Il 23 gennaio 1964 a 27 anni moriva Benedetta Bianchi Porro. Nata a Dovadola nel 1936, a pochi anni veniva colpita dalla poliomelite. Successivamente una malattia rara e incurabile la rese sorda, completamente paralizzata e infine cieca. Comunicava con gli altri attraverso un alfabeto tattile. Seguì comunque un regolare corso di studi e si iscrisse alla facoltà di medicina che frequentò fino al 1958 quando sostenne il suo ultimo esame. Benedetta visse la malattia come occasione di configurazione al Cristo sofferente, seppe confortare quanti intrattennero con lei rapporti diretti o epistolari. L'autrice, amica della famiglia Porro, traccia nel volume un profilo di Benedetta ascoltando i racconti della madre e leggendo il diario della giovane.
In occasione dell'Anno della famiglia,Giovanni Paolo II invita a riscoprire le testimonianze dell'amore e della sollecitudine della Chiesa per la famiglia.
La Chiesa russa vede la sua tradizionale missione di salvezza innanzitutto nella santificazione di tutta la vita terrena dei suoi membri attraverso i misteri cristiani. Il legame liturgico, orante, sacrale della chiesa con tutti i suoi figli rappresenta da sempre il fondamento della vita spirituale ed ecclesiale dell'ortodossia russa. Nonostante questa spiritualità diffusa il vissuto religioso russo è stato sempre condizionato dalla strettissima connessione tra stato e chiesa. La storia tracciata nel volume parte dagli albori della cristianizzazione per arrivare alla rivoluzione del 1917: del periodo successivo si hanno ancora troppo pochi documenti per scrivere qualcosa di più di una leggenda.
Convinto che "occorre educare alla lettura dei classici", l'autore propone sette originali, personali percorsi di lettura e meditazione: Sulla via (leggendo san Giovanni), Leggendo sant'Agostino, Leggendo san Francesco, Leggendo san Carlo Borromeo, Sul dolore (leggendo nel cuore dell'uomo), Leggendo la Redemptor hominis di Giovanni Paolo II, Leggendo la storia di oggi (i movimenti nella Chiesa).