Un saggio profondo e completo sulla figura di Edith Stein, che si intreccia con la narrazione della vita e del dramma personale e del popolo ebraico, che la grande mistica e teologa visse da una prospettiva unica. Cristiana Dobner descrive i dettagli del percorso interiore, esistenziale, psicologico, filosofico e spirituale della ricchissima avventura umana e cristiana di suor Teresa Benedetta della Croce. Seguendo il simbolo dei sette sigilli, l'autrice conduce il lettore a comprendere la straordinaria portata ecumenica della figura di Edith: ebrea, filosofa, credente, carmelitana, martire cristiana e, contemporaneamente, fiera appartenente al popolo ebraico. L'esempio di come un percorso spirituale e filosofico possa appassionare come un grande affresco narrativo.
La scienza medica delle pietre preziose di Santa Ildegarda ci indica metodi sicuri di pratica terapeutica e contiene vere perle capaci di guarire da malattie ancora oggi considerate incurabili. Per ottenere un beneficio, però, è necessario seguire anche la medicina delle pietre preziose, come tutte quelle ildegardiane, ha le sue proprie leggi e regole, che qui vengono finalmente descritte in modo chiaro e analitico. Chi non avesse ancora trovato nessun rimedio per le proprie sofferenze legga dunque questo libro sulla medicina delle pietre preziose di santa Ildegarda: scoprirà la profonda relazione che lega l'uomo alla natura.
In questa raccolta di messaggi, ricevuti dal mistico friulano “operaio dalla vigna del Signore”, Maria SS. introduce le anime alla conoscenza del Divino Volere.
La guarigione dell'albero genealogico o intergenerazionale è una opportunità offerta ai cristiani per riconoscere e guarire le influenze familiari che ci vengono dal passato e che hanno ripercussioni anche nel futuro. La guarigione intergenerazionale ci induce a pensare alla possibilità che le azioni e gli avvenimenti negativi dei nostri antenati possano, in qualche modo, introdursi nella nostra trasmissione genetica e causare sofferenza nelle generazioni future. Compito della guarigione intergenerazionale è interrompere la connessione esistente con le origini dolorose. Consiglio al lettore di porsi serenamente davanti al Signore chiedendo di rivelare la Sua verità circa la guarigione intergenerazionale.
Ci sono poi le maledizioni generazionali. [...] Si sciolgono attraverso l'Eucaristia, le celebrazioni eucaristiche. Le Messe di guarigione genealogica sono Messe in suffragio delle anime degli antenati. Questo atto di carità verso i nostri antenati giova molto a noi e rientra nel mistero di solidarietà. Perché la celebrazione eucaristica ha una forza potente di scioglimento delle maledizioni, sia generazionali, sia locali, sia anche personali.
Padre Francesco BAMONTE (esorcista):
L'eredità medianica: Come c’è tra i fedeli una comunione alle cose sante, ai beni spirituali e una comunicazione del bene gli uni agli altri, allo stesso modo ci sarebbe una partecipazione, quasi una ripercussione, dei danni spirituali degli uni agli altri, particolarmente di quelli a cui eravamo legati più strettamente nel nostro albero genealogico, come genitori, nonni, bisnonni, zii, ecc.; per cui, anche se non siamo responsabili dei loro peccati, è bene chiedere perdono a Dio, oltre che dei nostri, anche dei loro peccati, e pregare perché essi e noi abbiamo “pace in Dio” e perché ogni influsso negativo del passato che permane nel presente sia annullato, dal momento che i peccati del passato permangono come tentazione nell’oggi. […]
"Il tempo della vostra liberazione è iniziato, svegliati, Esercito Militante! Formate fortezze di preghiera; rivestite l'Armatura Spirituale e affrontate senza paura le forze del male e vi assicuro che satana e i suoi demoni fuggiranno terrorizzati. Voi siete figli di Dio e sapete bene che il Cielo vi assiste in tutte le vostre battaglie spirituali e non vi lascia soli, se voi contate sulla sua assistenza".
Il primo sentimento di una persona è percepirsi creatura e non pensarsi il Creatore. La piccolezza di fronte alla grandezza di Dio, però, non significa l'annichilimento dell'umano: è la nostra verità più autentica. Anzi, la scelta di Dio di farsi carne in Gesù svela la dignità "divina" di ogni persona. Ciascuno di noi dunque vive una duplice dimensione: la coscienza della piccolezza ma anche lo stupore di sapersi scelto e amato dal Padre. Da questa tensione scaturisce il desiderio, che - secondo Jorge Mario Bergoglio, discepolo di Ignazio di Loyola - è elemento essenziale dell'animo umano: "Il desiderio racchiude la chiave segreta di ogni esistenza. In esso risiede il tesoro del cuore", scrive il futuro papa in queste pregnanti meditazioni degli anni Ottanta, quando era gesuita in Argentina. Un testo da leggere e meditare per vivere gli Esercizi spirituali insieme al pontefice che sta rivoluzionando la Chiesa.
