Cosa è successo nella pandemia alla nostra fede? Solo un impedimento temporaneo o la manifestazione di un malessere più grande? Perché la fede non ci sostiene più? Perché i piccoli e i grandi si avvicinano solo per i sacramenti? Perché i giovani si allontanano? Colpa di metodologie antiquate? Ma cos'è la fede? Perché si è persa o perché la si rifiuta? Dove nasce la fede? Quale relazione tra fede e famiglia? Come si trasmette la fede ai figli? Una comunità parrocchiale come può aiutare il cammino di fede delle famiglie? Quale catechismo oggi? Compiti impossibili o una nuova strada da tracciare? La semplice verità è spesso più rivoluzionaria di cumuli di bugie. L'autore risponde in modo chiaro e semplice a queste e a molte altre domande. Prefazione di Mons. Juan Antonio Raig Pla.
Il libro è un viaggio intenso ma leggibile – in capitoli brevi e adatti alla meditazione - attraverso l’amicizia vista dal punto di vista della fede e di tutte le sue fonti: la Bibbia, la riflessione dei credenti più saggi, la teologia. Il punto di partenza è una considerazione sorprendente: nella comunicazione della fede delle nostre comunità e delle nostre omelie e catechesi si parla molto di amore, un termine che finisce per essere svalutato, come se stessimo parlando di una generica benevolenza. La Bibbia, invece, ci presenta meravigliose e ben definite relazioni di amicizia con Dio e basa sull’amicizia la stessa visione del rapporto tra Dio e gli uomini.
Nei 21 capitoli del libro scopriamo anzitutto le principali figure bibliche dell’amicizia – da Abramo e Dio a Gesù e Lazzaro fino a Paolo e i coniugi Prisca e Aquila – e da qui cominciamo un percorso che ci aiuta a: 1. Pensare l’amicizia (cos’è? cosa le da valore e bellezza? quando c’è davvero e quando è falsa?); 2. scoprire come vivere bene l’amicizia secondo la fede;
3. confrontarci con la stessa esperienza di amicizia che ha vissuto Gesù; 4. gustare il «Vangelo dell’amicizia» come Vangelo della gioia, imparando anche ad affrontare la delusione e la separazione della morte.
Il volume aiuta il lettore a scoprire la visione biblica dell’amicizia e ad applicare la teologia cristiana dell’amicizia alle proprie esperienze personali. Inoltre risulta utile per arricciare con spunti originali la catechesi, le omelie, i percorsi formativi per giovani e adulti.
L’AUTORE
José Tolentino Mendonça è un teologo e poeta portoghese molto apprezzato dal pubblico. Specializzatosi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di scienze bibliche all’Università Cattolica di Lisbona. Uno degli aspetti più importanti della sua attività di scrittore è la riflessione sull’interrelazione tra cristianesimo e cultura. Molto importante, al pari di quella saggistica, la sua produzione poetica. Ai lettori italiani è noto per aver pubblicato la raccolta di poesie La notte apre i miei occhi (Ets, Pisa 2006). Presso Paoline editoriale libri ha pubblicato Il tesoro nascosto (ottobre 2011).
DESTINATARI
• Lettori comuni - pastori - insegnanti - educatori.
• Per animare scuole, parrocchie e associazioni.
Le questioni discusse nel volume trattano delle esperienze più solenni della vita. Tali esperienze alimentano la ricerca umana della verità, della bellezza, della giustizia, della solidarietà e dello sviluppo individuale e ci mettono a confronto con il grande Mistero che giace sempre oltre le cose e ispira ulteriori domande, ulteriore dedizione, ulteriori ricerche. La religione è una domanda di verità, soprattutto in relazione all'autenticità dell'esistenza umana: nasce dalla ricerca di risposte alle domande da affrontare per non rendere l'esperienza di fede una fuga dal gravoso compito di vivere nel mondo contemporaneo. Con linguaggio pungente, efficace e ancora attuale, Lorenzo Albacete presenta la sua visione del rapporto tra il mondo della fede e quello della cultura, tra scienza e mistero, tra fortuna e sofferenza, tra apparire ed essere, consapevole che la domanda religiosa non si trova a un livello superfluo della riflessione, ma al suo centro.
Mons. Bruno Forte ci prende per mano e ci conduce nel grande mistero che è il dono della fede. In queste pagine, comunica la bellezza della preghiera, la gioia dell'incontro con Dio, lo stupore del dono dei sacramenti, la ricchezza della Parola, la novità delle beatitudini, vissuti nella comunione della Chiesa, a chi desidera accrescerne l'esperienza o ne sia in ricerca. Parole che parlano al cuore e invitano a a tornare sempre alla sorgente che è la fede.
