L'idea di persona può ispirare una visione del mondo integrale e positiva di cui si avverte un bisogno crescente. Il volume offre intense esplorazioni filosofiche aperte alla transdisciplinarità e tese a superare l'attuale frammentazione del sapere. Vengono pure discusse le posizioni, presenti nell'indirizzo bio-politico e in alcuni filoni delle neuroscienze, che riducono la complessità e il valore della persona, spingendosi fino alla sua cancellazione. Del concetto di persona, colta da diversi sguardi che convergono sulla sua centralità, si mette in luce la fecondità in ambito antropologico e bio-etico, nella declinazione della politica e nelle coordinate dell'utopia, oltre che nella prospettiva ecologica, nelle questioni di genere e nel rapporto tra uomo e animale. Risaltano pure figure importanti del personalismo italiano novecentesco. In un tempo esposto alla unilateralità della ragione calcolante a svantaggio del pensiero globale, si esamina il nesso tra la volontà di potenza della tecnica e la invasività del paradigma oggettivante. Facendo perno sulla persona, si affrontano anche nodi storici della convivenza contemporanea: crisi della democrazia, crucialità del lavoro che cambia, rapporto tra diritti e doveri, tra individuo e comunità.
La democrazia dubita di se stessa. È urgente chiedere se siamo dinanzi ad una sua crisi involutiva o se la democrazia ha un futuro di fronte ai problemi che dovunque l'angustiano. Interrogandosi sui fondamenti prepolitici della democrazia, l'Annuario di Filosofia 2011 affronta i nodi del suo presente e futuro: persona, Costituzione, diritto e nichilismo giuridico, bioetica e biopolitica, cultura religiosa e cultura laica. Si tratta di costruire un consenso pubblico-pratico di cui Tocqueville diceva: "Perché vi sia una società e, a più forte ragione, perché questa società prosperi bisogna, dunque, che tutti gli spiriti dei cittadini siano sempre riuniti e tenuti insieme da alcune idee principali".
Una svolta epocale, ormai accaduta in Occidente, deve attrarre attenzione; i dibattiti non vertono più sulla politica,la democrazia, il capitalismo, come fu sino a venti o trent'anni fa, ma sull'uomo e sulla sua natura. Dopo la questione sociale, quella antropologica occupa imperiosamente la scena perché nuove sfide sono emerse. Riprende il dibattito tra uomo e natura ma la visione romantica della natura è dimenticata, soverchiata da quella tecnologica, mentre l'uomo è interpretato attraverso il paradigma evoluzionistico. Quest'ultimo contribuisce a rilanciare la domanda sull'etica già ben presente nella cultura. I contributi di questo Annuario ruotano intorno a tre termini-chiave: natura ( umana), evoluzione, etica, incrociati secondo varie prospettive e metodi di lettura.