Questo libro parla della nostra felicità (o infelicità) personale. Cerca di spiegarci il perché e il come possiamo essere felici ed evitare una vita piena di sofferenze, di disorientamenti, di vuoti esistenziali, di pene che, alla luce di quanto l’Autore ci vuole comunicare, sono prive di senso. Il suo scopo è quello di farci riflettere sulla via che porta alla felicità umana in quanto la connette a quella soprannaturale, svelando il perché la prima dipenda dalla seconda, e la seconda non si possa pienamente realizzare senza la prima. La formula è tanto semplice, quanto profonda. Contiene una ricchezza insondabile. La possiamo esprimere così: la nostra personale felicità dipende da qual è la nostra appartenenza primaria, cioè la relazione con il destinatario del nostro amore da cui facciamo dipendere il senso vitale della nostra esistenza quotidiana, perché è nel legarci a questa appartenenza che troviamo il consenso degli altri, il quale ci è necessario per essere accettati e stimati e così sentirci amati, sentirci qualcuno che ha un valore, e non una cosa senza valore, da ignorare o scartare.
Il libro ha quattro parti. La prima parte descrive la Chiamata universale alla santità. Tutti, senza eccezioni, compresi i peccatori, sono chiamati alla santità. Dio ha il potere di trasformare i peccatori in santi. Si possono anche vedere le fondamentali verità sulla santità, nascoste agli occhi dei dotti e dei potenti, ma rivelate da Dio ai piccoli. La seconda parte spiega come il Battesimo ci ha resi uno con Cristo. Attraverso il nostro Battesimo, Cristo ci ha uniti a lui, lui vivente in noi e noi in lui. Egli ci rende suoi templi viventi e membra del suo Corpo. In questa seconda parte vediamo come le Scritture proclamino il nostro essere “uno” con Cristo. Nella terza parte scopriamo le sette colonne della santità mediante le quali noi collaboriamo con Cristo nella costruzione di questa casa di santità in noi. Infine, nella quarta parte, abbiamo un barlume dell’opera d’arte realizzata da Dio: la trasformazione in Cristo. L’unione con Cristo cresce fino a che possiamo amare come egli ci ha amato e siamo trasformati in lui, così che non siamo più noi a vivere, ma Cristo vive in noi.
Zacharias MATTAM, sdb, è rettore del Collegio Diocesano Redemptoris Mater di Bangalore (India). Ha conseguito il baccalaureato presso il Pontifical Athenaeum, Poona; la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico ed il dottorato presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. Autore di numerose pubblicazioni tradotte in varie lingue tra cui ricordiamo: Aprendo la Bibbia scrutate le Scritture perché parlano di me (2001); La voce dell’Amato. Commento esegetico, kerygmatico, teologico e spirituale del Vangelo secondo san Luca (2013); Siate santi, perché io sono santo. Le sette colonne della santità (2018).
Nella Prima Parte il libro indaga gli atteggiamenti dei giovani davanti al problema del significato dell’esistenza, una dimensione che è strettamente collegata alla capacità di riconoscere se stessi e la propria vocazione. Aiuta a capire come i giovani affrontano la questione del senso e il bisogno di “religiosità” in un’epoca segnata dalla frammentazione, dalla dispersione delle esperienze e dalla crisi dell’educazione.
La Seconda Parte è un vademecum, una guida e un formulario per rendere familiare l’urgente compito dell’accompagnamento spirituale e vocazionale. Lo scopo è avviare genitori, educatori, operatori della pastorale, animatori, sacerdoti e persone consacrate ad accompagnare ragazzi/e giovani a scoprire il proprio progetto di vita alla luce di Dio, al fine di accoglierlo e di seguirlo, in modo da realizzare se stessi e la propria missione nel mondo.
Il volume si prefigge di mettere a tema i nodi critici fondamentali sottesi alle argomentazioni del cap. VIII di Amoris laetitia. Nel seguire il solco del dibattito e della riflessione teologica, secondo quanto suggerito dalla stessa AL, il saggio è suddiviso in tre capitoli, che in modo diverso si concentrano sulle tematiche morali fondamentali presenti nel capitolo VIII dell’Esortazione. Il primo capitolo propone un’analisi dettagliata della complessa recezione teologica del Documento. Il secondo capitolo presenta una breve introduzione dedicata agli antefatti. Il terzo capitolo, raccogliendo le istanze che emergono dall’AL nel capitolo in questione, intende ripensare l’esperienza umana a procedere dalla coscienza, riconosciuta nella sua valenza originariamente morale e religiosa (teologica). Il passaggio conclusivo è riservato al tema del discernimento, nel suo nesso alla saggezza (phrónesis), che è momento costitutivo della coscienza morale e credente.
