Il Medio Evo, presentato in questo classico per la prima volta tradotto, più che un'epoca storica è una visione del mondo, una categoria di pensiero che indica un senso possibile per l'esistenza umana. Nell'idea medioevale di un ordine divino del mondo, Landsberg trova un punto di riferimento per superare contraddizioni e miserie del tempo presente. Il suo amore per il Medio Evo non è nostalgia reazionaria, ma un appello a recuperare, di fronte alle sfide di allora e di oggi, un nucleo di fede e di valori saldamente radicati nella tradizione. Guardare al Medio Evo non serve per tornare indietro. Serve per capire quel che si è perso o dimenticato e che dovrebbe essere recuperato per poter andare avanti, verso un futuro meno cupo di quello che si profilava cento anni fa e di quello, forse altrettanto minaccioso, che ci inquieta oggi.
Questo primo volume della collana «L'opera comune. Pubblicazioni del Centro Studi Antonio Balletto», nato da un corso della scuola di alta formazione «Etica e società» di Albenga, affronta il tema della solidarietà come logica portante della vita morale e sociale. Roberto Mancini presenta una via meditata e originale di descrizione e fondazione fenomenologica, che parte dall'analisi della solidarietà come emozione, come sentimento, come affetto e come modo di essere contrassegnato dall'apertura alla relazione e dall'impegno per la comunione con gli altri. Emerge così come centrale l'assunzione della responsabilità comune per la cura reciproca, che, dando concretezza alla coscienza della dignità di ogni essere umano, permette di superare l'ottica della beneficenza e di delineare una progettualità critica alternativa rispetto alle ideologie e agli assetti tuttora dominanti. Gli interventi di giovani studiosi accolti nel volume approfondiscono aspetti e formulazioni particolari di questi nessi tra etica e solidarietà. La postfazione di Gerardo Cunico ricorda la storia del termine e del concetto di solidarietà, per ricollegare entrambi alla tradizione etica da cui provengono e insieme per mettere meglio in luce alcune rilevanti peculiarità portate dal vocabolo con la sua origine dalla sfera della reciprocità giuridica. L'esigenza di un ripensamento radicale di tutta questa tematica emerge anche e soprattutto dalla consapevolezza della crisi dell'atteggiamento solidale che si avverte proprio oggi, quando più è in voga il vocabolo e quando più ci sarebbe bisogno della messa in opera dell'idea che veicola, e quando dunque si tratta di restituire spessore e mordente alla prospettiva della solidarietà come compito e come prassi coerente.
I saggi raccolti nel volume esaminano il progetto cosmopolitico di Kant e affrontano il problema della praticabilità del suo modello giuridico, politico ed etico in riferimento sia alla situazione e alle prospettive del processo di unificazione europea sia alle attuali discussioni sui problemi della democrazia, della cooperazione e delle relazioni internazionali.
La ripresa di una politica di soluzione dei conflitti con i mezzi della guerra rende attuali le meditazioni del filosofo che più di ogni altro ha avvertito la guerra come scandalo del processo di umanizzazione dell'uomo e ne ha prospettato il superamento come destinazione dell'umanità. A partire da brani delle "Lezioni di Antropologia" e da testi poco noti degli anni '90, questa raccolta di scritti si inserisce nella più vasta riflessione di Kant sulla storia come cammino di faticosa e graduale riconquista della pace attraverso i conflitti e le divisioni che stimolano l'autonomo sviluppo delle capacità umane. Cammino che non tocca soltanto i rapporti tra gli individui, i gruppi e gli stati, ma che investe anche i rapporti etico-religiosi.
Moltmann seguendo con il suo discorso teologico il cammino di Ernst Bloch, filosofo marxista ateo, mostra quali impulsi possano risultare per un cristianesimo aperto.