L'Autore prosegue lo studio del rapporto tra arte e religione, prendendo in esame, con questo suo ultimo lavoro, i ritratti di Cristo nel mondo occidentale a partire dai primi secoli dell'era cristiana fino ai nostri giorni. Si sofferma in particolare su cinque passaggi epocali. Si parte dall'epoca paleocristiana (dal II al VII sec.) in cui il figlio di Dio era raffigurato come un giovane imberbe, il cosiddetto Buon Pastore"; vi è poi l'era medioevale, in cui si distinguono il Cristo delle invasioni barbariche e dell'Alto Medioevo (dal VII al XI sec.) e il Cristo gotico e della spiritualità francescana del Tardo Medioevo (dal XI al XIV sec.); si passa poi al Rinascimento (XV e XVI sec.) in cui la figura di Cristo appare spesso come un uomo dalle anatomie perfette e particolarmente realistiche; segue il periodo Barocco (dal XVII al XVIII sec.) in cui gli artisti cercano di raffigurare prevalentemente il lato emotivo di Gesù; si giunge infine all'era moderna (dal XIX sec. Ai giorni nostri), passando dal "soggettivismo" dell'Ottocento, al Cristo sulla Croce del XX secolo, fino alle raffigurazioni astratte dell'arte contemporanea. Il volume è arricchito da più di 60 riproduzioni a colori. "
Un libro strenna a conclusione dell’Anno della Fede. Un viaggio attraverso sette cicli d’affreschi italiani, testimonianze significative della nostra cultura e di quel filo rosso che accompagna da generazioni la vita del fedele: il Credo, che trova la sua prima formulazione nel Simbolo apostolico, il più antico testo della professione di fede cristiana attribuito agli apostoli. Il Credo era ed è un atto personale e insieme comunitario, una preghiera che fin dai primi secoli della cristianità conferma le promesse assunte con il battesimo e rinnova l’impegno per una vita vissuta nella fede.
L'AUTRICE
Valentina rapino è laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte» e attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012), Gli inizi. Le “Storie del Vecchio Testamento” nella collegiata di San Gimignano (2013), Vergine Madre. Gli affreschi di Andrea Delitio nella cattedrale di Atri (2013), I doni dello Spirito. Gli affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino (2013), La morte in trionfo. Gli affreschi dell’oratorio dei disciplini di Clusone (2013), Il ciclo della passione. In San Maurizio al Monastero Maggiore (2013), La salvezza nel Battesimo L’oratorio di San Giovanni a Urbino (2013).
In oltre duemila anni di cristianesimo, pittori, scultori, orafi e incisori hanno contribuito con la loro arte e sensibilità religiosa a tenere viva nella memoria dei contemporanei l'immagine del crocifisso e della crocifissione. Tra le tante "prove d'autore- che il tempo ha conservato e i restauri hanno restituito al loro primitivo splendore abbiamo scelto oltre duecento opere, confrontandole e catalogandole poi dal punto di vista iconografico come teologico in quattro grandi suddivisioni tematiche: la storia dell'iconografia del crocifisso, il popolo del Golgota, il rapporto mistico dei santi con Gesù crocifisso, il simbolismo della croce. Il volume rappresenta per il lettore un'esperienza non solo estetica ma anche emotiva poiché viene accompagnato a scoprire nuovi significativi nelle opere presentate. Ogni soggetto artistico è messo in parallelo con testi di teologia, poesia e liturgia che ne aiutano la lettura. Le quattro parti del volume: Parte prima: La storia del Crocifisso; Parte seconda: L'umanità ai piedi del Golgota; Parte terza: L'abbraccio della Croce; Parte quarta: Il simbolo della Croce. "Il volume di Tradigo lascia parlare l'arte e la spiritualità dei credenti dei vari tempi, mostrando come la Croce abbia plasmato non solo la fede cristiana ma l'intera cultura occidentale." (S. E. Card. Gianfranco Ravasi)
Il catalogo si propone come uno strumento di catechesi utilissimo per riflettere a fondo sui contenuti dell'Anno della fede. Oltre al percorso della mostra prodotta da Itaca, il volume contiene un contributo di Roberto Filippetti sulla domanda di Assoluto nella letteratura moderna e contemporanea, una ricca antologia di testi sulla fede nei Padri della Chiesa a cura di don Francesco Braschi e don Giuseppe Bolis, e un'ampia selezione di brani tratti dal magistero di Benedetto XVI.
