Il libro si propone di chiarire il rapporto tra Ordo virginum e sinodalità, due termini in apparenza non legati direttamente tra loro: da una parte la realtà ecclesiale dell'Ordo virginum, che ha restituito, dopo il Concilio Vaticano II, la possibilità del rito di consacrazione per donne che vivevano nel mondo; dall'altra gli sviluppi dell'ecclesiologia sul tema della sinodalità. Da qui la riflessione sul tema della Chiesa sinodale come realtà nella quale l'Ordo virginum si rispecchia. Se il compito delle vergini consacrate è quello di portare la Chiesa nel mondo e portare il mondo alla Chiesa, che posto occupa - si domanda l'autore - l'Ordo virginum nella Chiesa e, per contro, la Chiesa nell'Ordo virginum? La risposta a queste domande consente di chiarire lo statuto ecclesiale dell'Ordo e la funzione ecclesiale della vergine consacrata nel mondo.
Tra le donne che hanno più contribuito all'espansione del Cristianesimo, tessendo reti di contatti e conoscenze, compaiono le vedove, come attestano sia le Lettere di Paolo che gli Atti degli Apostoli. Queste vedove, insieme alle vergini, sono state a fondamento della Chiesa delle origini e sono tuttora colonne portanti dell'edificio ecclesiale, come mostra l'esperienza di un gran numero di parrocchie in tutto il mondo. In un tempo in cui s'intensifica la riflessione ecclesiale sulle diaconie e i ministeri, è necessario, pertanto, ripensare all'esperienza della consacrazione vedovile, come fa Lucia Cerciello consegnandoci questo originale saggio, scritto con cura e passione. Prefazione di Rosalba Manes.
Quarto volume del ciclo di testi dedicati alla formazione dei docenti di religione della diocesi di Milano. Diviso in tre sezioni (rispettivamente: la scuola dell'infanzia; la scuola primaria; la scuola secondaria di I e II grado), il libro si rivolge, nella sua interezza, a tutti gli insegnanti, che possono trovare spunti utili al loro lavoro in ciascuna sezione. Per mezzo di un codice QR è possibile accedere a una sezione di contenuti digitali.
Anche questo volume dell'Annale "Parola e Tempo", come i precedenti, raccoglie i testi più pregevoli e significativi delle principali esperienze di studio, ricerca e confronto promosse dall'ISSR nel corso dell'ultimo anno accademico. La raccolta si conferma come strumento di conoscenza e formazione culturale, teologica e spirituale, ma anche di ricerca e confronto sulle scienze religiose (le scienze bibliche, teologiche, morali ...) in dialogo con le scienze umane e il pensiero contemporaneo, concentrando la sua attenzione sulle grandi sfide antropologiche del tempo presente. L'Annale è un luogo di elaborazione, confronto e discernimento delle principali sfide che attraversano la cultura contemporanea nell'intento di tenere insieme "cose eterne" e "cose attuali", nel tentativo di rigenerare un dialogo fecondo tra vangelo e cultura, tra chiesa e mondo. La raccolta in volume è strutturata in sette parti, anticipate da un'ampia trattazione monografica dedicata alla recezione dell'enciclica di papa Francesco Laudato Si' in ambito educativo e didattico (Custodire il creato. Educare alla cura della casa comune secondo la "Laudato Si'"). Seguono le altre sezioni (Chiesa e Teologia, Studi e articoli, Agorà: città e cultura, Arte e teologia, ecc.) tra le quali spiccano gli atti del convegno su "La Stella della redenzione", un secolo dopo. L'attualità del pensiero di Franz Rosenzweig.
"La prima lettura mi procurò attrito. Credevo di leggere un riadattamento in prosa del Cantico ... Ritrovavo in yiddish i versi inarrivabili dell'antico ebraico, li ritrovavo sparsi in una narrazione ... Kacyzne aveva composto il midrash del Cantico. Midrash è commento trattato in forma di narrazione. Kacyzne ha uno spunto originale, come si addice alla forma commento del midrash. Ha per centro la temperatura corporea della giovane donna innamorata ... Al lettore che giunga trafelato in fine di racconto anticipo che ci sarà un sorriso. Con quello può rientrare nel presente, dopo la lettura a inseguimento di una ragazza e di un filo di perle" (dalla Prefazione di Erri De Luca). Più si rilegge il racconto, più ci si abbandona al suo ritmo che fa scivolare impercettibilmente la prosa nella musicalità del verso biblico, e più il testo si rivela come variante di una medesima storia: quella del legame tra Dio e il suo popolo, tra Dio e il singolo uomo. Postfazione di Guido Massino.
Il linguaggio biblico spesso può mettere in difficoltà il lettore per via del contesto storico e culturale in cui è stato scritto e impiegato: se da un lato questo conferma la dimensione storica della Fede, dall'altro ci possono essere difficoltà di interpretazione. Questo volume aiuta il lettore ad accostarsi con maggiore familiarità e consapevolezza a parte dei testi biblici. Lo studio in concreto si concentra su alcune sezioni dei Profeti Minori: ciascun blocco testuale è stato scelto allo scopo di approfondire alcune delle tematiche più comuni e più complesse della letteratura profetica, che la rendono particolarmente ostica agli occhi della comunicazione moderna: la libertà dell'uomo nella sua "serietà", il castigo divino nella sua finalità educativa...
