L'ebraismo ha mantenuto invariata la sua fortissima identità nonostante le innumerevoli forme e credenze che hanno costellato il suo corso millenario. Il libro di Martin Goodman offre la prima storia complessiva della sua nascita, della sua evoluzione e delle sue diverse correnti e tradizioni. Dalle origini della religione ebraica nel mondo politeistico del secondo e primo millennio al culto del tempio d'epoca cristiana, Storia dell'ebraismo racconta le vicende di rabbini, mistici e messia medievali e agli albori dell'età moderna, descrive le varietà religiose contemporanee dall'Europa alle Americhe, dall'Africa all'India e alla Cina, così come le istituzioni e le idee sulle quali si fonda ogni forma di ebraismo. Intrecciando i diversi fili del dibattito filosofico e dottrinario che attraversa tutta la sua storia, questo libro, autorevole e coinvolgente insieme, restituisce la cronaca di una tradizione fondamentale per l'eredità spirituale umana.
Se dicessimo: «Piovono gatti e cani», riusciremmo diffcilmente a farci capire dal nostro interlocutore. Eppure avremmo semplicemente tradotto alla lettera un modo di dire inglese che indica una pioggia abbondante. Quando si traduce, è fondamentale prestare attenzione non solo alla lettera ma anche al senso di ciò che si intende comunicare. Sbagli clamorosi nelle traduzioni hanno persino cambiato il corso della storia. Un esempio tra tutti è il bombardamento nucleare su Hiroshima, frutto dell'equivoco sulla parola giapponese mokusatsu. E che dire degli errori nel dispaccio prussiano di Ems (1870), nel trattato di Uccialli (fine Ottocento) o in quello dell'Ebro (fine III secolo a.C.), che portarono a guerre sanguinose e al crollo di imperi? O della svista di un ufficiale inglese che, nel 1944, indusse alla decisione di distruggere l'antica Abbazia di Montecassino? Sono innumerevoli gli esempi di come traduzioni eseguite con superficialità e ignoranza abbiano portato a sviluppi sconvolgenti, tali da imprimere agli eventi un corso differente: sono i casi in cui una sola parola ha cambiato la storia.
Una storia come questa non ci era mai stata raccontata. E non è un modo di dire. Perché alla fine delle oltre ottocento pagine della Storia mondiale dell’Italiaci si accorge che il paese scolpito nella nostra testa non è più riconoscibile, ha preso un’altra forma. Non più lo stivale allungato dalle Alpi a Lampedusa per oltre duemiladuecento anni di splendori e miserie, ma un’Italia piena di mondo, un miscuglio di genti, lingue e modi di vivere che si irradia oltre i confini soliti fissati dalla geografia. Senza paragoni nel globo.
Simonetta Fiori, “la Repubblica”
180 lemmi capaci di trasportarci dai ghiacciai di un tempo incerto, collocato a cinquemila anni di distanza da noi, fino al Mediterraneo infuocato dei nostri giorni. Una inconsueta, sorprendente, Storia mondiale dell’Italia.
Luigi Mascilli Migliorini, “Il Sole 24 Ore”
Un evento editoriale e culturale di prima grandezza.
Piero Bevilacqua, “il manifesto”
Dall’uomo di Similaun agli sbarchi a Lampedusa, 180 tappe per riscoprire il nostro posto nel mondo. Una storia che provoca, spiazza, sorprende e allarga lo sguardo.
"All'inizio ci sono i peregrini, i crucesignati diretti a Gerusalemme, che recano cucita o ricamata sulla spalla o sul petto, oppure sulla bisaccia, una croce. Iter e peregrinatio: la crociata nasce come pellegrinaggio armato diretto verso Gerusalemme. Ai tempi della prima crociata, l’intento di liberare dall’occupazione musulmana le terre in cui era nato Gesù si accompagnò certo a un grande fervore spirituale, ma vi furono anche altri fattori decisivi: la possibilità, per le repubbliche marinare, di conquistare il controllo di rotte e porti strategici; per il papato, l’occasione di aumentare il proprio prestigio a scapito dell’Impero; per i sovrani laici, la possibilità di convogliare nella crociata masse insofferenti e vassalli riottosi; il desiderio di avventura, molto sentito nella società feudale, e il richiamo delle ricchezze dell’Oriente. Un potente affresco che tesse, in un’unica narrazione, una storia lunga della crociata che giunge fino ai giorni nostri."
