Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell'Appennino centro meridionale d'Italia e mantiene se stessa e l'anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall'infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.
Il cùscuso trasforma in sapore la risacca che s'infrange e la spuma delle onde sulla sabbia. Le donne si alzano all'alba per 'ncocciare la semola di grano duro, creare con l'acqua e la pazienza piccoli grumi che nella cùscussiera posta sopra la mafaradda saranno poi cotti al vapore. Lentamente. Perché di costanza è fatto l'amore. E questo è il cùscuso. Viaggio e ritorno. Tabarka, Biserta, Tunisi, Sfax e la sconfitta Cartagine, che sono sulla stessa rotta, appena qui di fronte. 11 cùscuso è l'incrocio dei venti e dei mari tra via Serisso e via Ossuna. Le lacrime delle madri straziate per i naufraghi inghiottiti dall'impietoso mare. È la luce che s'accende nella stanza delle donne quando è ancora notte. È il canto: «Svigghiativiii ch'è tardu...» Il cùscuso è il cibo che rende i bambini diffidenti, ma appena l'assaggiano vogliono solo quello. Si dice che è fratellanza. Ma è di più. lo do a te e tu in cambio insegni a me, che è tutto quello che c'è da sapere sull'umanità e dintorni.
Roma, febbraio 1466. Arrivato nell'Urbe per questioni di affari, il gio-vane Lorenzo de' Medici si ritrova circondato da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, come una silenziosa minaccia, ha infilato sotto la sua sella un antico pugnale dall'elsa d'argento, con uno stemma dal senso indecifrabile. Lorenzo comincia così una tortuosa indagine in una città piena di magia e di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Il suo destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l'enigmatico cardinale Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono all'ombra della Curia Romana, a caccia di ricchezza e prestigio. Quando incontrerà Clarice Orsini, aristocratica creatura che emana un segreto fascino, Lorenzo ne sarà stregato. Ma nuovi nemici si leveranno contro di lui, alleandosi ai vecchi per per-seguire un comune intento: l'erede dei Medici deve morire.
Egitto, 1798. Claude de Duras, archeologo inviato in Egitto al seguito dell'esercito napoleonico, si dedica allo studio dei misteri e della cultura della terra dei faraoni. La spedizione sembra procedere senza intoppi fino alla disfatta di Abu Qir. Messo alle strette dall'esercito di Nelson, Bourrienne, diplomatico e segretario personale di Bonaparte, stringe un accordo con Robert Goldmeiner, giovane rampollo di una ricca dinastia dalle antiche origini. Goldmeiner propone infatti prestiti a Bonaparte che potrebbero risollevare le sorti della spedizione. In cambio del suo aiuto, Bourrienne promette a Goldmeiner l'oro che de Duras avrebbe trovato durante gli scavi. Ma nessuno di loro poteva immaginare la grandezza e il valore delle scoperte che aspettavano l'archeologo francese. Una scia di morte segue coloro che, da allora, vengono a conoscenza degli incredibili ritrovamenti di de Duras... Canada, giorni nostri. Oswald Breil, armatore del Williamsburg, si appresta a gettare l'ancora nel porto di Vancouver ma una terribile notizia lo attende al suo arrivo. Sua moglie Sara Terracini lo avvisa che sua madre adottiva, Lilith, è gravemente malata; i due partono immediatamente alla volta di Tel Aviv. Lilith, ormai in punto di morte, confida a Breil la verità sulla morte dei suoi genitori che sembrerebbe essere connessa alle trame e ai segreti di una potentissima famiglia le cui radici giungono sino all'era dell'ultimo re dei Casari.
Il Natale è appena trascorso e la città si prepara al Capodanno quando, sul palcoscenico di un teatro di varietà, il grande attore Michelangelo Gelmi spara con la pistola contro la moglie, Fedora Marra. Nulla di strano, succede tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n'è uno vero. Gelmi giura di non aver mai avuto intenzione di uccidere Fedora, ma in pochi gli credono. Il caso sembrerebbe già risolto, eppure Ricciardi non è convinto. Così, mentre il fedele Maione aiuta il dottor Modo in una questione privata, il commissario - la cui vita sentimentale pare giunta a una svolta decisiva - si dedica con pazienza a ricostruire la vicenda. Un mistero reso ancora più oscuro da una strana nebbia calata all'improvviso e che riserverà un ultimo, drammatico colpo di coda.
