La metodologia della decisione morale in bioetica è un aspetto cruciale che percorre trasversalmente i vari modelli in questo campo. Tradizionalmente, un approccio alla verità e al valore come quello kantiano, uno dei più percorsi dalla riflessione etica, si concentra sull'inconoscibilità della metafisica e sull'universalità della legge morale, risultando spesso poco spendibile nell'ambito bioetico. In questo volume, l'autrice intende rispondere al problema esplorando gli spazi di applicabilità del giudizio riflettente di ispirazione kantiana. Scopre così la fecondità che il giudizio estetico e il giudizio teleologico possono avere nell'identificare sia il requisito di concretezza delle situazioni bioeticamente rilevanti, sia l'esigenza oggettiva di tutela della vita umana nelle condizioni più disparate.
La metodologia della decisione morale in bioetica è un aspetto cruciale che percorre trasversalmente i vari modelli in questo campo. Tradizionalmente, un approccio alla verità e al valore come quello kantiano, uno dei più percorsi dalla riflessione etica, si concentra sull'inconoscibilità della metafisica e sull'universalità della legge morale, risultando spesso poco spendibile nell'ambito bioetico. In questo volume, l'autrice intende rispondere al problema esplorando gli spazi di applicabilità del giudizio riflettente di ispirazione kantiana. Scopre così la fecondità che il giudizio estetico e il giudizio teleologico possono avere nell'identificare sia il requisito di concretezza delle situazioni bioeticamente rilevanti, sia l'esigenza oggettiva di tutela della vita umana nelle condizioni più disparate.
Il testo ripercorre la storia della disciplina bioetica a partire dagli studi di Paul Max Fritz Jahr (1927) e di Van Rensselaer Potter (1970). Particolare attenzione è posta ai motivi che hanno portato a ridurre in area anglosassone ed europea la riflessione bioetica al campo bio-medico. Si considerano infine gli interrogativi bioetici derivati dalle correnti post-umaniste e i nuovi possibili sviluppi offerti dall'ecologia integrale indicata dalla Laudato si' (2015) e dall'approccio globale di Henk Ten Have (2016).
Il presente volume muove da un interrogativo di fondo: può la scienza bioetica – ed in particolare l’ecologia nella sua dimensione non solo ambientale ma umana – essere il punto di incontro che annulla il rischio della contrapposizione tra essere ed avere? Secondo l’autore, la logica del dono può essere espressa realmente e a pieno titolo in una concezione onesta dell’economia perché permetta alla persona stessa non solo di vivere bene grazie all’essere ma anche, grazie all’avere, di compiere il bene. Il denaro, infatti, se rimane dentro il suo spazio e non cattura il cuore e la mente dell’uomo, può essere un valido strumento di aiuto e di solidarietà perché il mondo sia per ogni essere umano una casa abitabile. L’economia e l’ecologia in tal modo si accordano abbattendo ogni barriera o muro che li possa porre uno contro l’altro costruendo realmente quella casa comune in cui è possibile convivere in uno stile di comunione, condivisione e gratuità.
Don Andrea Mariani è attualmente docente presso l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” in Tirana (Albania) nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, di Farmacia ed Odontoiatria. È docente di Etica nella stessa Università di Tirana nel Corso di Laurea di Infermieristica. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo le recenti: La morale è molto bella, ma… in pratica si fa come si può! (2015); Papa Francesco canta il creato. Dalla lettera Enciclica “Laudato si’” (2015); Anno della Misericordia e… poi? Il volto misericordioso dell’esperienza morale (2016); Vivere per amare. La bioetica in dialogo con la famiglia (2016); Mente Cuore Mani. Il rapporto medico paziente: l’arte di una presenza (2017); “Ti amo da morire”! Nell’amore il “perché” del “finire” (2018); “Magnifico prestito!”. Il figlio a chi appartiene? (2018); “Non ho tempo!”. Prova a non guardare l’orologio (2018).
Scientismo, interdisciplinarietà, umanizzazione della salute, denaro, antropologia, deontologia
“Chi sa solo la medicina, non conosce la medicina” “Il bravo medico filosofa e rende medico il suo paziente” “I medici sono oggi una minaccia per la salute” Una riflessione sui fondamenti metodologici della medicina e della psicologia, sui limiti della scienza e sulle trappole delle industrie farmaceutiche. Una critica a ogni terapia poco umana, a ogni relazione di cura preoccupata più di affari che di salute e diritti del paziente (senso dell’esistenza compreso). Una lettura interdisciplinare basata sulla concezione dell’uomo nella sua unità psicosomatica e integralità ambientale e spirituale, senza di cui ogni caregiver fallisce il suo compito (medicina olistica). Rivolto a studenti e operatori delle relazioni di aiuto/assistenza, il volume insegna a vedere in chi ha bisogno un nostro prossimo, anche perché siamo tutti un po’ malati e abbiamo bisogno tutti di comprensione e carità.