La sera del 26 marzo 1904, alla Maison du Peuple di Losanna, il socialista Mussolini tiene un contradditorio con il pastore evangelico Alfredo Taglialatela davanti a 500 persone: la sua posizione, volta a negare l’esistenza di Dio in nome della ragione, si innesta nella concezione illuminista e positivista che si fa promotrice della pace, della tolleranza, di Marx e di Darwin, della scienza e del progresso contro un oscuro Medioevo della religione e della superstizione. Francesco Agnoli analizza criticamente il testo mussoliniano e ne mette in luce la totale ascientificità, dimostrando come alla base del fascismo ci sia un pensiero materialista che, annullando la distinzione tra bene e male e il libero arbitrio, nega l’unicità e la dignità dell’uomo in nome di uno Stato hegeliano che rivendica per sé attributi divini. Idee che accomunano Mussolini con Lenin, Stalin, Trotskij e Hitler, e che hanno fatto sì che il XX secolo sia stato il più violento e sanguinoso della storia dell’umanità.
L'impresa di Fiume ebbe tra i suoi protagonisti Guido Keller, segretario d'azione del comandante Gabriele D'Annunzio. E azione fu. Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti nella città adriatica. Già asso della aviazione, mise al servizio dell'umanesimo anche le sue idee radicali. Libertario, critico del capitalismo, fautore di un nazionalismo del tutto diverso da quello degli anni Trenta, Keller appare come uno dei grandi capitani di ventura rinascimentali che tanto ammirava. Questo libro raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Keller, con numerosi inediti. Dagli articoli pubblicati su “La testa di ferro” a quelli su “Yoga”, passando per un commento alla carta del carnaro e a opere d’impronta futuristica firmate dopo il Natale di sangue che nel 1920 pose fine alla magnifica avventura fiumana.
In un’epoca in cui tendiamo spesso a dare per scontate le libertà di cui godiamo ogni giorno, questa raccolta di lettere rappresenta l’occasione per riflettere sull’importanza di prendere posizione sui temi che ci stanno a cuore. Attraverso la potenza delle parole scritte, infatti, ci si rende conto di quanto un singolo individuo possa fare la differenza per cambiare davvero il mondo. E anche se spesso affrontiamo con cinismo e disillusione le sfide del nostro tempo, dobbiamo resistere alla tentazione di credere di non contare nulla. Basta leggere le parole di George Orwell sui totalitarismi, di Martin Luther King, di Nelson Mandela e di Antonio Gramsci dal carcere, di Albert Camus sulle ragioni per opporsi alle guerre, di Bertrand Russell sull’importanza della pace e di Emmeline Pankhurst su quella del voto alle donne per guardare all’oggi con gli occhi di chi crede che sia un dovere lottare per un mondo migliore.
Tra le glorie dell'antichità e i fasti del Rinascimento si stende la lunga sequenza, quasi mille anni, del Medioevo. Considerato ancora in tempi recenti un'epoca di ignoranza, di abbruttimento, di sottosviluppo generalizzato, un periodo oscuro, fitto di atrocità e di angherie, il Medioevo è ormai da alcuni decenni oggetto di accurate e appassionate rivalutazioni. Alle origini di questa linea si pone il lavoro di Régine Pernoud che con i suoi testi fu tra i primi ad attaccare direttamente gli stereotipi più diffusi sui cosiddetti 'secoli bui'. In questo saggio la storica francese, ben nota per le sue vivaci e coraggiose indagini sugli aspetti più diversi del Medioevo, non propone una rivalutazione cieca, ma una ricerca obiettiva di dati da opporre a tutti quei luoghi comuni che la tradizione ci ha consegnato e che dimostra come proprio in quei secoli si siano gettate le basi per la maggior parte delle conquiste successive. Tramite un affascinante excursus storico si rivelano particolari vivaci, curiosi e poco noti.
