La preghiera dei salmi rende accessibile a tutti quel rapporto intimo con Dio che solo può donarci pace e gioia. Chiunque può immedesimarsi con le parole dei salmi: voce di un’esperienza antica che parla direttamente al nostro cuore, rifugio dove si trova l’aiuto, fonte di salvezza, tesoro di fiducia, sostegno nelle debolezze, porto che salva dalle tentazioni, luce nelle tenebre. Nasce così spontanea la gratitudine per le cose semplici e per le persone che abbiamo attorno, insieme al desiderio di condividere con altri questo cammino. Questo libro, attraverso testimonianze di oggi e di ieri, aiuta a riscoprire la preghiera come il più grande tesoro della vita.
Oggi la felicità la si può comprare: spuntano quasi ovunque consulenti psicologici che ci mostrano la strada per ottenerla e non mancano i corsi a pagamento che ci deliziano con la loro facile "cultura del benessere". Scienziato e maestro zen, il gesuita Bauberger parte dalla sua vasta esperienza e spiega perché è meglio non affannarsi a inseguire la felicità: solo evitando di pensare di accaparrarsela si va incontro a una vita più appagante, a una vita piena e realizzata. Bauberger biasima la vuota spiritualità dei centri benessere - la spiritualità dei manager - e parla di felicità e beatitudine vera. Nel fare questo, attinge alla sua conoscenza della spiritualità cristiana e dell'Estremo Oriente e alla sua pratica da insegnante di meditazione. Ne è nato un libro intelligente e affascinante che manda all'aria i soliti consigli sull'auto-realizzazione e delinea invece un percorso che scende in profondità. Bauberger ci mostra cosa c'è dietro la follia della felicità e perché il dubbio ci è molto più utile di qualsiasi contentezza artificiale.
Questo libro suggerisce un approccio spirituale all'eucaristia, la mensa del Signore. Nel percorso che indica, Klaus Egger, da tempo abituato ad accompagnare singoli e gruppi negli esercizi spirituali, si sofferma sulle varie tappe della celebrazione eucaristica (i suoi momenti chiave), illustra come essa sia una guida fidata e ricca di spunti per la vita, offre stimoli al lettore e alla lettrice per l'approfondimento interiore. Questa introduzione è quindi un invito a riscoprire la liturgia eucaristica - e a riscoprirla con sicurezza, fiducia e forza. È rivolto a tutti coloro che si pongono domande e vogliono comprendere il significato di quel che celebrano nella messa domenicale.
La questione dei "veli/testimonianza della risurrezione", lasciati come memoriale di quei giorni di passione e di gloria, affonda le proprie radici e il proprio senso in ciò che accade al Messia galileo, alla tragedia definitiva che sembrava essersi manifestata, così come la raccontano i discepoli che, mesti e disillusi, se ne vanno da Gerusalemme a Emmaus: «Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute» (Lc 24,21). Il mistero delle Sindoni e delle Veroniche e il loro valore per la fede nascono da questa domanda: che cosa ci è rimasto di Gesù di Nazaret, che ci permetta, oltre i Vangeli, di comprenderlo meglio? Sindoni e veroniche, o sono testimonianze che permettono una migliore comprensione della vicenda del Messia galileo, o non importano.
Quando ascoltiamo la parola "miracolo", il nostro pensiero corre istintivamente a un intervento soprannaturale che porta un beneficio. Ci viene in mente, in primo luogo, una guarigione. Considerate da questo punto di vista, le stimmate sembrano introdurre una nota stonata: qui non si parla della gioia di una guarigione, e quindi di una liberazione, ma della perdita, sebbene parziale, della salute, del benessere, persino della pace. Possibile che un "miracolo" debba "fare male"? Eppure si tratta di uno dei modi scelti dalla Grazia divina per sostenere il cammino dei fedeli in ogni epoca.
