Il mondo islamico, che spesso tende a essere presentato come un universo monolitico, nasconde in realtà una cultura estremamente variegata ed eterogenea. L'esempio lampante è rappresentato dalla storica divisione interna tra sunniti e sciiti, le cui origini risalgono a ben 14 secoli fa, ai tempi della successione al profeta Muhammad. Un filo rosso che ha percorso secoli, fino ad assumere nuovo, esplosivo significato nel 1979, con la rivolta islamica sciita di Khomeini in Iran. Tuttavia, più che come scontro teologico-dottrinale, fin dall'inizio tale «scisma» si è configurato soprattutto come una lotta per l'egemonia politica ed economica... Una questione delicata e complessa che riguarda il mondo musulmano e rappresenta uno dei nodi cruciali dell'attuale scenario internazionale.
La dimensione della religione fra gli stranieri è stata finora indagata in relazione soprattutto ai primi migranti e all'Islam. Nell'affrontare il tema dell'appartenenza religiosa di un'ampia (e maggioritaria) quota di immigrati legati, per tradizione, educazione o partecipazione attiva, al cattolicesimo e al cristianesimo in generale - filippini, rumeni, latino-americani, africani - il volume evidenzia come anche tra i figli dell'immigrazione, al pari di quanto succede per i coetanei italiani, siano in atto processi di secolarizzazione e una certa tendenza all'ateismo.
Questo libro mette a confronto il Corano con il Vangelo, Gesù Cristo con Maometto, la civiltà occidentale con la civiltà islamica. Equilibrato nelle sue parti, anche se di parte, (l'autore è un sacerdote cattolico) consente di farsi un'idea dell'Islam e delle problematiche che sorgono nell'impatto con il mondo occidentale, una luce (un occhio) su questa religione più approfondita rispetto a quello che usualmente si pensa e si ritiene. Chiaramente Allah non è il Dio Cristiano, Gesù e Maria come sono visti nel Corano sono cosa ben diversa da come la percepisce un cristiano.
«Ci sono tanti islam quanti sono i fedeli islamici». È ovviamente un paradosso ma rende bene l'idea: l'islam non è uno solo e quando lo si vuole ingabbiare in formule preconfezionate ci si condanna inesorabilmente alla non comprensione. Questo piccolo libro presenta i princìpi religiosi condivisi la cui conoscenza è utile alla convivenza e al dialogo negli ambienti di vita del nostro paese. Il metodo domanda-risposta offre informazioni sintetiche, che stimolano la curiosità e invitano all'approfondimento.
Da dove provengono la Bibbia e il Corano? Qual è il contenuto di questi libri considerati sacri da ebrei, cristiani e musulmani? Chi li ha scritti? Con quale finalità? Lungo quali tradizioni ci sono pervenuti? Quale ruolo svolgono questi 'libri santi' all'interno delle tre religioni monoteiste? Che cosa hanno in comune? Quali sono le loro differenze? È a questioni del genere, interessanti sia per i credenti sia per gli scettici, che risponde Serge Lafitte, noto specialista del monoteismo. Egli presenta i testi fondatori e racconta la storia dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'isl?m.
Il 5 luglio 2014 tutto il mondo ha potuto assistere all'apparizione in video del califfo dello "Stato islamico tra Iraq e Siria" (ISIS), Abu Bakr al-Bagdàdi, l'astro nascente del gihad globale, il nuovo leader dei combattenti sunniti radicali. Nel video, al-Bagdadi incita i fedeli di tutto il mondo islamico a dichiarare il gihad sulla via di Dio, al fine di restituire dignità, diritti e autorità all'Islam, e loda la vittoria che dopo secoli ha permesso di restaurare il califfato. Per comprendere pienamente il senso storico-politico di questa inquietante operazione è necessario riflettere sul significato dell'istituzione califfale nella storia islamica. Questo libro, che colma un'evidente lacuna della saggistica italiana (ma sul tema del califfato mancano da decenni sintesi aggiornate anche in altre lingue), ricostruisce in maniera sintetica ma rigorosa la vicenda storica dei califfati medievali (umayyade, 'abbaside, andaluso, fatimida, almohade), fino alle loro estreme propaggini in terra egiziana, all'abolizione del califfato ottomano voluta da Kemal Atatiirk e ai recentissimi tentativi di riproposizione di questo modello di governo, con un occhio attento non solo alla prassi ma anche alle teorie elaborate su tale istituzione dal pensiero politico musulmano.
