Luigi Sturzo non è stato un “costituzionalista di professione” bensì un uomo politico con vasti interessi culturali che ha avuto la ventura di vivere in una posizione pubblica preminente non solo come Segretario nazionale del Partito Popolare negli anni della crisi dello Stato liberale, ma anche, come senatore a vita, nella stagione della affermazione della democrazia costituzionale. La ricognizione critica delle sue posizioni sulla Costituzione repubblicana è stata affrontata da Nicola Antonetti richiamando la profonda concezione sturziana dei nessi tra etica e politica e le ragioni specifiche della lunga polemica contro la «partitocrazia», riprendendo, infine, le sue prospettive per le riforme costituzionali da quella del sistema bicamerale a quella per lo sviluppo di un modello politico degli assetti regionali. Diviene possibile, rivisitando tali posizioni, risalire al costituzionalismo di Sturzo e comprendere l’innovazione apportata alla tradizione del cattolicesimo politico anche attraverso la ripresa di modelli istituzionali propri della cultura anglo-americana.
Quella di Zdenka Fantlova è una storia vera, che andrebbe raccontata ogni giorno nelle scuole. "Sei campi. Sopravvissuta a Terezin, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Roen, Mauthausen e Bergen – Belsen" è il racconto toccante e autentico di una ragazzina di diciassette anni che nel 1939 vive l’occupazione nazista della Boemia e da ebrea, nel 1942, viene deportata insieme alla famiglia e al fidanzato Arno, a Terezin, un campo di concentramento a nord –ovest di Praga. Suo padre era già stato deportato a Buchenwald e nel 1944 lei, la madre e la sorella Lydia vengono mandate ad Auschwitz. Purtroppo la madre non sopravvive mentre Zdenka e Lydia si spostano a Kurzbach e nel terribile campo di Gross – Rosen, una specie di inferno per i malcapitati che ci transitarono. Le ultime tappe del loro terribile giro dei campi di concentramento sono Mauthausen e Bergen – Belsen. Qui Lydia muore e solo Zdenka sopravvive incredibilmente a tutto questo, a sei campi di concentramento, alle torture, alla fame, alla tristezza. Oggi Zdenka Fantlova ha novantacinque anni e continua a raccontare, in giro per il mondo, la sua incredibile storia e lo fa perché nulla di tutto questo venga dimenticato e perché la memoria possa salvare il mondo. In "Sei campi. Sopravvissuta a Terezin, Auschwitz, Kurzbach, Gross-Roen, Mauthausen e Bergen-Belsen", questa donna coraggiosa e fortissima mette finalmente sulla pagina bianca il suo terribile passato e continua a renderlo verità.
Il Diario del capitano dei bersaglieri Giuseppe De Carli inizia il 10 luglio 1943, il giorno dello sbarco in Sicilia delle truppe alleate. L’«Operazione Husky» fu colossale: circa 1.400 navi con migliaia di mezzi da sbarco e circa 150mila uomini. Contrariamente a quanto si pensa, sia lo sbarco sia l’avanzata anglo-americana non furono agevoli. Le forze tedesche e i reparti italiani opposero una tenace resistenza, impegnando gli Alleati in duri combattimenti con notevole spargimento di sangue. Questo Diario inedito racconta con cruda verità il dramma di quei giorni, manifesta con impressionante evidenza lo sconvolgimento della coscienza di un capitano dopo l’8 settembre 1943 e, estendendosi il testo sin quasi alla fine della guerra, descrive la difficile con­dizione dei militari italiani nelle mani degli angloamericani dopo l’Armistizio e la dichiarazione italiana di guerra alla Germania.
Enrico Cattaneo è un ragazzo di 19 anni chiamato a portare le armi e spedito in Grecia quando lo Stato fascista aveva già arruolato tutte le classi militari idonee e da ultimo si era visto costretto a richiamare dei ragazzi che non avevano fatto il servizio militare e la cui istruzione fu rabberciata in pochi giorni. Disperso con altri pochi nella lotta coi partigiani greci, spinto dalla fame si consegna a un reparto tedesco. Poi dopo l’otto settembre, rifiutatosi di combattere con loro come militare dell’esercito fascista della Repubblica di Salò, viene fatto prigioniero e deportato in Russia ove attraversa vicende di ogni genere fino a che, miracolosamente, riesce a tornare a casa.
