Le icone presentate in questo libro provengono dal Museo di Recklinghausen che possiede la più ampia collezione di icone del mondo Ortodosso. Le icone raffigurano una realtà ultraterrena. Gli autori sono sempre legati al rispetto della tradizione. Questa rassegna davvero completa ed esaustiva analizza anche dal punto di vista grafico le icone; mentre un'introduzione storica colloca le opere nel loro periodo storico. Si parte dalla produzione russa del quattordicesimo secolo e si arriva fino alle icone bizantine del quindicesimo secolo. Fino ad una delle ultime provenienti dalla transilvania e datata 1887.
Questo testo dell'iconografo Angelo Vaccarella conduce per mano nella lettura delle icone e introduce nel luogo della Prsenza per ascoltare la Parola e pregare. Prefazione di Mons. Salvatore Esposito. Nella contemplazione delle icone che l'Autore scrive e commenta il fedele coglie ancora una volta il mistero dell'abbassamento di Dio, ma anche lo slancio dell'uomo verso Dio.
Quando questi studi di iconologia uscirono nel 1939 negli Stati Uniti si imposero subito come un libro di estrema importanza, teorica e concreta, nel quadro della critica storica delle arti figurative. Si trattava, da un lato, di un testo capace di mettere a disposizione di un più largo pubblico i risultati di un lungo lavoro di ricerca e di studio degli aspetti programmatici, letterari ed eruditi dell'opera d'arte, in contrapposizione alle indagini di tipo formale degli storici dello stile; dall'altro quel libro significava una elaborazione organica dell'iconologia, come discussione sistematica di un modo di leggere il "pensiero" dell'arte e come studio dei significati propri al soggetto prescelto nella raffigurazione artistica, e quindi del contenuto storico, sociale, religioso, filosofico, culturale di cui le immagini sono diretta espressione. Una problematica che avrà grande fortuna, in particolare in Italia dove Panofsky "parve quale il liberatore della cultura storico-artistica italiana, da un lato dagli astratti distinti della storiografia di osservanza crociana, dall'altro dall'ermetismo decadente di tanta pseudo-stilistica" (Dall'introduzione di Giovanni Previtali)
Le icone arrivano a noi come un regalo offertoci dai cristiani d'Oriente che hanno conservato questo tesoro di fede. L'icona è simile a una finestra che aiuta a discernere la vita divina che ci viene incontro. Le immagini scelte per questo testo, scritto da un fratello della Comunità di Taizé, Frère Luc, rinviano alle grandi tappe della vita di Gesù e vengono accompagnate da riflessioni come invito a mettersi in ascolto. Il testo è completato da un utile glossario per la comprensione dei termini più importanti dell'iconografia ortodossa. La lettura di questo libro arricchirà certamente la preghiera, la meditazione personale o di gruppo. Frère Luc, fratello della comunità di Taizé, ha compiuto numerosi viaggi in Russia e nei paesi di tradizione ortodossa, facendo esperienza di incontro con il tesoro di fede rivelato dalle icone.
Anche questo secondo volume di Domenica Ghidotti (il primo è stato Icone per pregare, 2003) si propone di insegnare a pregare attraverso la contemplazione di icone, «parole di Dio scritte nei colori». L’iconografa, una donna dei nostri giorni, ha realizzato una quarantina di immagini, accompagnate ognuna dalla spiegazione del dipinto e da una preghiera-poesia che aiutano ad entrare in comunione con Dio. La luce nitida, il tratto deciso, i colori accesi dispongono il cuore ad accogliere la Grazia e a lasciarsi invadere dal suo potere salvifico. L’autrice diventa il pennello di Dio e ogni icona è finestra aperta sul Mistero.
La comprensione della tradizione alchemica occidentale dipende inevitabilmente da quella del suo linguaggio simbolico, dalla decrittazione del suo mirabile vocabolario per immagini. L'intento del volume è proprio questo: indagare e cogliere il senso dottrinale del sapere alchemico attraverso l'interpretazione degli stessi testi e figure che l'hanno trasmesso dal Medioevo al XVII secolo. Si cerca così di individuare la genesi formale e concettuale delle complesse trame metaforiche che informano il lessico "ermetico", come le sue coniugazioni scientifico-filosofiche e mistico-operative. L'iconologia, utilizzata con la dovuta attenzione ermeneutica e filologica, ha soccorso e guidato il lavoro dell'autore, anche allo scopo di individuare una metodologia rigorosa e credibile, necessaria ad uno studio dell'alchimia svincolato dagli equivoci prodotti spesso, specialmente nell'ambito della storia dell'arte, da improvvisati "esegeti" dell'"esoterismo".
