Una ricerca assai documentata e originale sul noachismo. Presentazione di Luigi Nason. Chi sono i figli di Noè? Questo libro, originale e documentato, affronta le istanze poste negli ultimi vent'anni dall'apparizione di un movimento noachide diffuso in tutti i continenti. Esamina i luoghi canonici e i principali momenti ermeneutici attorno ai quali si è cristallizzata l'esperienza noachide moderna.
Con il termine amore possiamo intendere vari tipi di amore: l'amore di Dio, l'amore della sapienza, l'amore del prossimo, l'amore coniugale, l'amore filiale... A ognuna di queste possibilità sono legate questioni e domande che hanno attraversato l'intera storia dell'umanità. Riguardo alla divinità, uno dei temi al centro del pensiero filosofico e teologico riguarda il rapporto tra conoscenza di Dio e amore di Dio, e più in generale il rapporto tra amore e conoscenza. Allo stesso modo, riguardo all'amore di coppia, mille riflessioni ha sempre suscitato il rapporto tra desiderio e amore, tra passione e amore, tra l'amore fisico e quello spirituale. "Meglio in due che da soli" esplora questi diversi aspetti dell'amore, partendo in primo luogo dalla Bibbia ma senza dimenticare la lezione della filosofia ebraica, in particolare quella antica e medievale. Emerge così con coerenza un quadro che abbraccia i precetti del matrimonio e le estasi mistiche, l'erotismo e il rapporto con il creato. Per culminare con una riflessione su quella che sembra la negazione assoluta dell'amore e il trionfo dell'odio e del male, la Shoà.
Questo testo - noto sinora in Italia come "II canto del popolo ebraico massacrato" - si articola in quindici canti che ripercorrono, con straordinaria potenza evocativa, le tappe dell'annientamento dell'ebraismo polacco, dall'invasione nazista al rogo del ghetto di Varsavia. I versi lunghi di Katzenelson precipitano il lettore nel turbine della storia, vento orribile che scompone, cancella, vanifica la memoria, tende solo al vuoto, al nulla. Pochi scrittori sono riusciti come Katzenelson a rendere commensurabile l'incommensurabilità dell'Olocausto, a descrivere nella sua pienezza la vitalità di un popolo e l'immane vuoto che subentra nel mondo dopo il suo annientamento.
Nell'Europa del diciannovesimo e ventesimo secolo gli ebrei vissero in modo contraddittorio - talvolta drammatico - ma anche straordinariamente fecondo il conflitto fra il rispetto della tradizione e le sempre più pressanti esigenze di integrazione poste dall'avvento della società moderna. In questo libro, che chiude idealmente la trilogia composta da "Destini e avventure dell'intellettuale ebreo" e "Passione e tragedia", Riccardo Calimani ricostruisce la tormentata storia della comunità ebraica in due paesi chiave nel panorama culturale del Novecento europeo, la Francia e l'Ungheria, e analizza la personale "inquietudine" e le trame esistenziali dei suoi esponenti più famosi. Con questo libro Calimani completa la mappa dell'intellighenzia ebraica europea, raccontando come ogni suo membro affrontò il problema del rapporto con le proprie origini nel sempre più fosco scenario in cui si stavano creando le premesse della Shoah.
Viene qui raccolta una parte della corrispondenza – lettere e conversazioni – di André Chouraqui con diversi interlocutori francesi, ebrei ma anche cristiani: Jules Isaac (18771963), storico, fondatore dell’Amicizia EbraicoCristiana di Francia; Jacques Ellul (19121994), giurista, storico del diritto, teologo protestante e saggista politico; Jacques Maritain (1882 1973), filosofo e teologo, convertito al cattolicesimo; Paul Claudel (1868 1955), poeta, drammaturgo e diplomatico; Marc Chagall (18871985),pittore bielorusso di cultura e religione ebraica.
Questi scambi sono testimonianza di amicizie autentiche, fondate su un profondo rispetto della Parola di Dio rivelata nella Bibbia, e anche di una costante preoccupazione per il “destino di Israele”. Un grande rispetto della Chiesa e dei cristiani, un profondo amore per Israele e il suo popolo e un’infinita considerazione per la sua straordinaria e tragica storia caratterizzano questi testi. “Il destino di Israele come dramma e destino di un popolo, ma anche come urgenza di dialogo e di riconciliazione.”
