Aaron James è il massimo teorico mondiale della stronzaggine. Come ha dimostrato nel suo libro precedente, "Stronzi". "Un saggio filosofico", si definisce tecnicamente "stronzo" "l'individuo che, nell'ambito delle relazioni interpersonali, si arroga in modo sistematico privilegi che non gli competono, sulla base di un inossidabile (ed erroneo) senso di superiorità che lo rende immune alle recriminazioni di altri soggetti". Oggi James prosegue la sua ricerca filosofica sull'irresistibile ascesa di questa categoria concentrandosi sul nuovo presidente americano, Donald Trump. Come ha fatto a sedurre gli elettori? Perché non riusciamo a staccare lo sguardo da lui, stupiti, sconcertati, scossi e divertiti nello stesso tempo? E ancora: quali caratteristiche specifiche deve avere uno stronzo per ottenere simili risultati in modo tanto spettacolare? Delle molte specie che fanno parte dell'ecosistema degli stronzi, Trump, esattamente, a quale tipo appartiene? E questo gli conferisce o no i requisiti per occupare la più alta carica politica del più potente Stato del mondo? E, soprattutto, che rischi può rappresentare - e magari quali vantaggi può portare - la presidenza Trump per la democrazia? Rispondere a queste domande significa guardare dentro se stessi, riflettere sui fondamenti del nostro contratto sociale, indagare la natura dell'ordine e dell'autorità in una democrazia moderna.
Con la consueta lucidità di analisi ed estrema chiarezza, in queste pagine Giovanni Sartori affronta alcuni temi cruciali del nostro tempo: la crisi della politica, i labili confini tra libertà e dittatura, il "conflitto di culture e di civiltà" fra Islam e cristianesimo, la "guerra terroristica" e la "guerra al terrorismo". Come in molti suoi editoriali sul "Corriere della Sera", il noto politologo scrive inoltre di questioni di vitale importanza per la nostra Repubblica, come il sistema elettorale "perfetto", l'ondata migratoria e il diritto di cittadinanza, e - in ultimo - il delicato quesito su quando la vita biologica diventa propriamente umana. "Gli uomini, una volta scesi dagli alberi e diventati bipedi implumi, si sono organizzati in piccole tribù dedite alla caccia e all'agricoltura" ricorda Sartori. "Il salto è avvenuto con la scoperta della macchina, che ha creato una nuova società, la società industriale. Tutto bene, finché non ci siamo resi conto che anche le macchine potevano essere prodotte dalle macchine, togliendo lavoro a un mondo sovrappopolato, sempre più tele-diretto." "La corsa verso il nulla" offre stimolanti spunti di riflessione e raccoglie le amare considerazioni di un grande saggio della cultura politica sul lento declino a cui l'Italia e l'Europa sembrano destinate per non aver saputo salvaguardare i valori fondanti di una società realmente liberal-democratica.
Contro i partiti. Solo ciò che è giusto è legittimo raccoglie quattro intensi saggi brevi di carattere politico e filosofico che la Weil scrisse a Londra nel 1943, anno della sua prematura morte, quando era impegnata nelle file di France Libre, l'organizzazione clandestina della resistenza francese che faceva capo a Charles de Gaulle. Il primo scritto dell'antologia, Nota sull'abolizione dei partiti politici è un vero e proprio manifesto - un'analisi lucida e quanto mai attuale - sull'inadeguatezza dei partiti politici nel gestire e governare la democrazia. I partiti sono visti dalla scrittrice come macchine per creare consenso e suscitare passioni collettive: i partiti non pensano, aspirano solo al loro stesso potere. La proposta della Weil per la nuova società post bellica è dunque radicale e provocatoria: la soppressione dei partiti politici. Gli altri tre scritti presenti testimoniano dello stesso impegno della scrittrice francese nell'immaginare una nuova forma di democrazia, più alta e più capace di rispondere ai bisogni essenziali dell'anima. Ogni governo o patto sociale dovrebbe fondarsi non tanto sul concetto di diritto che ognuno reclama per sé, quanto sugli obblighi che ciascuno ha verso gli altri. Chiude il volume la lettera che la Weil scrisse e inviò a Bernanos, una toccante testimonianza sull'esperienza della scrittrice durante la guerra civile spagnola.
