In questo V volume della collana sono contenuti l'indicizzazione delle formule presenti nei precedenti quattro libri della stessa serie e completa così il quadro del patrimonio liturgico che ha caratterizzato la Chiesa del Rito romano dai tempi del Concilio di Trento fino al Concilio Vaticano II. Questo volume appartiene alla collana Monumenta Liturgica Piana che propone l'edizione anastatica dei libri liturgici tridentini secondo l'ultima editio typica realizzata nell'ambito del progetto Riforma Piana" di Pio XII e completata da Giovanni XXIII. "
Una raccolta di riflessioni sulla musica e la liturgia del maestro e direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Prefazione di Pierangelo Sequeri. Seconda edizione.
Una saggio che si interroga sul profondo legame tra musica e liturgia. Questa seconda edizione si focalizza in particolare sul rapporto tra tradizione e innovazione della Liturgia, ed è stata ampliata grazie all'aggiunta di due nuovi capitoli dedicati all'organo e alla figura dell'organista.
Questo studio presenta la celebrazione della penitenza pubblica secondo il Sacramentario Gelasiano Antico, il primo libro liturgico occidentale a portane i corrispondenti formulari.
Riflessioni e contributi sul significato della celebrazione.
Questo studio mostra, con una documentazione di prima mano, cosa sia costato al popolo cristiano nei secoli l'allontanamento della comprensione immediata delle fonti.
La reciprocità e la complementarietà della catechesi e della liturgia, all'interno del cammino iniziatico
Il Motu Proprio Summorum Pontificum ha liberalizzato la liturgia latina antecedente al Concilio Vaticano II solo nel 2007, ma in questi pochi anni ha già cominciato a trasformare la vita della Chiesa, proprio secondo gli intendimenti del suo promulgatore, il romano Pontefice, Benedetto XVI. Il motivo è presto detto: contrariamente a quanto si potrebbe comunemente pensare, si tratta di una liturgia “straordinaria” che esercita una particolare attrattiva proprio sui giovani sacerdoti, che sono il futuro della Chiesa. Infatti, come si evince da queste pagine, l’opposizione al Motu Proprio non viene dal giovane clero, ma da quegli esponenti avanti con gli anni e già con una certa esperienza di ministero. Ciò che forse più colpisce e addolora il cattolico è la virulenza di certe argomentazioni critiche, anche e specialmente contro la figura del Papa, una sorta di “fuoco amico” che sembra quasi ricordare i toni più accesi di certe recenti campagne mediatiche anti-cattoliche, apparentemente motivate dalle tristi vicende dei preti pedofili. Apparentemente, perché a questo punto potrebbe sorgere il sospetto che si voglia colpire il Papa anche per il motu proprio e le sue implicazioni. Se così fosse, la conclusione non può che essere una sola: buon segno, perché vuol dire che la direzione è quella giusta.
Alberto Carosa è socio fondatore del Centro Culturale Lepanto e giornalista pubblicista dal 1989. I suoi articoli, sui grandi temi della difesa dei valori di ispirazione cristiana, sono apparsi su quotidiani italiani e stranieri, tra cui “L’Osservatore Romano”, “The Wall Street Journal” e l’ “International Herald Tribune”. Collabora con testate periodiche americane tra cui “Inside the Vatican”, “The Wanderer”, “Catholic World Report” e “Chronicles”. Nel quadro della sua attività editoriale, che si svolge in gran parte in lingua inglese, è anche autore di diversi saggi. Le sue analisi e i suoi commenti sono ripresi anche da pubblicazioni e siti internet nelle maggiori lingue europee, oltre che asiatiche, come cinese, coreano e indonesiano.
Atti del convegno tenuto a Parigi in occasione delle Conferenze San Sergio" per il 55° Seminario di Studi Liturgici. Testi in lingua francese. " Il tema di questo seminario, tenutosi a Parigi tra il 23 e il 26 giugno 2008, ha la Liturgia come punto di riferimento e in particolare si focalizza sul Rito della Comunione nelle diverse tradizioni della Chiesa cristiana, quali la Luterana, la Protestante, la Copta e moltre altre.
Affermare che la liturgia è sacra significa sottolineare il fatto che essa non vive delle invenzioni sporadiche e delle “trovate” sempre nuove di qualche singolo o di qualche gruppo. Essa non è un circolo chiuso in cui noi decidiamo di incontrarci, magari per farci coraggio a vicenda e sentirci protagonisti di una festa. La liturgia è convocazione da parte di Dio per stare alla sua presenza; è il venire di Dio a noi, il farsi trovare di Dio nel nostro mondo.