Giovanni Chimirri (1959), ha studiato filosofia della scienza, etica teologica e psicologia in varie università italiane e straniere conseguendo cinque lauree. Membro di società scientifiche, direttore di collane, redattore di riviste, coautore di miscellanee ed enciclopedie. Fra i suoi libri: Ragione e azione morale (1997), Psicologia del corpo (2004), Trattato filosofico sulla libertà (2007), Psicologia della nudità (2010), Siamo tutti filosofi (2011), Teologia del nichilismo (2012), Psicologia del piacere e mistica dell’eros (2015), Persona al centro (2016), Psicopatologia della personalità (2019), Filosofia del corpo e psicologia del benessere (2019).
Il libro disegna efficacemente i contorni delle problematiche più scottanti connesse al fine vita, come l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, il rifiuto della terapia, la proporzionalità delle cure, l'autonomia del paziente e il testamento biologico, che interrogano con insistenza le coscienze ed esigono risposte autentiche. Le cure palliative come risposta al dramma della sofferenza divengono dunque per l'autrice una risposta non scontata ad ogni atteggiamento, fisico e morale, di abbandono della vita umana, e per converso una risorsa preziosa per comprendere il profondo nesso antropologico fra conoscenza e amore.
L'amore che l'uomo e la donna si promettono nel matrimonio implica una condivisione totale di tutte le dimensioni della vita umana: fisica e sessuale, affettiva ed emozionale. In riferimento alla bioetica, risulta impellente un serio discernimento là dove l'applicazione delle tecniche procreative mettono a repentaglio la concezione unitaria della stessa vita umana. Vita ed amore sono un unico mistero da vivere con sapienza e responsabilità. L'autore con il presente lavoro intende mostrare come l'impegno per favorire una maggiore e più corretta attenzione ai temi della vita umana, dell'amore e della famiglia è oggi responsabilità di tutti.
"Il più povero dei poveri": così Madre Teresa di Calcutta che conosceva la povertà più di ogni altro definiva il concepito. L'affettuosa e riconoscente presentazione di analisi e proposte da parte di un laico a coloro che nella Chiesa hanno una particolare responsabilità pastorale supera il timore ricordando Colei che Giovanni Paolo II ha dichiarato presidente spirituale di tutti i Movimenti per la vita del mondo e che Papa Francesco verso la fine dell'anno della misericordia proclamerà santa. Di lei non parlano le pagine di questo libro ma la sua immagine traspare dietro di esse, con il suo coraggio, la sua fermezza, la sua tenacia nel proclamare la piena umanità del concepito anche di fronte ai potenti del mondo e contemporaneamente con la sua eroica condivisione di ogni ultimità umana. Sono due indicazioni pastorali di una misericordia che da un lato incessantemente guarda, riconosce, parla, prega e dall'altro senza sosta e teneramente accoglie, condivide, conforta.
"Consegno con semplicità un consiglio: leggere, rileggere, gustare la profondità di quanto contenuto nelle pagine che seguono. In tal modo sarà possibile riscoprire con questo testo, che credere non solo è possibile, ma è la via per accogliere, custodire ed amare la vita. Non abbiate paura a raccontare quello di cui leggendo siete divenuti ancor più consapevoli, non temete di parlare di Gesù Cristo che ha vinto la morte, non soffocate il grido d'amore per questa generazione che sentirete crescere pagina dopo pagina dentro di voi. Coraggio!" (dalla Prefazione di Daniele Torri)
L'interruzione volontaria di gravidanza: tra miti e realtà, ideologia e scienza. Risposte pro-life ad argomentazioni pro-choice". "
"Non possono esistere tentennamenti, dubbi, filosofie, opinioni diversificate perché, come diceva Madre Teresa di Calcutta, ogni aborto è un assassinio. Eppure Madre Teresa ha visto sfruttamento, strumentalizzazione, miseria, morte dell'infanzia, ma, nonostante ciò, mai, in nessuna situazione, ha cessato di predicare l'aborto come sinonino di assassinio. [...] E il diritto? Cosa ne fa il diritto della equazione di Madre Teresa di Calcutta tra aborto ed assassinio? È evidente che, se limiti a questa equazione sono conosciuti dalla morale e dalla filosofia, a maggior ragione non possono non appartenere al mondo del diritto, di quello secolare però, non di quello canonico." (dalla Presentazione di Carlo Taormina).
