"Ultimatum" è il titolo della sezione finale di Aut-Aut e consiste in una predica intitolata "L'edificante che sta nel pensiero di avere sempre torto davanti a Dio". Sono pagine densissime, in forma di omelia, che fanno luce sul nucleo profondo del pensiero di Kierkegaard e del contributo che egli ha dato e può ancora dare alla filosofia occidentale. Il predicatore - finto e anonimo - non si rivolge a parrocchiani raccolti in chiesa, ma vuole comunicare un «pensiero» ai filosofi, invitati, tramite un argomentare incalzante e propositivo, a concentrarsi su un unico, decisivo concetto: «l'edificante», in origine tutt'altro che un concetto ma esperienza della «vita nuova» dei primi cristiani. Kierkegaard rivolge qui un ultimatum a se stesso: il situarsi «davanti a Dio», nella consapevolezza di avere sempre torto, dà molto da pensare alla filosofia, e anzitutto al filosofo che giace nel fondo di ogni uomo in quanto uomo.
Il terzo incontro promosso dal Centro di Bioetica "Luigi Migone" ha concluso il discorso sui "fondamenti" della bioetica. È stato messo a fuoco il problema del rapporto fra persona e vita alla luce delle più recenti posizioni della filosofia e della bioetica. La relazione di base di Salvatore Natoli, presenta un'ampia riflessione sugli interrogativi posti oggi dall'interpretazione del termine "persona". Due successivi contributi sono stati presentati dagli studiosi locali Umberto Regina e Vittorio Franciosi. Ai tre interventi dell'incontro fa seguito un importante "annesso" di Giorgio Campanini su un tema di grande attualità, quello dei "rapporti fra salute, affetti e famiglia".