Dopo Berlusconi, Renzi e Grillo, non tornerà la politica basata sui vecchi schemi e le dicotomie classiche (destra-sinistra, liberali-socialisti, liberisti-statalisti...), ma sulle nuove categorie "alto-basso" (popoli vs caste) e valori antropologici. Già in Europa i populismi (fase unicamente intermedia) stanno fondendo le istanze identitarie con l'anti-gender. E in Italia c'è stato il Family Day, una piazza subìta dai partiti e dalla stessa Cei. In ballo non c'è più una scelta politica, ma una scelta di civiltà. Sul laicismo Berlusconi, Renzi e Grillo sono uguali. E se Il Cavaliere ha "americanizzato la destra" e Renzi sta "americanizzando la sinistra", l'alternativa deve essere radicale.
Può un professore, oggi, essere anche un politico? Come può conciliarsi il linguaggio rigoroso delle aule accademiche con quello allusivo, sfuggente ma anche più emotivo, della politica contemporanea? In effetti, non può; fra i due linguaggi resta una distanza, tanto più avvertibile quanto più la stessa persona è sia uno studioso, sia un politico. E da questa distanza proviene l'efficacia del racconto di Carlo Galli, lo "sguardo di un intellettuale che si sforza di capire la politica reale". Un'analisi che sceglie di gettare luce sulla politica italiana con un mezzo ormai desueto e perciò provocatorio: non un tweet o un post su Facebook, ma un libro. Dalla Camera dei Deputati, e con gli occhi del filosofo della politica, Galli racconta quasi quattro anni di legislatura, dalle elezioni politiche del 2013 al referendum costituzionale del 2016. Il ruolo crescente del Movimento 5 Stelle, la radicalizzazione della Lega di Salvini, l'avvento di Renzi e la trasformazione del Pd fino all'esito del referendum costituzionale sono le tappe di una narrazione riflessiva che decifra la storia in tempo reale e unisce i fatti in un percorso dotato di senso. E spiega perché la politica italiana sta andando incontro a una profonda metamorfosi. Come anche altri Paesi europei, secondo Galli l'Italia assomiglia sempre meno a una democrazia. Le istituzioni del sistema rappresentativo rimangono apparentemente intatte, mentre si svuotano della loro funzione e sono superate dal populismo che viene sia dall'alto, sia dal basso. La democrazia si deforma così in una post-democrazia e rischia di diventare una pseudo-democrazia.
Da subito, l'elezione di Obama è apparsa come uno dei grandi eventi del nuovo millennio e il racconto è immediatamente diventato leggenda, l'uomo un'icona globale. A febbraio del 2017, Obama diventa un ex presidente: è giunto il momento di guardare alla sua figura e al suo operato... E, soprattutto, valutare l'intero arco della presidenza a partire dalla sua conclusione: il passaggio di consegne con Donald Trump. Mario Del Pero ci guida alla scoperta di un'amministrazione di cui crediamo di sapere tutto, ma che in realtà resta tutta da studiare e da interpretare.
«Ecclesia semper reformanda est». È tuttavia inconfutabile che vi siano delle stagioni particolari nel corso delle quali si assiste a un'accelerazione e al tempo stesso a una concentrazione delle riforme sotto la spinta dei tempi ma anche e soprattutto dello Spirito. Oggi ci troviamo a vivere una di queste stagioni. Francesco è un papa riformatore poiché è stato eletto sotto la spinta della richiesta di un profondo rinnovamento della Chiesa.
I saggi di questo libro gettano ulteriore luce su Giorgio La pira, il quale:? voleva contestare pigrizie, connivenze, omissioni di chi, potendo agire, non agiva, di chi tradisce il mandato per il bene comune...? era sempre determinato dall'impegno per il bene comune e stava sempre dalla parte di chi non aveva... ? possedeva un'allegria contagiosa e disarmante, che nasceva dal sapersi amato, salvato, ritrovato da Dio...