AUTORE
André Chouraqui, (Ain Témouches, Algeria, 1917 Gerusalemme 2007), uomo di legge, scrittore, ha speso la sua vita perseguendo il dialogo tra le culture che si appoggiano alle tre religioni monoteiste, con la consapevolezza che solo il loro mutuo riconoscimento può portare a una pace duratura. Nella sua vasta opera letteraria,che spazia dalla poesia alla saggistica e che gli ha valso importanti riconosci menti, hanno un posto di particolare rilievo i saggi sull’ebraismo. La sua opera più importan te resta tuttavia la traduzione e il commento in francese della Bibbia ebraica, del Nuovo Testamento e del Corano,testi di cui si è impegnato a mettere in luce le radici comuni. Ha vissuto gran parte della sua vita tra Gerusalemme e Parigi, partecipando attiva mente alla vita politica: è stato vicesindaco di Gerusalemme e consigliere del primo ministro israeliano Ben Gurion dal 1959 al 1963, nonché promotore di associazioni per il dialogo interreligioso.
Nel presente volumetto vengono proposte brevi annotazioni, storielle, rapidi commenti, formule di saggezza, il cui denominatore comune è il riferimento, in un modo o nell’altro, a un racconto, a un versetto e a volte a un’unica parola o a un tema della Bibbia ebraica.
AUTORE
Victor Malka, scrittore della tradizione ebraica, giornalista e docente all’università Paris X Nanterre, vive in Francia. Tra le sue numerose pubblicazioni, segnaliamo: Così parlano i chassidim. La saggezza e l’arguzia degli ebrei dell’Est (Paoline 1996); Ogni settimana ha il suo venerdì. Proverbi di saggezza ebraica (Paoline 1996); Shalom, Rabin. Un canto di pace spezzato, non vinto (Paoline 1997).
Il Talmud è un complesso di scritti che regola la vita delle comunità ebraiche che vivono in qualunque località. Esso è infatti una raccolta di norme e disposizioni che da circa duemila anni ha registrato e trasmesso verità eterne e leggi fondamentali. La parola Talmud si può tradurre con “insegnamento”,e la sua base essenziale è la legge mosaica, la Torah, cioè i primi cinque libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) che i rabbini ebrei dei primi secoli hanno commentato e specificato con tante precisazioni ed esemplificazioni. Un pregio del volume è certamente quello di riportare molti testi tra dotti da cui il lettore potrà rendersi conto della complessità e anche della relativa semplicità del suo contenuto fino a sorridere a volte per le questioni da essi sollevate. L’Autore, rabbino, uno degli esperti in materia più famosi e apprezzati nel mondo, procede con metodo nel suo discorso e porta a una buona conoscenza di quel mondo e del vocabolario che lo caratterizza.
AUTORE
Jacob Neusner, nato negli Stati Uniti nel 1932, è professore di storia e teologia del l’ebraismo presso il Bard College di New York. E' rabbino presso il Jewish Theological Seminary, “visiting professor” in numerose università americane ed europee, conferenziere richiesto dalle più prestigiose istituzioni culturali, con una ventina di lauree “honoris causa” e di premi accademici, ha una bibliografia impressionante di oltre 900 titoli. È considerato il più grande specialista vivente della letteratura rabbinica antica. Di lui le Edizioni san Paolo hanno pubblicato: Un rabbino parla con Gesù (2007).
«Come il chicco di grano deve marcire nella terra prima di poter germogliare, così le azioni dei “credenti” devono “marcire” af finché possa germogliare la redenzione». Così scrive Scholem nel saggio che costituisce il cuore di questo volume, La redenzione attraverso il peccato, sin tetizzando, appunto, la dottrina paradossale del «santo peccato» che era stata sviluppata dal sabbatianesimo radicale: al redentore, al più santo fra gli uomini, spetta il compito di immergersi nel l’oscurità del male e «riscattare le scintille divine che vi sono ancora imprigionate». Proprio al movimento sabbatiano e alle sue propaggini più radicali Scholem dedica alcuni dei fondamentali saggi contenuti in questo volume, e non con l'atteg giamen to di disprezzo e di condanna che a veva caratterizzato $no allora la storiogra fia ebraica, bensì con profondo interesse, sull'onda di quella «scintilla di emozione» (in questi termini ne aveva scritto all'amico Walter Ben jamin) con cui nel 1927, alla Bodleian di Oxford, si era imbattuto in un trattato manoscritto: Magen Avraham («Lo scudo di Abramo»), a firma di Avraham Miguel Cardoso, seguace dello pseudo-Messia Shabbetay Tzevi. Senza indietreggiare di fronte allo scandalo della «apoteosi negativa» di Shabbetay Tzevi – la sua conversione all'i slam – e dei suoi fedeli (i quali continuarono a credere in lui, convinti che fosse giunta l'ora di un capovolgimento totale e di esse- re ormai affrancati da ogni comandamento e da ogni proibizione), Scholem riconosce «un elemento autenticamente ebraico nel­l'anelito di quegli individui para dos sali a ricominciare da capo», a «tornare alle sorgenti originarie della fede e brai ca»: e lo fa negli stessi anni in cui il suo popolo si avvia verso la catastrofe.