L’Introduzione è di Edoardo Bressan, storico, professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Macerata.
La Presentazione del Diario di Enrico Cattaneo è di Luigi Trezzi, storico economico, professore ordinario presso l’Università degli studi di Milano Bicocca.
Le Note storiche sono di Paolo De Carli, giurista pubblicista, professore ordinario presso l’Università degli studi di Milano.
L'occupazione nazista dei Paesi Bassi, nel 1942, rende folle la banalità. In breve diventa troppo pericoloso per gli ebrei restare in città. Umiliati da una stella gialla sul petto, devono consegnare le biciclette e rinunciare a frequentare le scuole e i locali pubblici. Senza contare le temute convocazioni per la Polonia, che gli ebrei cominciano a ricevere. Ufficialmente per andare a lavorare, ma nessuno ci crede. I genitori di Ellis decidono di nascondersi in una località sperduta nella brughiera. Bernie invece resta per aiutare la sua gente. I due ragazzi si promettono di tenere ciascuno un diario, da consegnare all'altro alla fine della guerra. Si danno inoltre appuntamento per ritrovarsi, di martedì alle quattro del pomeriggio, sulla panchina del loro primo bacio. Passato il pericolo, Ellis si presenta più volte all'appuntamento, ma di Bernie nessuna traccia. Finché tre anni dopo la loro separazione, proprio nel giorno del suo matrimonio, Ellis riceve un pacchetto che, a giudicare dall'aspetto logoro, deve aver fatto molta strada. Quando lo apre, si sente mancare. Sono i diari di Bernie. Ci vorranno più di sessant'anni prima che Ellis abbia il coraggio di leggerli e di unirli ai suoi. E finalmente il loro abbraccio vincerà la storia.
Irrequieto, sanguigno, temerario, Michelangelo Buonarroti è un artista dalle mille contraddizioni. Conosciuto da tutti, ammirato da molti, nemico di tanti, da Leonardo a Raffaello, vive con le sue opere un rapporto tanto intenso quanto drammatico. In questo libro affascinante e sorprendente, lo storico dell'arte Costantino D'Orazio veste i panni di Michelangelo e conduce il lettore all'interno della mente e del cuore del Buonarroti. Raccontando in prima persona, presta la voce all'artista per svelare come scaturivano le idee per le sue opere, portare alla luce le emozioni e i tormenti che hanno animato la sua vita.
«Nella luce limpida del mattino si disegnava chiaramente il fumo scuro che usciva dai camini dei forni crematori». Con una prosa concisa e stringata, il diario inedito dell’ebreo olandese Jo Koopman giunge direttamente da Auschwitz. Scritto quasi in presa diretta, tra il 1945 e il 1946, questa testimonianza restituisce la vita quotidiana nel campo di sterminio nazista, le paure, le vessazioni, l’incombere della morte. Ma anche la liberazione ad opera dei russi e il lungo viaggio attraverso l’Europa orientale che ricorda quello descritto da Primo Levi nel libro La tregua. «Non fu toccante – scrive Koopman - ma ben deludente, dopo un viaggio così lungo e pieno di emozioni, il nostro arrivo in Olanda», esperienza purtroppo comune a molti dei sopravvissuti alla notte del Novecento.
Nerio Nesi racconta in questo breve e intenso ricordo, denso di informazioni e notizie, la saga degli Olivetti che, dal nulla, diventarono grandi e da grandissimi poi un po' per volta declinarono, mentre la società Olivetti scompariva dal mercato. Conosciuta personalmente la famiglia Olivetti e studiatene le vicende dei suoi membri, in particolare di coloro ai quali il libro è dedicato, Nesi la ricorda e la tramanda con affetto, compartecipazione, non senza quella malinconia e quella nostalgia che lascia in tutti noi l'incompiuta vicenda di una grande occasione perduta dell'industria italiana: avere intuito le profonde trasformazioni che avrebbe causato l'era del computer e non aver potuto compiutamente gestirle. Una piccola storia di una grande famiglia, unica nella storia sociale e industriale dell'Italia. Prefazione di Giuseppe Berta.
