Il personaggio del romanzo (Fama), discendente da una dinastia di principi, è cresciuto nell'abbondanza, nel privilegio di cibo, beni e donne; si trova nell'Africa indipendente ed esercita l'arte della parola come "griot". Fama, cantastorie in mezzo ai cantastorie, è a caccia del pane quotidiano, mentre altri ormai godono di privilegi. Al ritmo della parola africana, l'autore narra costumi, gesti, riti, con una lingua piena di invenzioni, immettendo nuova linfa nelle convenzioni per ritrovare i toni e le vibrazioni del racconto e del proverbio antico.
"Il vecchio Rèsina appartiene al genere fantastico. Il vecchio protagonista ha qualità che sembrano soprannaturali o, almeno, magiche... Inoltre il racconto si svolge in un'epoca imprecisata e in una regione che solo qualche vago riferimento... quello che da Compagni giunge sino a Tozzi, configura come una favolosa Toscana. Per il resto, la città resta senza nome e le autorità (il giudice, il capitano, il podestà) prendono titoli e funzioni così esemplari e generici da adattarsi a luoghi e tempi assai diversi..." (Romano Luperini)
Nel pensiero di tre autori quali Felice Balbo (1913-1964), Augusto Del Noce (1910-1989) e Franco Rodano (1920-1983) vengono cercate le risposte al «tutto è permesso» che è subentrato al «tutto è vietato» dei totalitarismi crollati nel 1989. Nella «società aperta», economia e politica sono alleate per confinare ai margini gli aspetti spirituali? (pp. 228).