"Ascoltare la Parola di Dio è leggere e dire: Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola? E la nostra vita cambia". Papa Francesco ha ripetuto spesso questa esortazione nel corso della sua predicazione, fino a farne uno degli assi portanti della sua azione pastorale: essere cristiani vuol dire mettere il Vangelo al centro della propria vita quotidiana, non come studio astratto, ma come concreto confronto e dialogo giornaliero con Gesù, con il suo insegnamento e con il suo esempio. Ecco allora tutto il testo del Vangelo di Luca, intervallato dalle meditazioni e dalle omelie che, a Santa Marta, a San Pietro e in altre occasioni, papa Francesco ha dedicato a questo Vangelo.
Papa Francesco, il papa delle sorprese, un pontefice che ha spiazzato molti, ma che fin dalla sua prima apparizione, la sera del 13 marzo 2013, non cessa di attirare l'attenzione del mondo intero, in modo particolare per linguaggio e gesti, capaci di parlare all'uomo di oggi. Parole e gesti, immediatamente veicolati dai moderni mezzi di comunicazione, che raggiungono persone di ogni età. Senza dubbio i più giovani, ma ai ragazzi moderni forse occorre affiancare qualcosa di immediata comprensione, qualcosa che, fissato sulla carta o sullo schermo di computer o tablet possa toccare le corde dei cuori e anche (perché no?) strappare un sorriso. Il compito è stato affidato alle "Formiche" dell'artista Fabio Vettori: una proposta editoriale che ha subito incontrato la convinta adesione di monsignor Luigi Bressan. "La scelta non è casuale - spiega nella prefazione l'Arcivescovo di Trento - gli etologi ci dicono che le formiche praticano un sistema di apprendimento interattivo: si organizzano per la raccolta del cibo, i ruoli da svolgere, la difesa, i percorsi da seguire, la costruzione elaborata e complessa del formicaio; nessuna resta inattiva o peggio parassita. Sono virtù che, con tutto rispetto e tenuto conto dell'analogia, papa Francesco richiama fortemente per gli esseri umani. E il sentirci parte di un tutto, com'è l'ecosistema, e il saper imparare anche dal reato sono messaggi forti dell'enciclica Laudato si'".
Il messaggio di Papa Francesco non è fatto soltanto di parole e di gesti. È piuttosto la somma di questi elementi, ai quali bisogna aggiungere l'immediatezza di intervento e la capacità di trasmettere sentimenti. Questo volume, impreziosito da immagini che ritraggono anche il pontefice, raccoglie le parole ispiratrici di Papa Francesco, che vi accompagneranno nel vostro cammino di ogni giorno.
Il messaggio di Papa Francesco non è fatto soltanto di parole e di gesti. È piuttosto la somma di questi elementi, ai quali bisogna aggiungere l'immediatezza di intervento e la capacità di trasmettere sentimenti. Questo volume, impreziosito da immagini che ritraggono anche il pontefice, raccoglie le parole ispiratrici di Papa Francesco, che vi accompagneranno nel vostro cammino di ogni giorno.
In lingua spagnola.
Il presente volume affronta il tema del perdono dei detenuti. Papa Francesco "ha incontrato otto volte i detenuti in carceri italiane e straniere. In questo modo egli si fa continuatore della tradizione, ripresa dopo circa novant'anni di interruzione, da Giovanni XXIII con la sua storica visita ai reclusi di Regina Coeli il 26 settembre 1958. Ciò che accomuna le parole e i pensieri dei pontefici raccolti in questa antologia è che nessuna pena può mai estinguere un peccato, solo il perdono che viene da Cristo può portare la pace alle coscienze. È su questo mistero di misericordia che si diffonde il messaggio del Vangelo e giunge oltre le mura spesse delle carceri". Il volume contiene una antologia di testi sul tema delle carcerati di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
"Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze." Questa è la nuova comunità immaginata da papa Francesco: la Chiesa non è una "dogana" che giudica e discrimina, ma "una casa paterna dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa, soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti". È così che la Chiesa torna in strada, a cercare le persone per incontrare Dio, soprattutto fra gli ultimi, e così che la parola dei Vangeli si fa carne e parla a ognuno di noi. Don Ciotti è presidente dell'associazione Libera, don Rigoldi è cappellano del carcere minorile di Milano, don Patriciello è parroco della Terra dei fuochi, don Albanesi è presidente della Comunità di Capodarco. Sono i sacerdoti di frontiera, che interpretano la loro missione come necessità di essere più vicini agli ultimi e ai loro bisogni. Fino a poco tempo fa erano etichettati come "preti di strada" e messi ai margini della Chiesa. Ora papa Francesco è dalla loro parte così hanno iniziato un viaggio, ripreso dalle telecamere della trasmissione A sua immagine, per leggere e commentare le pagine del Vangelo nelle periferie, quelle "nate col peccato originale", in cui si ammassano delinquenti e diseredati, "ma anche nelle periferie dell'anima, per dare una mano alle persone a ritrovare un senso e un significato".
