L'opera "Diversity management, genere e generazioni per una sostenibilità resiliente" affronta il tema del diversity management, quale insieme di approcci teorici, pratiche e policy finalizzate alla valorizzazione delle diversità nel lavoro: il focus è sul "genere" e sull'"età". Aspetti che appaiono centrali, a seguito dei cambiamenti sociali e demografici attuali, per quanti si occupano di risorse umane e di formazione. Il volume si avvale del contributo di diversi autori, docenti universitari, manager e formatori, di diversi contesti organizzativi e associativi (da Prioritalia, Loccioni, Quadrifor, all'Enel, EY, Avio Aero, Aidp e altri). L'impegno per l'affermazione del punto di vista femminile, rappresentato dal mito di Antigone, e la trasmissione di significati e valori da una generazione all'altra, rappresentato dalla metafora di Telemaco-figlio, stanno sullo sfondo per dare spessore a una poliedrica narrazione, orientata sia a esplorare l'attuale posizionamento nel dibattito scientifico e pubblico del tema, sia a prospettarne l'evoluzione in chiave di sostenibilità. Si propone un Manifesto di Impegni: una scelta che, nella fase ricostruttiva dopo la pandemia, è intesa a tracciare le mappe per un domani sostenibile e resiliente. Il volume contiene scritti di G. Alessandrini, P. Benevene, I. Buonomo, G. Cutillo, M.C. De Blasis, C. Finzi, A. Gargiulo Labriola, M.G. Giorgetti, S. Liuti, M. Mallen, V.M. Marcone, L. Moschini, P. Navarra, C. Palazzetti, M.P. Palermi, E. Pedretti, P. Richini, C. Tiburtini, D. Trotti.
Come leggere le nuove "geografie" del lavoro? Perché è fondamentale la dimensione pedagogica? Quali sono gli ambiti di ricerca più rilevanti? Quale il contributo alle politiche del lavoro e della formazione? Come e perché l'unico modo di incrementare innovazione e sviluppo include l'investimento in educazione e formazione anche verso gli scenari di Industry 4.0? L'Atlante di Pedagogia del lavoro disegna alcuni percorsi narrativi proposti da una rosa di Autori tra i più rappresentativi della disciplina a livello nazionale ed internazionale (OCSE, Cedefop, Vetnet, EERA). Le "narrazioni" si traducono in approcci di ricerca e raccomandazioni per le policies sociali. Il lettore può trovare risposte sulle questioni più rilevanti oggi e nel prossimo futuro sul rapporto tra formazione e lavoro. Il volume è destinato agli studenti e ai dottorandi dei Dipartimenti di Scienze dell'educazione, ai formatori, agli studiosi delle discipline relative al lavoro, agli insegnanti e ai dirigenti impegnati nell'innovazione scolastica e professionale. Il volume contiene scritti di G. Alessandrini, G. Bertagna, M. Costa, F. d'Aniello, D. Dato, P. Ellerani, M. Gessler, P. Malavasi, V.M. Marcone, U. Margiotta, E. Massagli, A. Mele, D. Morselli, M. Mulder, P. Nardi, C. Pignalberi, A. Potestio, K. Pouliakas, F. Roma, H. Salling Olesen, A. Vischi, G. Zago.
Il volume è dedicato alla "pedagogia implicita" nell'opera di Martha Nussbaum: il "capability approach", il superamento di una visione economicistica dello sviluppo, nuove prospettive nell'educazione di genere e l'attenzione al dialogo interculturale sono i nodi fondamentali dell'opera. Le autrici e gli autori si interrogano - da diversi punti di vista - su quale implicazione di tipo "politico" - nel senso più ampio del termine - possa avere l'idea di un welfare centrato sul capability approach e sull'educazione come fonte di giustizia sociale. "Un'educazione è veramente adatta alla libertà" - ci ricorda la Nussbaum - "solo se è tale da formare cittadini liberi, cittadini che sono liberi non grazie alla loro ricchezza o alla loro nascita, ma perché sono in grado di orientare autonomamente la propria razionalità".
Come si facilita l'apprendimento? Come si "costruisce" attraverso esperienze formali e non formali nei contesti sociali? Il costrutto di comunità di pratica, formulato da Etienne Wenger, è ormai un punto di riferimento classico per nuovi approcci metodologici all'apprendimento come pratica sociale. Il libro descrive, con un linguaggio piano e discorsivo, il tema delle comunità di pratica dal punto di vista del discorso pedagogico-formativo, analizzando gli aspetti di tipo teorico-metodologico e passando in rassegna alcune "buone pratiche" nel settore della formazione.