Chi è Giovanni d'Assisi, detto "il francesco"? Bella domanda. Ti direi un monaco. Un ricco che è diventato servo per non voler essere signore. Un mercante che ha voluto spogliarsi per non perdere la dignità, un uomo che ha cercato il Signore ed ha trovato se stesso. Francesco è una persona interessante, che vale la pena conoscere. Non voglio darti delle idee su di lui ma di far parte di quelle persone che vogliono avere il piacere di stargli a fianco. Te lo presento. La sua obbedienza è la sua storia. Sogna la sua vita in grande. Seduto al banco delle merci, vestito dei panni più nobili e sano di mente. Tra le stoffe c'è il panno chiamato francesco, la più costosa imitazione dei panni nobili: lui è così, una imitazione della nobiltà cavalleresca, comprata a caro prezzo. Poi, arriva il Signore Gesù Cristo, e cambia la storia. Francesco si alza, si sveste e diventa pazzo per questa novità. Non gioca più con la sua vita. Vuole a tutti i costi seguire Lui. Si fa monaco, si fa povero, si fa nudo per seguire Lui che è nudo. Non sa niente di cosa questo significhi, sbaglia continuamente ma non torna indietro. Gli pesa la rinuncia, vorrebbe la scelta più comoda, grida e si arrabbia, umilia, poi si pente, ama dolcemente, si inginocchia a messa, chiede di confessare i peccati, non riesce, ritenta, fa una fatica immane a diventare autentico e a lasciarsi condurre dallo Spirito santo. Come è stato possibile che quest'uomo sia diventato santo? Come ha fatto Cristo a riuscirci? Soprattutto: perché lui ha accettato? Cosa ha visto? La sua vita prende la piega inattesa. Nel suo cuore l'unica grande ribellione dell'uomo. L'ultima possibile.
L'esperienza umana e religiosa di frate Francesco, nella concretezza della società civile ed ecclesiastica e delle vicende degli inizi del secolo XIII, quali si possono ricavare innanzitutto dai suoi "scritti" e da fonti e documenti che le trasmettono in modo attendibile: queste pagine ci offrono un ritratto semplice e insieme estremamente puntuale e documentato, quale solo poteva venire da uno dei maggiori studiosi di Francesco e del francescanesimo. Non mancano riferimenti alle sorprendenti strumentalizzazioni politico-ideologiche che intorno alla figura di san Francesco d'Assisi si sono consumate, ieri come oggi.
Il testo contiene tutti i momenti celebrativi del campo scuola 2017, e può aiutare i ragazzi a meditare e custodire la Parola che ogni giorno viene loro annunciata, in un vero e proprio esercizio di vita cristiana. Tenere il libretto con sé è l'occasione di riprendere i momenti liturgici vissuti durante il campo e per continuare a crescere nella scoperta del dono della fede, diventando innamorati e appassionati del Maestro.
Restituire alla storia di Francesco d'Assisi la sua assoluta attualità, liberarla dalle preoccupazioni dell'apologetica e dalle letture troppo accomodanti, tornare alla viva voce del Santo e di coloro che ne condivisero e ne raccontarono gli atti. Questo libro si offre come guida alla conoscenza di san Francesco, con un'attenzione particolare verso i lettori giovani e tutti coloro che intendono accostarsi alla sua figura andando oltre gli stereotipi che ne hanno stravolto o addomesticato il pensiero. I curatori propongono una selezione ragionata dei testi indicati tradizionalmente col nome di Fonti, che costituiscono la storiografia francescana delle origini. Nella prima parte del volume, accanto agli scritti di Francesco e alle testimonianze di Giacomo da Vitry, viene presentata integralmente la "Leggenda dei Tre Compagni", considerata la più importante delle biografie "non ufficiali". Nella seconda parte, le parole di Francesco, dei suoi confratelli e dei primi testimoni della sua vita sono invece organizzate per temi: fraternità, libertà, corpo, amicizia, pace, povertà. Così articolate, la vita e l'opera di questo "pellegrino e forestiero" del suo tempo giungono a noi intatte, rivelandocelo come il più sorprendente dei nostri contemporanei.
«L’autore, attraverso il proprio linguaggio fotografico semplice e umano, passo passo ci accompagna alla riscoperta di quella struggente lode che San Francesco, voce di ogni creatura, compose a glorificazione dell’Altissimo, universalmente conosciuta come Cantico di Frate Sole. Nel proporci una lettura visiva di quel meraviglioso Canto di lode francescana, l’autore ci sollecita, di fotografia in fotografia, a non sprofondare in quello stato di apatia e di superficialità che spesso ci attanaglia ma ci spinge, con poetica emozione, a recuperare almeno in parte quell’armonia tra corpo e spirito, capace di donarci una visione condivisa con tutto il Creato».
Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture - soprattutto lui - di nobili cavalieri e amori cortesi. Ma quando un giorno questi due giovani, destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale, volsero lo sguardo sulle cose degli uomini, videro un mondo che tradiva il messaggio del Vangelo e lo rifiutarono. Decisero, in momenti diversi, di spogliarsi delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare una nuova vita per gli ultimi. Quelle di Chiara e Francesco furono due esistenze che si intrecciarono strettamente pur percorrendo, ciascuno dei due santi, cammini differenti. Lo scopriamo direttamente dalle loro voci, dai loro scritti, a cui Chiara Frugoni dedica in questo libro uno spazio del tutto nuovo. Facendo parlare direttamente i protagonisti, la Frugoni fa del lettore un compagno di strada di Chiara e Francesco, permettendogli di accostarsi al loro generoso progetto e alle resistenze, ai tradimenti, ai compromessi con cui i due dovettero fare i conti per rendere reale la loro utopia. Del resto è una storia, quella di Chiara e Francesco, che col passare dei secoli nulla ha perso della sua travolgente novità. Al contrario, è come se il tempo trascorso non smettesse di sottolinearne la radicale modernità: il rapporto con i poveri, e quindi col denaro e il potere; il ruolo non subalterno della donna; la funzione dei laici nell'istituzione religiosa; l'importanza del lavoro manuale in servizio del prossimo e come garanzia di libertà; la relazione con fedi diverse.
