La devozione a Maria ha da sempre segnato in profondità la vita dei fedeli e il cammino del popolo di Dio. E anche oggi il culto popolare alla madre di Cristo continua a manifestarsi in tante forme diverse di sincera devozione: Maria è la donna più amata dai cristiani, la madre capace di condurre i fedeli verso il figlio Gesù, e la venerazione della Vergine scorre nelle vene della chiesa tutta. È importante capire che la devozione a Maria non è un'ingenua espressione religiosa, ma un'alta manifestazione dell'intuito di fede, sorretta dalla nobile tradizione della chiesa e accompagnata da una specifica connotazione teologica. Con questo libro l'autrice offre gli strumenti più adatti per legare la devozione mariana - già ricca della sapienza di vita della cultura popolare in cui si incarna la fede - al patrimonio della teologia scientifica, cogliendo nella valorizzazione teologica della devozione popolare uno dei segni peculiari della chiesa d'oggi.
Saggio ben documentato e ricco di informazioni per spiegare l'importanza della mariologia nei programmi di studio ecclesiastici e chiarire le indicazioni essenziali per impostarne la trattazione in chiave interdisciplinare.
Volume che esce nel ventennale della morte di David Maria Turoldo e raccoglie le sue meditazioni di uomo, poeta e cristiano su Avvento, Natale e Candelora, su Quaresime, Pasque e Ascensioni, cogliendone i fremiti misteriosi sepolti nelle zolle della sua campagna in primavera.
In questo libro l'autore analizza la posizione degli scrittori del II e III secolo cristiano che hanno fatto una lettura mirata di Gal 4, 4-5 privilegiando il lessema "nato da donna" rispetto al "nato sotto la legge".
Il vasto fenomeno della apparizioni mariane ha inciso sempre profondamente nella vita ecclesiale. Il libro parla delle apparizioni della madre di Gesù come continuazione del suo ministero di misericordia a favore del popolo di Dio ancora peregrinante sulla terra.
Nel presente volume, l'autore rivolge il suo interesse al rapporto che Gesù vuole istituire tra sua madre e il discepolo prediletto, in una comunione inclusiva, a servizio dell'unità della Chiesa, la nuova famiglia fondata da Gesù.
La bella immagine della Vergine del Pedancino, celebrata nella liturgia e nella pietà del popolo, ha rappresentato nei secoli un sicuro punto di riferimento di identità devozione e storica per gli abitanti di Cismon, della Valle del Brenta, del Monte Grappa, del Feltrino e dell'Altipiano di Asiago.
Con questo lavoro l'Autrice ha investigato sulle origini di questa secolare devozione, attingendo a documenti di archivio e a una consolidata tradizione orale. Ha posto una particolare attenzione allo svolgimento delle Feste Decennali in onore della Beata Vergine, viste non solo come manifestazione devozione e liturgica, ma anche come momento di aggregazione e di comunione tra quanti sono presenti nel paese e quanti per dolorose necessità di lavoro vivono lontani in tutte le nazioni d'Europa, nel Canada, negli Stati Uniti, in Brasile, in Australia.
Di molti si è ormai persa la memoria; eppure essi non hanno dimenticato la loro Madonna del Pedancino e di sicuro sono ancora tutti sotto il suo manto protettivo.
Nel ricordo di questi fratelli, i vivi e i morti, l'Autrice ha voluto raccogliere i segni del passato e del presente, affinché la loro memoria non si perda nel tempo, ma rimanga sempre viva nella coscienza delle generazioni future l'eredità di devozione e di amore per la Vergine del Pedoncino, ricevuta dai nostri antenati.
Contenuto
Dopo la morte di Gesù Maria viene accolta dal discepolo amato e allo stesso modo dovrebbe accoglierla ogni credente. L’Autore ha sviluppato il tema attingendo al significato che può assumere la Vergine come proposta di vita; significato che si radica nell’affidamento reciproco della Madre e del discepolo come dono prezioso di Cristo e come obbedienza all’estrema sua disposizione. Nel volume, si è privilegiato un percorso fondato sull’ascolto e sulle suggestioni provenienti dalla Sacra Scrittura, sui testi mariani inseriti nel complesso dell’esistenza cristiana.
