Dalla xylella al granchio blu, negli ultimi anni si parla sempre più spesso di specie aliene. Per la verità, è da tempi remoti che noi umani trasportiamo piante, animali e altri organismi al di fuori dei loro ambienti originari. È un fenomeno antico, che ha arricchito la nostra vita, ad esempio diffondendo in Europa alimenti come il pomodoro o le patate. Ma è quando l'arrivo di una nuova specie incrina gli equilibri naturali che iniziano i problemi. Al di fuori del loro habitat, alcune specie aliene possono infatti diventare invasive, con effetti molto gravi sugli ecosistemi. E anche su di noi. Lo sanno bene i pescatori dell'Adriatico, che hanno visto gli allevamenti di vongole decimati dal granchio blu. Con la globalizzazione sono queste 'invasioni biologiche' a essere aumentate, fino a diventare una delle principali minacce alla biodiversità, responsabili di un numero impressionante di estinzioni. Quali misure dobbiamo adottare per prevenirle? E cosa può fare ciascuno di noi? Piero Genovesi, uno degli scienziati ambientali più influenti al mondo, ci indica come invertire la rotta, se vogliamo davvero proteggere la natura, le nostre società e la salute delle persone.
Un libro che offre chiavi di approfondimento sui temi dell'identità sessuale per fornire al lettore una riflessione scevra da condizionamenti ideologici nell'ambito del dibattito sulla teoria del gender. Basandosi su un enorme lavoro d'indagine tra centinaia di riferimenti bibliografici di neuropsicologia e biologia umana, René Écochard, medico ed esperto di ecologia umana integrale, spiega come, dal concepimento all'età adulta, ciascun essere umano abbia costruito nel proprio corpo, nella propria psicologia e nella relazione con gli altri la propria dimensione sessuata. L'opera propone uno scenario di modi di vivere il rapporto tra uomo e donna come un'armoniosa complementarità. Un libro accessibile a tutti, con un linguaggio chiaro e senza tecnicismi, che fornisce i punti di riferimento essenziali e un approccio molto pratico che ogni genitore o educatore dovrebbe conoscere.
Questo sussidio, sullo stile della "Carta d'identità", ci aiuta, in modo semplice e sintetico, a conoscere il Creato: la nostra casa in cui viviamo e ci muoviamo. È anche uno strumento divulgativo per conoscere alcuni termini scientifici che riguardano il nostro pianeta Terra, affinché lo apprezziamo sempre di più e ci rendiamo conto di quanto siano importanti per noi la sua cura e il suo rispetto. Queste pagine quindi desiderano stimolarci a guardare intorno a noi e a farci cogliere dalla meraviglia e dallo stupore per la bellezza e per la perfezione che ci circondano; sono soprattutto un invito a scoprire la firma di Dio nella creazione per ringraziarlo e per lodarlo di questo grande dono.
Città affollate, mercati finanziari globali, notizie false che in pochi minuti si diffondono ovunque, una pandemia che da un mercato asiatico arriva quasi a bloccare l'intero pianeta: il mondo diventa ogni giorno più connesso e complesso. Se la connessione sembra una proprietà facile da intuire, la complessità è un concetto più sfuggente. A grandi linee, possiamo sintetizzarla così: un sistema con un gran numero di componenti può generare comportamenti inattesi, perché l'aggiunta di elementi non solo aumenta le dimensioni del sistema ma lo rende qualcosa di totalmente diverso. I sistemi complessi sono il risultato di un'evoluzione che, come avviene in natura, produce sistemi autorganizzati. Per studiarli abbiamo bisogno di modelli, cioè di «copie semplificate» della realtà che seguono leggi matematiche precise, e di rappresentazioni grafiche capaci di restituire con immediatezza visiva anche il sistema di relazioni più intricato: le reti. Grazie alle reti possiamo prevedere il comportamento di sistemi disordinati anche in ambiti delicati come quelli sociali ed economici, e comprendere come si creano l'ordine o il disordine. Capire la complessità significa rendersi conto di quanto siano interconnesse le variabili in gioco e imparare a prevederne l'evoluzione per pianificare un mondo migliore, più sostenibile e con maggiori opportunità per tutti. Prefazione di Stefano Mancuso.
