La felicità è il più profondo richiamo del cuore, una forza attrattiva, un desiderio, la spinta che guida le azioni umane. Tuttavia si sperimenta spesso la dialettica tra questa tensione interiore e lo scarto con la crudezza della realtà con cui ci si scontra spesso nella vita di tutti i giorni a tal punto che il linguaggio si percepisce incapace e inadeguato ad esprimersi. Ecco allora il perché della scelta del Salterio e del suo modo di intendere la felicità, non solo per il fatto di essere il libro che più di tutti fra quelli dell'AT abbonda delle espressioni felicitatorie, ma soprattutto perché la rivelazione biblica ha demandato al linguaggio poetico il difficile e arduo compito di raccontare in poesia ciò che per altre forme del linguaggio ordinario risulterebbe un tentativo con esiti fallimentari. Desterà meraviglia, ma non troppo, se alla fine si dovesse scoprire che tra questi componimenti è stato intessuto, un filo unificante col quale il Salterio è stato cucito e ordinato.
Dopo aver conquistato i lettori con i tre capitoli della serie dedicati al Vangelo, alla Bibbia e alla storia della Chiesa, le vignette di don Giovanni Berti, in arte Gioba, con i commenti di Lorenzo Galliani, tornano in libreria con la trilogia raccolta in un cofanetto. Una collezione completa delle vignette (oltre 200) che hanno spopolato anche in Rete condivise da decine di migliaia di follower che sui social seguono Gioba. Ogni vignetta è accompagnata da un breve testo di Lorenzo Galliani che aiuta a riflettere. Ma sempre con il sorriso!
Un approfondimento esegetico sulla figura di Giovanni, tradotto in forma narrativa. Il culto di Giovanni apostolo si affermò a partire dalla città di Efeso, dove, secondo un'antica tradizione, avrebbe a lungo operato, morendovi infine in età straordinariamente avanzata, sotto l'imperatore Traiano. La tradizione racconta di alcuni tentativi di martirizzarlo nell'olio bollente ma anche di una sua ascensione al Cielo. È il discepolo che si prese cura della madre di Gesù dopo la sua resurrezione e autore dell'Apocalisse, il libro che ha ispirato la profezia indicando la prospettiva escatologia dei credenti.
Il linguaggio biblico spesso può mettere in difficoltà il lettore per via del contesto storico e culturale in cui è stato scritto e impiegato: se da un lato questo conferma la dimensione storica della Fede, dall'altro ci possono essere difficoltà di interpretazione. Questo volume aiuta il lettore ad accostarsi con maggiore familiarità e consapevolezza a parte dei testi biblici. Lo studio in concreto si concentra su alcune sezioni dei Profeti Minori: ciascun blocco testuale è stato scelto allo scopo di approfondire alcune delle tematiche più comuni e più complesse della letteratura profetica, che la rendono particolarmente ostica agli occhi della comunicazione moderna: la libertà dell'uomo nella sua "serietà", il castigo divino nella sua finalità educativa...
Che Origene sia il teologo ed esegeta più dinamico del cristianesimo antico non dubita nessuno: ma occorre rimarcare, anche a beneficio degli studi classici, che è anche il più dinamico dei filologi. Riconosciuta come tratto visibile della sua opera, ma di fatto marginalizzata come strumento accessorio, ridotta entro la sola dinamica tra "lettera" e "allegoria", l'attitudine filologica di Origene è in realtà l'architrave del suo pensiero: consente di verificare, senza scorciatoie banalizzanti, il suo rapporto con la tradizione pagana; di accertare la profondità e l'estensione della sua cultura e come funzionasse quindi la scuola in epoca imperiale; di comprendere i presupposti della sua teologia, della sua esegesi, della sua filosofia del linguaggio. Permette soprattutto di misurare l'impatto rivoluzionario di un uomo che ha imposto alla Chiesa, nel tormentato equilibrio tra le attese del teologo e le esigenze del filologo, l'obbligo della ragione critica. Frutto di una dissertazione dottorale in Filologia classica presso l'Università di Berna, questo ormai classico studio di Bernhard Neuschäfer costituisce in tal senso un contributo capitale alla storia del cristianesimo, della filologia e della scuola antica.
In questo libro la Bibbia viene considerata come una raccolta di testi che possono essere studiati nello stesso modo in cui si studiano le altre opere letterarie, utilizzando qualunque dato si renda disponibile per ricostruire il passato. Ciò equivale a dire che non proverò a convincervi a credere o a non credere in ciò che afferma la Bibbia; mi limiterò a descrivere il suo contenuto e la sua origine. Non dirò se la Bibbia è o non è la parola di Dio ispirata; spiegherò come si è formata, qual è il contenuto dei libri che la compongono e come li hanno interpretati gli studiosi. Per il lettore credente queste informazioni potranno rivelarsi forse utili, ma lo saranno certamente al lettore (credente o no) appassionato di storia e letteratura, in particolare della storia e della letteratura dell'antico Israele
Questa nuova edizione della Bibbia è pensata come dono per tutte le occasioni speciali: matrimoni e anniversari di nozze, prime comunioni e cresime, ordinazioni e ricorrenze. La Bibbia, Scrutate le Scritture offre un metodo unico e fecondo per fare esperienza viva di Dio attraverso una ricca proposta di note, introduzioni, passi paralleli e percorsi tematici.
