L'idea di persona può ispirare una visione del mondo integrale e positiva di cui si avverte un bisogno crescente. Il volume offre intense esplorazioni filosofiche aperte alla transdisciplinarità e tese a superare l'attuale frammentazione del sapere. Vengono pure discusse le posizioni, presenti nell'indirizzo bio-politico e in alcuni filoni delle neuroscienze, che riducono la complessità e il valore della persona, spingendosi fino alla sua cancellazione. Del concetto di persona, colta da diversi sguardi che convergono sulla sua centralità, si mette in luce la fecondità in ambito antropologico e bio-etico, nella declinazione della politica e nelle coordinate dell'utopia, oltre che nella prospettiva ecologica, nelle questioni di genere e nel rapporto tra uomo e animale. Risaltano pure figure importanti del personalismo italiano novecentesco. In un tempo esposto alla unilateralità della ragione calcolante a svantaggio del pensiero globale, si esamina il nesso tra la volontà di potenza della tecnica e la invasività del paradigma oggettivante. Facendo perno sulla persona, si affrontano anche nodi storici della convivenza contemporanea: crisi della democrazia, crucialità del lavoro che cambia, rapporto tra diritti e doveri, tra individuo e comunità.
L’idea di questo volume nasce dall’assiduo confronto tra alcuni amici che a lungo hanno discusso intorno a una domanda da cui tutti si sentivano interpellati: come la modernità si è misurata con la figura di Gesù? Si voleva arrivare almeno a sfiorare il segreto del fenomeno per cui, lungi dall’essere una figura usurata ed esaurita, Gesù ha dato e dà ancora ampiamente da ricercare agli storici, da pensare ai teologi e ai filosofi, da creare agli artisti. È da questa interrogazione che nascono i numerosi contributi raccolti in quest’ampio volume, dedicato all’analisi dei molti e diversi volti di Gesù che, nella modernità, hanno costellato la storia dell’interpretazione della sua personalità e del suo messaggio.
Con contributi di Isabella Adinolfi, Alfonso Berardinelli, Paolo Bettiolo, Stefano Bianchi, Pier Cesare Bori, Fabrizio Borin, Giorgio Brianese, Giuseppe Cantillo, Rolando Damiani, Giovanni Filoramo, Goffredo Fofi, Marco Fortunato, Giancarlo Gaeta, Roberto Garaventa, Giuseppe Goisis, Gaetano Lettieri, Gian Luigi Paltrinieri, Mauro Pesce, Luigi Ruggiu, Davide Spanio, Luigi Vero Tarca.
Isabella Adinolfi insegna Filosofia della storia e Storia del pensiero etico-religioso all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È autrice di nuerosi studi su Pascal e Kierkegaard ed è direttrice con Roberto Garaventa del periodico «NotaBene. Quaderni di studi kierkegaardiani». Tra le sue più recenti pubblicazioni: Le ragioni della virtù. Il carattere etico-religioso nella letteratura e nella filosofia (il melangolo, Genova 2008), Etty Hillesum. La fortezza inespugnabile (il melangolo, Genova 2011), Studi sull’interpretazione kierkegaardiana del cristianesimo (il melangolo, Genova 2012).
Giuseppe Goisis insegna Filosofia politica e Politica ed etica all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È impegnato sul versante dei diritti umani, collaborando, fra l’altro, con la Società Europea di Cultura (SEC), con il Centro Studi Diritti dell’uomo (CESTUDIR) e con l’Ateneo Veneto. È autore di monografie riguardanti temi e figure del pensiero politico dell’Ottocento e Novecento, tra cui Sorel e i soreliani italiani (Helvetia, Venezia 1983), Mounier fra impegno e profezia (Gregoriana, Padova 1990), Il pensiero politico di Antonio Rosmini (Gabrielli, Verona 2010). Ha in preparazione una sintesi dei suoi studi su Bergson.