Un'auto di lusso sfreccia nella notte lungo l'autostrada che collega Roma a Milano. A bordo c'è il conte Lamberto Rissotto, che possiede un'importante industria metallurgica e la dirige con sapienza, nonostante le difficoltà legate alla crisi economica del Paese. L'uomo ha fretta di rincasare per chiudere immediatamente ogni rapporto con la bellissima moglie Armanda, perché ha appena scoperto la sua ultima imbarazzante follia. A mitigare la cupezza del suo stato d'animo c'è il recente ricordo del fuggevole incontro con una sconosciuta «molto giovane, molto bella, di gran classe» che si è stupidamente lasciato sfuggire. Nella notte, un altro uomo viaggia lungo la stessa autostrada da Sud a Nord, solo, sulla sua utilitaria impolverata: è Giovanni Rancati, sindacalista. Ha percorso chilometri per incontrare gli operai che tanto ama, per condividerne le preoccupazioni e difenderne il futuro. A Milano l'attende la sua compagna, Bruna, che fa la parrucchiera e dopo anni di sacrifici è riuscita ad aprire un negozio tutto suo. Insieme vivono in un quartiere popolare, uno di quelli in cui le case di ringhiera mettono in piazza gioie e dolori di ognuno, una realtà in cui si fatica ad arrivare a fine mese e un sogno può costare i risparmi di una vita. Lamberto e Giovanni rappresentano due mondi opposti e lontani, ma le loro strade finiranno per incrociarsi, un po' per necessità e un po' per caso. Dal loro incontro nasce un avvincente intreccio di destini in cui si rispecchia l'Italia di oggi, ancora divisa da contraddizioni e lotte sociali, ma unita da un profondo e assoluto bisogno di giustizia e amore.
Una nuova edizione dei diari di Antonia Pozzi attentamente verificata sui manoscritti e corredata di un ricco apparato critico. Brucia, in queste pagine, il fuoco che ha fatto ardere tutta la sua breve vita: dalla più tenera, ma già pensosa, adolescenza alla precoce maturità, trascorsa in contatto con l'avanzato ambiente intellettuale del filosofo Antonio Banfi. Ne emerge il ritratto «dal di dentro» di una giovane donna impegnata, con una determinazione spesso drammatica, nel progetto di una vita autentica e aperta agli altri e di una poesia veramente sua. Una poesia del tutto ignorata nel contesto culturale in cui Antonia Pozzi era inserita; oggi, invece, letta con straordinario interesse in Italia e nel mondo. Nel presente volume sono riportati anche altri suoi scritti in prosa: i passi più significativi della tesi di laurea su Flaubert, alcuni testi narrativi e le pagine critiche su Aldous Huxley. Materiali che, insieme ai diari, ne restituiscono appieno la fisionomia di intellettuale inquieta e moderna.
I segreti delle nuvole racconta la storia di Tommaso e della famiglia Sili. Tra le nuvole e la piccola cittadina di Urbania, tra il cielo e le verdi colline delle Marche. Racconta la vita dolce e spericolata di questo bambino prima di nascere, a diecimila metri dal suolo, e quella che l’aspetta, in una famiglia felice come tante, infelice come tante. Racconta l’attesa, insieme a migliaia di altri bambini, e poi la discesa sulla terra.
Questo libro è una fiaba che fa ridere e commuove. Ha la fantasia e l’universalità del Piccolo Principe e un linguaggio che sa toccare il cuore. Ha la magia delle immagini di Valerio Berruti.
Insieme, parole e immagini, raccontano i piccoli abitanti delle nuvole – i loro segreti – che rincorrono senza tregua desideri irraggiungibili, che si esaltano e disperano e disperandosi rovesciano sulla terra pioggia e grandine.
E quando ridono è perché laggiù, quaggiù, due persone si sono innamorate.