I have a dream è un’ideale autobiografia del più importante e carismatico sostenitore della lotta al razzismo negli Stati Uniti. In queste pagine Martin Luther King Jr rivive attraverso i suoi più importanti scritti pubblici e privati. Passando per episodi commoventi ed esaltanti, si descrivono l’infanzia e la famiglia d’origine, l’educazione ricevuta e le discriminazioni subite, la vocazione religiosa, il rapporto con la moglie Coretta e con i quattro figli. E soprattutto si racconta il crescente impegno politico, che portò King anche in carcere e ne fece il principale punto di riferimento della battaglia per l’emancipazione dei neri d’America. Un’opera che ci fa riscoprire una delle pagine più drammatiche e ricche di speranza della storia del ventesimo secolo.
Monsieur Chouchani: un nome, un enigma. Chi fu questa misteriosa figura che fa la sua comparsa nella Parigi degli anni '50 sotto le vesti di un clochard e lascia tracce del suo insegnamento da Gerusalemme a New York, da Strasburgo a Buenos Aires, da Parigi a Montevideo? Della biografia - tentata da Salomon Malka raccogliendo scritti, documenti e più di 100 testimonianze - resta un unico tratto indelebile: l'essere stato il maestro non solo di Emmanuel Lévinas e Elie Wiesel, che ne delinea qui un lungo ritratto, ma delle più diverse figure: medici, scienziati, intellettuali di tutto il mondo. Il suo peregrinare appare la cifra di un giudaismo capace di valicare i confini e le divisioni, tenendo salda la propria radice biblica e talmudica. Laici o religiosi, ortodossi o liberali, i suoi seguaci trovano in quel magistero, fondato sullo studio della Torah, la chiave di un'etica umanista, via maestra per un ebraismo universale.
Questo libro nasce dall'incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con l'Unione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all'ultimo insieme al suo Partito radicale per l'affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario. Prefazione di Giuliano Ferrara.
Entrambi desiderosi di successo, caricaturali. Entrambi circondati da una "classe dirigente" senza arte né parte. Entrambi compiaciuti e conclamati. Entrambi populisti come nessuno, anche se poi i "populisti" son sempre gli altri. Entrambi megalomani, con la fregola delle opere megagalattiche. Entrambi allergici alle correnti interne. Al dissenso. Alla Rai libera. Entrambi circondati da una corte di fedelissimi con cui spartirsi il potere. Il cerchio magico. Il giglio magico. Entrambi garantisti, ma solo quando conviene. Entrambi complottisti, ma solo se il complotto l'hanno ordito loro. Renzi e Berlusconi si somigliano così tanto da diventare una cosa sola: Renzusconi. Con il suo consueto stile ironico e tagliente, Andrea Scanzi firma un esilarante - e inquietante - ritratto di Matteo Renzi: un politico sopravvalutato e vendicativo. Simile, anzitutto nei difetti, a chi per vent'anni ha inguaiato questo Paese. E di cui il segretario PD, con il beneplacito di molti "intellettuali", intende portare a termine il lavoro. Magari con un nuovo inciucio, stavolta definitivo, tra allievo e maestro.
"E poi sarà amore" è il diario di un papà in attesa, un racconto intimo per riscoprire la figura del padre a partire dal confronto immaginario con un figlio che sta per arrivare. Ventisette lettere scritte durante la gravidanza per esplorare le emozioni della nascita dando voce ai sentimenti inediti di un uomo: dalla paura per le visite ginecologiche, ai movimenti uterini percepiti anche dentro di sé; dall'adorazione per il corpo in trasformazione della compagna, alla ferma condanna per le leggi italiane sulla paternità; dalla spiegazione favolistica delle regole del mondo, all'esilio a Tenerife per vivere a pieno i primi mesi da padre. Una lunga corrispondenza amorosa che ripercorre la dolce attesa anche attraverso il punto di vista maschile, destinata agli altri papà e alle altre mamme per concedere a ciascuno il diritto di amare teneramente i propri figli e prepararsi alla nascita di una famiglia. Una testimonianza diretta che offre a ogni lettore il manifesto vissuto di una nuova forma di paternità.