La poiana codarossa e il pino sono amici. Il motivo per cui la poiana resta nei boschi, lontana dalle città, è lo stesso per cui ci resto anch'io. Quest'uccello si posa con fiducia in cima a un pino bianco, non però sul vostro gallo segnavento. Quest'uccello non farà parte del vostro pollame, non depone uova per voi, nasconde sempre il suo nido. Benché rapace, non lo è intenzionalmente. L'uomo poco comprensivo considera un peccato che alcuni animali abbiano una natura selvaggia e si comportino come estranei verso di lui, come se tutta la loro virtù consistesse, nella loro addomesticabilità. Il suo fucile è sempre carico e pronto al loro sterminio. Ciò che chiamiamo stato selvatico è una forma di civiltà diversa dalla nostra. La poiana evita il contadino, ma ricerca l'amichevole riparo e sostegno del pino. Non si abbassa a camminare nell'aia, ma ama librarsi sopra le nuvole. Ha il suo proprio modo di vivere, ed è splendida così, eppure vorremmo sottometterla al nostro volere. Parimenti, qualsiasi straordinaria opera d'arte risulta estranea e selvaggia alle masse, proprio come il genio.
Grazie all'attenta curatela di Stefano Paolucci - massimo esperto italiano delle opere di Thoreau ed Emerson - il volume alterna sapientemente i due diari, riuscendo a creare un vero e proprio dialogo, un'autentica struttura narrativa e letteraria, coinvolgente e appassionante, caratterizzata dal ritmo incalzante dell'autobiografia e impreziosita dallo stile inconfondibile del diario, aforistico e profondo. Pagine semplici e potenti, in cui si svelano i nuclei fondamentali ed essenziali delle opere che hanno reso celebri in tutto il mondo i nomi di Thoreau ed Emerson; scritti inediti che riportano alla luce pagine mirabili di letteratura e filosofia, dove i due autori, dalla giovinezza dei vent'anni fino alla piena maturità, s'interrogano con profondità e chiarezza sull'esistenza e la filosofia, la politica e la natura, la religione e la società.