Occuparsi di bioetica significa occuparsi di vita. Il dolore e la sofferenza sono esperienze di vita, esperienze umane che richiamano il tema della disabilità. La disabilità pone l'accento sulle diverse abilità, sulle risorse sane e non sul limite. Il soggetto disabile e/o diversamente abile è colui che è diversamente sano. La parola chiave è la diversità di chi è sano, non solo di chi è malato. Ciò fa dire che è normale non solo colui che è sano ma anche colui che è malato. Poiché la normalità, come sostiene G. Crocetti, attiene alla capacià di gestire con una certa sicurezza le proprie insicurezze.
Il volume illustra le caratteristiche della procreazione assistita evidenziandone soprattutto le problematiche bioetiche e psico-morali, anche alla luce dell'evoluzione biogiuridica in Italia e al confronto con le posizioni della Chiesa Cattolica. Fra i temi trattati, l'identità e lo statuto dell'embrione umano, la questione delle cellule staminali e la clonazione, l'etica della ricerca scientifica, gli effetti della fecondazione artificiale eterologa sull'istituzione famigliare, la salute e le aspirazioni delle donne fra maternità e sterilità, le implicazioni eugenetiche della selezione embrionale. Con un approccio scientificamente rigoroso, il libro analizza i nodi centrali di un tema che, a dispetto del suo processo di "normalizzazione" in ambito sociale, conserva un'indiscussa rilevanza morale, e anzi si pone come passaggio ineludibile in ogni opera di difesa del valore della vita umana.
Cosa può guidare la valutazione bioetica di pratiche, come le mutilazioni sessuali, cariche di una così forte connotazione culturale? Si possono "giudicare" le culture? Può esistere un "linguaggio comune" in questi argomenti? Fra le intricate trame delle mutilazioni genitali femminili (MGF), il testo, con una prospettiva "tutta al femminile", si propone di analizzare, senza esaurire, questo difficile tema sotto un punto di vista multidisciplinare che tiene a cuore la donna nella sua totalità.
La questione aborto, dopo la sua legalizzazione in Italia, è considerata chiusa da tempo: rimossa, cancellata. Si tratta invece della prima causa di morte in Europa: un aborto ogni 11 secondi. Dieci saggi esaminano l'aborto legale come non viene mai raccontato. Nei suoi controversi aspetti giuridici, nella carica distruttiva che reca con sé, nel rifiuto che è in grado di opporre all'altro. In quali termini si può parlare di una vita prenatale? Quali sono gli effetti della sofferenza post-abortiva? Esiste una relazione tra difesa della vita e democrazia? Il testo offre un approfondimento pluridisciplinare attraverso contributi che affrontano molteplici aspetti della questione: dalle implicazioni filosofiche e politiche dell'aborto di Stato alle misure di sostegno alla maternità difficile, dalle questioni di carattere giuridico della legislazione abortista ai problemi poco noti della cosiddetta "contraccezione d'emergenza" e dell'eutanasia prenatale.
"Con abnegazione, molte famiglie vivono nella loro patria l'ideale cristiano fra non poche difficoltà, che minacciano la solidità dell'amore coniugale, la paternità responsabile e l'armonia e la stabilità dei focolari domestici. Non saranno mai sufficienti gli sforzi che si compiranno per sviluppare una pastorale familiare vigorosa, che inviti le persone a scoprire la bellezza della vocazione al matrimonio cristiano, a difendere la vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale e a costruire famiglie in cui si educhino i figli all'amore per la verità del Vangelo e ai saldi valori umani". (Benedetto XVI).
L'ecologia non concerne solo il creato e l'ambiente; vi è una ecologia più profonda che concerne l'umano. È urgente passare da una ecologia ambientale ad una ecologia umana. Oggi ciò che rischia di essere considerato uno scarto è l'uomo: la persona è ridotta a qualcosa da buttare. Papa Francesco è pienamente consapevole dell'importanza e del legame inscindibile tra la questione ecologica e la persona: parla di ecologia umana. Non comprendere l'altissima dignità della vita e della persona è un rischio reale; è la cultura dello scarto. La recente enciclica "Laudato si', sulla cura della casa comune" di papa Francesco è un esplicito invito a non sottovalutare la posta in gioco per il futuro dell'uomo e del mondo. È un pronunciamento che richiama l'uomo a fermarsi a pensare, a maturare una maggiore e più responsabile consapevolezza della crisi ambientale-umana dell'epoca che si sta vivendo. Papa Francesco indica, in tal modo, all'uomo di oggi una condotta da tenere e un comportamento da sfuggire. Il presente libro, sostenuto da un apparato bibliografico ricco e curato con abbondanza di note, si propone di aiutare il lettore affinché si avveri quella "conversione ecologica" tanto desiderata ed auspicata da papa Francesco.