A partire dal Medioevo i sarcofagi romani hanno affascinato la posterità soprattutto per il contentato mitologico dei loro rilievi. Le classi dominanti hanno trasformato le arche di marmo in sontuose sepolture, così da potersi in qualche modo ammantare dell'aura dell'antica Roma. Gli artisti del Rinascimento hanno impiegato i rilievi come repertorio per una gestualità dal grande impatto emotivo. Se i simbolisti con tendenze misticheggianti hanno interpretato queste immagini come testimonianze di una profonda fede nell'aldilà da parte degli antichi, i positivisti, al contrario, vi hanno scorto soprattutto un riflesso di capolavori perduti della grecità e materiali per lo studio della mitografia. Oggi sono gli specialisti a occuparsi di questo multiforme universo iconografico. Lo scopo di questo volume è quello di far conoscere i rilievi dei sarcofagi a un pubblico più ampio, mostrando soprattutto quale fosse il ruolo centrale dell'iconografia mitica nell'esistenza dei contemporanei, quale messaggio quelle immagini comunicassero a chi visitava le sepolture, quale rappresentazione di sé, quale concezione della felicità e del piacere. Il testo offre, accanto a un'introduzione sistematica al significato delle immagini, un'analisi di alcuni sarcofagi, con una lettura dettagliata dei rispettivi miti e della loro iconografia.
Un testo sull'icona Acheropita di Cristo Salvatore, insigne reliquia proveniente probabilmente dall'Oriente, conservata nell'Oratorio di San Lorenzo al Laterano.
Il volume raccoglie i dati dello studio dell'autore sulla rappresentazione degli articoli kerygmatici (Passione, Morte e Risurrezione del Signore Gesu'), all'interno delle raffigurazioni artistiche del Credo individuate sul territorio italiano.
Líarte dellíicona ha sempre esercitato su artisti e fedeli un potere di attrazione, tanto che il mistero delle immagini sante resta una questione aperta anche oggi.
In questo libro, che puÚ essere a ragion veduta considerato un classico sul tema, cíË tutta la capacit‡ degli autori di far penetrare con sensibilit‡ il lettore occidentale nella tradizione ortodossa, nella teologia e nelle intuizioni spirituali, in un approccio allíicona che non possiamo definire se non contemplativo.
I contenuti sono da considerarsi teologici: líicona Ë una eco visuale dellíIncarnazione; la predicazione vivente della Chiesa; una traduzione per immagini della conoscenza teologica e spirituale.
Il volume offre la riproduzione di icone superbe del tutto inedite o sconosciute al grande pubblico. Troviamo nel libro una sezione sulla tecnica pittorica dellíicona; la descrizione dei principali tipi di icone e líindividuazione di oltre sessanta icone (di cui dieci dedicate alla Vergine) tutte debitamente illustrate con splendide tavole a colori; nonchÈ la presentazione dettagliata dellíiconostasi della chiesa russa.
Magnifico saggio che fornisce le coordinate metodologiche per comprendere le opere d’arte religiose non solo da un punto di vista artistico ma anche e soprattutto da un punto di vista spirituale. Ogni mosaico, affresco, pale d’altare, scultura o suppellettile per il culto diventano essi stessi delle «vie» oltre il velo, che favoriscono un incontro portante alla comunione. Ogni opera viene analizzata artisticamente analizzando anche la simbologia utilizzata e l’intenzione spirituale. Consegue che la prima chiave di lettura di opere create al servizio della fede in Cristo deve essere la stessa fede in Cristo, e che – oltre la necessaria analisi storica, stilistica e contenutistica – la lettura di tali opere implica anche una lectio spirituale elaborata con consapevolezza biblica, sensibilità liturgica e quel sensus fidei che riconosce ed ama ciò che è conforme a Cristo.
INSERTO DI 32 PAGINE CON 46 IMMAGINI A COLORI E IN BIANCO E NERO (fra gli artisti, Giotto, Piero della Francesca, Leonardo, Mario Botta, e poi mosaici, placchette votive, xilografie…)