposto da don Benzi si arriva sempre più ad unire la contemplazione all'azione, l'amore verso Dio all'amore verso i fratelli. Ogni numero di Pane Quotidiano contiene un editoriale di Giovanni Paolo Ramonda e l'Introduzione di un vescovo, con riflessioni legate al periodo liturgico di riferimento.
Perché un libro come questo? Per chi? Sono domande che ci siamo posti quando è stato chiesto di pubblicare in forma scritta alcune delle omelie registrate di don Pietro Cesena, che da alcuni anni vengono ascoltate un po' in tutta Italia (e anche altrove). Il libro nasce dalla insistenza dei molti che hanno scritto lettere affinché di queste parole, che hanno dato speranza a tanta gente negli ultimi anni, resti la memoria scritta, nella speranza che possano fare ancora un po' di bene. Le parole qui trascritte parlano la lingua della gente comune e illuminano con la Parola di Dio la quotidianità della vita di ogni giorno. Ogni mercoledì mattina, il don approfondisce, insieme a diverse persone, il Vangelo della domenica successiva in una bellissima cripta dedicata allo scrutare le Sacre Scritture. Qui il Vangelo proclamato nell'Assemblea, e accolto nell'intimo dei fratelli presenti, si fa carne, concretezza per la vita; e questa esperienza ha il potere di trasformare la situazione esistenziale di chi ascolta. Quello che viene riportato alla domenica è frutto di questa preparazione e dell'eco scaturita dall'incontro con i fratelli presenti. Chi potrà apprezzare questo scritto? Sicuramente chi si sente escluso dalla Chiesa e dall'amore di Dio, non degno e peccatore, ma che è alla ricerca di un punto fermo per dare certezza al proprio destino. Queste sono omelie di un peccatore che ha trovato in Gesù Cristo il perdono e il richiamo quotidiano alla possibilità di essere una nuova creatura. Se queste parole potranno aiutare qualcun altro, potremo dire che la fatica non è stata vana.
Questo «Millennio» rappresenta la prima edizione integralmente tradotta dal latino, annotata e con apparati filologici, di un'ampia selezione dell'innografia cristiana d'Occidente costituitasi a partire dal IV secolo e proseguita poi in età moderna fino ai nostri giorni. Si tratta dei testi entrati nella Liturgia horarum iuxta Ritum Romanum, cioè nel corpus approvato e utilizzato nella liturgia delle Ore dalla Chiesa cattolica di rito romano. A parte Ilario di Poitiers, della cui produzione sono stati tramandati solo sparuti inni frammentari, il più antico innografo è sant'Ambrogio, vescovo di Milano, operante negli ultimi decenni del IV secolo. I suoi testi poetici e quelli dei primi secoli dell'innografia cristiana sono preghiere in metrica latina, ma con caratteristiche già volte a ritmi di indole più popolare. Gli inni cristiani d'Occidente coniugano forme della poesia latina classica con i temi e i contenuti più cari al Cristianesimo. Per questa mescolanza di sacro e profano non hanno avuto vita facile in alcuni periodi, soprattutto nell'alto Medioevo, avversati talvolta dagli ordini monastici più rigidi e anche dalle autorità ecclesiastiche, che in certe fasi storiche ritenevano solo la parola di Dio, dunque solo Antico e Nuovo Testamento insieme, degna di essere pronunciata o cantata nella liturgia. Ciò nonostante, la tradizione innografica si è via via consolidata, anche per la sua grande forza di coinvolgimento dei fedeli. Ed è interessante vedere come gli inni cambino il loro aspetto letterario nel corso dei secoli. Per esempio nel Rinascimento, a parte il ricorso a forme metriche più eleganti e ricercate, entrano in gioco addirittura personaggi della mitologia classica accanto alle figure della religione cristiana. Dunque la stratificazione del corpus innografico è arrivata a contenere tutti gli aspetti della spiritualità e della devozione cristiane assunti nel trascorrere dei secoli, nelle forme che la sensibilità culturale dei vari periodi storici ha richiesto. Nel XVII secolo gli inni vengono ordinati e attentamente revisionati da una commissione istituita da papa Urbano VIII. Questa fase di assestamento è anche il momento in cui avvengono gli ultimi ingressi di rilievo nel corpus, che comunque ha continuato, seppur più sporadicamente, ad arricchirsi fino al Concilio Vaticano II. Il volume è curato da Federico Giuntoli, che già è stato fra i curatori della "Bibbia" nei «Millenni» (ora anche in edizione economica). Oltre al delicato lavoro di traduzione, ha cercato di attribuire ogni inno al suo autore e di descrivere i processi editoriali delle singole tradizioni testuali. Completano il volume una serie di indici e un ricco apparato iconografico: ogni inno viene infatti illustrato con gli incipit delle sue notazioni gregoriane originali, e undici tavole fuori testo riproducono pagine di innari e antifonari da manoscritti medievali.