Siamo a Berlino, è il 4 agosto del 1936, e si stanno svolgendo le Olimpiadi, che nelle intenzioni del Führer devono dare lustro alla dittatura nazista. Luz Long è uno degli atleti di punta della Germania, Jesse Owens il campione che ha appena trionfato sui 100 metri. Quel giorno l'americano, impegnato nella finale dei 200 metri e del salto in lungo, sbaglia i primi due salti. Gliene resta solo uno per provare ad accedere alla finale. Il tedesco, già qualificato, gli si avvicina, gli dà dei suggerimenti, Jesse lo ascolta e vola in finale dove sarà - proprio a discapito di Luz - oro e record olimpico. Questo libro racconta la loro storia, la storia di un'amicizia che ha mostrato al mondo il potere dello sport, capace di abbattere le barriere dell'odio. Assandri racconta le vite di Jesse e Luz, del loro incontro e di un'amicizia che legherà anche le loro famiglia. Età di lettura: da 12 anni.
Nel libro di Tobia è narrata la vicenda della vita umana, cioè della nostra vita. Ogni uomo trascorre i suoi giorni in esilio; tuttavia questo esilio è quasi una patria per lui, in quanto può avere una casa e una famiglia anche se la vera patria gli rimane inaccessibile. Anzi proprio in ordine a questa vera patria, la vita diviene un cammino, che per l'uomo non è privo di certezze e di pace, in quanto su di lui veglia Dio, che continuamente e in modo discreto e nascosto lo protegge e lo salva. Divo Barsotti in questa meditazione ha voluto avvicinarsi in umiltà all'antico libro ispirato e cercare di ascoltare la Parola di Dio nella pura semplicità della fede. Si tratta di un testo che conserva l'immediatezza propria della vita che dà all'anima luce e forza.
La lettura è una tra le chiavi di accesso alla conoscenza. Di noi stessi, degli altri e del mondo. Come possiamo accedervi in situazioni di grave disabilità, fisica o psichica che sia? Possono genitori e educatori essere sostenuti dalla parola narrata di fronte al limite che il bisogno speciale di un bambino o di un ragazzo potrebbe porre? Molto spesso, quando ci si trova ad avere a che fare con la disabilità, si avverte la necessità di capire e di esplorare insieme quegli spazi che il limite non deve condizionare. E allora, cosa meglio di un libro per aiutare a capire e a condividere una condizione complessa? Leggere può essere considerata un'azione, uno spazio del pensiero e quindi dell'agire che conduce la persona con disabilità verso l'indipendenza, può aiutare a recuperare il proprio mondo interno per raggiungere la piena consapevolezza del valore di ciascuno. Le disabilità sono differenti così come i livelli di gravità e quindi è impossibile generalizzare ma l'autrice invita a lavorare su due aspetti: le immagini e le parole. La tecnologia oggi può aiutare, ma non solo, bisogna anche formare e informare, aiutare a raccontare la disabilità in classe, portare la lettura in contesti non tradizionali. Ricordandoci sempre che davvero la letteratura può salvare la vita.
La raccolta scelta degli scritti di Mons. Agostino Superbo riguarda alcuni momenti salienti del suo ministero episcopale, vissuto in sintonia con i cambiamenti epocali del Concilio Vaticano II nei processi emergenti della Chiesa in Italia. La teologia del popolo di Dio che viene tratteggiata è profondamente centrata sul cuore dell'annuncio cristiano, "vissuto in modo fortemente sinodale", camminando con quel popolo affidato nel tempo, arrivando ai modelli di vita dominanti nella società globalizzata fino alla «nuova situazione culturale e religiosa, in cui vivono oggi le chiese di antica fondazione». I «nuovi areopaghi» sono il luogo dove oggi la Chiesa è inviata per annunciare il Cristo. I suoi pensieri anticipano alcune prospettive salienti ed attuali delineate da Papa Francesco, il quale parla di «cambiamento di epoca» che richiede una «trasformazione missionaria della Chiesa» in dialogo con l'umano per coltivare e custodire un'ecologia delle relazioni.
Ordinato sacerdote nel 1913, don Giustino Russolillo (1891-1955) nel cuore ha già maturato il progetto di fondare una congregazione dedicata alla ricerca e alla formazione delle vocazioni, in particolare quelle più in difficoltà economiche. Nel 1920 avvia il primo "Vocazionario", un luogo ideale dove maturare la propria vocazione in modo gratuito. Nasce così la nuova congregazione religiosa maschile, denominata "Società Divine Vocazioni", i cui membri saranno chiamati "Vocazionisti"; l'anno dopo fonderà anche il ramo femminile.
La basilica di San Bartolomeo è oggi luogo memoriale dei "nuovi martiri" del XX secolo. All'interno, la basilica ospita le memorie e le reliquie di molti testimoni del nostro tempo, dal vescovo martire Óscar Arnulfo Romero al cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, dal pastore evangelico Paul Schneider al contadino Franz Jägerstätter, oppositori del nazismo per obiezione di coscienza e testimonianza di fede, dal monaco e guida spirituale Sofian Boghiu, oppositore del totalitarismo comunista in Romania, a don Andrea Santoro, prete romano ucciso a Trebisonda, come il prete francese André Jarlan in Cile, testimoni del dialogo e dell'amicizia con i più poveri.