Destinatari
Devoti mariani in particolare.
Autore
Giovanni Travaglia (1955-2011), religioso servo di Maria, ha compiuto gli studi di teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica «Marianum» ed ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana della Pontificia Università Lateranense. Ha svolto la sua attività di docente presso vari Istituti teologici ed è stato direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Santa Maria di Monte Berico» a Vicenza, presso l’omonima basilica, in cui ha svolto il suo ministero pastorale. Articolista su tematiche di morale e spiritualità, con un’attenzione particolare sulla figura di Maria, non solo come oggetto di culto, ma come proposta di vita, ha collaborato con la commissione storica per la causa di beatificazione del Servo di Dio padre Gioachino Maria Rossetto, alla cui figura già si era accostato con la tesi di laurea, pubblicata nel 1993, La paternità di Dio, fondamento per un nuovo impegno nel mondo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Nell’amore del Padre. Linee di un cammino di spiritualità filiale, Edizioni Messaggero, Padova 2006.
Contenuto
La letteratura apocrifa del Transito di Maria sprigiona un clima di tipo familaiare e intimo che ricorda da vicino gli Atti e i Vangeli. Dall'analisi dei testi pervenutici risulta con estrema chiarezza la convinzione di fede, che il «corpo di Maria» non rimase nel sepolcro e che gloriosa fu la sua accoglienza in cielo. C'è la certezza che la missione salvifica della Madre del Signore non si è conclusa con la sua morte ma si è in qualche modo sviluppata e intensificata. Nel Transitus è riflessa ancora la comunità della Chiesa del cenacolo che parla sprigionando un caldo clima mariano di famiglia, unico e inconfondibile.
Destinatari
Teologi, mariologi, cultori di mariologia, Studenti di Scienze religiose e mariologia, operatori pastorali.
Autore
ANGELO GILA, frate sacerdote dell'Ordine dei Servi di Maria, è dottore in teologia e docente di mariologia patristica pontificia Universitù Urbaniana e al 'Marianum' di Roma. Ha partecipato e tenuto relazioni su temi patristico-mariani ai Congressi mariologici-mariani internazionali. E' autore di numerosissime pubblicazioni con vari editori.
Contenuto
Maria di Nazareth, è una personalità che va rivisitata e ripensata sia per quanto ha concretamente vissuto, sia per le dimensioni simboliche che la sua vicenda ha assunto lungo il corso della storia della Chiesa. La tradizione cattolica ha sempre visto in lei la testimonianza di un modo forte e liberante di pensare al femminile e, al tempo stesso, il concretizzarsi della possibilità di una realizzazione piena della persona nel suo rapporto con Dio. Queste pagine vorrebbero essere per chiunque, una tenue guida a sperare che l’amore di Dio trasformi la vita e che a ciascuno/a di noi sia data l’enorme possibilità di generare la Parola e trasformarla in compassione per il creato.
Destinatari
Studenti di Scienze religiose e studiosi di mariologia.
Autore
Lucio Pinkus, frate dell'Ordine dei Servi di S. Maria, psicologo psicoterapeuta, già ordinario di psicologia dinamica all'Univ. di Venezia ha insegnato in varie facoltà pontificie. Insegna attualmente negli ISSR a Vicenza e all'Università di Urbino.