Meditazioni scritte da una donna nel periodo finale della gravidanza. L'attesa della nascita di Gesù, unita a quella del proprio figlio, nello scorrere dei giorni e nel meditare la parola diventa più concreta e più forte che mai. L'autrice condivide le sue riflessioni quotidiane intessute di vita, speranza e futuro.
Una iniziazione alle vie della preghiera: della preghiera personale e, soprattutto, della preghiera liturgica, ecclesiale. Una iniziazione alla verità perché la preghiera - e il suo vertice, l'eucaristia - è il luogo epifanico della verità: Dio si rivela in tutta la luce della sua gloria, e cioè del suo amore e l'uomo, in tutta la sua notte, e cioè in tutta la sua indigenza di amore, non si nasconde. Dio e l'uomo si incontrano nella verità. Non è lo storico della preghiera e della liturgia a parlare in questo libro. Ma l'uomo di fede - lo avverti in ogni pagina -. Un uomo che prega, che abita incessantemente la preghiera. Un uomo che partecipa regolarmente e appassionatamente al culto della Chiesa, che lo vive con tutto il suo essere. Che lo vive estasiato. E che quindi può iniziarti, da teologo - «è teologo chi prega», ci ricorda Evagrio - al suo mistero. Solo chi ha "patito" le cose divine può diventare guida al mistero, mistagogo. Evdokimov ti prende dunque per mano e piano piano ti conduce - anche con l'apparato storico e patristico delle sue conoscenze - nella fornace di fuoco dell'eucaristia. Lì dove fai esperienza del Regno che è già venuto, che sempre viene e che verrà.
Il sussidio presenta la Messa come centro del culto cristiano e tema fondamentale che ogni credente sente di dover approfondire.
Una preghiera che riprende le parole dell'Angelo a Maria e che nasce nella tradizione cristiana per fare memoria, durante lo scorrere delle ore di ogni giorno, dell'infinito amore di Dio. Le pagine di questo piccolo libro, intriso di riflessioni bibliche, ce ne svelano la profondità spirituale
Una raccolta di racconti che si snoda fra ricordi, personaggi noti, emarginati e senzatetto che abitano le strade delle nostre città, giovani che si battono per un mondo più sostenibile, poveri e rifugiati di guerra, tutti nascosti agli occhi dei più ma per i quali comunque arriva il Natale. Le storie di Silvio Mengotto, tracciate con penna leggera, appassionata, mai banale, uniscono cielo e terra, ieri e oggi. E aiutano a guardare al domani con rinnovata speranza. Quella generata, per sempre, da Gesù bambino, che si è fatto uomo e nasce in mezzo a noi, dove meno ce lo si aspetta, ogni giorno.
La lectio divina, ripercorrendo il Vangelo secondo Luca, traccia un cammino prodigioso: ritrascrive da vicino l'itinerario che appartiene all'esperienza di fede di ogni credente e che va dall'ascolto, alla conoscenza, per giungere alla maturità dell'amore.