In questa ricerca Tommaso d’Aquino emerge come interlocutore di rilievo nel dibattito filosofico contemporaneo su temi di indubbio interesse, come la prospettiva gnoseologica sulla conoscenza veritativa, la tensione al bene, la libertà e l’identità umana, ragione e passioni, amore e amicizia, riconoscimento e dignità umana, felicità e fine ultimo. La vitalità della filosofia di Tommaso si riscontra non solo in quei pensatori che, nel nostro tempo, la prendono come punto di riferimento nei propri originali itinerari di ricerca (Edith Stein, Cornelio Fabro), o nelle cui posizioni si può riconoscere un’influenza tommasiana, almeno indiretta (Charles Taylor, Alasdair MacIntyre), ma anche di fronte a problemi e istanze provenienti da chi si considera su posizioni diverse o, addirittura, in radicale discontinuità rispetto all’Aquinate (Kant, Sartre, Habermas, Honneth, Ricoeur). Infatti riguardo a quei problemi è possibile, con il contributo di illustri tomisti contemporanei, rinvenire nella prospettiva tommasiana risposte non evasive.
Poco più di un secolo fa – il 20 ottobre 1898 – apparve la prima edizione della Storia di un’anima, in cui Teresa racconta le sue gioie e le sue sofferenze, le sue ricerche e le sue scoperte, le sue certezze e le sue speranze, vissute alla presenza di un Dio d’amore e di misericordia. Da allora le edizioni e le traduzioni si sono susseguite a un ritmo crescente. Nell’edizione – “critica” – del ‘56, su cui si basarono le edizioni seguenti, i Manoscritti furono disposti in un ordine non conforme a quello originale in base a una valutazione erronea della natura di uno di essi.
Questa nuova edizione critica dei tre celebri «Manoscritti» di Teresa, con la sua «Offerta all’Amore Misericordioso», ha il vantaggio di renderci la vibrazione originale del libro, come Teresa e le sue sorelle l’hanno pensato e sentito. La lettera a Maria del Sacro Cuore vi si ritrova alla fine, cima e panorama di una sconvolgente bellezza.
Teresa di Lisieux – al secolo Maria Francesca Teresa Martin, al Carmelo Suor Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto – nacque ad Alençon il 2 gennaio 1873, da Luigi Martin e Zelia Guérin, ultima di nove figli. La sua breve esistenza fu segnata dalla ricerca dell’amore («la mia vocazione è l’amore!», è la sua scoperta) che si concretizzò in una vita religiosa esemplare per fedeltà e amore del sacrificio. L’illuminazione che ricevette sulla «piccola via» della fiducia illimitata nell’Amore misericordioso di Dio la portò alla vetta della santità e le meritò, grazie ai suoi scritti, il titolo di dottore della Chiesa. Morì nel Carmelo di Lisieux il 30 settembre 1897 lasciando alcuni scritti: Preghiere, Poesie, Lettere, Pie ricreazioni e soprattutto i Manoscritti A, G e M (come vengono chiamati nella presente opera), che costituiscono laStoria di un’anima che qui presentiamo quale è uscita dalle sue mani.
Conrad De Meester è nato nel 1936 a Lochristi (Fiandra, Belgio). Entrato nell’Ordine dei Carme-litani Scalzi, si è laureato in teologia presso il Teresianum di Roma. Ha pubblicato varie opere, tra cui Teresa di Lisieux. Dinamica della fiducia (San Paolo, 1996), e ha curato la Storia di un’anima ristabilita criticamente secondo la disposizione originale degli autografi (San Paolo, 2002), da cui è ricavato il testo della presente edizione.
Del 'Liber divinorum operum', ultima opera della trilogia profetica di Ildegarda di Bingen e sintesi definitiva del suo pensiero, si presenta qui la prima traduzione italiana. Essa è la prima traduzione integrale condotta sul testo dell'edizione critica, pubblicata nel 1996 a cura di Albert Derolez e Peter Dronke (vol. XCII del 'Corpus Christianorum, Continuatio Mediaevalis'), e riprodotto a fronte per gentile concessione dell'editore Brepols. Nel tradurre si sono tenuti presenti due aspetti: la stratificazione compositiva e il carattere profetico del Liber divinorum operum. Il ms. di Gent permette di ricostruire tutti i passaggi della composizione, dalle tavolette su cui Ildegarda scriveva, fino all'ultima revisione e alla suddivisione in capitula.
Le opere di Teresa ci restituiscono la sua figura dolce e decisa, la sua passione per Dio e per la storia del suo tempo, la sua tenace difesa della dignità e dell'autodeterminazione della donna all'interno delle strutture ecclesiastiche maschili.