Questo manuale aiuta a comprendere chi è il salmista e qual è il suo ruolo nella vita liturgica della parrocchia. Sette tappe illustrano i tratti caratteristici di questa figura, sia nella Liturgia della Parola, sia in quella delle Lodi e dei Vespri. Il libro è anche raccomandabile per tutti i membri dell'assemblea che desiderano apprezzare più adeguatamente il servizio che questo ministero svolge per il bene della Chiesa.
Questo volume raccoglie una selezione di testi della produzione scientifica in ambito liturgico di Achille Maria Triacca, coordinatore insieme a Manlio Sodi della collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, in cui il libro si inserisce. Le riflessioni proposte in questo volume si concentrano sullo Spirito Santo, inteso come elemento di congiunzione fondamentale tra varie tematiche teologiche, quali la Trinità, la liturgia, i sacramenti, l'inculturazione e più in generale la vita e la missione della Chiesa. Lo studio assume un carattere interdisciplinare e risulta di particolare interesse oltre che per i liturgisti e facoltà di Teologia, anche per sacerdoti e operatori pastorali.
Queste pagine ti ricorderanno, in primo luogo, l'immensa grazia della presenza del Signore nel Sacramento dell'Eucarestia e l'obbligo d'incontrarlo almeno tutte le domeniche e nelle grandi feste del calendario cristiano, e t'indicheranno, poi, quali siano i punti da tenere ben presenti perché l'incontro con il Signore sia degno e ricco di frutti.
La nostra esperienza del mondo è l’essere corpi, averne percezione, esprimerci con linguaggi. Ma, non è su questo stesso sfondo che si veicola l’esperienza religiosa? Sono i concetti o sono le immagini a fare la religione? In quale rapporto stanno queste con i grandi sistemi teologici e metafisici, con i dogmi, con i misteri? Stando agli studi delle scienze cognitive, riti e liturgie attestano il religioso come presenza nelle immagini, nelle icone. Ma non solo, qui si cerca di capire quel lato interiore – l’immagine come si forma dentro di noi –, che muta l’interpretazione del fenomeno religioso, rovesciandone la struttura epistemologica. Ad esempio nel modo in cui ci si rappresenta la Trinità o la creazione ex nihilo: in quanto pensieri-limite, per pensarli il credente ricorre a immagini di per sé incapaci di renderli, in grado però, proprio esercitando il paradosso, di fargli compiere una diversa esperienza – quella religiosa appunto.
Queste pagine ne sono un’indagine che rimette in discussione l’ordine dei fattori in gioco, ponendo un problema serio per le scienze delle religioni: cos’è davvero alle origini del religioso?
Un dizionario molto utile, anche per i non-iniziati, a conoscere meglio la terminologia specifica della liturgia e il senso delle celebrazioni.
Se siete persuasi che la riforma liturgica del Concilio Vaticano II sia sinonimo di improvvisazione, di paramenti in poliestere, di calici di latta, di canzonette da varietà e assenza del sacro; o se siete convinti che la riforma abbia liquidato latino e gregoriano e rivoltato l’assetto architettonico delle nostre chiese, allora questo libretto riserva non poche sorprese. Gli amanti della liturgia creativa troveranno questo testo irritante, irriverente, a tratti impertinente. I fautori della discontinuità e di un’improbabile tenzone fra il partito di Pio V e quello di Paolo VI si accorgeranno, con sconcerto, di militare tutti dalla stessa parte: basta leggere i documenti conciliari, basta osservare le norme liturgiche, basta essere fedeli ai principi della riforma, per scoprire che non c’è stata alcuna rivoluzione. Insomma, liturgia e fantasia non fanno rima sempre...
Alleghiamo il Sommario, dalla cui lettura si ricava lo stile umoristico e tutt’altro che ieratico:
1 Liturgia creativa, ovvero della difficile via della fedeltà;
2 Della liturgia orizzontale, ovvero: cosa succede quando si dimentica che la liturgia è rivolta al Padre;
3 Di Marta che pretendeva di prendersi la parte migliore: ovvero cosa succede se si fraintende l’attiva partecipazione dei fedeli;