Il testo presenta la figura di Maometto (570ca-632) nelle due fasi caratterizzanti la sua vita: essenzialmente religiosa alla Mecca, belligerante e politica a Medina. L'intento è quello di "ritrovare" il Maometto storico superando le note difficoltà dovute alla scarsità e qualità delle fonti, che sono: il Corano, i cui versetti sono spesso scarni e decontestualizzati; le diverse e tardive s?ra (vita di Maometto), che indulgono all'apologetica; e poche altre fonti, che riguardano battaglie o storia di città. L'autore prima parla dell'Arabia preislamica e delle sue aspirazioni monoteistiche. Poi passa alla trattazione della vita di Maometto. Infine analizza come si è giunti alla sua idealizzazione. La breve Conclusione presenta i motivi per cui Maometto non è considerato profeta dalla Chiesa, anche se ciò non impedisce il dialogo cristiano-islamico.
I testi raccolti in questo volume, redatti in forma di esercizi spirituali, hanno come fine di condurre il lettore alla meditazione e alla preghiera: ogni meditazione presenta innanzitutto alcuni dei nomi di Dio come si trovano nel Corano, a cui fa seguito una riflessione sui temi simili nella Bibbia. Alla luce di ciò che la tradizione mistica musulmana e quella biblica affermano sui nomi divini, ci avviciniamo così al mistero di Dio. Si tratta di un "pellegrinaggio interiore" nel paese dell'altro: un cammino grazie al quale non ritroviamo solo l'altro, pur se differente nell'espressione della sua fede, ma anche il totalmente Altro, colui il cui nome è al di sopra di tutti i nomi.
Il libro raccoglie le testimonianze di tre persone che vivono concretamente il dialogo interreligioso e interculturale mostrando che è possibile superare le molte ristrettezze solitamente prevalenti attorno a questo tema. Il valore di queste pagine attinge all'esperienza viva e sofferta di donne e uomini in carne e ossa, paradossale e contraddittoria, com'è normalmente la vita di ognuno. Dalle loro voci emerge qualcosa di nuovo. È un viaggio arduo e complesso che ha nel suo orizzonte un possibile riavvicinamento e lascia spazio alla speranza. Shalom, Salam, Pace.
La controversia tra Abu H?mid al-Ghaz?l?, massimo campione della «ortodossia» sunnita, e Ibn al-Wal?d, capo della missione sciita ism?'?lita in Yemen, è un caso raro nella storia dell'Islam. Il confronto tra i due autori, unico nel suo genere, consente di riflettere sugli aspetti che, in ultima analisi, hanno più influenzato le società islamiche, sunnite e sciite, nella loro lunga storia.
In un tempo nel quale il confronto con l'Islam si fa spesso drammatico, si fa più stringente la necessità di comprendere e di comprendersi. La famiglia è il pilastro fondamentale della società islamica e spesso si presenta molto diversa dai modelli occidentali, visto il suo stretto legame con il Testo Sacro. Tramite un rimando continuo, e oltremodo necessario, al Corano e alla tradizione fondata sugli hadith (o detti) del Profeta, l'autore ci conduce attraverso gli aspetti principali della tematica familiare in ambito islamico: fidanzamento, contratto matrimoniale, rapporti sessuali, nascita ed educazione dei figli, contraccezione, aborto, divorzio, poligamia, uso del velo. In questo modo, con la perizia dello studioso, offre uno sguardo puntuale e preciso su argomenti che toccano ogni essere umano nella sua quotidianità, facendo altresì chiarezza su questioni a volte trattate con superficialità dai mezzi di comunicazione e da una certa letteratura, che sovente tralascia l'importanza dell'approccio alla cultura islamica mediante il canale imprescindibile della lingua araba.
Da «abbasidi» a «zemzem», a «madrasa» a «zeloti», da «califfo» a «dervisci», da «corano» a «ramadan» le parole essenziali per comprendere l’islam