''Gesù fu appeso alla vigilia di Pasqua. Quaranta giorni prima un banditore andò gridando nei suoi confronti: deve essere lapidato perché ha praticato la magia e sviato Israele portandolo all'apostasia. Se qualcuno conosce qualcosa a suo favore venga e la dica. Ma non si presentò nessuno a suo favore e fu appeso alla vigilia della Pasqua'' (Sanhedrin B 43a). I capitoli 18 e 19 di Giovanni sono la più severa denuncia mai apparsa nei Vangeli contro un'istituzione religiosa che, anziché porsi a servizio di Dio, ha usato Dio per i propri interessi, deturpandone il volto e rendendolo simile a se stessa, rapace e disumana, un Dio che accetta come culto il sacrificio degli uomini: ''Viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio'' (Gv 16,2). (dall'Introduzione) ALBERTO MAGGI direttore del Centro Studi Biblici ''G. Vannucci'' a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni e conferenze in Italia e all'estero.
Nel commento di Silvano Fausti, il Vangelo di Giovanni diviene una fonte inesauribile di insegnamenti per ogni cristiano che desidera avvicinarsi sempre più a Dio. Ogni brano trascende il suo contesto storico per adattarsi alle problematiche attuali in armonia con l'idea che il messaggio evangelico, nella sua universalità, attraversi non solo lo spazio, ma il tempo. Questo è il principale lascito di Fausti, la sua eredità: l'attualità sempre viva dello spirito di un vangelo da trasmettere agli altri in spirito di fraternità, lo stesso spirito che attraversa le pagine di Giovanni e che si realizza pienamente in Gesù sulla croce.
L'evangelista invita il lettore a guardare dal suo angolo prospettico e a sperimentare: - Come credendo si diventa figli di Dio nel Figlio di Dio. - Come seguendo il Figlio di Dio si consegue la vita eterna. - Come animati dallo Spirito si dimora nella vita che il Padre vive con il Figlio. Il discepolo amato ha percepito lo splendore ultraterreno del Figlio di Dio nella fragilità e umanità di Gesù, ne è rimasto affascinato e lo ha raccontato. Il vocabolario è semplice ed è aperto ad un simbolismo raffinato che narra la vita, la vita eterna e come la si raggiunge e come la si vive nella comunità credente.
«Di tutte le Scritture sacre - diceva Origene - i Vangeli sono le primizie, e tra i Vangeli la primizia delle primizie è il Vangelo di Giovanni», un Vangelo che si rivolge in modo specifico a coloro che già credono, perché possano continuare a credere, a prendere posizione all'interno di quel grande processo contro Gesù, che l'evangelista racconta e che continua a ripetersi nella storia. Queste pagine accompagnano il lettore a prendere in mano la sua risposta di fede, il suo decidere in profondità da che parte stare, il suo passare interiormente dal desiderio al dono, dalla ricerca alla consegna, dalle tenebre alla luce. Il commento spirituale all'intero Vangelo di Giovanni si chiude, per ogni brano, con L'ora sesta: uno spazio fatto di domande grazie alle quali, ognuno, sostando sulla Parola, può conoscere meglio anche se stesso.
Il Vangelo di Giovanni è Vangelo «simbolico». Come decifrarne il senso profondo? La tunica e la rete sono simboli di un'unità che resiste a tensioni laceratrici. La tunica evoca la morte di Gesù, la rete l'azione di Pietro sul mare di Tiberiade. L'unità degli uomini è opera di Cristo e si attua in una correlazione inestricabile (le maglie della rete), in cui ciascuno ha bisogno dell'altro e tutti dipendono da una chiamata più alta. Nel quarto Vangelo tutto prende luce dalla preghiera di Gesù «perché siano una cosa sola come io e te siamo una cosa sola». Ogni episodio e i diversi simboli evocano una esperienza spirituale, insieme personale e comunitaria, a cui questo commento intende guidare.
Un episodio strano, misterioso, narrato nel Vangelo di Giovanni, funge da filo rosso di questo libro: un personaggio pressoché ignoto, Natanaele, si mostra piuttosto scettico su Gesù, che gli viene presentato come il messia; eppure, non appena questi gli confida: «Ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi» (Gv 1,48), Natanaele inizia a credere in lui. Perché? Cos’è avvenuto? Chi era davvero la persona seduta sotto il fico? Risponde Candiard: quella persona sei tu, sono io, è ciascuna e ciascuno di noi che sogniamo di vivere finalmente la nostra vita in pienezza.
La nostra vita sociale, intellettuale, amorosa, è sempre e soltanto la ricerca e il perseguimento della vita vera. Fino alla luminosa evidenza che la vita che desideriamo e la vita che Dio vuole per noi sono una cosa sola.
In queste pagine Candiard, esplorando la routine grigia e opaca della quotidianità anonima, ne svela lo sfavillio segreto che è barlume di eternità. Grande lezione – al tempo stesso umile e sapiente, semplice e alta – di spiritualità, sulla scia dei grandi maestri di sempre.