Una forma di adattamento alle situazioni particolari è prevista ed è bene che ci sia. È il messale stesso che la indica in alcune sue parti. Ma in queste e solo in queste, non arbitrariamente in altre. Il motivo è importante ed è bene riaffermarlo: la liturgia è dono che ci precede, tesoro prezioso che ci è stato consegnato dalla preghiera secolare della Chiesa, luogo in cui la fede della Chiesa ha trovato nel tempo forma ed espressione orante.
destinatari
Sacerdoti, gruppi liturgici, catechisti.
autore
Guido Marini, nativo di Genova, dopo gli studi teologici nella città natale e l’ordinazione sacerdotale ha conseguito il dottorato In utroque iure presso l’Università Lateranense e la laurea in Psicologia della Comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana. Segretario dei vari cardinali succedutisi a Genova negli ultimi vent’anni e Maestro delle Celebrazioni liturgiche, ha svolto il proprio ministero sacerdotale nell’ambito della predicazione, della direzione spirituale e dell’accompagnamento di alcuni gruppi giovanili. A inizio ottobre 2007 è stato nominato Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Prelato d’Onore di Sua Santità. È autore di libri e di contributi su riviste; presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La libertà è amore. Madre Eugenia Ravasco (2010).
Nella sua esortazione apostolica Sacramentum Caritatis papa Benedetto XVI presenta l’Eucaristia come un mistero da credere, da celebrare, da amare.
A partire dalle numerose domande poste tanto dai fedeli quanto dalle persone che hanno la responsabilità della catechesi e della liturgia, Michel Wackenheim, con uno stile diretto che va all’essenziale, aiuta ad acquisire familiarità con queste tre dimensioni della messa.
Egli mostra, nello stesso tempo, quanto l’arte di celebrare sia il mezzo più sicuro per partecipare sempre più attivamente a questa mensa nella quale noi siamo misteriosamente trasformati dal Pane di Vita.
destinatari
Un ampio pubblico di credenti.
l’autore
Michel Wackenheim è parroco di Sant-Louis de la Robertsau a Strasburgo, responsabile diocesano della pastorale liturgica e sacramentale, di musica sacra e di arte sacra, caporedattore di Signes d’aujourd’hui e Signes musiques. È autore, per le edizioni Salvator, di: Découvrir le Notre-Père, Découvrir le chemin de croix, Découvrir la prière du Rosaire e Le Rosaire médité et chanté.
Fate questo in memoria di me" è il comando per fare quello che Gesù ha fatto. Gesù ha preso la sua vita tra le mani, l'ha consegnata, e invita noi a prendere il nostro corpo, il nostro sangue e consegnarlo, come Gesù stesso, nelle mani del Padre e dei fratelli. "
La liturgia è il luogo della bellezza perché essa è dimensionata a Cristo, da Lui, con Lui e per Lui donata a noi. Da Lui donata, perché Egli stabilì nel giorno della Cena con gli Apostoli che si facesse questo in Sua memoria; con Lui vissuta, perché Egli è il Capo e noi siamo le membra, quindi un solo Corpo; in Lui celebrata, perché Egli è mediatore, offerente ed offerto, Sacerdote e Vittima. Se Cristo è Bellezza – “il più bello dei figli dell’uomo” –, se la liturgia è dimensionata a Lui, non può non ambire al primato della Bellezza.
destinatari
Sacerdoti e religiosi.
l’autore
Aurelio Porfiri è professore associato di musica liturgica e direzione di coro, composer in residence e coordinatore per l’intero programma musicale presso l’Università di San Giuseppe in Macao (Cina), direttore delle attività corali presso la scuola Santa Rosa da Lima (Macao) e professore ospite al Conservatorio di Musica di Shanghai (Cina). È inoltre direttore artistico di Porfiri & Horvath publishers (Germania) nonché editore della rivista «Choral Sound». Nato a Roma nel 1968 ha studiato organo, piano, composizione, direzione corale, canto gregoriano e polifonia rinascimentale. Si è diplomato in musica corale al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli.Aurelio Porfiri è compositore prolifico. I suoi lavori sono stati commissionati ed eseguiti – tra l’altro – anche per i programmi liturgici della Radio Vaticana.