Il volume L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo è frutto del coinvolgimento diretto della Congregazione Salesiana (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) nella ricerca promossa dall’Associazione dei Cultori di Storia Salesiana e sostenuta dall’Istituto Storico Salesiano. Il ’900 è stato attraversato da movimenti culturali e politici forieri di incisive ripercussioni sulle istituzioni educative e sulle congregazioni che avevano connotato la presenza della Chiesa nei diversi Stati.
In momenti diversi, in Europa fu richiesta capacità di iniziativa e prontezza di fronte alle situazioni, fedeltà vocazionale a tutta prova, per non rinunciare alla missione educativa tra i giovani. L’incertezza non riguardava solo le opere, ma innanzitutto la formazione delle nuove vocazioni. Se per i decenni si era assistito alla collegializzazione, ora si trattava di spostare l’educazione cristiana attenta alla formazione integrale, senza la sicurezza delle strutture salesiane classiche.
Tra tempi difficili diversi per tanti motivi nei differenti Paesi, si fa riferimento a quelli che hanno attentato maggiormente alla possibilità di proseguire le attività educative avviate dalle due congregazioni nel solco del sistema preventivo di don Bosco. La radicale passione educativa spinse e i due Istituti ad affrontare gli ostacoli e a rischiare in prima persona e come comunità, senza piegarsi passivamente alle situazioni. Si potrebbe ipotizzare che la flessibilità necessaria per sopravvivere da educatori ed educatrici sia stata la prima forma di resistenza istituzionale alle ingiustizie e una preziosa risorsa della congenita attenzione alla realtà concreta. Le denunce dirette, infatti, non avevano altro effetto che far chiudere le opere e disperdere i religiosi. L’apoliticità tradizionale si tradusse nella scelta di cercare il modo di lavorare adattandosi e cercando gli interstizi informali per trasmettere alle giovani generazioni i valori tipici del “buon cristiano e onesto cittadino).
Esercitandoci a una lettura attenta della Bibbia, sulla scia di Giovanni Paolo II, questo libro coglie e sviluppa il significato positivo della misericordia, spiegando come essa caratterizzi il pontificato di papa Wojtyla. Lungi dall'umiliare o dall'offendere, la misericordia fa passare dalla morte alla vita, rivaluta e promuove ogni uomo, stabilisce una relazione fra «fratelli». È chiamata a tessere i rapporti sociali fra gli uomini nel corso di questo terzo millennio, per l'avvenire della pace
Un cristiano sul trono di Pietro, cosí aveva scritto Hannah Arendt. Non a torto, perché Angelo Giuseppe Roncalli volle essere esattamente questo: un cristiano che si lascia scolpire dalle fonti e dalla storia. E un papa convinto che la chiesa avesse bisogno di riforma per conservare al Vangelo la sua eloquenza.
È davvero un mistero il modo in cui un uomo come Angelo Giuseppe Roncalli, cosí intriso della tradizione della grande Chiesa che si respira nei secoli e non in un fazzoletto di intransigenza papale, pensa la sua vita di cristiano e promuove un concilio per il rinnovamento ecclesiastico nel segno dell'unità dei cristiani, dei credenti, del genere umano? Alberto Melloni risponde di no. E con questo libro muove dalla cultura di Giovanni XXIII, dalle sue esperienze e dalle sue aspirazioni. Spiegando perché egli volle il concilio Vaticano II come un «balzo innanzi» nella comprensione del Vangelo e nell'oggi della fede.
«Dopo decenni nei quali il papato romano aveva preteso di attingere autorevolezza dall'uso dell'autorità e su questa esigeva e otteneva devoto plauso, Angelo Giuseppe Roncalli attingeva alla dimensione spirituale e su questa costruiva un consenso "miracoloso". Quello che era stato per quasi trent'anni uno dei piú efficaci diplomatici della Santa Sede, faceva della "santità" del papa non un attributo intimo e distinto dal potere di governare e d'insegnamento, ma la sostanza della professione cristiana e della funzione di vescovo.
Nessuno lo sapeva, ma dietro questo rilievo della dimensione spirituale stava una scelta e uno stile: ciò che aveva tenuto vivo da quasi settant'anni il fascicolo di appunti, esercizi ed esami di coscienza raccolti poi ne Il Giornale dell'Anima, i lunghi diari e le agende che sono una quotidiana verifica del proprio stile.
È da questo stile che nasce l'obbedienza del concilio, apparso inatteso fra le cose (un segretario di Stato, la lista dei cardinali e una santamorte) che tutti si aspettavano da lui».
Con questo volume prosegue la serie che vuole offrire agli studiosi, in forma fìlologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico il Ministero per i beni e le attività culturali, su proposta della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
Albino Luciani è un testimone per il futuro. Un uomo che ha esercitato in modo quotidiano e deciso l'umiltà e l'obbedienza. Umiltà, nel suo senso etimologico, intesa come lo stare aderenti al suolo e quindi l'aspettarsi tutto dall'alto, e obbedienza come il segreto di questa attesa. Il presente volume vuol aiutare il lettore ad approfondire la sua personalità, la sua vita, in particolare le diverse fasi del suo ministero e, soprattutto, il suo prezioso magistero. In esso emerge con chiarezza come il cemento che tiene unite umiltà e obbedienza sia il profondo senso di libertà di questa straordinaria figura di parroco veneto e pastore della Chiesa universale.