4 Della liturgia della parola: ovvero la parola di Dio ridotta ad antipasto;
5 Dell’omelia: ovvero il siparietto del prete;
6 Delle didascalie, ovvero: come la pubblicità può rovinarti il film proprio sul più bello;
7 Delle preghiere dei fedeli, ovvero: come insegnare al buon Dio a fare il suo mestiere;
8 Latine loqui, sed extra ecclesiam, Si parli pure in latino, ma non in chiesa;
9 I segni liturgici, ovvero: quando liturgia fa rima con fantasia;
10 Arte sacra e senso del sacro, ovvero: quando il pauperismo diventa virtù evangelica;
11 Della musica sacra, ovvero: quando San Remo prende il posto di Santa Cecilia;
12 Stasera mangiamo al cinese, ovvero: il fascino dell’esotico.
Alcuni circoli ebraici e alcuni organi di stampa fecero gran rumore in occasione della promulgazione del Motu proprio di Benedetto XVI che ripristinava la Messa antica, paventando la reintroduzione della preghiera per gli Ebrei, quella da cui Papa Giovanni XXIII aveva tolto l’aggettivo “perfidi”. In questa temperie si colloca il commento dell’Autore di questo libro, sacerdote cattolico, alla nuova preghiera pro conversione Iudaeorum per la forma straordinaria del rito romano. Se dinanzi al sangue prezioso del suo Figlio il Padre ha volto lo sguardo alla povera umanità peccatrice e l’ha salvata, non deve questo essere annunziato a tutti, compresi “i nostri fratelli maggiori” affinché volgano con noi lo sguardo al Figlio Salvatore? Questo volgere lo sguardo è l’inizio della conversione, opera della Grazia divina, che quest’opera vuole inaugurare.
Don Alfredo M. Morselli nasce a Bologna il 24 ottobre 1958. Nel 1980 interrompe gli studi universitari per entrare in seminario; viene ordinato sacerdote a Massa (MS) nel 1986. Nel 1991 consegue la licenza in Scienze Bibliche presso il Pontifico Istituto Biblico. L’obbedienza lo porta a svolgere il suo ministero principalmente in parrocchia, ma ha anche insegnato varie discipline teologiche e si dedica – quando possibile – alla predicazione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio. È stato tra i primi sacerdoti italiani ad avventurarsi nell’apostolato in internet, agli albori della storia di questo mezzo di comunicazione. Dopo la promulgazione del Motu proprio «Summorum Pontificum», ha l’incarico – assieme ad altri confratelli – di celebrare la S. Messa gregoriana a Bologna. Attualmente è parroco in diocesi di Bologna, presso le parrocchie di S. Venanzio Martire, in Stiatico di San Giorgio di Piano (BO), e dei SS. Filippo e Giacomo Apostoli, in Casadio di Argelato (BO). Tra le sue pubblicazioni, il libro La negazione della storicità dei Vangeli. Storia, cause e rimedi (2006).
Il volume presenta meditazioni bibliche sul capitolo 17 del Vangelo secondo Giovanni, noto fin dal XVI secolo come «preghiera sacerdotale» e, più recentemente, come «preghiera dell’unità».
Il brano giovanneo riferisce le ultime parole di Gesù prima del suo arresto e della sua passione: alla presenza del Padre, Gesù commemora il suo passaggio nel mondo, prega per i discepoli, perché abbiano la forza di compiere la loro missione, e per tutti coloro che crederanno nelle generazioni future affinché abbiano la perfezione dell’unità tra loro e con il Padre.
«Inserirsi in questa preghiera», scrive Gianluigi Corti presentando il suo commento, «vuol dire sentirsi protetti dall’affettuosa attenzione del Signore, vincere la paura del mondo, ritrovare la speranza per un futuro di gloria nella contemplazione di Gesù accanto al Padre».
Destinatari
Adatto per la meditazione effettuata sia all’interno di gruppi di preghiera, nei ritiri o negli esercizi spirituali, sia singolarmente.
Autore
Gianluigi Corti, biblista pavese, è tra i docenti di Sacra Scrittura a Pavia presso il Seminario e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Autore di diversi scritti su temi biblici, ha commentato i Libri dei Re e ha curato un’Introduzione generale allo studio della Bibbia. Con Paoline ha pubblicato: Un profeta ribelle all’amore. Leggere e pregare il libro di Giona (1997), Dov’è, o morte, la tua vittoria? (1999) e Amico dei peccatori.Amicizia e perdono nel Vangelo di Luca (2004).
