La narrazione è alla base dell’esistenza di ciascuno: il racconto è ciò che dà forma al nostro passato, forza al nostro presente, vie al nostro futuro. La narrazione è elemento centrale anche dell’esperienza di fede nel Dio di Gesù Cristo rivelato nelle Scritture: la Bibbia dice Dio narrando una molteplicità di storie. Così è per gli stessi Vangeli, che chiedono di essere letti anzitutto come un racconto e in questo modo liberano il loro messaggio di speranza. Gesù di Nazaret, maestro nell’arte del racconto in parabole intessuto di quotidianità, diventa dunque il narratore per eccellenza del volto del Padre e al tempo stesso è «narratore narrato» nei Vangeli.
Autore
LUCIANO MANICARDI, monaco della Comunità monastica di Bose (BI) dove attualmente è maestro dei novizi e vice priore, è membro della redazione della rivista «Parola, Spirito e Vita». Per l’EMP ha pubblicato «Raccontami una storia» (2012).
Molti dicono: "Ho provato a leggere la Bibbia, ma dopo pochi capitoli ho abbandonato, perché non ci ho capito niente"; in effetti la Bibbia è un libro estremamente complesso, ma scoraggiarsi alle prime battute significa privare la propria vita spirituale, umana e culturale di quella chiave di lettura che nessun altro libro al mondo ha saputo offrire all'uomo.
Non tutti i nostri sogni hanno dei contenuti intensamente spirituali e profetici come quelli riportati nella Bibbia, la maggior parte è costituita da visioni, senza alcun nesso logico. Spesso, però, capita di fare dei sogni premonitori di qualche evento prossimo a verificarsi. In ogni caso sognare è un elemento importantissimo della nostra vita, e il sogno si è sempre rivelato un canale privilegiato di comunicazione che Dio usa verso le sue creature. Anche nell'Antico Testamento troviamo il sogno, in diverse forme, quale strumento di rivelazione divina. Nel Nuovo Testamento il sogno è sempre il veicolo della volontà del Signore, lo vediamo in modo ripetuto nei confronti di san Giuseppe. Anche nelle vite di molti santi il sogno è portatore di messaggi e delle rivelazioni che il Signore rivolge loro per indurli a compiere la sua volontà. L'autore ci presenta molti esempi di santi la cui vita è stata fortemente influenzata da un particolare rapporto mistico con il Signore che è passato attraverso i sogni. Non mancano nel libro alcuni riferimenti letterari e di testi poetici che valorizzano l'importanza dei sogni con grande influenza sulla vita concreta.
Questo libro si propone di esplorare la patria teologica dei primi cristiani, o, se preferite, il mondo delle loro convinzioni... La ricerca biblica è maggiormente consapevole rispetto al passato della diversità dei primi cristiani. La linguistica, la poetica, la narratologia, la retorica, la sociologia, l'antropologia culturale hanno finito per integrare il quadro degli strumenti più classici dell'esegesi volti ad auscultare il paesaggio molteplice delle loro convinzioni.
Un testo di spiritualità. Piano generale dell'opera: - Venite, benedetti del Padre mio, ereditate il Regno della felicità e della Grazia! (S.A.Panimolle); - Il Regno di Dio nel Primo Testamento (L. Sembrano); - Il Regno di Dio nel giudaismo (F. Manns); - Il Regno di Dio nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli (S.A. Panimolle); - Il Regno di Dio nell'epistolario del Nuovo Testamento (A. Pitta); - Il Regno di Dio nell'Apocalisse (L. Pedroli).
L’incarnazione di Gesù è molto più delle doglie di un parto prodigioso: ha i contorni di un lungo viaggio. Lui che abitava il vertice del Cielo è sceso fino al più profondo angolo di umanità perduta. Si è fatto uomo e ha indossato le nostre scarpe, senza pretenderne di più comode o di più eleganti, per camminare con noi, in noi. E ci chiede di fare lo stesso: calzare le sue scarpe per comprendere fino in fondo che cosa significhi essere fratelli.
Una raccolta di meditazioni suggestive, che ripercorrono le prime tappe del lungo viaggio di Gesù, dall’annuncio dell’angelo a Maria fino all’episodio di Gesù dodicenne nel tempio di Gerusalemme, per metterci in ascolto degli uomini e delle donne che per primi hanno visto, udito e toccato il Verbo della vita.
«Da quando ha percorso i nostri sentieri con le nostre stesse scarpe ai piedi, nulla è più come prima, perché Dio non vuole più essere da solo in questo esercizio di misericordia e ci chiede di fare lo stesso, di entrare nelle sue scarpe, anche quando ci sembrano troppo larghe.»
Una lettura, secondo il metodo della Lectio Divina, della vicenda della figura biblica di Giobbe, in una prospettiva esistenziale. Attraverso la domanda sul senso della sofferenza, quella di ogni persona umana, il libro di Giobbe conduce il lettore a porsi la domanda sull'autenticita della fede, sul vero volto di Dio, e quello reale dell'uomo. In questo senso, la prospettiva globale del libro e anche vocazionale, in quanto emerge la riflessione sulla sofferenza come vocazione piuttosto che come inalterabile destino. I momenti dinamici e strettamente collegati tra loro che caratterizzano il metodo della Lectio divina sono aperti da un significativo momento introduttivo che fornisce Contesto ed articolazione del percorso di meditazione.
Il testo presenta 31 brevi meditazioni a partire da versetti biblici, scelti seguendo l'ordine dei libri dalla Genesi all'Apocalisse. Si tratta di meditazioni a carattere spirituale e non esegetico, per accompagnare la meditazione lungo l'arco di un mese. I nuclei tematici considerano l'Eucaristia sotto vari aspetti: come umile presenza di Dio tra noi, come dono di Amore, come nutrimento, come comunione e carità fraterna, come viatico, come Dio in noi e noi in Dio (vita interiore), come pregustazione del cielo.
Remo Lupi con questo poster intende far conoscere, in modo semplice e schematico, la composizione della Bibbia. Lo schema, riportato nella pagina centrale del poster, raffigura un libro diviso in due parti che raccoglie nel suo interno altri libri, formando una biblioteca molto particolare. Lo schema grafico viene accompagnato dal vocabolario delle parole utili per lo studio della Bibbia e dai brevi tratti dell'insegnamento della Chiesa.
chi e`dio nell antico testamento? E un dio che cerca di comunicare con l uomo e quindi proporziona il proprio linguaggio alle capacita di dialogo della creatura. Un dio che sceglie di piantare la sua tenda in mezzo agli uomini.
Addentrarsi oggi nelle "storie" della Bibbia è come intraprendere un viaggio d'esplorazione. Percorrere terreni sconosciuti, attraversare regioni completamente nuove, non è possibile senza un certo "gusto dell'avventura". Alcune certezze comuni potranno anche essere scosse, ma nulla si perderà durante il viaggio, se non ciò che è diventato inutile o lo era da tempo. A una condizione: porre domande giuste per ottenere risposte giuste. Jean Louis Ska, attraverso l'analisi di "storie" bibliche veterotestamentarie, suggerisce gli strumenti da "infilare nello zaino".