Le guarigioni miracolose sono almeno tante quante i santi in Paradiso, dato che per la beatificazione e canonizzazione è necessario che vengano riconosciuti dei miracoli e spessissimo si tratta di guarigioni. Ma sicuramente sono molte di più, se si aggiungono quelle attribuite dalla pietà popolare ai santi in vita o per loro intercessione e sulle quali l'autorità ecclesiastica non ha avuto modo di esprimere un giudizio ufficiale. Impossibile quindi produrre un elenco completo: descriverle tutte occuperebbe una biblioteca. Per questo, le pagine che seguono non possono che contenere una selezione delle guarigioni miracolose più significative. Ogni miracolo ha sempre la natura di segno: porta con sé un significato, un rimando ad altro e a un oltre. Rimanda alla salvezza che viene da Dio e che interpella la fede personale.
Durante il percorso di questa breve striscia di tempo, si stabiliscono tra gli uomini dei legami, che come ogni cosa, sono destinati a "finire", perché niente dura in eterno, tutto passa, invecchia e muore. Eppure ci sono delle ‘emozioni" che sopravvivono all’'uomo: sono Legami senza tempo. Questa raccolta di poesia si propone di stabilire dei legami di questo genere, non soltanto tra i due autori, Vincenzo ed Emanuel, ma tra tutti coloro che si lasciano affascinare da questa raccolta: semplice, romantica, culturale, ma anche profonda nella sua essenzialità, custodendola in un libro che sopravviva alle varie mode dei tempi.
L'arcivescovo Desmond Tutu ha dato un contributo importante ai cambiamenti, basati anche sui principi evangelici, che hanno interessato la società in Sud Africa.
Dalla lettura e dallo studio dei suoi discorsi può venire un grande aiuto per superare mentalità ormai non più in linea con i tempi, anche nella Chiesa, e rendere tutti capaci di scoprire la meravigliosa opera d’arte che Dio ha realizzato nella creazione dell’uomo.
Don Antonio Dora è nato a Napoli nel 1941.
Ordinato sacerdote nel 1971, é missionario in Swaziland dal 1974. Ha lavorato in Canada, Inghilterra e Sudafrica.
«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle di Carlo Carretto raccolgono frasi di un testimoni di vita cristiana significativo del XX secolo. Sono perle attraversate dal «filo» dell'amore per la Chiesa e per il mondo.
Dov'è Dio? È talvolta difficile per noi percepirlo, ma egli semina le tracce della sua presenza in molti contesti che a noi - probabilmente - sembreranno gli ultimi dove cercarlo. La Divina presenza è sempre mistero: un mistero che si svela e che si occulta, che richiede a noi occhi purificati e desiderio che non si può spegnere, esperienza che - per ognuno in maniera diversa nelle progressive istituzionalizzazioni - ci porta a incontrarlo. In ogni religione, in ogni ricerca sincera di Dio.
Cos'è l'esperienza? Cosa vuol dire "fare esperienza". Cosa vuol dire "fare esperienza religiosa"? E cosa vuol dire soprattutto per la Bibbia ebraica "fare esperienza di Dio"? E per il Nuovo Testamento "fare esperienza del Dio di Gesù" condannato a morte sulla croce ma dai suoi discepoli proclamato Vincitore della morte, Messia, Risorto e il Vivente per sempre? A queste domande - non facili ma affascinanti - risponde Carmine Di Sante, teologo, saggista e direttore di questa piccola collana. Fare esperienza del Dio di Gesù vuol dire essere incontrati da un Tu - il Tu divino - che opera una trasfigurazione radicale nella propria vita e nella storia. Riscoprendo il perché si è nel mondo e il che cosa si è chiamati a fare nel mondo.
"Insegnaci a pregare" è la richiesta dei discepoli a cui Gesù risponde consegnando le parole del Padre nostro. Questo testo, che è la più antica sintesi di ciò che i cristiani credono su Dio, sul mondo e sull'umanità, ha continuato a plasmare la preghiera della chiesa fino a oggi. Attingendo alle Scritture, ai padri della chiesa e alla sua personale esperienza di vita, l'autore aiuta i credenti a far propria in modo rinnovato la Preghiera del Signore, per poter vivere più consapevolmente da battezzati nel mondo contemporaneo. Questa "preghiera modello" ci ricorda le cose per le quali pregare e dà forma alle nostre richieste secondo la volontà di Dio: "Il Padre nostro - afferma Tommaso d'Aquino - non costituisce soltanto una regola per le nostre suppliche, ma è anche una guida per tutti i nostri sentimenti".