Con questo volume prosegue la serie che vuole offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII.
Le lettere pubblicate in questo volume abbracciano uno spazio breve, intenso ed eccezionale dell’attività di Angelo Giuseppe Roncalli:dalla elezione al papato sino alla morte (1958 – 1963). In confronto col Il Giornale dell’Animal’epistolario spazia su più vasto orizzonte geografico e mostra esplicitamente come l’attenzione dell’autore sia concretamente rivolta verso gli altri e verso i fatti che li coinvolgono: ma identica è l’ispirazione religiosa e in nulla vi appare diminuito o mortificato l’ardore sacerdotale del grande papa.La presente edizione riprende,aggiorna e integra la prima edizione delle Lettereapparsa nel 1978 e pubblicata da Edizioni di Storia e Letteratura.
AUTORE Giovanni XXIII,nato Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte,25 novembre 1881 – Città del Vaticano,3 giugno 1963),è stato il 263º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica.Fu eletto papa il 28 ottobre 1958.
CURATORE Mons.Loris Francesco Capovilla,curatore del presente volume,Arcivescovo Emerito di Chieti-Vasto,poi di Loreto,è stato segretario particolare di Giovanni XXIII.
Fra il 28 ottobre 1958, data dell'elezione di papa Giovanni XXIII, e il 3 giugno 1963, data della sua morte improvvisa, l'universo cattolico venne illuminato da un susseguirsi di aperture destinate a incidere radicalmente sul modo di pensare e di vivere dei credenti, ma non solo: cambiarono i rapporti fra gerarchie e clero e fra clero e laici, la dottrina e la pastorale della Chiesa in materia di liturgia e sacramenti; negli stessi anni si modificarono d'un tratto i parametri della vita coniugale e della procreazione responsabile, gli spazi della sessualità, i criteri dell'educazione dei figli. Cambiò anche il rapporto fra Chiesa e mondo, ivi compresa la decisiva distinzione fra l'errore e l'errante, fra ciò che la Chiesa deve condannare e ciò che può perdonare. Il Concilio Vaticano II fu il grande evento ecclesiale cui spettò di liberare le energie per un rinnovamento che aveva i tratti di una palingenesi. Al centro di questo soffio riformatore, un uomo, Angelo Roncalli, universalmente conosciuto come il "papa buono". In realtà Roncalli si rivelò in possesso di una raffinata competenza nelle mediazioni politiche, un uomo che sapeva vedere oltre gli orizzonti contingenti, individuando e suggerendo nei "segni dei tempi" i nuovi fondamentali passaggi che attendevano la Chiesa pellegrina sulla Terra.
I testi qui selezionati e raccolti di Paolo VI intendono evidenziare la forte e ricca personalità di questo uomo di Dio che si è trovato a vivere anni molto difficili nella conduzione della Chiesa e, contemporaneamente, anni pieni di contrasti e di violenze nella società italiana,nel mondo. Di questa figura dall’alto spessore spirituale e culturale vengono messe a disposizione alcune delle sue linee guida, convogliate in sprazzi tematici: la parola di Dio,l’amore riconciliato,lo stupore della croce,la presenza continua di Dio,l’arte come strumento di comunicazione delle meraviglie divine, la preghiera e l’impegno cristiano. “Nel turbinio della storia del suo tempo con le grandi sfide alla dignità umana e alla vita stessa della Chiesa (si pensi alla cosiddetta “contestazione” del Sessantotto, con il susseguirsi di momenti tragici di crudeltà e violenze assurde), Paolo VI (…) è sempre stato un uomo di forza d’animo e di profonda serenità attinta nella luce della croce e della risurrezione di Cristo”. (Giorgio Basadonna)
AUTORE Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, nasce a Concesio (Brescia), il 26 settembre 1897 e conclude il suo pellegrinaggio terreno a Castel Gandolfo nella residenza estiva papale,il 6 agosto 1978. Ordinato sacerdote nel 1920, prosegue gli studi di diplomazia ecclesiastica a Roma. In breve tempo consegue tre lauree (filosofia, diritto civile e diritto canonico). Nell’ottobre 1924 entra nella Segreteria di Stato e nel 1944 collabora strettamente con Pio XII. Alla morte di Schuster,viene nominato arcivescovo di Milano. Nel 1962 partecipa attivamente alla preparazione del Vaticano II.Il 21 giugno 1963, alla morte di Giovanni XXIII, viene eletto papa. Lavora molto a favore del dialogo ecumenico e interreligioso, affronta i problemi del postconcilio, gli anni di piombo con la morte di Aldo Moro e apre vie nuove per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Chiusa l’indagine giuridica il 18 marzo 1999, ora è Servo di Dio.
Un libro e un DVD per rivivere la vita e il pontificato di Giovanni Paolo II. Scritto con linguaggio semplice e originale, il volume ripercorre l'infanzia, la giovinezza, l'azione pastorale, missionaria e pontificale di un papa che ha lasciato alla chiesa un'eredità incancellabile.