Contenuto
Il presente lavoro intraprende il tentativo di esaminare lo sguardo del grande teologo e filosofo verso la donna e soprattutto la sua tesi del contrasto rispetto al vivente concreto nelle tradizioni dei progenitori della Genesi. Questa attraente riflessione metodica estrae da testi conosciuti sfumature sconosciute. Si dimostra con questo tentativo che è possibile portare avanti il fecondo dialogo della filosofia e della teologia che costituisce da sempre una particolare qualità dell’interpretazione cristiana dei grandi ed inesauribili racconti della Bibbia. Anche a Guardini, il cui rinascimento è già iniziato nella sua terra natale, bisogna rendere un servizio, ovvero leggerlo al di fuori dei semplici confini specifici. A Guardini, che in continuazione superava le discipline della teologia, della filosofia e della letteratura, un’applicazione viva del suo pensiero sul contrasto (Gegensatz) su un tema così eccellente, avrebbe fatto sicuramente piacere. (Dalla Prefazione di Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz)
Contenuto
Cana, si riconosce, è un episodio programmatico per l’intero quarto vangelo; fornisce la chiave interpretativa più importante per la comprensione dei segni di Gesù. È “un segno preminente”, affermava Origene (+253/254). Eppure si ha l’impressione che «nell’attuale situazione degli studi è molto improbabile che si possa giungere a una soluzione da tutti condivisa». Per scandagliare la portata di questa prima «manifestazione » di Gesù, l’evangelista ispira il suo racconto a due altre grandi «rivelazioni», quella cioè del Monte Sinai e quella del Mistero Pasquale. Questa duplice polarità impressa al «segno» di Cana è già insinuata dalle analogie di struttura sottese ai tre eventi: Sinai-Cana-Pasqua.
Destinatari
Teologi, mariologi, cultori di mariologia, operatori pastorali.
Autore
ARISTIDE SERRA, frate sacerdote dell'Ordine dei Servi di Santa Maria, è dottore in teologia e in Scienze Bibliche. Da diversi anni è docente di Sacra Scrittura al 'Marianum' di Roma. Dedica particolare attenzione alle tradizioni bibliche sulla Madre di Gesù ed è autore di numerosissime pubblicazioni.
La Beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa è un capitolo della Lumen gentium che può considerarsi un documento fondamentale per la mariologia, perché ha indicato nuove vie e nuove modalità di ricerca. La genesi di questo testo si è rivelata alquanto impervia e le sue radici affondano nella ricerca teologica iniziata prima del concilio. Tutto questo emerge dal presente volume frutto della consultazione di molti fondi di archivi importanti e dello studio dei diari conciliari, alcuni ancora inediti, di protagonisti come Charue, Moeller, de Lubac, Congar.
Molti pensano che il discorso sulla verginità di Maria sia la bizza di teologi perditempo o una futile e inutile divulgazione dell’ascetica cristiana. Questo pensare è stato indotto dalla rilevanza attribuita in passato all’aspetto fisiologico. In realtà la verginità di Maria costituisce un fatto di carattere altamente cristologico e mariologico. La stessa scansione cronologica (prima-durante-dopo il parto), che suscita molto fastidio, di fatto è volta a significare grandi realtà cristiane: il concepimento di Gesù ad opera dello Spirito Santo, la maternità divina di Maria e la sua vita evangelica. Questo libro tratta di questi argomenti e di quanto è ad essi collegato, illustrando così la pienezza delle verità e del mistero di Maria.
Lo studio ripercorre la complessa simbolica femminile dell’Apocalisse di Giovanni alla luce della letteratura giudaica apocalittica contemporanea allo scritto giovanneo. La complessità dell’universo simbolico apocalittico permette di ricontestualizzare l’impiego di immagini femminili come strumento di autodefinizione sociale per il gruppo che sta dietro al testo protocristiano. In questo ambito il valore cosmologico esplicitamente connesso ai simboli femminili impiegati dall’autore diventa stratagemma per costruire una leadership di fronte all’uditorio e viene confermato il valore storico delle singole immagini che Giovanni aveva di fronte a sé.
Destinatari
Studenti di Scienze religiose e studiosi di mariologia.
Autore
LUCA ARCARI è dottore di ricerca in storia antica presso l’Università “Federico II” di Napoli. È esperto di simbolismo apocalittico e sull’argomento ha pubblicato svariati studi. Quello qui presentato ne è un grandioso compendio.