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere quotidianamente con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco, diventate uno degli aspetti più caratteristici del suo pontificato, nascono qui, spontaneamente, e sono il cuore pulsante della sua pastorale, messaggi densissimi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma peculiare, inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio semplice, immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Prefazione di Federico Lombardi.
Il volume fa parte della collana "Le parole di Papa Francesco" e riunisce i discorsi pronunciati dal Pontefice nel corso del viaggio apostolico in Messico (12-18 febbraio 2016). Il primo contributo è rappresentato dalla trascrizione del videomessaggio del Santo Padre pronunciato il 7 febbraio 2016 in cui egli stesso si definisce "missionario della misericordia e della pace" ed enuncia i motivi che lo hanno portato a scegliere il Messico come meta da raggiungere per rendere omaggio e pregare la Vergine Maria. Seguono: il saluto ai giornalisti durante il volo Roma-L'Avana; le parole pronunciate durante l'incontro con S.S. Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, avvenuto a L'Avana (Cuba) presso l'aeroporto internazionale "José Martí", in occasione della firma della Dichiarazione Congiunta; il discorso pronunciato durante il volo Cuba-Messico; i discorsi pronunciati in occasione degli incontri con le Autorità civili e con i Vescovi del Messico; le omelie delle messe; l'incontro con le famiglie; la conferenza stampa durante il volo di ritorno.
A tre anni dall'inizio del suo pontificato, papa Francesco non finisce di sorprendere per la forza della sua fede cristallina e la concretezza del suo essere pastore, al servizio della Chiesa e degli uomini del nostro tempo. Questi scritti ne sono una testimonianza e ben documentano, nella loro stessa parabola cronologica, quanto radicale e rapido sia stato il percorso da lui compiuto nel mettere in atto il progetto pastorale ed ecclesiale di una Chiesa in cammino, povera tra i poveri, che nel rinnovare se stessa e riformare le strutture si protende con amore e misericordia verso ogni uomo. Francesco fa sentire prima di tutto che, se si è afferrati da Cristo e ci si lascia illuminare dalla luce del Vangelo, l'esperienza della fede diventa novità di vita. È così che una Chiesa dalle porte sempre più aperte e sempre più generosa nel servizio svolto nel suo immenso "ospedale da campo" si avvicina alle frontiere e alle periferie dell'esistenza. Ma lo sguardo, saldamente ancorato alla concretezza dei problemi, abbraccia di fatto tutto l'uomo, nella sua interezza, ossia ciò che lo costituisce come persona. Nei discorsi qui raccolti c'è la summa del presente e insieme l'orizzonte pastorale degli anni a venire. Una teologia del reale, in cui lo spirito evangelico sposa la quotidianità del vivere, e questa è in definitiva la forma dell'umanesimo sociale che Francesco vorrebbe come bussola per il presente e il futuro della società.
Molte volte ci riempiamo di nervosismo perché avvertiamo alcune persone o cose come nemici pericolosi. È una sensazione di debolezza che ci carica di tensioni davanti a qualunque pericolo o a qualunque cosa che possa privarci delle nostre sicurezze. Se alimentiamo questa malattia, arriveremo a non considerare nulla come buono. Fernàndez ci offre una serie di suggerimenti per "allentare la presa" di fronte alle sfide e ai limiti della vita.
La vita è piena di cose belle, ma molte volte non sappiamo goderne. Uno dei vizi più frequenti che non ci permettono di essere felici è quello di renderci schiavi di alcune cose, di abbarbicarci ad esse; altre volte le fantasie che ci creiamo non ci lasciano prendere contatto con la realtà, che ha sempre qualcosa di buono da offrirci. In questo volume troveremo un cammino spirituale per liberarci dalle dipendenze e dalle ossessioni.