“Ricolmerò di grazie particolari tutte le anime che sapranno manifestarmi la gioia dei loro cuori intrattenendosi in intimo colloquio spirituale con me dopo la Santa Comunione” (Gesù a un’anima).
Il gesto ha una dimensione sociale, è una modalità di comunicazione, esprime l’appartenenza alla medesima comunità, manifesta l'unità dei cristiani. Il gesto è una testimonianza di fede, in se stesso esprime un credo, lo proclama dinanzi a tutti. Il gesto sostiene la preghiera, aiuta il credente a mettersi in uno stato d’animo a essa propizio, viene in aiuto all’orante. Quando corpo e spirito concorrono alla preghiera, questa riveste un carattere autenticamente umano e autenticamente cristiano.
Paul Christophe (1932), presbitero, professore emerito alla Facoltà di teologia dell’Université catholique di Lille, è specialista di storia religiosa. È autore di numerose opere sia di ricerca che di divulgazione.
Un libro per pregare, per imparare a vivere da protagonisti la celebrazione eucaristica, per scoprire il valore di tutte le parti della Messa.
Il protestantesimo si è sempre tenuto piuttosto alla larga dalla ritualità. I riformatori del XVI secolo - Lutero, Zwingli, Bucero, Calvino, per ricordare i più noti - hanno distinto in modo netto i riti-sacramento del battesimo e dell'eucaristia dagli altri cinque riti ecclesiastici, a cui non hanno riconosciuto pari dignità sacramentale ritenendoli non fondati sulle Scritture. Ciò non significa tuttavia che questi ultimi siano stati aboliti. Nelle Chiese protestanti trovano infatti ancora il proprio posto, con accentuazioni diverse.
Anche nel tempo della postmodernità in cui viviamo, la domanda di ritualità resta viva e si presta a scoprire nuove dimensioni di senso e di orientamento per la vita. Il volume prende in considerazione i riti che accompagnano i "momenti di passaggio" della vita umana, soprattutto in situazioni di svolta, cambiamento o sofferenza. Dunque il battesimo, la confermazione, il matrimonio e la sepoltura.
Partendo dalla prospettiva delle Chiese protestanti, il libro tocca poi anche argomenti di attualità fortemente dibattuti, dando ad esempio spazio al tema del divorzio e a quello delle unioni omosessuali, nonché offrendo in appendice varie proposte liturgiche oggi in uso in alcune Chiese riformate.
Sommario
Introduzione. I PARTE. 1. I riti di passaggio. 2. Le azioni liturgiche e pastorali. 3. La complessità delle «storie di vita». 4. Ambiguità permanente. 5. Azioni simboliche di benedizione. 6. Ritualità e postmodernità. 7. Storie di vita individuali e storie di comunità. 8. Gli atti «occasionali»: opportunità per una cultura alternativa? 9. Benedizione come esperienza di vita. II PARTE. 1. Il battesimo cristiano. 2. Il rito di confermazione. 3. Martin Bucer inventa la confermazione protestante. 4. Catechesi e prassi sacramentale nel protestantesimo: una questione aperta. III PARTE. 1. Il rito del matrimonio. 2. Il rito funebre. Conclusione. Appendice. 1. Battesimo dei credenti - Schema E (Chiesa valdese). 2. Battesimo dei figli di credenti - Schema A (Chiesa valdese). 3. Liturgia per l'accoglienza di un bambino (Chiesa valdese). 4. Liturgia di confermazione - Schema B (Chiesa valdese). 5. Liturgia matrimoniale (Chiesa riformata di Francia, 1997). 6. Liturgia di benedizione di una coppia appartenente allo stesso sesso (Chiesa riformata del Cantone di S. Gallo). 7. Liturgia in occasione di un divorzio (Chiesa riformata del Cantone di S. Gallo). 8. Liturgia per un funerale - Schema A (Chiesa valdese).
Note sull'autore
ERMANNO GENRE, pastore valdese, docente di Teologia pratica alla Facoltà valdese di teologia di Roma, professore invitato al Pontificio Ateneo S. Anselmo e alla Pontificia Facoltà teologica Marianum di Roma, all'Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino di Venezia. Tra le sue pubblicazioni: Il culto cristiano. Una prospettiva protestante, Claudiana 2004 (ed. francese, 2008); Gesù ti invita a cena. L'eucaristia è ecumenica, Claudiana 2007.