Il volume è un’edizione completamente aggiornata del libro Gli irriducibili dell’evoluzionismo darwiniano, col quale l’autore ha risposto alle considerazioni espresse da quattro docenti dell’Università di Catania sul suo scritto Darwin Bocciato in Medicina.
Il titolo dell’opera prende il nome dal famoso cavaliere Don Chisciotte ideato da Miguel de Cervantes e classico simbolo di lotta ai mulini a vento già persa in partenza. Ben lontano dalla pretesa di convertire gli apostoli del darwinismo all’anti-evoluzionismo scientifico o dall’attribuire alla sua opera la connotazione di testo scolastico, con questo libro il Dottor Giovanni Lo Presti porge una testimonianza di certezze scientifiche sperimentali, correlate alle sue conoscenze ed esperienze di medico, per il quale non esiste la malattia, ma l’ammalato nella sua unicità genetica. Invita le generazioni più giovani a riflettere per affidarsi solo alla scienza supportata da fondamento e a mettere in discussione quelle che vengono somministrate come verità assolute e incontrastabili.
Giovanni Lo Presti è nato a Linguaglossa (Catania). Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Catania e si è specializzato in Dermosifilopatia presso l’Università di Padova. Nella sua lunga carriera di medico ospedaliero ha conseguito l’idoneità nazionale a Primario. Ha svolto un’intensa attività congressuale e d’insegnamento in scuole per la formazione di infermieri professionali.
Oltre a numerosi lavori sceintifici ha pubblicato i volumi Darwin bocciato in Medicina (2008); Gli irriducibili dell’evoluzionismo darwiniano (2010); Evoluzionismo a confronto (2012); Scienza ed evoluzionismo (2014); DNA e dintorni, evoluzionismo e prodotti della mente (2016); Darwinismo e Genetica. Il diavolo e l’acqua santa (2019).
Fede e scienza sono nemici?
In un mondo scientificamente avanzato la Bibbia ha senso?
I miracoli sono possibili?
Che differenza c’è tra religione e fede?
Spesso può sembrare che, nel ventunesimo secolo, non ci sia più bisogno della fede perché la scienza ha già provveduto a svelare gran parte dei misteri dell’universo. Molti affermano che la concezione stessa di Dio sia una mera illusione, e la ricerca scientifica sia ormai capace di spiegare e dare senso a tutto. Ma è davvero così?
In questo libro il Professor John Lennox sintetizza le sue esperienze di scienziato e di cristiano evangelico, sviluppate in decenni di insegnamento e dibattito: ci fa comprendere come, in realtà, fede e scienza non siano nemici ma buoni amici che possono aiutarsi a vicenda.
Che tu sia un esperto o uno studente, uno scettico o un credente, questo piccolo e agevole volume ti mostrerà come la storia, la missione e il significato stesso della scienza possano connettersi alla Bibbia, a Gesù, e perfino ai miracoli.
