Nel 1798 il cardinale Francisco Antonio de Lorenzana acquistò a Roma diversi codici liturgici provenienti dalla Sacrestia della Cappella Sistina e li inviò in Spagna per salvaguardarli dalla “maxima in Urbis direptione”. Il ritrovamento a Toledo di questi splendidi codici miniati, ancora integri e perfettamente conservati, ha permesso di ricostruire e presentare, almeno in parte, quello che un tempo costituiva uno dei nuclei di manoscritti liturgici tra i più importanti e preziosi del patrimonio librario pontificio. Il volume magnificamente illustrato è ideato come catalogo sistematico di tutti i codici sistini recuperati dal cardinale Lorenzana e attualmente conservati nella Cattedrale e nella Biblioteca de Castilla-La Mancha di Toledo e nella Biblioteca Nacional de España di Madrid. Il catalogo comprende codici dall’XI al XVIII secolo, destinati ad essere utilizzati dal papa, dai cardinali e dai vescovi durante le celebrazioni liturgiche nella Cappella Sistina e nella Basilica vaticana. La ricchezza delle decorazioni miniate e il pregio delle legature, nelle quali compaiono gli stemmi dei proprietari dei codici, confermano il prestigio dei loro antichi possessori, tra i quali emergono il cardinale Pietro Barbo e poi pontefice Paolo II, il cardinale Jean Balue, il cardinale Girolamo Basso Della Rovere, il cardinale Francesco Borgia, il cardinale Antoniotto Pallavicini, Giulio II, Clemente VII, Pio v, Urbano VIII e Alessandro VII. I saggi introduttivi affrontano le problematiche riguardanti il fondo della Sacrestia Sistina, le vicende della sua dispersione e del recupero da parte del prelato spagnolo, mentre altri sono dedicati all’esame della situazione della miniatura a Roma nel Cinquecento e nel Seicento con una particolare attenzione al periodo del pontificato di Urbano VIII Barberini (1623-1644). Attraverso la ricostruzione della figura e della personalità artistica di alcuni dei miniatori coinvolti nella realizzazione dei codici di Urbano VIII, il lettore inoltre sarà immerso nella fitta rete di relazioni tra la raffinata corte pontificia e l’ambiente artistico e antiquario del tempo, in cui videro la luce il Museo Cartaceo di Cassiano dal Pozzo e la Roma sotterranea di Antonio Bosio. Il libro include anche una serie di apparati documentari e la ricostruzione delle localizzazioni attuali dei codici, fogli staccati e frammenti di miniature, provenienti dal fondo di sacrestia e finora rintracciati sulla base degli inventari di Sacrestia del 1547 e 1714 e del catalogo di vendita della collezione di miniature dell’abate Luigi Celotti (Christie’s, Londra, 26 maggio 1825).
“Costruisciti un Paradiso tuo altrove!”. Questo il consiglio con cui nel 1513 san Pietro avrebbe accolto alle porte del Paradiso papa Giulio II, appena defunto, stando almeno a quanto racconta un libello satirico dell’epoca. Al di là del sarcasmo sulla dispotica natura e sui progetti megalomani del pontefice, il riferimento al Paradiso coglie di fatto un aspetto centrale dell’intenzione perseguita da Giulio II nel commissionare a Michelangelo gli affreschi sulla volta della Cappella Sistina. Questo libro ricostruisce le diverse fasi decorative dell’edificio, dal 1481 al 1541, evidenziando le peculiarità di ciascuna nel dare forma a un’idea: quella di rappresentare la “prima cappella del mondo” come anticamera del Paradiso; suoi guardiani, san Pietro e i pontefici a lui succeduti. Ne emerge con particolare risalto l’importanza decisiva che ebbe la prima fase di edificazione e decorazione della Cappella, fra il 1481 e il 1483, con l’apporto determinante di Perugino, Botticelli, Ghirlandaio, Rosselli, Signorelli e Piermatteo d’Amelia, di cui si propone una nuova cronologia. I contributi più tardi di Michelangelo e Raffaello, infatti, si possono comprendere appieno solo mediante il confronto con gli affreschi già eseguiti nella Cappella dagli artisti che li avevano preceduti. Anche la straordinaria realizzazione del Giudizio Universale appare allora l’esito naturale delle idee e degli intenti che ispirarono la creazione di questa anticamera del Paradiso.
