Lo spreco di parole, di cui si fa veramente abbondante uso e consumo, spesso determina una confusione nel cuore e nell’agire dell’uomo: l’essenzialità non soltanto è necessaria, ma anche determinante per la coerenza dell’agire di ogni persona. La ridondanza, di contro, ha determinato e determina ciò che siamo: luce spenta vagante nel nulla dell’incomprensibilità. L’essenzialismo poetico tende ad abbracciare diversi campi del vivere: dalla poesia alla prosa, dall’arte tradizionale alla ricerca di una nuova espressione figurativa, dalla politica alla scienza, dalla teologia alla filosofia... insomma un po’ tutte le espressioni del genere umano nella loro essenzialità.
Paolo sapeva apprezzare le cose buone che riscontrava, leggeva davanti a Dio la situazione, pregando per la maturità, non cercava la propria gloria, ha servito come padre e come madre.
Agile strumento per la preghiera personale degli adolescenti: dal mercoledì delle Ceneri alla solennità di Pentecoste, ogni giorno segue il semplice schema: ascolto (alcuni versetti del Vangelo del giorno); dentro la vita (brevi esperienze); punto di domanda (una domanda provoca a pensare); prego; la Parola di Dio del giorno (citazioni bibliche della liturgia quotidiana).
Il crollo della cattedrale di Norcia, l'incendio di Notre Dame di Parigi, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina (con lo spettro di una Terza guerra mondiale) hanno riportato l'attenzione sul problema del male: le catastrofi naturali e le calamità che si abbattono sul mondo sono il castigo che Dio riserva agli uomini per la loro malvagità? E, se Dio esiste, come può permettere il male? Questo libro affronta questioni centrali della teologia e della filosofia cristiana della storia. Il male non può essere considerato come una "distrazione di Dio", ma deve essere necessariamente collegato alla libertà dell'uomo e inserito in una prospettiva provvidenziale che trova la sua ragione nella mente imperscrutabile di Dio.
Don Divo Barsotti ci parla di uno dei temi fondamentali non solo del pensiero umano, ma soprattutto della vita religiosa, in modo particolare del Cristianesimo. La vita del cristiano quaggiù in che modo può essere veramente piena libertà, assoluta libertà? L'assoluta libertà per l'uomo non è propria soltanto della vita futura? Don Divo medita su questo tema, per approfondirlo, e ci offre nozioni che ci aiutano a comprendere meglio la condizione umana quaggiù, la condizione dell'uomo nei confronti di Dio, i rapporti dell'uomo riguardo a Dio nel Cristianesimo e... finalmente nella vita del Cielo.
Chi sono i pifferai magici che, come il flautista di Hamelin, negli ultimi decenni hanno incantato il mondo costringendo un numero sempre più alto di persone a seguirli, abbandonando il mondo dell'etica, quel mondo che, nonostante tutte le sue fragilità, ha permesso fino a tempi recenti all'essere umano di mantenere la sua specificità? Ormai, tutto quello che si può fare, si fa. E le voci che ancora si levano in difesa della misteriosa complessità della vita e della persona vengono ridicolizzate, tacciandole di medioevale oscurantismo. L'uomo non è più un fine, ma soltanto un mezzo e, in quanto mezzo, può essere usato in tutti i modi possibili. Il fatto che il numero di disturbi mentali, di depressioni, di malattie autoimmuni sia sempre più alto non inquieta più nessuno, così come non turba il fatto che il paganesimo sia tornato prepotentemente nella nostra civiltà e che proprio questo paganesimo abbia annullato la responsabilità individuale del male. Il fato decide per noi. Non esiste più il bene, non esiste più il male, non esiste più il giudizio sulle nostre azioni e, anche quando queste sono efferate, siamo convinti di avere diritto all'happy end. Queste riflessioni fatte nel corso degli ultimi anni cercano di mettere a fuoco il progressivo declino della nostra civiltà, incantata dalla suadente musica di questi astuti orchestrali che tutto hanno a cuore tranne il bene dell'umanità.
Questo libro raccoglie i messaggi che la Madonna, Gesù e Dio Padre hanno inviato, per il tramite di Gisella, all’umanità nel sesto anno delle apparizioni di Trevignano Romano. Esso integra la raccolta contenuta nel libro Cinque anni con Gesù e Maria pubblicata in occasione del quinto anniversario di queste importanti rivelazioni celesti.