INDICE
Introduzione: La chimica del cosmo
1. Puoi essere uno scienziato e credere in Dio?
2. Come siamo arrivati fin qui: da Newton a Hawking
3. Sfatiamo i miti I: la religione dipende dalla fede, ma la scienza no
4. Sfatiamo i miti II: la scienza dipende dalla ragione, ma la fede cristiana no
5. Possiamo davvero prendere sul serio la Bibbia in un mondo scientificamente preparato?
6. Miracoli: stiamo andando troppo oltre?
7. Puoi fidarti di quello che leggi?
8. Come confutare il Cristianesimo
9. La dimensione personale
10. Testare la verità del Cristianesimo in laboratorio
Consigli di lettura
JOHN C. LENNOX è professore emerito di Matematica all’Università di Oxford. Dopo aver conseguito diversi titoli accademici in Filosofia, Matematica e Bioetica (Università di Cambridge, Oxford e del Surrey) ha insegnato in università britanniche, tedesche e austriache. Il prof. Lennox ha realizzato diverse pubblicazioni a livello accademico e divulgativo sul rapporto tra fede, scienza ed etica, prendendo parte a numerosi dibattiti pubblici con esponenti dell’ateismo, tra cui Christopher Hitchens, Richard Dawkins, Lawrence Krauss, Stephen Law e Peter Singer. Parla tre lingue e viaggia in tutto il mondo presenziando a conferenze e lezioni di apologetica. John vive vicino a Oxford con sua moglie Sally, hanno tre figli e così tanti nipoti da mettere alla prova le sue doti di matematico.
Moltissimi cristiani, persino cattolici praticanti, osano credere appena alla realtà della vita dopo la morte. Affermano di credervi, ma non ne sono certi e glissano velocemente sulle ultime parole del Credo: Credo la resurrezione della carne, la vita eterna... Dopo il grande successo del suo primo libro, Quando la mia anima uscì dal corpo, in cui presentava una serie di casi che aveva conosciuto per esperienza personale, in quanto medico incaricato dell'Ufficio di Lourdes che segue le pratiche di guarigione e su di esse si pronuncia, il dottor Patrick Theillier prosegue le sue ricerche su questi strani e affascinanti fenomeni che aprono speranza nell'aldilà. In questo volume egli affronta la domanda fondamentale che la morte pone in una società, come la nostra, che ha perso il contatto con il soprannaturale e con l'eternità, rintracciandolo ultimamente in maniera drammatica con l'esperienza della pandemia e delle bare esposte in modo quasi impudico sui media. Theillier, come medico e come credente, affronta anche le controverse questioni sul paranormale: il ruolo dei medium, lo spiritismo, la comunicazione coi morti, la possibilità dell'inferno... Molte testimonianze arricchiscono anche questo volume, che ci porta motivi per credere che ognuno dei nostri gesti ha una portata eterna. La maggioranza delle persone che hanno vissuto queste esperienze riporta di un incontro al di là di tutto ciò che si può immaginare e che ha trasformato la loro visione del mondo e la loro esistenza nel quotidiano. Ascoltiamole!
I progressi delle neuroscienze pongono interrogativi che coinvolgono tutti. Il fronte riduzionistico, che imprigiona la comprensione dell'uomo e delle sue facoltà nella sola dimensione cerebrale, sembra aver annientato la singolarità umana, rafforzando l'idea che le scienze e la teologia siano distanti tra loro e antagoniste. Gli studi neuroscientifici, in realtà, mostrano come l'intera e multiforme esperienza del soggetto non sia confinabile nella complessa rete neuronale. La svolta relazionale e l'embodied cognition evidenziano come la vita della mente si costruisce in forma dialogica e attraverso la realtà intercorporea. Le scienze, ritrovando l'unità perduta tra la mente e il corpo, valorizzano la matrice intersoggettiva della vita psichica. Né lo spiritualismo né lo scientismo sono in grado di dare ragione della incommensurabilità dell'uomo. Si delineano, così, nuovi punti di incontro fra le neuroscienze e la teologia, con significative possibilità di pensare l'uomo e la realtà in modi diversi.
