La Collana «Atti e Documenti» del Pontificio Comitato di Scienze Storiche ha avviato la sua attività nel 1980 ospitando studi su tutti gli ambiti della Storia della Chiesa, dall’Antichità al Medio Evo, sino all’Età Moderna e Contemporanea, ed è diretta dal Segretario del Comitato. Con la Lettera apostolica Egregiae virtutis (31 dicembre 1980), Giovanni Paolo II, come già Papa Leone XIII (il 30 settembre 1880), aveva esteso a tutta la Chiesa cattolica il culto dei due Santi fratelli proclamando i Santi Cirillo e Metodio, assieme a San Benedetto da Norcia, patroni d’Europa. I Santi Cirillo e Metodio – per il loro modo pacifico di edificare la Chiesa – possono essere considerati un «ponte» fra Oriente e Occidente, non soltanto nei tempi in cui vissero come missionari del Vangelo, ma anche oggi in quanto si offrono a noi con l’esempio e con la testimonianza della loro vita e della loro missione, invitandoci a crescere – come scrive Bernard Ardura – «nella mutua comprensione delle ricchezze spirituali e culturali legate alle varie tradizioni che costituiscono il patrimonio culturale cristiano dell’Europa».
Attraverso una serie di saggi l'autore descrive l'irresistibile spirale della decomposizione della Jugoslavia di Tito. Partendo dall'analisi del fallimento dello stato federale giunge a disegnare lo spazio frazionato in diverse realtà statali in cui vecchie e nuove minoranze si affiancano e si contrastano. Da Petrovic le nazionalità sono intese come individualità nazionali portatrici di istanze politiche, ma anche nel senso di autocoscienza dei popoli. I testi scelti sono stati divisi in tre gruppi: il primo comprende saggi sullo stato iugoslavo dalla costituzione alla dissoluzione, il secondo tratta la crisi bosniaco-erzegovese, il terzo accoglie i lavori sulla Dalmazia veneta e austriaca.