La gioia è talmente ineffabile che è una attività primaria
dell’essere vivente.
Spesso ho assistito a dei momenti di gioia in luoghi e in
momenti insensati, forse proprio perché non c’era nessuno
a rubarla, a sottrarla, a spegnerla.
La gioia è come il bisogno di respirare, di amare e vien
fuori quando trova spazio.
La Prima lettera ai Corinzi è una lettera ampia e densa, in cui l'apostolo Paolo trasmette alla comunità dei credenti la fede che egli stesso ha ricevuto e alla luce della Parola risponde ai loro quesiti su vari aspetti della vita cristiana. Paolo è un uomo appassionato del Dio di Gesù Cristo che, dopo l'esperienza di Damasco, si è prodigato instancabilmente affinché Cristo trovasse anche tutte le sue sorelle e i suoi fratelli: «Perché Dio sia tutto in tutti» (1Cor 15,28). La lectio proposta contiene approfondimenti di contesto, spunti di attualizzazione sull'oggi e una nutrita conclusione che cerca di ricapitolare i sette incontri e offrire uno sguardo su tutto l'appassionato dialogo tra Paolo e i Corinzi. Per accompagnare la relazione personale di ciascuno e del Gruppo con il Signore.
La Prima lettera ai Corinzi è una lettera ampia e densa, in cui l'apostolo Paolo trasmette alla comunità dei credenti la fede che egli stesso ha ricevuto e alla luce della Parola risponde ai loro quesiti su vari aspetti della vita cristiana. I partecipanti ai Gruppi di Ascolto potranno attraversare i temi fondamentali dell'esperienza cristiana nella prospettiva dell'annuncio evangelico, a cominciare dalla vocazione all'apostolato, che riguarda Paolo in prima persona ma interessa gli stessi destinatari della lettera, comunità chiamata alla santità in Cristo e arricchita di ogni dono dello Spirito.
"Battesimo, eucaristia, matrimoni misti, culto a Dio e ai santi: temi su cui riflettere per una fede che realizzi una vita davvero cristiana."
Cristiana Dobner ci fa riscoprire temi molto cari alla tradizione ebraico-cristiana con una lettura trasversale, che parte dalla Bibbia e arriva fino all'insegnamento dei Maestri d'Israele e dei padri della Chiesa. La tenda diviene la metafora di un mistico luogo dove ebrei e cristiani sono chiamati a riunirsi per condividere l'amore del Padre che è nei cieli e cammina con loro. Queste pagine rilanciano l'urgenza di un confronto rispettoso delle diverse spiritualità, perché emerga il vero volto di Dio la cui Shekinah ama risiedere nel santuario della storia di salvezza.
In questo studio l’autore propone una sua traduzione e un commento dell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, tenendo conto anche delle rivelazioni private sugli ultimi tempi ricevute da veggenti riconosciuti dalla Chiesa, come la beata suor Elena Aiello, Teresa Musco, Luisa Piccarreta e altri. Accostarsi al libro dell’Apocalisse è impegnativo, perché è un testo chiuso alla logica umana. Si presenta come una “rivelazione”, tuttavia copre, maschera, confonde e nondimeno parla con franchezza, senza addolcire. La difficoltà a comprenderlo non è però nel libro, ma in noi stessi. Avviciniamoci dunque con animo ben disposto, con semplicità, e tutti i sigilli posti sul rotolo si romperanno senza difficoltà.
Note sull'autore
Rocco Quaglia è psicologo e psicoterapeuta, già professore ordinario di psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino. Si interessa dello studio della Bibbia da una prospettiva psicologica ed è autore di numerosi libri sull’argomento. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Qohélet, tremila anni dopo (Roma, 2023) e, per le Edizioni Segno, I cristiani per davvero e l’odio del mondo (2021).
Che cosa è l'uomo? Quanto più crescono le risposte a questa domanda, tanto meno l'essere umano sa in quali parole può identificarsi. Tanto maggiore è il numero delle possibili risposte, tanto più egli si ritrova in una stanza degli specchi piena di maschere. E sente di diventare inconoscibile anche a se stesso. Il mistero si dischiude solo nella Croce, che è scandalo e stoltezza per i sapienti e gli intelligenti. Eppure è proprio nella Croce che ci è dato di intravedere la chiave che dischiude il senso ultimo dell'essere umano. Siamo dispersi in una molteplicità di funzioni e di ruoli che risulta sempre più difficile ricondurre a unita: chi siamo noi davvero?