È stato un pioniere del documentario naturalistico e uno dei massimi divulgatori scientifici a livello mondiale. Per più di 50 anni ha realizzato reportage di storia naturale trasmessi da numerose reti televisive. Anche Netflix celebrerà l'autore con un documentario sulla sua vita in uscita in autunno. David Attenborough è una star internazionale. Di quelle vere, che non fanno tanto parlare di sé ma che lasciano il segno quando aprono bocca. Il decano dei documentaristi, il grande divulgatore di scienza e natura, in questo viaggio nel tempo e nei luoghi simbolo ci racconta la sua vita di avventuriero, le bellezze del nostro pianeta e le trasformazioni avvenute nell'ultimo secolo o ancora in atto, causate dall'azione dell'uomo. L'inesorabile declino della biodiversità è la vera tragedia del nostro tempo. Il mondo naturale sta scomparendo. Le prove sono intorno a noi. C'è il rischio che il nostro silenzio e la nostra incuria ci portino dritti alla distruzione. Ma c'è ancora tempo per agire. C'è un'alternativa migliore alla catastrofe e Attenborough sembra conoscerla molto bene, grazie alla sua invidiabile esperienza sul campo. I prossimi decenni saranno l'ultima opportunità per costruire una casa stabile per noi e ripristinare l'ambiente ricco, sano e meraviglioso che abbiamo ereditato dai nostri antenati. È in gioco il nostro futuro sul pianeta, l'unico, per quanto ne sappiamo, in cui sia possibile la vita. "La vita sul nostro pianeta" è un coraggioso testamento per le generazioni di oggi e quelle future e per tutti coloro che vogliono preservare la bellezza di questo mondo. Oggi, ancora più di ieri, dopo la pandemia di Covid-19.
L'Opera cerca di interpretare le immagini cinematografiche per comprendere come la nostra società e la moderna biomedicina si pongano di fronte al dolore e alla sofferenza. Si assiste spesso al rifiuto di dare la vita, alla facilità con cui la si vuole controllare e distruggere, ma anche ad un accanimento con il quale, oltre ogni limite, si insiste nel volerla mantenere, anche quando l'eccezionalità dei mezzi adoperati risulta chiaramente sproporzionata agli obiettivi della condizione specifica.
Ogni giorno siamo colpiti da nuove notizie sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulle sue applicazioni, il libro offre delle piste per rispondere alle domande che tutti ci poniamo: l’uomo manterrà il controllo di questo sviluppo scientifico che ci appare inarrestabile?
Con un linguaggio divulgativo e coinvolgente ma sempre rigoroso dal punto di vista scientifico, l’autore sviluppa una tesi intrigante e drammatica: anche la specie umana potrebbe essere destinata all’estinzione (come molte specie delle ere passate) davanti all’irresistibile avanzata di nuove specie: robot, umanoidi e ibridi.
Le nuove specie dominanti decreteranno l’estinzione dell’Homo sapiens sapiens?
L’uomo avrà in sé sufficienti risorse per vincere anche questa sfida e mantenere il controllo del suo destino? In quattro agili capitoli l’autore affronta i temi più scottanti in questo campo:
Parte prima: Una biologia deviata, la scomparsa della maternità, la clonazione.
Parte seconda: il mondo del DNA, superamento del patrimonio genetico, l’alba dell’era dei mutanti.
Parte terza: l’intelligenza artificiale, transumanesimo: la promessa dell’immortalità, i progetti di cervelli artificiali.
Parte quarta: l’uomo bionico, l’umanità aumentata, nanorobots e il futuro padrone del mondo, la guerra dei robot.
Autore: Jean Pierre Dickés nato nel 1942 in Francia, si laurea in medicina nel 1971, autore di varie pubblicazioni scientifiche si specializza sul tema del transumanesimo di cui è fiero avversario. Ha creato anche alcune associazioni umanitarie nelle Filippine a sostegno delle popolazioni vittime dei cicloni tropicali. Ha pubblicato due volumi: L’uomo artificiale e L’ultima trasgressione. E’ esponente del cattolicesimo tradizionalista francese.
Questa raccolta di 202 esercizi intende proporsi come strumento utile per affrontare i test di accesso ai corsi di laurea a numero
programmato, mediante l'uso:
- della regola del tre semplice e del tre composto
- del calcolo delle probabilità
- delle equazioni di primo grado o con un sistema di 2 equazioni e due incognite
- del metodo di ripartizione
- del metodo delle unità frazionarie
- del calcolo combinatorio
- del metodo di calcolo delle percentuali.