La Divina Commedia in un nuovo testo completamente rivisto alla luce delle più recenti acquisizioni filologiche e critiche. Una nuova punteggiatura che favorisce la piena leggibilità del testo e ne rivela tutto il fascino. Un puntuale, ma agile commento che permette a tutti di superare le difficoltà linguistiche di un testo scritto oltre 700 anni fa, ma che conserva intatta la sua mirabile potenza comunicativa. Un formato elegante e maneggevole che consente di portare sempre con sé "il più bel libro della letteratura mondiale" (Borges). Il volume II contiene un dizionario della 'Commedia', di semplice consultazione, che fornisce tutte le notizie essenziali sui personaggi e i luoghi citati, sulla topografia dell'aldilà dantesco, e che chiarisce in modo piano e comprensibil i concetti teologici e filosofici del poema.
1896, Politecnico di Zurigo. Mileva Marit è l'unica donna ammessa al corso di matematica e fisica. ln quegli anni le donne che vogliono studiare, in particolare le materie scientifiche, non hanno vita facile, ma Mileva è intelligente, tenace, preparata e ce la fa. Tra i suoi compagni di classe c'è anche un diciottenne di nome Albert Einstein. I due si innamorano tra i banchi di scuola e, nonostante le difficoltà, iniziano a frequentarsi. Mileva e Albert si sposano e resteranno insieme per vent'anni. Gabriella Greison ci racconta, attraverso la voce di Mileva, la loro vita familiare, fatta di musica e di gite con i figli, ma fatta soprattutto di lavoro e ricerca, di discussioni al Caffè Metropole, di ore trascorse insieme intorno a un tavolo a confrontarsi e a elaborare gli articoli che hanno condotto alla nascita della teoria della relatività ristretta. Fino al divorzio che inaugura la seconda parte della vita di Einstein, quella del Nobel e del successo.
Poetessa amatissima, personaggio trasgressivo e commovente che ha saputo parlare direttamente al cuore del popolo, Alda Merini ha rappresentato un caso del tutto particolare nella storia letteraria del Novecento italiano. In questa ricca antologia, che ne raccoglie tutti gli scritti importanti in poesia e in prosa, sono riproposte per intero le raccolte poetiche degli inizi: "La presenza di Orfeo" (1953), "Nozze romane" (1955), "Paura di Dio" (1955), "Tu sei Pietro" (1962), nelle quali si intrecciano temi mistici e slanci erotici, interrogativi estremi senza risposta. Il volume comprende poi notissimi e più recenti titoli come "Vuoto d'amore" (1991), "Ballate non pagate" (1995), "Superba è la notte" (2000) e "Il carnevale della croce" (2009). In questi versi l'autrice conferma la potenza della sua lirica, estranea a qualunque "linea" o "corrente", nella quale si mescolano passione e tenerezza, ironia e sarcasmo, gioco e disperazione, nel segno di un'urgenza assoluta di fare poesia. Le prose autobiografiche "L'altra verità" (1986) e "Lettere al dottor G." (2008), infine, testimoniano la straziante discesa negli inferi del manicomio.
L'uomo che trema racconta. Guarda la sua malattia come se fosse un corpo estraneo, lo viviseziona, cerca di capire qualcosa d'importante, e di farcelo capire. È in gioco il senso di tutto, per lui, che sa che più si è depressi «più le cose si fissano nell'attesa di farsi ghiaccio», come scriveva Cioran. E, in un certo senso, la sua cronaca è di ghiaccio. Proprio per questo emoziona nel profondo. Le reazioni del corpo e della psiche alle aggressioni chimiche dei farmaci, la paura, i vari incontri con gli psichiatri, il rapporto con la compagna e con il figlio costretti a convivere con i tumulti della malattia. Le corse per le vie di Roma, le passeggiate nei luoghi di Giuseppe Berto, autore de Il male oscuro. E, al culmine della sofferenza, l'appuntamento che riporta in vita un antico fantasma di famiglia, il padre ripudiato. Uno spiraglio di luce, la possibilità di pronunciare, forse, la parola «guarigione». Leggere questo libro significa immergersi nel mondo di un altro fino a sentirlo completamente tuo. Significa seguire passo dopo passo, con i sensi in allerta, il percorso da una condizione di dolore assoluto a una condizione nuova e possibile. Significa, letteralmente, essere rapiti. Perché a conquistarvi sarà la temperatura di ogni riga, la pasta della scrittura, l'intelligenza febbricitante, la qualità dello sguardo. In una parola: la voce dell'uomo che trema.