Viene qui proposto il testo integrale del diario spirituale di don Giuseppe Tomaselli, grande sacerdote salesiano, esorcista, confessore e direttore spirituale dai particolari doni carismatici. Un diario segreto scritto “per ubbidire all’espresso ordine di Gesù”, destinato a essere letto solo dopo la sua morte, come annota lo stesso Tomaselli, per portare giovamento a “qualche anima, specialmente sacerdotale”.
Giuseppe Portale, giornalista e scrittore, è nato nel 1956 a Randazzo (CT), dove risiede e lavora come Addetto Stampa del Comune. Svolge attività di corrispondente e notista per diversi giornali, radio e televisioni ed è direttore responsabile di testate giornalistiche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni come autore e curatore.
Versione integrale del Libro di Cielo 36 della Serva di Dio Luisa Piccarreta.
Tutti sanno cosa vuol dire avere sete. È un'esperienza comune a ogni essere vivente, eppure possiede molteplici sfaccettature. Rimanda a significati di concretezza fisiologica come di tensione simbolica. Dice di bisogni e di desideri. Di vuoto e di slancio verso il pieno. Di tristezza e di morte come di ricerca attiva della freschezza di una sorgente. Avere sete e dissetarsi: di questo parla José Tolentino Mendonça nelle sue riflessioni che hanno guidato gli esercizi spirituali nel tempo di Quaresima per papa Francesco e la Curia romana, e che ora sono qui raccolte. C'è la sete vera, quella delle periferie del mondo, la sete di cui si muore, e c'è la sete che è dolore dell'anima, vulnerabilità estrema di una vita che non trova via d'uscita. C'è la sete che è malattia dell'essere sempre insoddisfatti, prigionieri della mercificazione del desiderio, ma c'è anche la sete che fa muovere, che diventa spinta per un nuovo viaggio esistenziale. È soprattutto questo, l'opportunità di crescita umana e spirituale offerta dalla sete, che a Tolentino preme sottolineare, ricercandone le tracce nelle Scritture come nella letteratura e nella poesia. Dalla samaritana che nel dialogo con Gesù scopre che non è dell'acqua del pozzo che ha sete, al desiderio di vedere il volto di Dio come sete viscerale di tutto il creato; dalla sete del Crocifisso che è sete degli uomini, alla beatitudine della sete che amplifica il nostro desiderio, la nostra ricerca di Dio. Fino alla scoperta del dono che la sete ci fa, l'acqua viva dello Spirito, e alla consolazione senza pari che proviamo nell'abbraccio dell'ultima frase di Gesù contenuta nelle Scritture, nel Libro dell'Apocalisse: «Chi ha sete, venga».
Avvincente provocazione sulla possibilità che il cristianesimo abbia una parola da dire di fronte alle vicende «apocalittiche» di questi ultimi anni: pandemia da Covid-19, disastri e cambiamenti climatici, guerra in Europa... Analizzando i passi dei Vangeli dove Gesù preconizza la fine dei tempi, l'autore svela che il cristiano vive nell'attesa del Regno di Dio che egli è chiamato a scorgere dentro le vicende quotidiane della propria vita e della società in cui è immerso, rifuggendo letture catastrofiche della Bibbia e al contempo evitando letture spiritualizzanti che svuotano dall'interno il messaggio integrale della Scrittura.
Il Natale oggi è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade, ci insidia e ci narcotizza fi no al punto da non vedere più e non sentire più il richiamo del vero Natale. Come una piccolissima stella, questo volume del Cardinale Comastri vuole umilmente far luce sulla strada che conduce a Betlemme, per ritrovare il senso autentico del Natale di Gesù. Oggi la via di Betlemme è ostruita da tanti detriti d'orgoglio, di vanità, di egoismo, di indifferenza, di violenza. Per questo tante persone non riescono ad arrivare a Betlemme per far rifornimento di speranza e di pace. Bisogna ripulire la strada! Forse bisogna fare qualcosa di più: bisogna che ognuno di noi diventi la strada che conduce a Betlemme. Bisogna che ognuno di noi mandi il profumo della povertà lieta e benedetta, il profumo della semplicità senza orpelli e senza maschere, il profumo dell'ospitalità che non si apre ai personaggi ma alle persone, il profumo della gioia che non ha bisogno di sbornie ma di ebbrezza suscitata dalla sorpresa del Natale: la culla improvvisamente e inattesamente abitata dal Divino Bambino!
La Messa di ogni giorno, le Letture commentate, la Liturgia delle Ore, le Preghiere del cristiano.