«La mostra «Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani» intende innanzitutto ribadire ciò che sta all’origine della fede di ogni uomo: il dono di grazia che scaturisce dall’incontro con il Cristo, morto e risorto, unico salvatore dell’uomo. Questo incontro è possibile oggi poiché Egli è il vivente, ed è per riscoprirne la «gioia ed il rinnovato entusiasmo» che il Papa, come ha ricordato nella Lettera apostolica Porta fidei, ha indetto l’Anno della fede».
Dall’introduzione di Rino Fisichella
Un excursus storico e artistico sul tema della croce, dalle scarse testimonianze dei primi secoli fino all’epoca di Costantino il Grande, quando, per una serie di contingenze storiche, il simbolo cristiano per eccellenza conoscerà – attraverso molteplici canali artistici, dai mosaici all’oreficeria, alla struttura architettonica delle basiliche di nuova fondazione – una prima grande diffusione. Gli esempi proposti riguardano principalmente Roma, capitale dell’impero dove la nuova religione progressivamente comincia ad affermarsi e si dota di una vera struttura organizzativa. Lontani dall’idea di grandi cattedrali o complessi monumentali, i primi luoghi di culto furono le catacombe e i cimiteri. Fino all’Editto di Milano non sarà tuttavia possibile trovare altri luoghi di culto, se non sporadicamente alcune domus Ecclesiae, le abitazioni private di aristocratici convertiti che mettevano a disposizione dei fedeli le proprie residenze. Solo a partire dal IV secolo la nuova religione potrà fregiarsi di adeguati luoghi di culto, diventando fino a tutto il medioevo l’unica fonte di ispirazione artistica.
Claudia Corti è nata a Grosseto nel 1975 e si è laureata presso l’Università degli Studi di Siena in Lettere a indirizzo moderno artistico con una tesi nell’ambito dell’archeologia dell’architettura. Guida turistica, opera da anni nelle grandi mostre e nei musei milanesi e pavesi e si occupa della divulgazione culturale su molteplici livelli. Collabora con la rivista Il Dirigente per la quale cura la rubrica mensile dedicata all’arte.
Questo nuovo volume della collana “Arte e Fede” è dedicato al ciclo di affreschi delle "Storie del Vecchio Testamento" nella chiesa collegiata di San Gimignano.
Come i precedenti libri della collana, anche questo offre al lettore un percorso che si snoda attraverso i sentieri incrociati dell’arte e della spiritualità.
Il testo è arricchito da una scheda di riflessione, una guida alla lettura dell’immagine e da semplici spunti di meditazione.
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte e fede.
Della stessa collana
226X54 Vergine Madre. Gli affreschi di Andrea Delitio nella cattedrale di Atri
226X55 I doni dello Spirito. Gli affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino
226X52 Il ciclo della passione. In San Maurizio al Monastero Maggiore 226X51 Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello 226X50 Gli ultimi giorni. Negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto.
La Cattedrale di Pienza è dedicata all'Assunta. La particolarità che la rende unica nel suo genere è la presenza di 5 pale d'altare, 5 capolavori di Maestri del Quattrocento dedicati a Maria la Madre di Gesù. Il percorso tracciato da questa "guida" aiuta il visitatore/lettore a coglierne la ricchezza.
“Un affascinante viaggio nell’arte cristiana”
(Enzo Bianchi)
È possibile rappresentare Dio? Quale significato può avere nel nostro mondo contemporaneo, dove la parola “Dio” non è più quella certezza che era nei secoli passati? E quali rischi può correre il senso della divinità e della trascendenza? L’autore affronta i diversi aspetti delle immagini religiose oggi, alla luce della difficoltà di rappresentare Dio nell’arte: egli riesce così a “parlare l’immagine”, a immergerla in quella fonte che sono i versetti della Scrittura e gli scritti dei padri. Attraverso le sue descrizioni, le immagini di ispirazione cristiana acquistano nuova luce e si fanno vita agli occhi del lettore.
François Bœspflug (1945), studioso di storia dell’arte e teologo, da più di trent’anni conduce una ricerca iconografica senza precedenti. Professore all’Università di Strasburgo, ha pubblicato numerosi studi sulla storia di Dio nell’arte.