"Padre Amedeo Cencini affronta uno dei temi centrali nell’ambito della formazione dei preti oggi: il legame tra discernimento e sensibilità, parole spesso malintese. Da un lato la parola discernimento va ricondotta al suo vero senso, che non è l’imposizione dell’autorità nei confronti delle scelte del singolo, ma l’apprendimento della capacità di scegliere di fronte a Dio e agli altri; dall’altro la sensibilità, che ci caratterizza, ciascuno a suo modo secondo le proprie inclinazioni. Cencini parte dall’asserto che la sensibilità (coniugale, sacerdotale, fraterna, paterna, materna...) è spesso assente dalla tradizione formativa della Chiesa, mentre dovrebbe tornare a essere centrale: se non comprendiamo la sensibilità, se non valorizziamo la nostra stessa sensibilità, come possiamo diventare donne e uomini pieni e completi?"
L’accattivante riflessione su Archivi e memorie di santità nasce dalla collaborazione tra Centro Studi sulle Figlie di Maria Ausiliatrice della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” e Archivio Storico dell’Ispettoria Piemontese delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) di Nizza Monferrato. Un contributo più generale sulla santità uciale introduce ad altri sui caratteri specifici salesiani, sugli archivi in cui si devono custodire le tracce di un vissuto educativo multiforme. Le attività di ricognizione e ordinamento del prezioso archivio storico della Casa madre delle FMA manifestano, in tal senso, l’intenzione di aprirsi all’interesse della vasta comunità di studio e sociale, anche grazie all’adesione al sistema informativo di CEI-AR. Dalla lettura emerge come la memoria di un’identità sia sempre condizionata da chi conserva o disperde documentazione che ritiene significativa o meno, come pure che la santità, anche quella feriale, ha una componente di originalità che supera gli schematismi virtuosi in cui si è tentati di circoscrivere il vissuto. Per questo il volume, muovendo dagli archivi delle FMA, intende offrire spunti di riflessione a chiunque abbia interesse alla memoria quale germe e “chiave di accesso” al futuro.
Il volume offre al lettore i frutti della accurata indagine sulle testimonianze del Processo canonico di S. Maria Domenica Mazzarello, confondatrice con don Bosco dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La conoscenza e l’approfondimento della figura spirituale dei fondatori e delle fondatrici è di grande importanza per la comprensione dell’identità dei membri di un Istituto religioso. Per la specifica missione ricevuta da Dio, i fondatori diventano insostituibile punto di riferimento, “regola vivente” e modello di santità, per i discepoli. La ricerca si concentra sulla santità, elemento che riteniamo radicale e centrale nella vita di Maria Domenica Mazzarello. La fecondità della sua vita e della sua missione ecclesiale nasce esattamente dal peculiare tipo di santità che ella ha realizzato: si tratta di scoprire non ciò che Maria Domenica ha fatto per Dio, ma ciò che Dio ha realizzato nella sua via e come ella si sia lasciata abitare e trasformare dalla grazia, diventando riflesso della bontà di Dio, vangelo vivente per le sorelle e le giovani del suo tempo e oltre il suo tempo. Cogliere teologicamente la missione e la forma di santità è dunque compito di straordinaria importanza, non solo per la comprensione personale della Santa mornesina, ma anche per la retta interpretazione ed attuazione della sua eredità spirituale.
Un lavoro che ripercorre la storia dell'Azione Cattolica Italiana, dai suoi esordi come Società della Gioventù Cattolica nel 1867 fino ad oggi facendo emergere un tessuto associativo caratterizzato da uomini e donne che hanno lasciato un'impronta socio-ecclesiale significativa nel tempo. Una ricerca che riserva attenzione in particolare ai documenti, alle pubblicazioni e ai sussidi più attuali.
Questo libro, non un'introduzione ma una vera e propria guida al cammino di verifica nella professione monastica, si colloca nel punto d'incontro di tre ambiti di tradizione: l'esperienza della vita monastica benedettina cistercense nel solco sapienziale della Regola di san Benedetto; l'esperienza di rinnovamento dopo il concilio; la rilettura orientativa del documento di san Giovanni Paolo II, Vita consecrata, e degli ultimi documenti della Chiesa sulla vita contemplativa. L'esito di questo lavoro è un focus sul fondamento della vita consacrata: l'esperienza personale ed ecclesiale dell'amicizia con Cristo.
Con l’espressione direzione o accompagnamento spirituale si intende descrivere la relazione esistente tra un cristiano desideroso di crescere nella sua fedeltà alla vocazione alla santità ed un altro cristiano che gli presta aiuto nel suo cammino verso il Signore. Il cardinale Medina fornisce con chiarezza dottrinale una sintesi di tutti i punti essenziali dell’argomento.
