Gettare un ponte tra la letteratura scientifica/riflessione teorica sull’educazione all’affettività e il modo in cui questa missione educativa deve essere calata nei concreti cammini pastorali, in ambito salesiano ma non solo. È l’obiettivo di questa raccolta di saggi, laboratori e meditazioni suddivisa in tre parti: 1) Le relazioni, con quattro contributi (“Sfide per l’educazione all’amore: la prospettiva delle scienze sociali”, “L’accompagnatore dei giovani nel cammino di educazione all’amore e di discernimento”, “Gioventù, sessualità e intimità oggi” e “Libertà di amare: una prospettiva salesiana sull’educazione all’amore”); 2) I laboratori su tre sfide concrete ed emergenti: “Omosessualità e teorie gender”, “Accompagnamento spirituale salesiano dell’affettività e della sessualità nel mondo giovanile: proposta e ricerca” ed “Educazione all’amore e alla famiglia”; 3) Le lectio, con sei proposte di lectio divina incentrate sulla figura di Paolo di Tarso. Il volume, nato nell’ambito di una serie di seminari organizzati dal Dicastero Pastorale giovanile della Congregazione salesiana, si offre come strumento aggiornato per un’educazione alla maturità affettiva, all’amore e alla famiglia, andando oltre l’“educazione sessuale” offerta dalle agenzie educative istituzionali.
La relazione educativa: don Bosco e l'«assistenza» affronta il tema dello stare con i giovani, secondo il vissuto che egli ha fondamentalmente descritto nei Regolamenti, pubblicati la prima volta nel 1877 insieme alla breve presentazione de Il Sistema Preventivo. La motivazione è fondata sul problema fondamentale: come stare con i giovani oggi secondo l'esperienza vissuta da don Bosco? Viene proposto un approfondimento dell'esperienza del Santo attraverso l'analisi di tutti i manoscritti dei Regolamenti ed un confronto di essi con Il Sistema Preventivo, nel quale emerge come questo scritto riprenda quanto egli aveva proposto nei regolamenti.
Sette capitoli che scorrono velocemente sotto gli occhi del lettore, ognuno concluso da una storia vera dei nostri giorni, a testimoniare il valore della presenza salesiana in ogni angolo del mondo. Pagine che narrano la passione di don Bosco nel realizzare i suoi sogni, fino al 31 gennaio 1888, alle quattro e venti del mattino, quando il santo dei giovani concluse la sua missione terrena. Un libro che ha la forza di riempire di speranza ogni fatica. Presentazione di Ángel Fernández Artime.
Ci vuole arte per far bene le cose. E l’arte si può imparare, anche quando si tratta della preghiera. Affinché i ragazzi arrivino a captare la voce di Dio negli avvenimenti della loro vita, serve qualcuno che sappia accompagnarli. Ecco perché l’educazione alla preghiera nella formazione giovanile non è un optional, ma va considerata come fondamentale nel processo di fede e di crescita umana. Diventa quindi urgente, oggi più che mai, proporre esperienze e processi che
educhino alla preghiera personale. Questo libro è un utile strumento per coloro che sono chiamati a guidare tali cammini. I contributi che raccoglie sono suddivisi in tre parti: 1) alcune relazioni sull’aspetto carismatico e pastorale nel radicamento alle fonti salesiane: don Bosco e san Francesco di Sales; 2) cinque proposte di Lectio divina preparate da don Juan José Bartolomé, moduli costruiti intorno alla preghiera del Padre Nostro; 3) due contributi del Rettor maggiore dei salesiani don Juan Edmundo Vecchi (1931-2002) per approfondire il tema della preghiera in relazione alle sfide pastorali future.
I5I9-20I9 a cinquecento anni dalla partenza di Ferdinando Magellano da Sanlucar de Barrameda, uno straordinario reportage narrativo per tre viaggi "intorno al mondo": quello del grande e controverso navigatore portoghese (il primo europeo a vedere l'oceano Pacifico), quello di don Bosco (con i suor famosi "sogni" e con l'invio dei suoi missionari) e quello di un acuto viaggiatore contemporaneo sulle loro tracce.
A dispetto del salto temporale che separa queste avventure di vita, l'autore ha tenuto con mano ferma il timone lungo una rotta grandiosa e suggestiva, dall'Italia alla Spagna, dalla Patagonia alle Filippine E il suo diano di bordo è diventato questo libro, promosso dalle Missioni Don Bosco, la ONLUS nata nel 1991 per sostenere i Missionari Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatice in oltre 150 Paesi.
Il lavoro che ora abbiamo tra mano pone in evidenza l'evoluzione della complessa redazione dei Regolamenti redatti da don Bosco e da alcuni suoi collaboratori, dopo che egli nel 1854 aveva scritto da solo il primo Regolamento dell'Oratorio di Valdocco. Dal 1854 si arriverà al 1877, al I Capitolo generale della Congregazione salesiana, quando questi documenti verranno affidati alla stampa e diffusi nelle opere salesiane sparse nel mondo.