L'intento dell'opera è quello di far conoscere il prezioso tesoro della tradizione dei Servi di Maria anche al di fuori della realtà servitana. Questo volume delle Fonti storico-spirituali dei Servi di santa Maria (il terzo), comprende il periodo che va dal 1496 al 1623, anno della morte di tre personalità eminenti che segnano un'epoca nella storia dei Servi: fra Bernardino Ricciolini, restauratore della vita eremitica a Monte Senario, fra Arcangelo Giani, annalista dell'Ordine, e fra Paolo Sarpi, teologo e politico.
L'intento dell'opera è quello di far conoscere il prezioso tesoro della tradizione dei Servi di Maria anche al di fuori della realtà servitana. In questo testo che è da considerarsi il completamento del terzo volume, viene offerta una scelta di testi tratti dalla vasta produzione letteraria dei Servi di Maria del periodo che va dal 1496 al 1623.
«Pregare sul filo della poesia aiuta: la bellezza s’imparenta facilmente con la preghiera. Pregare in poesia non è l’unica cosa che interessa a questo libro, perché coltiva un altro proposito quello di far pregare in teologia. La preghiera è scuola di santità, è esperienza di mistero Queste sono preghiere che si potrebbero chiamare a filo di terra per testimoniare che si sforzano di elevarsi, almeno un poco, dalle basse misure della nostra vita di creature bisognose di tutto, ma anche per ricordare che, pregando Maria perghiamo la madre di Dio, un frutto imparagonabile di grazia spuntato sulla terra degli uomini» (dall’Introduzione).
Quale Dio è ipotizzabile per cercare di dare una ragione ad Auschwitz-Shoah? Domanda che percorre la storia dell’umanità, come percorre tutta la letteratura biblica e tutta la riflessione secolare dei credenti, sia ebrei che cristiani. Domanda portata all’esasperazione dalla Shoah, fino a condurre alla cesura nel e del linguaggio di fronte all’inesprimibile e all’assurdo: l’uomo è impotente di fronte all’incomprensibilità del mistero di Dio. Il linguaggio dell’autrice del saggio è quello della ricercatrice: sobrio e curato, sia nella presentazione delle tesi degli autori esaminati, sia nella loro valutazione dal punto di vista teologico; eppure partecipe ed empatico e sempre attento a lasciare aperte le domande di senso, che rimangono sempre più ampie di qualsiasi risposta.
Destinatari
Studenti e studiosi di teologia e di storia.
Autore
MONICA DAL MASO è laureata in Lettere moderne a Trento e ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose presso lo Studio Teologico di Monte Berico a Vicenza e un Master in Orientamento scolastico e professionale presso l’università di Padova. Attualmente insegna materie letterarie nel Liceo classico A. Pigafetta di Vicenza.
La Vergine Maria resta, nei paesi latini a tradizione cattolica, una figura preponderante nell’orizzonte religioso, nella devozione e nella pietà popolari. Il presente volume, frutto degli Atti di un convegno mariologico che portava lo stesso titolo, indica che la fede mariana si è evoluta attraverso una pacata ma solida riflessione teologica e ha preso le mosse da due testi biblici decisivi per la teologia mariana: la profezia di Gn 3,15 e quella di Ap 12,1. È un arco al cui inizio (Genesi) e alla cui fine (Apocalisse) c’è sempre la donna; da lei infatti dipende ogni vita e con lei, dunque, il male combatte. In questo contesto la riflessione su Maria diviene allora fondamentale. La Donna vestita di sole insegna che la vita è il luogo in cui ciascuno impara l’obbedienza, accettando i limiti che essa impone. Allora la vita vince, perché contiene in sé la forza di generare il principio di divinizzare il mondo.
Destinatari
Studenti di Scienze religiose e studiosi di mariologia.
Autore
Gino Alberto Faccioli è religioso appartenente all’Ordine dei Servi di Maria.