Vergognandosi di essere figlio di mercante, Francesco si prefigge nella giovinezza di coltivare le virtù dell'aristocrazia e di fare propria l'ideologia cavalleresca degli eroi dei romanzi d'avventura, di cui era grande lettore. Proprio la sua cultura cortese, intrecciata alla parola del Vangelo, gli consentirà di incarnare in figure femminili le predilette virtù della semplicità e della povertà. L'originaria fraternità del santo di Assisi saprà collocarle, non senza tensioni, nella dialettica tra eremo e città, tra apostolato e contemplazione, tra il tempo della storia e il senza-tempo dell'eternità. E di riassumerle nel grande testo poetico del Cantico di frate Sole, in cui il creato loda universalmente il suo Signore.
Da quando Jorge Mario Bergoglio è divenuto Papa e ha deciso di farsi chiamare Francesco, non ha mai smesso di far riferimento al Santo di cui porta il nome. Non solo a parole.
«Non dimenticarti dei poveri!», disse in Conclave il card. Hummes a Bergoglio a un passo dalla nomina. E il Papa, per spiegare come mai abbia scelto questo nome, ricordando quel momento aggiunge: «Quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi».
Questo libro raccoglie per la prima volta, spiegate e approfondite, le parole del Papa che raccontano del Poverello di Assisi, che viene così presentato come modello integrale e moderno di vita cristiana per ogni uomo. A patto però che san Francesco sia accolto nella sua totalità: «La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! La pace di san Francesco è quella di Cristo».
Per la prima volta un'Agenda quotidiana tutta francescana. I giorni e i mesi sono scanditi da pensieri francescani, aforismi e detti vicini al mondo di Francesco e dei frati sparsi in tutto il mondo, con una particolare attenzione alla Terra Santa. Ogni giorno: i santi indicati dal Santorale francescano; la Cronologia della vita di Francesco e Chiara; letture bibliche del calendario liturgico; aneddoti e storie francescane; il ciclo del Sole e della Luna.
Convertitosi al cattolicesimo nel 1922, Chesterton pubblicò questo "bozzetto" su san Francesco nel 1923, come se dalla conversione del Santo di Assisi traesse uno spirituale alimento per la propria. Per Chesterton san Francesco era soprattutto un uomo innamorato di Dio e della Creazione, un poeta che si sentiva piccolo e cantava la gloria delle piccole cose, dei piccoli esseri viventi, della vita ordinaria di coloro che aiutava nella lotta contro la miseria. Dai folli gesti di carità compiuti quando era ancora il figlio di un mercante al rifiuto del mondo e alla creazione di un Ordine e di una regola che davvero imitavano la vita di Cristo, alle stigmate ricevute sul monte della Verna, e fino alla morte, ogni passo del suo cammino su questa terra era rivolto al cielo. Un amore così grande e appassionato, una mistica così semplice e assoluta appaiono "scandalose" alla mentalità moderna. Ma è proprio essa che Chesterton vuole scuotere in queste pagine, cercando di aiutarla, con la consueta ironia, a compiere il movimento di rivoluzione interiore che fece del piccolo Francesco Bernardone il grande san Francesco. Prefazione di Giulio Meotti.
Frate Alessandro intraprende una ricerca alla scoperta della melodia nascosta del Cantico delle creature, che san Francesco scrisse tra il 1224 e il 1225 e, in queste pagine, ne espone i risultati. Con un linguaggio semplice e affascinante - senza la presunzione di aver trovato una verità storica - guida il lettore, pagina dopo pagina, nella costruzione della sua ipotesi. Animato sia dal fervore dello studioso che dalla passione del cantore, ripercorre antiche teorie e sperimenta la pratica alla luce delle moderne tesi sulla prassi compositiva ed esecutiva delle laude medievali. Un libro destinato non solo agli appassionati di musica ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire un aspetto della vita di san Francesco ancora poco conosciuto.
"Come ho avuto modo di dichiarare in apertura di un mio libro di alcuni anni fa che raccoglieva alcuni saggi di argomento francescano, io non sono, non sarò mai un francescanista.[…]
Invece, francescanisti noti e illustri sono i protagonisti di quel convegno e degli studi che ne rappresentarono il contenuto e che qui si pubblicano seguendo un ordine che segue rigorosamente quello nel quale si scandirono i lavori di quella giornata. Ne fu e ne è protagonista un religioso e scrittore che fu una delle glorie del grande Duecento centromeridionale italiano.
Certo è, comunque, che Tommaso da Celano è noto soprattutto per la sua grande, originale, innovativa opera di agiografo sanfrancescano: e so bene quanto riduttiva sia in fondo questa definizione. Ciò forse ha indotto a trascurare un po' il fatto che questo 'figlio di Francesco e padre della Biografia francescana' - come stato definito da monsignor Santoro vescovo dei Marsi nel suo 'Saluto' - fu altresì (e le rime del 'Dies Irae' appunto ce lo ricordano) uno dei protagonisti di quella feconda stagione di rinnovamento spirituale della Chiesa e della Cristianità europea.