Il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è nato a Santiago de Chile (Cile) il 23 dicembre 1926. Si è laureato in teologia nel 1955, ha insegnato filosofia nel Seminario fino al 1965 e teologia nella Facoltà della Pontificia Università Cattolica del Cile fino al 1994. Della Facoltà di teologia è stato, per alcuni anni, anche Decano. Ed è stato, dal 1974 al 1985, anche Pro-Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica del Cile. Nel 1962 Papa Giovanni XXIII lo ha nominato perito al Concilio Ecumenico Vaticano II. Ha collaborato con vari Organismi della Curia Romana. Tra questi, la Commissione di preparazione del Codice di Diritto Canonico, a partire dagli anni 1964-1965; la Commissione Teologica Internazionale dal 1969; ed infine il Comitato di redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, a partire dal 1987. A questo lavoro si è dedicato fino alla promulgazione del Catechismo, avvenuta nel 1992. Eletto Vescovo titolare di Tibili e allo stesso tempo nominato Ausiliare di Rancagua il 18 dicembre 1984, ha ricevuto l'ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II nella Basilica di san Pietro, nella Solennità dell'Epifania del 1985. Nel 1986 è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Rancagua ed il 25 novembre 1987 ne è divenuto Vescovo. In questa Diocesi ha prestato il suo servizio fino a quando Giovanni Paolo II lo ha nominato, il 16 aprile 1993, Vescovo di Valparaíso. Nel 1992 il Papa lo ha nominato Segretario Generale della IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, celebrata dal 12 al 28 ottobre dello stesso anno a Santo Domingo. Il 21 giugno 1996 Giovanni Paolo II lo ha nominato Pro-Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Lo stesso giorno ha rinunciato al governo pastorale della Diocesi di Valparaíso. Il 19 settembre dello stesso anno è stato nominato Arcivescovo. È divenuto Prefetto del dicastero il 23 febbraio 1998, dopo la nomina a Cardinale. Dal 1° ottobre 2002 è Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI. Autore di numerose pubblicazioni tra libri, opuscoli ed articoli teologico-pastorali su temi ecclesiologici, di spiritualità e di diritto canonico
La lettura di queste pagine aiuterà a riflettere circa il significato che hanno i funerali o esequie e l’atteggiamento che si deve avere nel partecipare a questo atto di culto a Dio. L’Autore sottolinea come i funerali costituiscano un momento privilegiato per annunciare ai presenti le verità di fede contenute nel Credo che sono in rapporto diretto con la morte: la risurrezione e la vita eterna. Vi sono anche delle riflessioni sul peccato e sull’atteggiamento di conversione che dobbiamo avere durante tutta la vita.
Il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è nato a Santiago de Chile (Cile) il 23 dicembre 1926. Si è laureato in teologia nel 1955, ha insegnato filosofia nel Seminario fino al 1965 e teologia nella Facoltà della Pontificia Università Cattolica del Cile fino al 1994. Della Facoltà di teologia è stato, per alcuni anni, anche Decano. Ed è stato, dal 1974 al 1985, anche Pro-Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica del Cile. Nel 1962 Papa Giovanni XXIII lo ha nominato perito al Concilio Ecumenico Vaticano II. Ha collaborato con vari Organismi della Curia Romana. Tra questi, la Commissione di preparazione del Codice di Diritto Canonico, a partire dagli anni 1964-1965; la Commissione Teologica Internazionale dal 1969; ed infine il Comitato di redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, a partire dal 1987. A questo lavoro si è dedicato fino alla promulgazione del Catechismo, avvenuta nel 1992. Eletto Vescovo titolare di Tibili e allo stesso tempo nominato Ausiliare di Rancagua il 18 dicembre 1984, ha ricevuto l'ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II nella Basilica di san Pietro, nella Solennità dell'Epifania del 1985. Nel 1986 è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Rancagua ed il 25 novembre 1987 ne è divenuto Vescovo. In questa Diocesi ha prestato il suo servizio fino a quando Giovanni Paolo II lo ha nominato, il 16 aprile 1993, Vescovo di Valparaíso. Nel 1992 il Papa lo ha nominato Segretario Generale della IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, celebrata dal 12 al 28 ottobre dello stesso anno a Santo Domingo. Il 21 giugno 1996 Giovanni Paolo II lo ha nominato Pro-Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Lo stesso giorno ha rinunciato al governo pastorale della Diocesi di Valparaíso. Il 19 settembre dello stesso anno è stato nominato Arcivescovo. È divenuto Prefetto del dicastero il 23 febbraio 1998, dopo la nomina a Cardinale. Dal 1° ottobre 2002 è Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI. Autore di numerose pubblicazioni tra libri, opuscoli ed articoli teologico-pastorali su temi ecclesiologici, di spiritualità e di diritto canonico