Il colonialismo italiano in Somalia terminò nel febbraio 1941. Nove anni dopo la nuova Italia democratica ritornò nella più periferica delle ex colonie a guidare l'Amministrazione fiduciaria italiana per conto dell'Onu. Sullo sfondo della contesa tra l'Italia e l'Egitto di Nasser per l'influenza in Somalia, l'esperimento di un colonialismo democratico fu inteso dall'ex potenza coloniale come una prova di recupero per il passato. La formazione di una classe dirigente italofona, il trapianto di istituzioni moderne ritagliate sull'esempio italiano e un collegamento stretto della fragile economia somala agli aiuti finanziari e tecnici provenienti da Roma sembrarono poter garantire alla nuova Italia una posizione di rilievo nella neonata Repubblica di Somalia.
La ricerca inedita di Antonio M. Morone, che unisce letteratura e documenti d'archivio in lingua italiana, inglese e araba, dimostra invece come le aspirazioni italiane si rivelarono incapaci di elaborare soluzioni politiche e istituzionali durevoli per il futuro Stato somalo.
E' incontestabile che il duplice ventennio 1950-70 e 1970-90 può essere considerato, sotto vari aspetti, d'importanza costitutiva per la teologia italiana e in questo senso simile al momento genetico. A questo momento sono dedicate la I e la II parte del volume che raccolgono il materiale. La terza parte dello studio profila le prospettive possibili e auspicabili perché la teologia italiana possa realmente costituirsi e affermarsi.
50 anni di storia colichese, tra documenti, testimonianze, interviste, fotografie, archivi: l'autrice ripercorre la prima metà del secolo scorso, affascinata dai cambiamenti radicali che hanno portato i protagonisti di quegli anni a vedere stravolgere nel giro di pochi decenni certezze secolari. Grandi e piccoli eventi, dalle due guerre alle nuove strade, dalle attività tradizionali alle nuove invenzioni, la Tumminelli ci fa rivivere la vita quotidiana della città di Colico, prestando particolare attenzione alle vicende del Forte Montecchio, che ha costituito una presenza costante e singolare nella sua storia. Avvalendosi sia di documenti storici che di testimonianze dirette, riesce a dare vita a un mondo passato. Come sottolinea nell'introduzione, a spingerla è l'amore per la storia vissuta: le interviste sono il cuore del libro, la ricerca d'archivio le ha consentito di creare il contesto entro il quale inserirle.
L'oblazione monastica, a partire dal Concilio Vaticano II, e in particolare dal Sinodo dei Vescovi sui laici e la conseguente Lettera Apostolica "Christifideles laici", ha conosciuto un "crescente" ininterrotto di interesse. Il volume perciò rappresenta la memoria storica degli ultimi decenni di vita degli oblati italiani, ed è il segno della profonda convinzione che gli autori hanno del significato dell'oblazione e, nello stesso tempo, del loro desiderio di condivisione con i fratelli e le sorelle di quanto è maturato nella loro vita e tradotto in impegno attivo, non solo a livello del loro monastero di affiliazione, ma anche a livello nazionale. Il contenuto della raccolta è di aiuto per approfondire maggiormente i legami che già uniscono alla realtà delle comunità monastiche nello spirito della Regola del nostro santo Padre Benedetto.