I disegni del Bernini offrono una prospettiva privilegiata, un’opportunità di affrontare l’arte del cavaliere nella sua universalità come scultore, pittore e architetto, ma anche come inventore per le arti decorative, e ci permettono uno sguardo intimo nel laboratorio del genio, capace di adattare le sue invenzioni a circostanze in continua evoluzione e alle domande pressanti dei suoi committenti. Mentre l’esecuzione dei grandi progetti era delegata sempre più a una schiera di collaboratori altamente specializzati, il tratto personalissimo dei disegni ci riporta alla mano e al pensiero del Bernini. Sono disegni preparatori che fanno trasparire l’iter concettuale di occasioni grandi e piccole, ma anche studi di struggente naturalismo, ritratti parlanti di straordinaria vivacità e quei grandi disegni autonomi dell’ultimo Bernini, ormai non più semplice segno grafico ma strumento di contemplazione mistica.
Il volume è il risultato di una ricerca interdisciplinare svolta nell'ambito del progetto MIUR Musica è Emozione, in collaborazione con l'istituto comprensivo "Angelo Maria Ricci" di Rieti, e realizzata da un'équipe internazionale coordinata da Carlo Cappa e da Giuseppe Sellari. La ricerca si è proposta di sperimentare e valutare, attraverso le attività scolastiche di 'musica d'insieme', la crescita culturale ed educativa, nonché il senso dell'armonizzazione delle varie soggettività, con particolare riferimento agli studenti delle scuole secondarie inferiori. Ponendo in dialogo metodologie differenti, l'équipe ha indagato un caso di studio con caratteristiche peculiari, ma che si presenta come assai indicativo per comprendere le potenzialità della musica in una delicata età dello sviluppo. Prefazione di Luigi Berlinguer.
Dopo la mostra “In una Carne, il senso del corpo”, tenuta presso il Grande Museo dell’Opera del Duomo a Firenze nel dicembre del 2016, la Sacred Art School-Firenze torna sul tema della corporeità nell’arte sacra con una giornata di studi di cui in questo volume si raccolgono alcuni degli interventi e contributi successivi.
Il volume è un prezioso stimolo alla riflessione per gli artisti che, insieme a storici dell’arte, filosofi e teologi, hanno avuto occasione di interrogarsi sul senso della figura e della corporeità nell’arte sacra cristiana contemporanea.
I contributi di Maria Teresa Russo e di Oana Gotia ci introducono al senso filosofico della corporeità e alla “teologia del corpo”. I curatori della pubblicazione Timothy Verdon e Giancarlo Polenghi affrontano il tema della corporeità in chiave teologica e storico-artistica e a partire dalla concreta esperienza culturale della Sacred Art School-Firenze. Tra gli artisti troviamo le testimonianze di due docenti statunitensi di tradizione figurativa (Anthony Visco e Cody Swanson) e un autorevole artista non figurativo italiano, Filippo Rossi. Il volume si chiude con la relazione del teologo Alessandro Clemenzia.
Al volume si accompagnano le immagini delle opere più rappresentative degli allievi della Sacred Art School-Firenze, che attraverso la pittura, la scultura e l’oreficeria, mostrano quanto ancora vivo e “parlante” sia il linguaggio dell’arte sacra.
Ad oggi il compositore di musica sacra più: conosciuto e cantato del nostro tempo, Marco Frisina si racconta in un'appassionata conversazione con intelligenza e profondità:. Ha iniziato a comporre per le assemblee liturgiche su consiglio dell'amico Giovanni Paolo II. Ha creato motivi che sono diventati degli autentici ":hit":, come ":Jesus Christ you are my life":. Ha realizzato le colonne sonore di fiction televisive di successo quali ":Preferisco il paradiso": con Gigi Proietti. Ed è: invitato ad eseguire le sue opere nei maggiori teatri e cattedrali del mondo. ":La musica mi serve per comunicare e raccontare Dio e l'uomo - confida - e sento di avere ancora molte cose da dire":.