Lo sapevi che la barba prima di diventare di moda era roba da tipi loschi? Una volta era sfoggiata solo da assassini e pirati, poi ai soldati inglesi della Guerra di Crimea fu permesso di farla crescere per proteggersi dal gelo della penisola russa; tornati in patria, la trasformarono in un simbolo di coraggio e virilità. Lo sapevi che in passato i guanti potevano esprimere sentimenti opposti? Gli uomini li usavano per schiaffeggiare gli avversari, come insulto o invito al duello, mentre le donne li lasciavano cadere per sedurre gli spasimanti; gli aristocratici ne scambiavano paia ricamate o decorate da gioielli come regali, ma potevano anche usarli per avvelenare i rivali come nel Massacro di Parigi di Marlowe. Lo sapevi che le graffette sono state strumento prima di libertà e poi di oppressione? Durante l'occupazione nazista della Norvegia erano impiegate dai cittadini come simbolo di resistenza, mentre durante la Guerra fredda tenevano insieme i dossier della Stasi nella Germania Est. Lo sapevi che i buchi in età moderna servivano sia per scoprire sia per occultare? Attraverso buchi nei muri si smascheravano congiure e relazioni proibite; i «buchi per preti», invece, sono stati i nascondigli usati dai cattolici inglesi per salvarsi dalle persecuzioni religiose. Siamo abituati a considerare il passato come una sequenza lineare, precisa e magari un po' noiosa di avvenimenti, date e personaggi; ma in realtà la storia è fatta di persone e animali, oggetti e gesti quotidiani legati tra loro in modi del tutto inattesi. Sam Willis e James Daybell intrecciano sapientemente questi fili e svelano la storia nascosta delle cose - le trame che collegano episodi comuni ed eventi memorabili, periodi e luoghi apparentemente molto lontani. Storia imprevedibile del mondo è un viaggio eclettico e affascinante alla scoperta di questo labirinto: perché non si può raggiungere alcuna meta se non ci si sa perdere almeno un po'.
Il libro presenta una sintesi degli oltre settant'anni di storia della Repubblica alla luce degli snodi essenziali di un cammino segnato dal formarsi di una comunità nazionale, democratica e partecipativa, con diritti e doveri riconosciuti e riconoscibili nella Costituzione del 1948. Pagine attraversate dalle interazioni continue fra quadro interno e dimensione internazionale: dal declino della parabola fascista alla guerra fredda, dalla costruzione europea alla scelta atlantica, dai movimenti sociali alle sfide globali del nostro tempo. Il rapporto fra il sistema politico italiano e le compatibilità del mondo in continua trasformazione viene analizzato a partire dalle dialettiche tra continuità e rottura, tradizione e innovazione.
Per Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, il «natural desiderio di sapere» corrisponde a un modo plurale di pensare la conoscenza e il suo ruolo sociale e politico di fronte all’incertezza innescata dall’allargamento del mondo, dal profilarsi di nuovi modi di comprendere i rapporti fra uomo e natura, dal confronto con una vita di corte, dominata dall’interesse individuale.
Centro della rivendicazione universalistica pontificia e spazio comunicativo fra vecchi e nuovi mondi, Roma emerge come teatro barocco di un progetto di capitalizzazione dei saperi, che mobilita appassionati virtuosi, filosofi “straccioni”, medici mediatori, agguerriti pittori, scultori in gara con la natura, missionari in cerca di legittimazione.
Attraverso il racconto dell’affascinante storia del Tesoro messicano – imponente volume tardivamente pubblicato nel 1651 – si ricostruisce un cantiere di produzione naturalistica, fra sconosciuti exotica e artefatti stranamente familiari, scambi e competizioni, conflitti e negoziazioni, individuando nei saperi una lente per comprendere la dinamica storica.
Che cos'è l'Archivio Segreto Vaticano e cosa conservano i suoi immensi depositi? Qual è la sua attività e chi lavora al suo interno?
Un viaggio avvincente alla scoperta di uno dei centri di ricerche storiche più importanti al mondo, attraverso i suoi locali più inaccessibili e alcuni fra i documenti più suggestivi della storia europea e mondiale, giunti nell'archivio del Papa dai 5 continenti nel corso di 12 secoli.
Uno scrigno di tesori inestimabili: bolle papali e diplomi imperiali, preziosi manoscritti miniati, lettere scritte su curiosi supporti o munite di magnifici sigilli di ogni forma e dimensione, atti processuali, documenti contabili, formulari cancellereschi.
Un patrimonio immenso, immagine e riflesso della missione della Chiesa nella Storia.