Il libro è diviso in quattro sezioni (gialla, rossa, verde, blu) contenenti ognuna un tema differente.
SEZIONE GIALLA:L’IDENTITÀ
A Abramo e Giacobbe.Identità e fede
B Benedizione.Le preghiere più importanti
C Conoscenza.I testi fondamentali dell’ebraismo
D Dimora.La sinagoga
E Etica.Gli insegnamenti morali
F Festa.Shabbat,l’isola nel tempo
G Gastronomia.Quando un piatto è kosher?
H Hierosolyma.Israele e Gerusalemme
SEZIONE ROSSA:IL CICLO DELLA VITA
I Iniziazione.Nascita e circoncisione
L Lieta maturità.Bar e Bat-Mitzvah
M Matrimonio.La vita coniugale
N Nuova vita.La conversione
O Oltre.La morte e il lutto
SEZIONE VERDE:IL CALENDARIO
P Periodi santi. Il calendario ebraico
Q Quando il giudizio incombe.Rosh Hashanah e Yom Kippur
R Ricorda! Le tre feste di pellegrinaggio
S Sante convocazioni.Hanukah,Purim e altre festività
SEZIONE BLU:I VOLTI
T Tendenze.Askenaziti,Sefarditi e altre comunità
U Unità a rischio? I diversi movimenti dell’ebraismo
V Volti.Sacerdoti,leviti e rabbini
Z Zikkaron.Storia e memoria ebraica
AUTORE Daniel Taub,è un diplomatico,consulente legale presso il Ministero degli Esteri israelia-no,impegnato nei negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi.Ebreo ortodosso,insegna e scrive su Israele e sul Giudaismo.È autore dei testi di una popolare serie televisiva che presenta la vita degli Ebrei e i loro valori religiosi.Vive a Gerusalemme con la moglie e sei figli.Presso le Edizioni San Paoloha pubblicato Luci dalla Torà.Una lettura ebraica dei primi cinque libri della Bibbia (2008).
Il secondo volume di "Le religioni e il mondo moderno" indaga la "via alla modernità" che ha conosciuto l'ebraismo. E questo, sia dapprima come minoranza religiosa diasporica, ghettizzata e perseguitata, in un'Europa in via di modernizzazione che solo lentamente e drammaticamente doveva creare le condizioni perché gli ebrei europei potessero, a partire dall'emancipazione, reagire anch'essi a questa sfida, dando un loro contributo alla costruzione di una modernità aperta al pluralismo religioso; sia, come tragico effetto della Shoah e della nuova situazione che si è venuta a creare a partire dalla nascita dello Stato di Israele nel 1948.
Più ancora che una religione, l'ebraismo si presenta come un complesso di norme che regolano l'intera esistenza individuale e collettiva del popolo d'Israele. La sintesi di Norman Solomon tocca con chiarezza la peculiarità di questi aspetti: la vita spirituale e i riti (la preghiera, la meditazione, la Torah), la costituzione di una casa ebraica, il profetismo, il messianismo, la cabbala. Ma anche gli interrogativi che si pongono nella vita di tutti i giorni: come la "legge eterna" affronta questioni quali l'aborto, l'inseminazione artificiale o l'eutanasia. Una materia complessa, ricca di aspetti anche contraddittori, che l'autore riesce a esporre con chiarezza e vivacità, guidando il lettore nei meandri di una storia millenaria. Con nove illustrazioni e una bibliografia aggiornata che accompagna il lettore nella scelta dei testi di approfondimento.
Il volume pubblicato in esilio nel novembre del 1933, offre un'analisi lucida della situazione politica e sociale dell'ebraismo e delle sue prospettive di rinnovamento alla luce della cesura storica costituita dall'avvento del nazismo. Tramontata l'illusione di un'assimilazione nella cultura tedesca, gli ebrei devono, secondo l'autore, ricostituire un'identità non solo culturale, ma di popolo, e rivendicare così i loro diritti e doveri in quanto minoranza. La nuova forma di identità collettiva auspicata dall'autore comprende dunque la sfera politica, economica e culturale. Riconoscendo l'importanza di un'azione pratica che accompagni la riflessione teorica sul problema dell'ebraismo, il saggio rivendica la necessità di un territorio in cui gli ebrei possano insediarsi.