Biografia del santo dei giovani.
Questo ottavo volume dell’epistolario di don Bosco raccoglie 394 lettere da lui scritte o sottoscritte nel biennio 1882-1883. Molte risultano sconosciute sia alle Memorie Biografiche, sia all’Epistolario curato da don Ceria; altre poi potranno sempre emergere da qualche archivio pubblico e privato, soprattutto di famiglie nobili. Quasi un centinaio sono quelle in lingua francese, due in spagnolo (1883) e quattro in latino (1882). Alle 394 lettere qui elencate in ordine cronologico vanno poi aggiunte le 21 lettere attestate, ma di cui si conosce solo sommariamente il contenuto (Appendice).
«Viviamo in un'epoca in cui bisogna agire, se non vogliamo assistere alla rovina totale di questa generazione», avvertiva don Bosco. E oggi come allora è necessario ripartire dalle basi. Questo libro presenta prima di tutto, in sintesi, i principi del sistema educativo salesiano, con osservazioni sulle sue origini e sul profilo degli educatori in rapporto ai giovani, alle istituzioni educative e ai metodi usati. In un secondo momento questo modello viene declinato nelle realtà salesiane: oltre all'oratorio le scuole, i centri di formazione professionale e le nuove realtà di aggregazione giovanile. Una proposta di riflessione e aggiornamento per gli educatori salesiani, così da dare nuovo slancio alla loro opera, ma anche per tutti gli educatori che ancora non conoscono don Bosco.
«Un uomo con un piede nel sogno e uno nella realtà.» È il don Giovanni Bosco da cui prende le mosse la storia raccontata in questo libro: al tempo stesso visionario e pragmatico, convinto che anche un religioso abbia il dovere di dare risposte concrete ai problemi sociali. Il suo messaggio semplice quanto rivoluzionario - allegria, studio e pietà: non serve altro - oggi risuona più forte che mai e dalla Torino dell'Ottocento arriva fino alle strade delle nostre città e ai fronti su cui si gioca il diritto al futuro, dalle periferie ai centri di accoglienza delle nuove migrazioni. Per questo Fabio Geda sceglie di raccontarlo intrecciando per la prima volta la vicenda umana di don Bosco alla propria di allievo e educatore, e a un viaggio di testimonianza sui luoghi dei nuovi esperimenti di convivenza in Italia. Ricostruzione storica, narrazione, reportage: un unico filo luminoso lega le battaglie di don Bosco deciso a conquistare un futuro per i suoi ragazzi, le disavventure di Fabio alle prese con gli adolescenti difficili delle periferie e la sfida di chi a Valdocco come a Catania sperimenta forme più efficaci di integrazione e di educazione. È lo stesso filo che lega la spiritualità e il gioco, la capacità di trovare il centro di noi stessi e quella di prenderci cura del prossimo. Giovanni Bosco, il santo che credeva nell'umanità, parla ancora a una società che ha bisogno di tornare a crederci.
Giovanni Bosco era un povero ragazzo delle campagne piemontesi con un grande sogno nel cuore, che con l'aiuto di Dio è divenuto un seme nel campo dell'educazione. Ora il seme è un albero dalle ampie radici e dai rami frondosi che raggiungono tutti i continenti offrendo frutti gustosi. Grazie alla perseveranza con cui è riuscito a realizzare i suoi sogni ha dato vita a un'ampia realtà che opera nel campo della formazione dei ragazzi e dei giovani.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1993, ribadisce con forza che l'esistenza degli angeli è una verità di fede e che Cristo è il centro del mondo angelico. Gli angeli sono di Cristo perché creati per mezzo di Lui e in vista di Lui. Esso presenta l'intervento degli angeli nella storia della Salvezza, dalla Creazione fino al Giudizio Universale, delineandone il ruolo nella liturgia e nella vita della Chiesa e affermando che dall'infanzia fino alla morte la vita umana è circondata dalla loro intercessione. Nella società salesiana di vita apostolica, l'amicizia con gli angeli, specialmente con l'angelo custode, risulta profondamente radicata già nell'animo del fondatore, san Giovanni Bosco – come testimonia il suo opuscolo divulgativo "Il divoto dell'Angelo Custode", riportato in appendice –, e sembra trasmettersi con ritmo costante, quasi carisma particolare. Questo testo presenta le fonti della devozione agli angeli di don Bosco analizzando sia l'angelologia biblica sia quella di san Francesco di Sales – il suo ispiratore ideale –, ma pure l'ambiente culturale e religioso dei secoli XVIII e XIX allorché si sviluppò una particolare devozione cattolica agli spiriti celesti, per arrivare a oggi e a come tale devozione è vissuta negli ambienti salesiani.