I suggestivi affreschi di Andrea Delitio nella Cattedrale d’Atri: ventidue scene dedicate alle storie della Vergine, l’omaggio della città preziosa alla nuova Eva ricolma di grazia.
Questi i soggetti del ciclo: la cacciata di Gioacchino dal tempio, la nascita di Maria, la presentazione al tempio, le attività di Maria al tempio, lo sposalizio di Maria, l’annunciazione, la visitazione, la natività, l’adorazione dei magi, la fuga in Egitto, la strage degli innocenti, Gesù tra i dottori, le nozze di Cana, il battesimo di Gesù, l’annuncio della morte di Maria, il congedo dagli apostoli, la dormitio, l’incoronazione della Vergine.
L'autrice
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte
e fede. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Il ciclo di affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino, in provincia di Macerata, è uno dei più suggestivi e meglio conservati del Trecento italiano, eppure se ne è ignorato il valore almeno fino al XIX secolo. Ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi
forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità. Quando queste furono rimosse, grazie ai restauri del 1891, si arrivò finalmente a una riscoperta degli affreschi e, dopo qualche anno, alle prime ipotesi di attribuzione del ciclo intorno alla scuola giottesca riminese e ai modi di Pietro da Rimini. Il ciclo di affreschi del Cappellone di San Nicola a Tolentino, in provincia di Macerata, è uno dei più suggestivi e meglio conservati del Trecento italiano, eppure se ne è ignorato il valore almeno fino al XIX secolo. Ritenuti, in modo unanime dalla critica, opera del giottesco Pietro da Rimini, in passato sono stati ignorati dagli studiosi forse per via della loro ubicazione decentrata o per le corpose ridipinture che ne impedivano una corretta leggibilità. Quando queste furono rimosse, grazie ai restauri del 1891, si arrivò finalmente a una riscoperta degli affreschi e, dopo qualche anno, alle prime ipotesi di attribuzione del ciclo intorno alla scuola giottesca riminese e ai modi di Pietro da Rimini.
L'autrice
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte
e fede. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Catalogo della mostra sulla Carità allestita con opere che provengono, oltre che dal patrimonio custodito e valorizzato dal Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Milano, anche dai Musei Vaticani, da Madrid, dai Musei Capitolini di Roma, da Venezia... Un percorso che si snoda a partire dagli inizi dell'iconografia cristiana, con testimonianze di assoluto valore e con la presenza, per la prima volta in Italia, della sorprendente tela di Vicente Carducho raffigurante san Francesco che riceve le stimmate. Il catalogo, oltre alla riproduzione di tutte le opere in mostra, con le schede ad esse dedicate, è arricchito da saggi storici e iconologici sul tema della carità e sulle sue raffigurazioni nella storia dell'arte cristiana.
Contenuto
Il «Simbolo di fede», il «Credo», racchiude, come in uno scrigno, la fede della Chiesa. Sin dall’antichità è stato scolpito nei sarcofagi, dipinto nelle pareti delle chiese e raffigurato nei grandi cicli musivi delle prime basiliche cristiane. L’autore conduce la riflessione sui singoli articoli del «Credo» esplorando alcune opere d’arte che nei secoli hanno mostrato il mistero creduto, celebrato e annunziato dalla Chiesa. Una proposta e un invito per mettersi alla scuola degli artisti che nella loro arte si sono resi sensibili all’azione della grazia e si sono confrontanti con il messaggio cristiano.
Destinatari
Tutti.
Autore
FRANCESCO BRANCATO è docente di teologia dogmatica presso lo Studio teologico S. Paolo di Catania (Facoltà teologica di Sicilia). Collabora con diverse riviste scientifiche ed è autore di diverse pubblicazioni tra cui vanno ricordate: "La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi", Firenze 2005; "Il De novissimis dei laici. Le «realtà ultime» e i filosofi italiani contemporanei", Firenze 2008; "Creazione ed evoluzione. La grammatica di un dialogo possibile", Troina 2009; con S. Natoli, "Dialogo sui novissimi", Troina 2009; "L’ombra delle realtà future. Escatologia e arte", Assisi 2011; "Incontrarsi alla fine", Edizioni Messaggero, Padova 2012; "La materia vivente", Edizioni Messaggero, Padova 2013.