«Figli miei, adorate il vostro Dio con tutto l’amore che avete nel cuore, inginocchiatevi al Re dei Re, parlate con me, vi avevo anticipato che quando sentirete parlare di eutanasia, figli contro genitori, assassini senza scrupoli e venti di guerra, significa che il tempo è vicino, ma voi non temete se starete con me. Pregate, perché questa umanità ha trafitto il mio cuore e voi statemi accanto così che io vi possa riconoscere davanti al Padre mio. Figli e fratelli, aprite i vostri cuori alla grazia, le vostre orecchie all’udito, siate essenziali senza pensare alla luce falsa di questo mondo. Con la superbia e l’orgoglio hanno distrutto il paradiso lasciatovi dal Padre mio. Umanità perversa, neanche un po’ d’amore per me, eppure Io ho preso i vostri peccati abbracciando la morte come agnello sacrificale, tutto vi era stato perdonato. State vivendo peggio di Sodoma e Gomorra e allora cosa vi aspettate? Il tempo della misericordia è alla fine e inizierà il tempo della giustizia. I miei sacerdoti hanno infangato e usato il mio Santissimo Nome per far fluttuare eresie e blasfemie. Oh, quanto sarà grande il loro dolore! Figli, fatemi ancora un po’ compagnia e consolatemi con il vostro amore ed Io vi ricompenserò generosamente. Vi amo e vi benedico nel nome del Padre, nel mio Nome e dello Spirito Santo»
(Messaggio di Gesù del 14 febbraio 2022)
Il volume raccoglie una selezione di oltre 330 lettere, perlopiù inedite, scritte da Chiara Lubich negli anni della Seconda guerra mondiale, del Secondo dopoguerra e della lenta ricostruzione politica, economica e morale dell'Italia. In un Paese e in un mondo lacerato, Chiara Lubich annuncia e diffonde, attraverso questa corrispondenza, la sua fede indefettibile nell'unità spirituale e sociale alla quale forma tantissime persone: i familiari, il primissimo gruppo di ragazze e giovani che si coinvolgono nella sua "divina avventura", personalità civili e religiose. Il genere letterario epistolare dà la possibilità di rivelare le parte più personale di Chiara e di esprimere i suoi pensieri nel modo più immediato ed efficace.
Dom Lambert Beauduin (1873-1960) è stato un personaggio capitale per la storia monastica e per la vita della Chiesa del XX secolo. Personalità vivace e in un certo senso profetica, fu monaco di grande attività soprattutto in ambito liturgico e nella particolare attenzione che ebbe verso l’ecumenismo. Fondò l’abbazia di Chevetogne in Belgio, l’unica con la particolarità di possedere due chiese, una chiesa di rito latino e l'altra di rito bizantino. Un’occasione per approfondire la conoscenza di una figura innovativa, a tratti anche scomoda, che ha comunque segnato la vita della Chiesa.
"Ormai vecchio, guardando al mio passato, mi accorgo che il cammino dell'imparare a morire è stato il cammino dell'imparare a vivere, nella convinzione che ciò che si è vissuto nell'amore resterà per sempre. Solo l'amore innesta l'eternità nella nostra vita mortale. Che senso può avere nel nostro tempo la domanda sull'aldilà? Nell'epoca della morte rimossa o spettacolarizzata in un flusso di immagini che la esibiscono e la dissacrano, quale significato possiamo attribuirle? Su questa terra che tanto amo, ho sempre cercato l'eternità." Con queste parole Enzo Bianchi, instancabile cercatore di senso, apre una meditazione poetica e non dogmatica sulla più ineludibile delle domande - su quel limite capace di dare senso alla vita di ciascuno - per approdare a una risposta centrata sull'amore, sulla sua forza come trama del mondo e delle relazioni con gli altri, e quindi come ragione di speranza anche dopo la vita terrena. Un libro appassionato, carico di fiducia, in cui la morte si apre alla vita.
Il recupero del valore originario di pratiche devozionali può aversi attraverso la riconsiderazione del loro significato. Con la loro devozione al Sacro Cuore i fedeli si lasciano penetrare dal mistero della salvezza operata da Gesù mediante la sua incarnazione, passione, morte e resurrezione. Cristo, infatti, prolunga la sua incarnazione in ciascun cristiano ("Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi", Gv 20, 21), e noi, afferrando la nostra croce, cerchiamo di realizzare nella nostra esistenza il modello di adesione al Padre che fa da filo conduttore alla vita di Gesù: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera" (Gv 4, 34). L'autore si propone di fornire uno strumento di riflessione a tutti coloro che vogliono trasformare la "devozione" al Sacro Cuore, spesso malintesa e svalutata da atteggiamenti di comodo e pratiche obsolete, in qualcosa di attuale e sorgente di un'autentica e perenne spiritualità.
Questo libretto raccoglie alcuni pensieri di don Tonino Bello sul-la bellezza della vita: il bello di sognare, amare, costruire la pace, gioire insieme e anche soffrire insieme. L'intensità e la poesia delle parole di don Tonino possono rendere ancor più luminosi i giorni sereni ed essere di conforto in quelli più bui.