I Salmi costituiscono un ricco patrimonio di preghiera, un forte grido a Dio nel dolore quando ci si trova in situazioni di pericolo o di grande difficoltà. Sempre più le parrocchie, i gruppi di spiritualità e apostolici, i gruppi giovanili, le famiglie e singoli cristiani apprezzano la ricchezza dei salmi nella preghiera delle Ore, soprattutto quella delle Lodi e dei Vespri. Tuttavia non sempre è facile sintonizzarsi con essi, per applicarli al mistero di Cristo e alla vita cristiana, in particolare per cogliere la ricchezza spirituale e mistagogica che è presente nella celebrazione eucaristica. è necessario guidare «a comprendere i salmi in senso cristiano, in modo da condurli a poco a poco a gustare e a praticare sempre più la preghiera della Chiesa» e attraverso di essi crescere nella partecipazione al Mistero Eucaristico.
L'autore ci accompagna nel libro di Giona. È novella? Forse! Una favola esemplare, necessaria per la crescita. E il valore principe è guardare l'altro con occhio amichevole. È una parabola? Perché no! È capace di mostrare verità essenziali che richiedono un giudizio da parte del lettore. È una caricatura? Vuol ridere e far ridere; sorridendo si dicono verità troppo penose per essere dette seriamente. È una parodia satirica? Precisamente! Riconosce, in mezzo alla fiera delle debolezze umane, una velata amabilità. La storia di Giona è tutto insieme, una tavola psicologica della condizione umana. Giona assomiglia a tutti: trascina alla luce anche quello che nessuno vorrebbe fosse visto, soprattutto la nostra durezza e rigidità, il nostro risentimento. Giona ci serve per l'autoconsapevolezza: è qualcosa di noi che resta indigesto persino a noi stessi.
Geremia entra a far parte della collana Bibbia Ebraica Interlineare (ebraico, greco, latino e italiano). Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia. Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni. Testo greco dei Settanta a cura di Rahlfs - Hanhart. Testo latino della Vulgata Clementina. Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dai testi originali In calce alle pagine pari: Rimando a passi paralleli. Note per un primo confronto critico fra TM LXX VG NVB. In calce alle pagine dispari: Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Nel Commentario Biblico trovate le risposte a interrogativi che provengono dalla lettura di tutta la Bibbia; le spiegazioni sono presentate verso per verso e a volte frase per frase. In più ci sono mappe, carte e diagrammi che vi aiutano a cogliere il significato del testo biblico. E' uno strumento utile sia per chi inizia a leggere la Bibbia sia per il lettore più esperto. La traduzione italiana di questo volume è apparsa nel 2002, pubblicata da La Casa della Bibbia con il titolo Investigare le Scritture.
I cinque poemi che compongono il Libro delle Lamentazioni formano un'opera letteraria unitaria e, di conseguenza, i singoli poemi devono essere letti seguendo il filo che li unisce. Anche se è possibile che all'origine dei poemi non vi sia un solo autore e soprattutto che l'autore del capitolo 3 possa essere diverso dall'autore degli altri capitoli, l'opera, come ora si trova nel Canone biblico ebraico, presenta un marcato carattere unitario determinato dall'uso della medesima forma metrica (la qinah, "lamentazione"), dal linguaggio e dalla riflessione sul tema tragico della caduta di Gerusalemme. Lo stesso autore del terzo poema, che è in stretto contatto con la scuola di Isaia, potrebbe essere il curatore della redazione finale del libro. È comunque significativo che le questioni lasciate aperte nel Libro delle Lamentazioni abbiano trovato risposta nel Libro di Isaia, in particolare nei capitoli 40-54. Il Libro di Isaia, nella seconda parte, fornisce una risposta all'aspirazione alla sopravvivenza così evidente nel Libro delle Lamentazioni anche avvalendosi delle stesse formulazioni verbali. Molti rabbini e alcuni esegeti moderni hanno notato una somiglianza di linguaggio e di temi tra il Libro delle Lamentazioni e la parte del Libro di Isaia comunemente attribuita a un anonimo profeta dell'esilio, chiamato Deutero-Isaia, in particolare nell'invito «Consolate, consolate il popolo mio, dice il tuo Dio» (Is 40,1), ma quasi mai e solo in modo indiretto hanno sostenuto che ci sia un vero rapporto tra i due testi.