"Questa non è l'America" non è un semplice libro sugli Stati Uniti d'America. È una fotografia in tempo reale ma anche un'analisi delle ragioni del passato e del presente della società americana attraverso le lenti della politica, dell'economia, dello stato civile, sullo sfondo delle elezioni presidenziali del 2016. Un saggio narrativo che ha l'obiettivo di indagare le cause della malattia che affligge l'America, una nazione lacerata, impaurita, rabbiosa e con grandi fasce della popolazione in situazione di emarginazione se non addirittura di alienazione e privazione dei diritti fondamentali. È vero, gli Stati Uniti sono ancora la superpotenza mondiale, ma per quanto tempo ancora? Le forze oscure del razzismo e della povertà minacciano la famosa coesione sociale degli americani, senza dimenticare la bomba a orologeria rappresentata da un debito pubblico di quasi ventimila miliardi di dollari. Si aggiunge una Wall Street che non si è riformata e un capitalismo che ha creato la più severa disuguaglianza dei redditi in Occidente: è facile capire perché milioni di americani vivono oggi in una nuova povertà estrema. D'altra parte stiamo parlando di un Paese ricchissimo di risorse, soprattutto imprenditoriali, la cui creatività nel campo dell'innovazione tecnologica (e non solo) non è seconda a nessuno. Allora che fine ha fatto il sogno americano? Cosa cambierà con un nuovo inquilino alla Casa Bianca? E quali sono le prospettive per l'America? Quali i suoi rapporti con l'Europa e con l'Italia?
Un tempo l'Unione Europea non era che un sogno. Confinati dal fascismo sull'isola di Ventotene, tra i bagliori sinistri della guerra mondiale che infuria lontano. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi scrivono il famoso Manifesto, in cui l'unità dell'Europa è già «una impellente tragica necessità». Oggi l'Unione Europea - a sessant'anni dagli accordi di Roma che diedero vita il 25 marzo 1957 al suo nucleo iniziale, la Comunità Economica Europea - viene considerata da molti suoi cittadini un'istituzione distante e complessa, per non dire complicata e dannosa. Una realtà per pochi e a favore di pochi. Eppure, per il suo ruolo centrale su tutti gli aspetti del vivere comune, l'immigrazione, l'economia, la difesa dei diritti individuali e collettivi e la tutela delle minoranze, è giusto considerarla una risorsa di tutti e che tutti riguarda. A partire da questa consapevolezza, Gianfranco Pasquino ci racconta con passo rapido e ampiezza di sguardo il passato e il presente di questo sogno difficile: trenta limpide lezioni che ricostruiscono gli equilibri di potere su cui l'Unione Europea si regge, gli organismi di cui è composta, i suoi valori-guida, le personalità che ne hanno influenzato lo sviluppo, le problematiche di ieri e di oggi. Un inedito viaggio nell'"Europa che c'è" e in quella che avrebbe potuto-e potrà - esserci, tra il progetto federalista degli Stati Uniti d'Europa e le brusche frenate degli ultimi anni (la più clamorosa, la Brexit: il referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'UE). "L'Europa in trenta lezioni" è un'occasione per fare il punto sull'Europa che abbiamo costruito fin qui, nel momento in cui più forti soffiano i venti contrari del populismo e del nazionalismo più ottuso. Un modo per capire cosa rischiamo di perdere e cosa potremmo invece riconquistare, recuperando i valori di libertà, di pace, di prosperità da cui, nelle ore più buie del secolo scorso, è nata l'idea di Europa unita. Con e-book scaricabile fino al 30-06-2017.
"Marco Pannella era nato due volte, lo realizzai solo dopo molti anni che lo conoscevo e lo frequentavo, quando mi mostrò delle strane cicatrici alle vene dei polsi: 'Un giorno mi dissi che alla vita non potevo dare più nulla, che non ero più necessario'. Raccontare come il sangue di quel ragazzo, disperso sul marmo di una pensione romagnola, sia poi divenuto sangue di passione civile. E raccontare come, secondo me e con le mie personalissime idee, la storia di un partito che ha dato tanto all'Italia possa essere oggi attuale. Per questo ho deciso di scrivere. Perché il ricordare possa essere semina. Perché il ricordare serva a raccontare il futuro, a costruirlo." Giovanni Negri è stato segretario del Partito radicale, parlamentare italiano ed europeo e amico di Marco Pannella e racconta una vicenda piena di idee e di lotte, dal referendum sull'aborto all'obiezione di coscienza, dal voto ai diciottenni alla difesa della libertà d'informazione, dalla depenalizzazione dell'uso personale di droghe leggere alla chiusura dei manicomi: "Una corsa a perdifiato che cambiò l'Italia, la trasformò, ne segnò indelebilmente la politica e la vita civile". Un libro personale che è anche un libro politico, un omaggio che è anche una resa dei conti, ricco di dettagli poco conosciuti e storie mai raccontate.
Da Platone e Aristotele sino a Rawls e Habermas, un'antologia di testi sull'eguaglianza tratti dai classici del pensiero filosofico e politico.