Con questo volume prosegue la serie che vuole offrire agli studiosi, in forma fìlologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico il Ministero per i beni e le attività culturali, su proposta della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
Con questo volume prosegue la serie che vuole offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII.
Con questo volume prosegue la serie che vuol offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
Vengono pubblicate le Agende di Roncalli (il futuro papa Giovanni XXIII) della seconda parte della sua permanenza a Venezia in qualità di Patriarca.
Il volume, sotto la sovrintendenza del Comitato Nazionale istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è l'edizione critica delle Agende del pontefice. Le annotazioni quotidiane di Giovanni XXIII ci dicono molto sulla sua vita interiore, sui rapporti con i collaboratori e sulle scelte più importanti del pontificato. Il punto di osservazione è certamente molto personale, ma questi diari costituiscono una fonte importante per la conoscenza della persona e per la storia del suo breve pontificato. Le annotazioni toccano alcune delle questioni più scottanti che la chiesa si è trovata ad affrontare: la riorganizzazione della curia, i conflitti interni ad essa, le divisioni relative alla politica italiana e in generale al rapporto con il mondo moderno, lo sviluppo della chiesa nei vari continenti (con l'affacciarsi delle chiese autoctone del Terzo mondo), il concilio (come vertice di tutto lo sforzo giovanneo per l'aggiornamento della chiesa), la pace e il dialogo con il mondo comunista. Dalle agende emerge soprattutto il profilo di un cristiano, un uomo divenuto "pastore universale" ma rimasto profondamente legato alle sue radici.
Con questo volume s'avvia una serie che vuole offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
Con questo volume prosegue la serie che vuol offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
Il presente volume, sotto la sovrintendenza del Comitato Nazionale istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il 16.01.2001, è l'edizione critica delle Agende dei primi cinque anni trascorsi da Angelo Giuseppe Roncalli come delegato apostolico in Turchia e Grecia. Il 1939 impone infatti una sorta di naturale cesura, caratterizzata da alcuni eventi di carattere personale e da cambiamenti sostanziali nella storia e nella Chiesa, che imprimono una direzione nuova anche alla sua azione di delegato apostolico: la fine del lungo pontificato di Pio XI, l'elezione del card. Pacelli al soglio pontificio, lo scoppio della guerra. Questi primi cinque anni sono percorsi dall'intento di ricollocare la Chiesa nel nuovo contesto creatosi con la dissoluzione del tessuto di coabitazione che aveva caratterizzato per secoli l'Impero ottomano. Vanno così letti l'impegno per favorire l'indigenizzazione del cattolicesimo orientale, la lotta al 'nazionalismo esagerato', la rivendicazione dell'autonomia della Santa Sede in campo diplomatico; ma anche l'intensa azione pastorale volta a restituire coraggio e dignità ai cattolici levantini, l'avvio di rapporti con i 'fratelli separati', l'apertura all'incontro con tutti 'gli uomini di buona volontà', categoria tanto cara al pontificato Giovanneo.
Il presente volume, sotto la sovrintendenza del Comitato Nazionale istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il 16.01.2001, è l'edizione critica delle Agende relative alla seconda parte della nunziatura di Angelo Giuseppe Roncalli a Parigi, che coprono gli anni 1949-1952 e l'inizio del 1953. All'apice della 'guerra fredda', il nunzio si preoccupa della minaccia comunista e mostra soddisfazione per la svolta verso destra del paese, pur senza adottare posizioni bellicose, né intervenire direttamente nella politica interna francese. Intrattiene buoni rapporti con le personalità al potere, socialisti, radicali e soprattutto moderati. In campo religioso manifesta apprensione per l'effervescenza del cattolicesimo francese, di cui si sforza di limitare le audacie; ma si astiene dall'incoraggiare l'allarme di Roma in proposito e lascia la Francia dopo aver ottenuto la berretta cardinalizia un anno prima della 'grande purga' del 1954.