Questo breve saggio della grande studiosa dell'antichità affronta un passaggio della storia dell'impero romano che produce una svolta decisiva nell'età antica: l'avvento al trono di Valentiniano I segna, nella storia dell'impero romano - che la fondazione di Costantinopoli e la disastrosa campagna di Giuliano avevano sbilanciato verso Oriente -, l'ultima affermazione dell'Occidente. Con la scelta di Valentiniano di fare di Milano la capitale, l'impero romano-cristiano (la definizione è di Agostino nel De gratia Christi) prende coscienza di sé e assume nuovi simboli: questa nuova concezione dell'impero trova il suo interprete e il suo teorizzatore più autorevole in Ambrogio. L'arco temporale preso in esame dalla studiosa recentemente scomparsa, è quello che segue la fine della dinastia di Costantino e si spinge fino alla morte di Teodosio, un periodo di trent'anni circa, dal 364 al 395, durante il quale, pur essendo presenti già i sintomi della crisi, l'impero romano retto da grandi personalità mantiene il suo vigore e la sua capacità di resistenza, continuando a governare per buona parte del V secolo.
La pienezza della maturità cristiana non ha limiti d'età: ce lo dimostra l'adolescente Laura Vicuña, che unì la sua naturale sensibilità e innocenza ad una profonda e radicale coscienza dell'essere figlia di Dio ad immagine di Gesù Cristo, donando la sua giovane vita per la salvezza di quella della mamma. Laura diventa così un modello di santità per tutte le generazioni.
E' il primo lavoro complessivo sui Catari che utilizza i testi originali, scoperti e pubblicati dagli anni Quaranta in poi, dissolvendo così il luogo comune tradizionale di una religione misteriosa, cancellata dalla storia, che può essere ricostruita solo con difficoltà. L'opera affronta il dogma, la liturgia, il culto e l'ecclesiologia della religione catara e ne dimostra il carattere indubitabilmente unitario.