Si può prendere il Vangelo di Giovanni alla lettera? «Si può e senza recare la minima offesa alla nostra ragione e alla nostra indagine seria del fatto storico, perché Giovanni era un semita e i semiti hanno il dono di una memoria tenacissima, Giovanni era un analfabeta el'analfabeta non è distratto dalla scrittura e vive dell'ascolto, Giovanni era vecchissimo e la vecchiaia fa ritrovare i ricordi dell'infanzia e della gioventù, ma soprattutto, Giovanni nell'atto di scrivere era mosso, assediato dallo Spirito Santo il quale era padronissimo di fargli ricordare tutto». Giuseppe Sandri dall'età di 43 anni fino alla morte visse come pellegrino itinerante per annunciare il regno di Dio. Negli ultimi tre anni, dal 1982 al 1984 qualcuno registrò nascostamente alcune sue conversazioni che poi furono trascritte. In questo libro sono stati raccolti e ordinati alcuni brani di quelle conversazioni che riguardano il Vangelo di san Giovanni. Di tanto in tanto sono stati aggiunti, come ulteriore contributo, alcuni passi tratti da pubblicazioni curate da Sandri (Lettere da Stibbio, Epistole e Vangeli dei giorni festivi, Lettere di san Paolo) e altri presi da suoi appunti inediti.
Il secondo tomo dell'opera di Richard Hays completa il capitolo dedicato a Luca e affronta la problematica dell'utilizzo della Scrittura di Israele nel vangelo di Giovanni, per concludere con un profilo argomentato della trasformazione ermeneutica messa in atto nei quattro vangeli canonici. Se, come si è osservato, «questo libro eccezionale combina in pari misura esaustività ed eleganza», altrettanto straordinario è come si venga guidati nella profondità dell'incardinamento dei vangeli nella Scrittura di Israele. La narrazione evangelica si svolge lungo due assi, quello della Scrittura e quello della vicenda di Cristo, e la loro articolazione è all'origine di una rete di trasformazioni di natura letteraria, storica e teologica: trasformazione della letteratura e delle tradizioni di Israele, delle attese messianiche giudaiche, trasformazione radicale della nozione di evangelo, trasformazione anzitutto della lettura e del lettore.
"Il volume si divide in tre parti. La prima parte segnala tracce di Comunione e di Sinodalità nelle tre lettere di Giovanni. La seconda parte è un percorso su Dio fino a giungere all'affermazione tipica di 1Gv 4,8.16: Dio è amore. La terza parte è la raccolta di otto excursus che arricchiscono la riflessione esegetica. La scheda finale è una traccia che avvia alla riflessione personale e all'attivazione di modalità operative di gruppi di studio. La narrazione delle lettere si sviluppa con una raffinata tessitura di richiami intertestuali scritturistici. Il lettore è irresistibilmente attratto e affascinato dalla ricca spiritualità che dopo tanti secoli suscita ancora stupore e meraviglia. [...] Nelle Lettere domina sovrano il genio teologico creativo di cristallina purezza. Il narratore, incline al realismo, infonde speranza nella comunità da amare e da ricostruire su orizzonti allargati. Benedice gli angoli bui della vita ecclesiale, perché diventino spazi di luce di risurrezione. Lascia ai posteri, con elegante perizia, la mirabile professione di fede in Dio Amore. Dio, nel suo stesso essere è principio di amore e amore in se stesso. È l'altissima incomparabile identità del Signore Dio. "
Il testo rappresenta il culmine del lungo e intenso esame del Vangelo di Giovanni compiuto da Brown.
Il presente volume ha avuto il "Nihil Obstat" in data 19 novembre 2015 da una commissione di Vescovi, Cardinali, teologi e laici, ed è pertanto perfettamente attinente alla dottrina della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Corso Giovanni è il terzo dei 21 corsi che integrano il programma di formazione della scuola di evangelizzazione Sant’Andrea (il primo è Corso Nuova Vita, il secondo è Corso Emmaus, già pubblicati da Paoline). Lo scopo di questo corso è formare nuovi discepoli che sappiano far innamorare di Gesù. Gesù era un Maestro particolare, che sceglieva personalmente i suoi discepoli, li ammaestrava in privato e poi li inviava come apostoli per far conoscere il regno di Dio a tutte le genti.
Il corso segue uno schema ben preciso che si delinea attraverso quattro tappe: 1) Dio ha affidato a Gesù una missione umanamente impossibile da realizzare: salvare tutti gli uomini di ogni epoca e di ogni latitudine; 2) per fare questo Gesù ha scelto e formato personalmente i suoi discepoli; 3) i discepoli diventano capaci di continuare l’opera di Gesù attraverso il dono dello Spirito Santo; 4) i discepoli, diventati ora apostoli, chiamano a loro volta nuova seguaci di Gesù e li formano per essere pronti al difficile compito di realizzare il regno di Dio.
Da notare però che questo testo si indirizza anche a chi non conosce e non segue la Scuola di evangelizzazione Sant’Andrea.
Punti forti
Contiene la terza tappa della Scuola di evangelizzazione Sant’Andrea che illustra i cardini didattici di una nuova metodologia di evangelizzazione.
È il testo completo delle catechesi, fruibile anche da chi non frequenta la Scuola di evangelizzazione Sant’Andrea. evento che consiglia l’uscita in tale data: anno sacerdotale.
destinatari
l Sacerdoti, operatori pastorali, animatori, giovani, appartenenti a ogni realtà ecclesiale (parrocchie, movimenti, associazioni).
Autore
José H. prado flores meglio conosciuto come Pepe Prado, è un predicatore laico della scuola di evangelizzazione Sant’Andrea, predicatore in 52 Paesi nei 5 continenti (compreso il Vaticano), autore di oltre 30 libri su temi biblici, di evangelizzazione e di rinnovamento dello Spirito.