L'opera, in italiano e in inglese, mira ad illustrare la tesi dell'autore secondo cui c'è una corrispondenza concettuale e grafica fra due celebri opere di Michelangelo. Il titolo dell'opera per un verso allude a ciò che Michelangelo stesso ha inteso fare nella Madonna di Manchester e nella Pietà Rondanini, mostrare l'invisibile, dall'altro invece allude all'esame digitale delle strutture nascoste di queste due opere qui condotto con l'utilizzo di diffusi strumenti di manipolazione digitale delle immagini. File dopo file, il lettore è accompagnato all'interno del laboratorio mentale del più grande artista di tutti i tempi e a condividere scoperte rivoluzionarie su due sue opere ben note. "Ciò che è noto, però, non è conosciuto" affermava Hegel e questo libro gli dà ragione.
A cinquecento anni dal leggendario 31 ottobre 1517, in cui si favoleggia dell'affissione di 95 tesi contro le indulgenze papali da parte di Martin Lutero, il drammaturgo e regista Cesare Lievi ha immaginato di tornare a quella vicenda, nodale per la nostra storia, per mezzo di due gruppi di personaggi d'oggi, italiani e tedeschi. Ognuno di loro è chiamato a riattraversare i dilemmi che hanno dilaniato Lutero e lo hanno spinto ad agire. Tutti sono alle prese con la ricerca di un ricordo, vivo o morto, delle ragioni di quella grande "protesta" che spaccò l'Europa di allora.
Avete il mondo in mano. Abbiamo sintetizzato per voi 40 anni di esperienze di viaggio nella prima guida all'intero pianeta. In questa enciclopedia dalla A alla Z, per ogni paese troverete una cartina dettagliata, informazioni essenziali, immagini stimolanti e attrattive da non perdere. D'ora in poi, ogni vostro viaggio partirà da qui.
Non c'è stata alcuna "fine della storia", nessuna affermazione globale della democrazia liberale. Piuttosto, assistiamo a una grande regressione. Mentre lavoro, ricchezza e stabilità si assottigliano pericolosamente nelle società occidentali, la retorica della sicurezza prende il posto della rivendicazione dei diritti umani e civili e i principi di cooperazione transnazionale sono sostituiti da violenti appelli per il rafforzamento della sovranità degli stati, come "Make America Great Again!" e "Les Français d'abord!". I flussi migratori diretti verso i paesi dell'Unione europea aumentano giorno dopo giorno. La crisi economica, forse, non è mai finita. E improvvisamente ci troviamo di fronte alla necessità di misurarci con alcuni fenomeni che credevamo appartenere a un'epoca passata: l'ascesa di partiti nazionalisti come il Front National francese, l'imporsi di una demagogia come quella impersonata da Donald Trump, le tendenze autoritarie che attraversano l'Europa centrale e orientale, un'ondata di xenofobia e odio, la brutalizzazione del discorso pubblico, l'inversione protezionistica della Brexit. Di fronte a questi fenomeni dobbiamo prendere atto che tutti gli strumenti che consideravamo efficienti per affrontare le crisi si sono esauriti. È questa la denuncia di quindici grandi intellettuali da tutto il mondo, da Bauman a Zizek, da Arjun Appadurai a Paul Mason, che ragionano insieme per scoprire e analizzare le radici di questa involuzione, e cercano di inserirla nel suo contesto storico, di tracciare gli scenari possibili e di ideare le strategie per contrastare le tendenze inquietanti che stanno dando forma a un mondo nel quale non vogliamo vivere. Quindici voci diverse e autorevoli, riunite per la prima volta in un libro che fornisce le coordinate necessarie per orientarsi nel nostro tempo.
Nel volontario esilio in campagna, nel possedimento di Boldino, Puskin scrisse le "piccole tragedie" di cui fa parte anche questo poemetto drammatico qui riletto da Erri De Luca, che afferma: «Puskin scrive la piccola tragedia in versi "L'ospite di pietra" contro se stesso... Scrive di don Juan contro se stesso. Non ne fa un fuggiasco, un clandestino, sì, a ribelle all'esilio del re».
Nel corso dei secoli. La musica è stata tradotta in immagine nei più variegati modi, esibendo la sua valenza pragmatica o esaltando i suoi significati astratto simbolici. Nato nell’ambito di un Seminario della facoltà di storia e bene culturali della Chiesa, il volume riunisce i lavori di studenti che si affacciano per la prima volta nel complesso mondo dell’Iconografia musicale. Per la sua vocazione inter arte, questa disciplina si colloca a metà strada tra la musicologia e l’iconografia, fornendo preziosi strumenti per l’analisi dei soggetti rappresentati. Un fil Rouge lega tutti i contributi: la presenza degli angeli e della loro musica.